" Alto là, falsità, fermati malvagità. Su di voi, avvoltoi, c'è Mazinger!". E' una parte della mitica sigla di questa Giapposerie animata. La storia non è certo complessa. C'è un cattivo psicopatico (il Dottor Inferno!) e poi ci sono i buoni (gli scienziati del centro ricerche per l'energia fotoatomica, Koji Kabuto che pilota Mazinga Z e Sayaka Yumi che pilota Afrodite A). Precursore del "Grande Mazinga", vanta uno dei robot più ingessati che si siano mai visti (poco snodato e quindi più realistico; solo per questo merita mezzo pallino in +). Colori vivi e piacevoli combattimenti. Spassoso.
MEMORABILE: Imparare a pilotarlo; Il Dottor Inferno e i robot; Il barone Ashura (mezzo maschio e mezzo femmina); L'urlo di Godzilla di alcuni mostri meccanici.
Mazinga Z è la versione "robotica" del supereroe. Se Superman spara i raggi laser dagli occhi ecco che Mazinga Z ha il raggio fotonico. Così il super soffio di Superman diventa il raggio ciclonico. E così via... Precursore di un genere (che vedrà apparire anche il Grande Mazinga, Goldrake, Daitarn 3, Daltanious, eccetera...) o quasi (prima di lui c'è comunque Astroganga, ad esempio).
Mazinga Z è stato uno dei pochi cartoni giapponesi a base di giganteschi super-eroi metallici riuscito ad approdare sui canali di Stato. Il tema della "macchina/uomo" é molto meno pessimista e sentito che non nel suo successore (Il Grande Mazinga). Nella serie la fantascienza, spesso, cede spazio all'ironia (il Boss robot) e questo contribuisce a rendere più fruibile (per un pubblico di ragazzi) la visione. Ottimo, come del resto in tutte le realizzazioni nipponiche, il reparto musicale. Negli intenti degli autori v'é continuità anche con Goldrake, persa nella trasposizione italiana.
Mitica serie nipponica approdata in ritardo (rispetto alla sua realizzazione) sulle reti televisive italiane, Mazinga Z è anche una delle meglio concepite dal punto di vista tecnico. Grafica accattivante e (compatibilmente con l'argomento trattato) personaggi piuttosto realistici anche perchè forniti spesso di una sana e robusta dose d'ironia.
Prima di Goldrake e Getta robot, c'era Mazinga Z, guidato da Koji (o Rio) Kabuto (che in Goldrake venne ribattezzato Alcor per via delle affinità con la versione francese di Grandizer). Unico baluardo contro i piani d'invasione della Terra del dottor Inferno, Mazinga Z è un robot prodigioso costruito dal dottor Kabuto e pilotato dal nipote Koji. Mazinga Z se la vedrà con diversi mostri meccanici terrestri e spaziali, aiutato da Sayaka Yumi, pilota di Afrodite A e dal buffo boss Robot.
MEMORABILE: L'agganciamento di Mazinga Z al Jet Scrander.
Un altro cult degli anni Ottanta televisivi, quelli - per intenderci - che vedevano partire i robottoni dopo il Tg 2 di metà pomeriggio. Mazinga Z non è il massimo dal punto di vista stilistico e grafico ma ha un suo fascino, soprattutto per le peculiarità che contraddistinguono i suoi nemici. Combattimenti spesso troppo veloci e avversari non sempre all'altezza. Ma Z conserva intatta la sua capacità di entusiasmare chi si avvicina ai quaranta... Nostalghia...
Serie anime che dire storica è poco. Emozionante, piena di valori come amicizia, amore, patriottismo, caratterizzata da episodi avvincenti e battaglie mitiche. I disegni sono splndidi e i colori luminosi. 92 puntate che sanno appassionare rinnovandosi sempre con colpi di scena inaspettati e una sceneggiatura poeticamente struggente. Apripista di numerosi robot, molti dei quali fotocopia in tono minore. Avvincente e indimenticabile.
Che dire? Classico: non è Goldrake, che del resto in Giappone arrivò successivamente, ma è un più che degno compagno di podio (e dire che ci venne propinato in forma non filologicamente correttissima). Fa parte, col citato cugino robottone, col Sandokan di Sollima e pochi altri, di un pugno formidabile di spartiacque generazionali.
Ecco un autentico cult su un robot mai noioso, mai banale. Mazinga Z è forse meno amato di Goldrake, ma a me è sempre piaciuto di più. Mi colpiva soprattutto nella caratterizzazione dei suoi nemici, sempre potentissimi ma con un punto debole pronto ad essere sfruttato dal nostro eroe. Graficamente non era il massimo (comunque poteva vantare colori vivaci che ti conquistavano), ma ci si passava sopra perché quando ci si imbatte in un cartone così, in fondo, è un difetto che non conta niente. ****
Rivedendo alcune puntate, nostalgia a parte, emerge implacabilmente il confronto col "grande fratello". Il robot appare piuttosto lento, arriva a piedi presso il campo di battaglia; ha tutto sommato poche armi, apparendo complessivamente "minimalista". Ma tutto questo non sminuisce il piacere di assistere a uno spettacolo praticamente scomparso: il furibondo confronto tra un robot guerriero e i suoi nemici cattivi per salvare l'umanità. Sarà anche un tema banale e ricorrente, ma per me rimane tutt'ora notevole.
MEMORABILE: La prima "lesione" alla lega Z, tra lo stupore generale.
Chi negli anni '80 non ha amato Mazinga Z? Con Goldrake ha fatto breccia nell'immaginazione dei bambini e ragazzini di tutt'Italia grazie soprattutto agli incredibili scontri con i mostruosi e temibilissimi robot nemici. Rivedere ora gli episodi ripuliti e rimasterizzati è un piacere e si godono in toto le varie sfumature cromatiche. Un caleidoscopio di colori.
Con la lente immediata e falsata del ricordo vien dietro Jeeg e Goldrake, ma andando a ritroso con attenzione fu il primo "mecha" ad attrarre la passione di molti per questi Titani metallici (ne avevamo un simulacro di plastica con palle e cerchi), dietro le cui armature pulsavano cuori di ragazzi (qui Koji). Ancora legato al clima post atomico, l'anime di Go Nagai ne riverbera le angosce, così come le filiazioni dai Godzilloni, allentando comunque la presa tensiva con le baracconare parentesi farsesche del Boss robot. Tra i cattivi memorabile il tiresiano Ashura (maschio e femmina).
Approdato in Italia sulla scia del successo di Goldrake, è altrettanto epocale, soprattutto grazie ai continui scontri del gigantesco robot con agguerriti nemici meccanici, anche se l’azione e le trame non molto originali lasciano spesso trasparire contenuti più maturi, come l’importanza dell’amicizia. Piacevole anche dal punto di vista grafico, è probabilmente tra le migliori produzioni nel suo genere.
MEMORABILE: Il robot Afrodite A.
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Mai piaciuto questo disegno del mitico robot, fin dal 1980 mi perseguita. Fra i tanti disponibili e più belli, perchè scegliere questo come copertina del 45 giri?
Fabiodm102 ebbe a dire: 124c ebbe a dire: Mai piaciuto questo disegno del mitico robot, fin dal 1980 mi perseguita. Fra i tanti disponibili e più belli, perchè scegliere questo come copertina del 45 giri? Purtroppo in quegl'anni molte case come la Edierre prendevano i diritti di pubblicazione e a volte i disegnatori non erano proprio all'altezza o avevano tutto un'altro stile ( vedi i tre album di figurine di Goldrake).
Fabiodm102 ebbe a dire: 124c ebbe a dire: Mai piaciuto questo disegno del mitico robot, fin dal 1980 mi perseguita. Fra i tanti disponibili e più belli, perchè scegliere questo come copertina del 45 giri? Purtroppo in quegl'anni molte case come la Edierre prendevano i diritti di pubblicazione e a volte i disegnatori non erano proprio all'altezza o avevano tutto un'altro stile ( vedi i tre album di figurine di Goldrake). Non mi dire che in questa cover il Barone Ashura è disegnato meglio...