L'albero di Antonia - Film (1995)

L'albero di Antonia
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/11/08 DAL BENEMERITO PIGRO
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Pigro 26/11/08 09:37 - 9666 commenti

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Antonia e la sua discendenza in un villaggio fiammingo. Il titolo italiano privilegia erroneamente l'albero genealogico, mentre l'originale si riferisce al matrilineare, cioè alla linea di discendenza per via femminile: infatti questo non è un film famigliare, ma femminista. Le donne sono il vero timone della comunità, affiancate da uomini ostili o inetti. La regista riesce a comporre un bel film senza cadute ideologiche, ma accompagnando con brio e freschezza una storia accattivante attraverso i decenni dal dopoguerra in poi.

Gugly 27/11/08 19:25 - 1187 commenti

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Film dove le donne risaltano e i maschi fanno una magra figura. Un mondo pastello dove il sesso è vissuto liberamente e i fatti della vita compresa la morte vengono accettati come parte inevitabile del ciclo vitale. Un fotografia pastello e un tono fiabesco fanno passare anche le scene più "scandalose", ma è più scandaloso che una donna venga violentata o che decida il proprio destino autonomamente? Femminista.
MEMORABILE: Le visioni della figlia di Antonia.

Soga 20/12/08 19:51 - 125 commenti

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Una pellicola ben strutturata che affronta energicamente e senza peli sulla lingua argomenti spinosi e sensibili. Manifesto di una visione della vita assolutamente femminile e femminista, sorretta dai valori dell’amore e della solidarietà, della vittoria dell’eros sul pólemos. Ma siamo sicuri che in questa realtà idilliaca l’uomo non possa avere nessun ruolo, se non quello di fecondatore passivo o personaggio secondario?
MEMORABILE: La scena in cui tutti si amano nello stesso momento.

Cangaceiro 16/02/11 19:18 - 982 commenti

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Provocatorio e naif. La stella polare è la sessualità che fa da epicentro a una sfilza di argomenti ancora oggi tabù come la violenza sulle donne, l'omosessualità, l'amore tra handicappati, l'aborto e addirittura il suicidio, che vengono sbattuti in faccia allo spettatore senza troppi fronzoli. La Gorris riesce a snocciolare problemi e fasi concrete della vita con un'impronta cinematografica ben lontana dalla realtà, quasi onirico/fiabesca (non mancano allucinazioni e morti che si risvegliano di colpo). Notevole sfilata di facce da cinema tra gli attori.

Domino86 24/02/11 14:55 - 607 commenti

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Un buon film dove le donne sono le protagoniste assolute: si seguono infatti le vicende di quattro generazioni di donne (madre, figlia, nipote e pronipote) la cui vita si svolge in un piccolo villaggio. Le figure maschili sono in secondo piano e soprattutto per la quasi totalità negative. Oscar, meritato, nel 1996 come miglior film straniero.

Luchi78 7/09/11 11:10 - 1521 commenti

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Film al 100% femminista, minimizza e ridicolizza la figura dell'uomo non solo nella famiglia, ma anche nella società. Il ritratto che la Gorris traccia, nella sua estremizzazione, è comunque molto interessante e tende volutamente a mostrare un'impronta matriarcale su tutti gli aspetti della vita dei protagonisti. In secondo piano una regia senza particolari spunti, risollevata da una sceneggiatura molto vivace.

Galbo 12/09/11 07:10 - 12392 commenti

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Storia generazionale di ambientazione olandese che ha le donne come protagoniste assolute mentre gli uomini (che in genere hanno scarso spessore) sono relegati sullo sfondo. La regista Marleen Gorris riesce abilmente a mescolare drammi e sentimenti così che il film, pur non essendo un capolavoro (anche se vincitore di Oscar come miglior film straniero) è godibile e si segue piacevolmente fino alla fine.

Saintgifts 25/11/12 15:42 - 4098 commenti

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Antonia conosce il giorno in cui morirà e lo confida come promesso alla sua pronipote, voce narrante del film. Oltre alle riflessioni filosofiche sul tempo (ripetute molte volte dalla voce narrante, il passare degli anni e il mutare delle stagioni, al di sopra di tutti i drammi umani), si parla principalmente di donne e di libertà. Libertà da tutto, specialmente da legami religiosi, di costume, di opinioni comuni e di sesso. Salvo poi invece usare a proprio vantaggio e a proprio modo tutte queste cose. Cadenzato e ripetitivo, troppo di parte.

Giacomovie 12/11/13 01:09 - 1398 commenti

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Un'anziana sente che sta per vivere il suo ultimo giorno. Da lì ropercorre la sua vita, commentata da una voce narrante sempre presente ma non invadente. La narrazione mantiene un gradevole tono umoristico che smorza alcuni momenti forti e tratteggia un insieme eterogeneo di personaggi accomunati da una "diversità" vista amorevolmente: si passa dallo scemo alla bambina prodigio. Ognuno di essi è il tassello che la regista usa per comporre la morale a lei cara: se il mondo fosse a impronta matriarcale, sarebbe un mondo migliore. Oscar meritato.

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  • Discussione Gugly • 28/11/08 16:24
    Portaborse - 4710 interventi
    Straconsigliato,anche se a qualche ometto potrebbe non andar giù la descrizione dei pochi personaggi no carogne , ovvero il gentile figlio di colui che diventerà il compagno di Antonia quando la medesima deciderà, e non prima, il curato che cambia vita, l'altissimo minorato mentale (ovvero gli outsiders).
    Tutti gli altri fanno chi più chi meno una magra figura, e nel migliore dei casi sono considerati dei semplici stalloni fecondatori.
    Ultima modifica: 29/11/08 23:21 da Gugly