L'inserimento in una confraternita prevede di appropriarsi del leggendario spaventapasseri. Così quattro amici si recano nel campo di Farmer Cale, per imbattersi nel micidiale "assassino di paglia": l'uccisione accidentale di uno di loro rianima Scarecrow che persegue così nuove vittime. Immonda boiata destinata all'home video, per la quale spendere altre parole sulla trama è pura eresia. Tecnicamente è ben costruito, soprattutto per la discreta fotografia, ma il gore è raro e mal realizzato. Co-producono Tony Todd e Anthony C. Ferrante (Boo).
Dopo il comunque simpatico capostipite di Itier (qui in veste di produttore) sta a uno dei fondatori della benemerita Asylum, Latt, dirigere le avventure dello spaventapasseri dal fendente facile. La parte migliore, rectius l'unica veramente salvabile, risiede nell'incipit nei campi. Da quel momento in avanti si varca la soglia dello slasher senza idee. Si fugge da un babau che echeggia le memorie di Michael Myers senza averne le capacità e si giunge al traguardo finale col fiato cortissimo. Esclusivamente per bulimici completisti.
Se il primo episodio con grandissimo sforzo poteva essere ancora apprezzato come z movie naif, qui il risultato è peggiore. Reggono solo i primi venti minuti dove un delirante Tony Todd in versione buzzurro ammazzascarecrow ci delizia con incredibili espressioni facciali; poi lui crepa e il film finisce. Cioè diventa un tipico film Asylum: no trama, no effetti speciali, no attori, no dialoghi. Il suddetto Scarecrow è un tipo con un cappuccio di carnevale in testa che si aggira accoppando i soliti teen idioti ma fa venir subito sonno...
Il primo capitolo non era granché, ma manteneva un minimo di decoro da onesto e divertente B-movie. Qui si parte per il paese del trash con un biglietto di sola andata: interpreti mediocri, SFX digitali inguardabili (ma per lo meno splatter), una storia confusa (l'intero preambolo dell'intervista a Tony Todd non serve a nulla) e un finale che lascia basiti per la sua ridicolaggine (due spaventapasseri che si menano a suon di kung-fu!). Se l'avesse diretto un Bruno Mattei ne sarebbe uscito un mini-cult della serie Z. So bad it's (almost) good.
MEMORABILE: Il contadino impalato nel prologo; Il tizio tagliato a metà; Gli orridi effetti con green screen; Il bazooka; Lo spaventapasseri nella cippatrice.
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Incredibile pastrocchio a basso budget, realizzato a tempo di record (dato il buon riscontro del mediocre Scarecrow) indirizzato direttamente al mercato home video con i capitali di Tony Todd (Candyman), Anthony C. Ferrante (regista del curioso Boo! Morire di Paura e interprete, nel precedente capitolo, nei panni di Jake) e di Emmanuel Itier (già regista di Scarecrow).
Da noi è arrivato in DVD grazie alla label EP (Enrico Pinocci) e, pur nella mediocrità generale del film, figura come "fiore all'occhiello" nel catalogo della casa.
Il film è proposto full screen (4:3) con audio dolby 5.1.