Operazione furba della Titanus che condensa in un unico film decine e decine di spezzoni tratti dalla propria produzione tra il 1946 e il 1964: rivediamo così Gassman e Manfredi, Sordi e Totò, Giannini, De Sica, Fabrizi e molti altri volti che hanno dato lustro alla casa dello scudo. Il ruolo del narratore fuori campo è affidato al simpatico Oreste Lionello, che ha il dovere di legare tra loro con un minimo di filo logico le varie scene: cita quasi sempre gli attori coinvolti e meno spesso i titoli dei film, aggiungendovi un pizzico di humor che non guasta mai. Renato Pozzetto compare invece nelle uniche sequenze girate appositamente per la pellicola, che fungono da presentazione (con Pozzetto che,...Leggi tutto vestito da pugile - biondo! - apre con un suo tipico monologo surreale per spiegare la nascita del cinema), da intermezzo per un paio di volte e da chiusura (qui Pozzetto, esausto dopo un metaforico match con le star da lui presentate, ringrazia l'intera industria cinematografica). I film più saccheggiati sono il sublime TOTO’ DIABOLICUS, IL GATTOPARDO (con la lunga sequenza del ballo che compare spesso a spezzare gli argomenti), L’ARMATA BRANCALEONE, RISATE DI GIOIA, VENEZIA, LA LUNA E TU. Divertenti da seguire gli esordi di Carlo Pedersoli (irriconoscibile nel film MI PERMETTE BABBO, quando ancora non si faceva chiamare Bud Spencer e mostrava un fisico impressionante e scultoreo) e di Mario Girotti/Terence Hill, perso in sdolcinati baci con Claudia Mori in CERASELLA. Numerosi interventi canori di Morandi, Romina Power, Rita Pavone, Caterina Caselli, Bobby Solo, così come molti sono gli omaggi al defunto cinema peplum. Chiusura con Totò e il suo brevissimo cameo ne IL GIORNO PIU’ CORTO, ovvero il film più “affollato” di star italiane di sempre.
Tipico film "antologico" di gran moda negli anni '60 e '70 dove si costruisce la pellicola usando solo spezzoni tratti da altri e più celebri lavori (di girato appositamente ci sono solo le sequenze interpretate da Renato Pozzetto) commentati da una voce fuori campo. E' comunque un'occasione per rivedere spezzoni di commedie targate "Titanus" e riverdirne così la memoria. Potabile ma non essenziale.
Il film non è niente di piu e niente di meno di ciò che viene spiegato da voce narrante e didascalia, all'inizio: raccolta antologica di scene di film del cinema italiano di un periodo preciso. Piace vedere il cinema (noto e meno noto) di un tempo, piace ricordarne gli attoroni che lo interpretavano e la selezione stessa è ben assemblata, quasi come un mega episodio di blob a tema; certo però che se ci fossero state meno scene di balletti e piu gag comiche sarebbe stato anche piu scorrevole. Le gag inedite di Pozzetto non son niente di che.
Piacevole centone, che include spezzoni di film prodotti o distribuiti dalla Titanus, commentati, con ironia ma anche con affetto, dal compianto Oreste Lionello. Oltre ai classici, i brani che curiosamente ho preferito sono quelli - estrapolati da "Quando tramonta il sole" (1955) di Guido Brignone - con protagonista una sexy-vintage Abbe Lane, che canta con un improbabile e simpatico accento partenopeo ("Viva Napppoli e Paris... uii, uii, uii!") alcuni successi di Salvatore Gambardella (1873-1913), autore di celebri canzoni popolari napoletane.
Film di montaggio che rappresenta una buona occasione di assistere a spezzoni di celebri e meno celebri film italiani prodotti dalla Titanus. A fare rimpiangere il tempo che fu, l'impietoso confronto con spezzoni inediti sotto forma di gag, pochissimo divertenti e frettolosamente (si presume) realizzate affidate all'interpretazione di un attore di mediocrità assoluta come Pozzetto. Piacevole riascoltare la voce del compianto Lionello.
Titolo orribile per un'operazione che già nel 1975 decretava una prematura nostalgia per una parte del cinema italiano (quello prodotto dalla Titanus), con opere che spaziano dai più sciocchi musicarelli a pellicole che hanno lasciato un'importante impronta. In questo senso si svilisce un film come Il gattopardo inserendo di tanto in tanto scene del famoso valzer, con commenti ironici poco appropriati. Rimane le curiosità di vedere attori, poi diventati popolari, alle loro prime armi. Evidente operazione a basso costo per fare cassa.
Furbesco quanto insopportabile centone. Tali operazioni, meglio se monografiche, riescono solo quando assistite dalla passione e dall'acume filologico; in caso contrario vantano il disonore di svilire le sequenze e i personaggi coinvolti poiché l'eterogeneità somma del materiale origina un minestrone in cui ogni cosa assomiglia all'altra e tutto ha un sapore ordinario, da indigestione di bassa qualità. Inutile il commento, deprecabile la cornice con Pozzetto.
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Chi mi aiuta a scoprire un dettaglio del film? Chi ha notato dietro a Renato Pozzetto (quando introduce i film su un ipotetico ring) un bilanciere basculante che simula le onde del mare? Chi sa di cosa si tratta? Qualcuno dice che era un gadget che la Sony regalava agli acquirenti dei primi stereo compatti a metà degli anni 70. Qualcuno ne sa di più?
Grazie. Edoardo
DiscussioneZender • 2/12/13 17:54 Capo scrivano - 47698 interventi
Ci vorrebbe un fotogramma per capire. Detta così è ben difficile immaginare...