I colori del diavolo - Film (1997)

Tocca al pittore Nicolas (Wadeck Stanczak) rivivere il mito faustiano, quando incontra l'enigmatico Bellisle (Ruggero Raimondi): ogni quadro, da quest'ultimo deputato in soggetto, si rivela foriero di morte ed agonia. Sfortunata coproduzione italo-francese nella quale presenziano le nuove leve del cinema italiano (dalla Rocchetti allo Zingaretti pre-Montalbano). La regia rifugge sensazionalismi ed immagini fini a se stesse, dando ampio risalto al clima di maledizione e devastazione spirituale al quale è condannato (fisico e corpo) il protagonista principale, risucchiato nel vortice del doppio.

Un pittore raggiunge finalmente fama e denaro grazie a un patto diabolico con un personaggio ambiguo, ma dovrà ritrarre la morte vera in tutte le sue sfumature. Sorta di Faust contemporaneo, abbonda in nudi e tematiche hard, ma non va oltre quello che si era prefissato di raggiungere. Il protagonista (Stanczak) pare un giovane Depardieu, inseguito da qualche femmina alquanto vorace (Pasco). Poco altro di più, se non un finale un po’ stile Dorian Gray.