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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/11/08 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 9/11/08 17:32 - 5737 commenti

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Un primo tempo smorto e lentissimo – la solita vacanza della coppia in crisi – è scosso dal sopraggiungere della malattia mortale, con conseguente svolta drammatica e tragica. Il fascino è però tutto conferito dal cromatismo di Storaro, ocraceo e rutilante negli interni e plumbeo negli esterni notturni, che risplende su scene di rituali indigeni condotti con danze spasmodiche e vocalismi sguaiati. Sentite partecipazioni della Winger e di Malkovich, della voce off di Salerno e del commento musicale di Sakamoto-Horowtiz.

Galbo 10/11/08 20:23 - 12399 commenti

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Tratto da un romanzo di Paul Bowles, è uno dei film meno riusciti di Bernardo Bertolucci. Il regista emiliano intende rappresentare un viaggio fisico ed interiore ma utilizza personaggi poco interessanti (spesso francamente sgradevoli) e dei quali lo spettatore comprende poco. Si salva la splendida fotografia di Storaro che rappresenta bene gli spettacolari sfondi del Nord Africa.

Vitgar 17/01/15 11:27 - 586 commenti

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Sfuggente eppure affascinante nel suo incidere volutamente lento e vischioso. Il tema e il senso sono importanti e riguardano l'incapacità dell'uomo di dare un senso compiuto alle cose e di ritrovarsi nel mondo e nel suo tempo. Di sicuro in alcune circostanze indugia troppo sui particolari. Bravi la Winger e Malkovich. Il punto forte sono comunque la fotografia e l'ambientazione che regalano scene di grande bellezza. Buona colonna sonora.

Saintgifts 13/04/15 09:35 - 4098 commenti

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È Paul Bowles, l'autore del romanzo, a fare riflessioni esistenziali (dal romanzo stesso) e dare così la possibilità di un nuovo punto di vista sulla storia dei personaggi, che il film non ha saputo dare. Film che si ferma sulla bellezza dei contorni e sulle "bruttezze" della povertà, che induce a stili di vita che non possono avere tutti i mascheramenti e le formalità del mondo occidentale, cosiddetto moderno. Mondo moderno che in un qualche modo ha indotto i tre viaggiatori-turisti a cercare, per ritrovare, ciò che ritenevano perduto.

Manny 23/01/17 15:58 - 3 commenti

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Film interessante e riflessivo (il viaggio, l'esistenza), a tratti anche troppo. Le splendide location e il contatto etnico dei protagonisti, viaggiatori nella prima metà del '900, sono senz'altro d'impatto. Personalmente ho trovato la trama un po' noiosa e stanca, ottima la performance dei tre protagonisti. Qualche critica va alla regia, in quanto avrebbe potuto rendere le vicende un po' più incalzanti forse soffermando meno l'occhio e i tempi su una scenografia che è vera protagonista del film. Di rilievo l'effimera presenza di Paul Bowles.
MEMORABILE: Quando Paul Bowles apre bocca.

Lou 28/09/17 15:32 - 1121 commenti

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Bertolucci racconta la drammatica esperienza, densa di emozioni, di una coppia americana in terra marocchina. E' un viaggio mentale prima ancora che fisico, un estremo tentativo per ritrovare se stessi e l'identità di coppia e per far emergere tutti i problemi irrisolti, con un'escalation (un po' forzata) verso l'autodistruzione. Bellissime le immagini e le luci.

Daniela 24/10/17 13:20 - 12672 commenti

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Un viaggio in luoghi alieni rispetto all'ambiente socio-culturale abituale come terapia di coppia in crisi matrimoniale? A volte funziona, in altri casi la faccenda si complica... Film in cui, come talvolta accade nelle opere del regista, lo splendore della messa in scena (i cromatismi di Storaro incantano) giustifica la visione ma non nasconde la debolezza della storia, con personaggi e dialoghi (rari) che, apprezzabili sulla pagina, risultano sullo schermo manierati, poco interessanti ed ancor meno coinvolgenti. Bertolucci, abbagliato dal sole del deserto, invita lo spettatore allo sbadiglio

Paulaster 29/08/19 09:52 - 4427 commenti

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Coppia in crisi deciderà di trasferirsi in Nordafrica. Sebbene il clima amoroso sia freddino, l’inizio ha ancora sentori di eccitazione, come chi è pronto a esplorare luoghi sconosciuti. Nel sèguito dei vari trasferimenti la coppia sembra venga inghiottita dal folclore (e dagli insetti) mentre gli ambienti suggestivi son ben amalgamati da Bertolucci. Malkovich esprime meglio il contrasto con i locali; troppo accentuati i vari comprimari. Ultima parte più scollegata, termina didascalicamente (come vari dialoghi tra i protagonisti).
MEMORABILE: Il verso della prostituta; Le inquadrature dagli altipiani; Malkovich che compra il biglietto sul bus; Gli insetti che ricoprono i visi.

Noodles 6/04/20 17:56 - 2233 commenti

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L'abusato tema della coppia in crisi che vuole risolvere le cose con un viaggio viene trasposto da Bertolucci in pieno deserto del Sahara. Bella location, ma non basta. Al tema già usato il regista aggiunge poco di nuovo e il film risulta lento, noioso (uno strazio gli ultimi venti minuti) e stanca presto. I lati positivi sono rappresentati dai bravi protagonisti, dalla fotografia e dalla splendida musica. C'è anche qualche bello scorcio. Troppo lungo, per quello che ha da dire.

Thedude94 28/04/20 00:22 - 1097 commenti

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Sicuramente non uno dei film più riusciti di Bertolucci, riesce a salvarsi per le buone interpretazioni degli attori, la fotografia eccezionale di Storaro e la solita ottima regia, ricca di movimenti di macchina interessanti e riprese desertiche notevoli. Per il resto la sceneggiatura non convince più di tanto e, oltre ad avere alcune lacune, si rivela ripetitiva; la durata eccessiva poi fa il resto. Insomma, un piacere per gli occhi il mix di colori caldi, ma una piattezza di fondo generale che non lo fa assurgere al top.

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Zampanò 20/07/21 18:32 - 381 commenti

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Il Sahara dipinto da Storaro e armonizzato da Sakamoto perdona tutto, anche gli stop and go di una vicenda di parossismi sottovoce. La crisi borghese perde senso se calata in un tempo proto-storico: Malkovich supera con riserva lo stress test ma è la Winger ad assolvere bene il compito più difficile. Va detto che la proverbiale direzione degli attori di Bertolucci (ricordate la Asti in Prima della rivoluzione?) qui si ferma dove inizia il contegno autoriale delle star americane. Vige un compromesso che non libera del tutto un film comunque in qualche modo risolto.
MEMORABILE: I brindisi a champagne sul treno; La malattia di Port; Kit beduina attraversa il deserto sul cammello.

T. hermill 1/10/21 03:13 - 17 commenti

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Nel Nord Africa coloniale del dopoguerra, un'annoiata coppia borghese accompagnata da un amico di troppo compie un viaggio fisico ma soprattutto emotivo. Spiace non poter dare di più a quello che è un film con tutte le carte in regola: i protagonisti sono ottimi (anche se la Winger è un po' smorfiosa), la fotografia di Storaro calda e avvolgente, la colonna sonora celeberrima. Ma Bertolucci lacca e lecca un po' tutto e alla fine anche gli appassionati di melodrammi arrivano alla fine con fatica.
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