Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/11/08 DAL BENEMERITO UNDYING
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Undying 1/11/08 14:41 - 3807 commenti

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Elli (Lisa Gastoni) e Marco (Corrado Pani) sono una coppia decisamente atipica. A causa d'un trauma infantile Marco còva pulsioni omoerotiche, che reprime nella vita di coppia. Elli è, invece, una ninfomane incontenibile. Il matrimonio dovrebbe servire all'uno e all'altra per rientrare nella norma di vita sociale, stabilita nei confini di un bigotto paese provinciale. La presenza di una ragazza riporta alla luce le deviazioni di Marco, inducendolo al punto di macchiarsi d'un delitto. Eccezionale erotico, con sfumature gialle, forse ispirato dal romanzo "Il Demone del Mondo" di Mary Shelley.
MEMORABILE: La possessione di "gruppo" su un tavolo da biliardo, cui si sottopone Elli (Lisa Gastoni).

Renato 31/03/10 12:37 - 1648 commenti

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Pizzoso dramma erotico molto molto 70's. La solita coppia alto-borghese con problemi sessuali (lui è un omosessuale ma si nasconde, lei si passa ogni maschio che respiri non appena ne ha l'occasione), i soliti traumi infantili da barzelletta (per come sono rappresentati, intendiamoci) a spiegare il tutto. Finisce che in quasi due ore di durata (!) l'unica roba che funziona sia la parentesi tra Santercole e la Veroni, tanto per capirci. Bah. E la Gastoni qui è sensuale come una carota cruda.

Lucius 18/09/10 15:35 - 3015 commenti

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Confezione impeccabile per una pellicola raffinata con delle scenografie viscontiane che ha alla base una storia intrigante. Lei è bella ma insoddisfatta perché il marito preferisce gli uomini ed è costretta per dar sfogo alla propria libidine ad incontri erotici improvvisati con degli sconosciuti. Alcune sequenze sono in grado di eccitare lo spettatore, pur non essendo minimamente volgari o spinte. Insertato da flashback e con una narrazione atemporale cattura per la messa in scena. La Gastoni e Pani perfetti nei loro ruoli. Accattivante.

Daidae 15/10/10 14:18 - 3168 commenti

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Non mi ha convinto troppo. Blando erotico che parte con una scena pseudo sadomaso, visionaria e slegata dal resto del film. Cast deludente: fredda la Gastoni, smorto Pani, addirittura ridicolo Tranquilli carcerato per aver offeso il papa! Per certi lati noioso e piatto; belle comunque le ambientazioni umbre e davvero azzeccata la parentesi (anche questa slegata dal film) dei due cafoni. Mediocre.

Ronax 10/03/11 01:27 - 1247 commenti

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Omosessuale represso e incontenibile ninfomane, con annessi traumi infantili, si sposano per darsi una patina rispettabile. Ma non si sfugge al proprio destino. È l'assunto pessimistico di questo drammone autorial-erotico capace di alternare immagini bucoliche della campagna umbra e ammucchiate su tavoli da biliardo, citazioni da Baudelaire e dialoghi da Harmony. Comunque è un'imperdibile bizzarria d'epoca. Senza ruoli da tamarro Pani è un pesce fuor d'acqua, mentre Lisa Gastoni procede, film dopo film, nella sua personale discesa agli inferi.
MEMORABILE: La Gastoni che si fa prendere alla pecorina dal vecchiaccio in cima al fienile.

Fauno 8/02/12 11:17 - 2208 commenti

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Talmente bello che c'è quasi da parteggiare per gli omosessuali (almeno per quelli che assomigliano a George, visto l'acume e la profondità di ragionamento dimostrati). Vero che anche Elli non è quel cerbero che sembra: era stata chiara ad ammettere le sue tendenze ad un uomo che viceversa era ormai un vegetale a tutti gli effetti. Ma come ribadisco, è un film talmente colmo di significati e di atteggiamenti coerenti nella loro tragicità, da risuonare quasi come qualcosa di davvero poetico.
MEMORABILE: La creazione dei pedinatori dark... dovevano esser fra i primi!

Cotola 30/09/12 22:27 - 9009 commenti

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Saranno i quasi quarant'anni che ha sulle spalle ad avergli parzialmente tolto smalto e interesse. Certamente è un film ben fatto, con una confezione curata ed una buona colonna sonora di Morricone. Ma difetta, a mio avviso, sia nel coinvolgimento emotivo dello spettatore sia sotto il profilo "scandalistico" o del "messaggio" (che brutta parola!). Oggi non credo possa sconvolgere più nessuno ed anche certe considerazioni lasciano il tempo che trovano così come le tante (belle) citazioni letterarie. Forse meriterebbe una seconda occasione.

Homesick 8/06/14 17:43 - 5737 commenti

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Le musiche inquiete di Morricone sono anch’esse attrici e acuiscono la pena scolpita sui volti della Gastoni e di Pani - oppure trattenuta dai loro silenzi - in un dramma sul mal di vivere espresso da dialoghi profondi e corroborati da citazioni di Shelley e Pavese. Espungibili e figlie del loro tempo le sguaiate parentesi sexploitation e i siparietti boccacceschi con il villico Santercole: la vicenda della coppia protagonista tra amori collaterali e traumi infantili era già bastevole da sé per esprimere con forza il messaggio.
MEMORABILE: Pani: «La sola idea di un rapporto sessuale, per esempio, mi fa rabbrividire. O addirittura ridere.».

Deepred89 10/02/15 19:36 - 3704 commenti

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Spassosissimo dramma erotico settantiano, ben confezionato e arricchito da belle ambientazioni e intermezzi kitsch e ridicoli che, dosati con cura, si trasformano in un valore aggiunto. Stona un po' la deriva sentimentale che il film prende nella seconda parte, ma gli exploit sessuali della ninfomane Lisa Gastoni hanno la loro godibilissima carica morbosa e il finale rimette tutto in gioco con abilità. Perfetti i protagonisti, peccato solo per gli inutili intermezzi con Santercole. Durata ampia ma piacere sommo, almeno per chi ama il genere.

Mco 20/02/15 17:41 - 2324 commenti

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L'elogio dell'infelicità e dell'inadeguatezza di Petroni. Al fine di renderne più forte il messaggio vengono utilizzati contorni musicali che a ogni suono sprofondano ancor più nel disagio il già malinconico spettatore. La Gastoni offre la sua nudità come si fa con un pacchetto di patatine all'intervallo della scuola e Pani si autoinfligge punizioni morali che si porta dietro da tempo memorabile. L'afflato morboso sfocia in veri e propri respiri inquietanti, soprattutto in cauda. Ma a fine visione resta un forte senso di incompiutezza.
MEMORABILE: Il "gioco innovativo" al tavolo da biliardo...

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B. Legnani 17/07/15 00:19 - 5523 commenti

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Lo salva (parzialissimamente) una giusta domanda: che effetto avrebbe fatto vederlo all'epoca? Il problema più grande sono i dialoghi, composti da frasi prevedibili ("l'ultima volta che ti ho vista eri alta così!"), o ridicole o banali (c'è anche un "vado a prendere le sigarette"). Di fronte a ciò, poco conta la bravura dei due protagonisti, la Gastoni (che fuma sempre, come sempre), per l'ennesima volta perfetta in un ruolo di donna matura e vissutissima, e un Pani che non calca troppo (brillantinato però come un calciatore degli Anni Trenta). Affollatissima la gara del ridicolo involontario.

Rebis 18/07/15 14:38 - 2332 commenti

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Melodramma algido e psicologizzato di ascendenza viscontiana e, vieppiù, bergmaniana, in cui ogni gesto sottende un atto sessuale mancato, l'identità personale è vessata dalle convenzioni di classe e il passato, sordido sottoscala dei rimossi infantili, insorge. Petroni avanza impavido sul crinale del ridicolo involontario, ma le impennate visionarie, gli azzardi stilistici, la simbolizzazione degli stereotipi e la sentita adesione degli interpreti al maledettismo, lo riscattano incessantemente. Documento imprescindibile di un cinema italiano che fu e ancora vorrebbe essere: in vano.

Giùan 26/08/15 22:00 - 4539 commenti

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Ok, è vero: gli nuoce non poco una qual certa plumbea macchinosità narrativa, così come indubitabilmente lo offendono certi malriposti intenti da "haute-cinema", coniugati con un repertorio di devianze da Reader's digest psichiatrico. E' però anche un film in cui Petroni mette una foga sincera, regalando, forse malgrè lui, lampi di visionarietà e trovando sponda nella fotografia satura di Pogany e nello svigorito decòr di Bottari. E se Pani recita con esasperante passività la sua "tara", la Gastoni si immmerge nella propra ninfomania senza fiato né bronco.
MEMORABILE: L'overture con i motociclisti che assalgon la Gastoni; Ovviamente le scene al biliardp e la "presa da dietro" durante la festa paesana.

Schramm 2/10/15 14:03 - 3490 commenti

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Di qua, la botte piena d’autorialità con tutti i suoi vezzi figurativi e concettuosi e le appiccicaticce ridondanze e ampollosità da gran viveur cine-virtuoso. Di là, la moglie sbronza di ridicolo e surreale involontari (come tali diventano il banale e il pecoreccio se inghingherati di kitsch) che bussano alla porta e non trovando chi gli apre la sfondano a calci invadendo ogni spazio del dramma borghese, ballando festanti a ogni scena come Heidi e Peter; e per lo spettatore smarrito tra sogghigno per dialoghi ardimentosi e sbadiglio per il situazionale nulla di fatto è un knock out di 110’.

Herrkinski 11/10/15 22:36 - 8072 commenti

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Per certi versi mi ha ricordato cose come Venere in pelliccia: la critica alla falsità della società borghese, la morbosità delle deviazioni sessuali di paese, il senso perenne di imminente calamità... Anche qui non manca qualche scivolone nel ridicolo involontario; l'unidimensionalità dei personaggi a tratti induce il sorriso e qualche digressione era sforbiciabile, vista anche la durata e il ritmo da "mattonata", tuttavia il film è tecnicamente ben fatto e la tragedia dei vari protagonisti culmina in un finale pessimista e convincente.
MEMORABILE: La smorfia perenne del depresso Pani; Le perversioni della Gastoni; La provocante contadina/cameriera; Il finale.

Markus 12/10/15 09:16 - 3682 commenti

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I pruriti di una signora perbene (il marito è omosessuale) sono "giustificati" da traumi infantili. Petroni nel collaudato scenario borghese di quegli anni sviluppa una vicenda che pesca nel pruriginoso, ma con l'accortezza di una particolare ricercatezza nella fotografia e nella solare ambientazione perugina che conferisce all'opera un’aurea di artefatta raffinatezza, ma è poi tutto smascherato da un campionario di involontariamente divertenti frasi fatte. Il lato dilettevole del film, a conti fatti, è l’unico motivo di godimento.

Faggi 20/12/15 19:10 - 1549 commenti

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Una lagna di film. Per quanto riguarda il genere si dovrebbe dirlo antierotico più che erotico. Irritante e prolisso, ha nei dialoghi insopportabili il suo vertice dell'errore. Personaggi come macchiette di cartapesta ammuffita. Recitazione dura. Mi chiedo con che umore si usciva dalla sala all'epoca. Si salvano solo la fotografia e la musica, ma non è abbastanza. Bocciato!

E.m. 30/12/15 16:09 - 10 commenti

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Quasi completamente invisibile fino a pochi anni fa, il film di Petroni è in realtà un pasticcio para-psicologico senza capo né coda. L'inizio, con l'aggressione da parte dei travestiti a Lisa Gastoni, è notevole, piuttosto originale, ma purtroppo l'inespressività di Pani la fa da padrona. Tra citazioni di Pavese e Baudelaire presto la pellicola diventa noiosa e scalcinata fino a un finale che, credo, voglia riecheggiare Il grido di Antonioni. Velleitario.

Neapolis 11/10/16 15:31 - 183 commenti

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Visto all'epoca per il richiamo della Gastoni, ne avevo perso le tracce nella memoria. Certo è che il dramma che vivono e che si portano dentro i due protagonisti oggi sarebbe ben diverso, tanto è cambiata la società. La loro diversità non sarebbe più tale ma il viverla a quei tempi li porta alla disgregazione morale e alla tragedia. Ciò nonostante c'è un bisogno e una difficoltà di ricevere e dare amore che rende il film ancora attuale: la vera tragedia in fondo è tutta lì.

Rufus68 24/07/16 18:00 - 3825 commenti

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Mediocrissimo dramma psico-sessuale. E' indubbio che l'andamento sia, a tratti, elegante; quando manca la polpa concettuale, però, l'eleganza presto decade presto a superficiale affettazione. Deprecabili certi spunti strapaesani; incomprensibile l'inizio con seviziatori à la Rocky Horror Picture Show. Il succo migliore del film sono Pani e la Gastoni: non i loro personaggi, ma proprio i loro volti e corpi, spossati dal disgusto per una vita prigioniera della dissimulazione e senza vie d'uscita.

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Victorvega 12/12/16 17:25 - 501 commenti

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Dramma psicologico di notevole impatto. Una bella fotografia illumina sfavillanti ambientazioni alto borghesi e un'Umbria estiva e soleggiata, sottolineata dalle belle musiche morriconiane. Un po' verboso e pretenzioso però, da sfociare a tratti nell'inconcludente e nel noioso. Per l'epoca certamente tematiche scandalose (la cui carica è attenuata oggi pur reggendo ugualmente). Bravi gli attori, tra cui una Gastoni dal viso perennemente illuminato da luci di scena.

Alexpi94 15/07/18 20:40 - 186 commenti

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L'idea di partenza è interessantissima, raccontare la storia di due individui complessati che si uniscono in matrimonio: ninfomane lei e omosessuale (represso) lui. Il risultato è discretamente piacevole, merito della bravura dei due protagonisti, di ottime musiche (a tema) composte da Morricone e di belle ambientazioni (azzeccatissima la villa). Ad essere (eccessivamente) pignoli pecca un po' di lentezza, ma agli occhi di noi appassionati la visione risulta molto piacevole (e affascinante).
MEMORABILE: Il finale sotto la pioggia.
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  • Discussione Zender • 23/07/15 08:34
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Sì esatto, son riuscito a braccarlo ieri. Prima o poi si cambierà, ma al momento quel format lì permette di funzionare solo in quel modo, ecco perché non aveva potuto sistemare la cosa.
  • Discussione Rufus68 • 24/07/16 18:21
    Contatti col mondo - 218 interventi
    Il titolo deriva dal verso d'un poemetto giovanile di P. B. Shelley, La regina Mab (The Queen Mab, 1813). Qui di seguito una mia traduzione dei primi otto versi (sono quelli che Pani e Kemp si citano l'un l'altro):

    Com’è meravigliosa la Morte,
    la Morte, e il compagno suo, il Sonno!
    Pallida quanto la Luna che di lontano cala
    è la prima, con labbra d’un livido blu;
    l’altro roseo come il mattino
    quando sul trono dell’oceano ondoso
    la terra tutta imporpora;
    meravigliosi ambedue, d’una beltà che fugge!

    Ecco una recente edizione (Solfanelli, 2014), per la traduzione di Maria Laura Capobianco:

    Com'è bella la Morte!
    La Morte e il Sonno suo fratello.
    Una bianca come l'alta luna che va e sfuma,
    ha immonde labbra blu;
    l'altro roseo come il primo sole
    che dal suo ondoso trono oceanico
    fa rosse le guance del mondo;
    eppure entrambi così fuggevolmente belli.

    Ma forse ha ragione Petroni nel rendere quel "lips of lurid blue" in maniera letterale, più efficace.
  • Discussione B. Legnani • 24/07/16 19:16
    Pianificazione e progetti - 14947 interventi
    Rufus68 ebbe a dire:
    .

    Ma forse ha ragione Petroni nel rendere quel "lips of lurid blue" in maniera letterale, più efficace.


    In realtà Petroni fu criticato da subito, per questa traduzione, che è molto discutibile. Traduzione fatta per assonanza, sicuramente efficace da un punto di vista di comunicazione, ma irrispettosa del significato originale.
  • Homevideo Deepred89 • 25/07/16 15:34
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    La copia-censura rispetto al master Cielo/Dvd comprende i due secondi in più nella scena del biliardo presenti anche nella vhs e un'inquadratura in più nel flashback con la madre stuprata (presente nella versione spagnola), ma non comprende l'inquadratura della Halbritter durante la sequenza del castello e perde anche qualche fotogramma nella scena di sesso tra la Gastoni e Tranquilli, con la mano che scende (si avverte il salto nella colonna audio). In entrambe manca il nudo integrale della Gastoni.
    Ultima modifica: 25/07/16 15:35 da Deepred89
  • Curiosità Fauno • 21/03/17 21:58
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:

  • Discussione Fauno • 21/03/17 21:59
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Come finale o come interruzione momentanea di tante discussioni ci voleva proprio questo flano!
  • Discussione Ciavazzaro • 21/03/17 22:21
    Scrivano - 5591 interventi
    Veramente notevole !
  • Discussione Mco • 21/03/17 23:24
    Risorse umane - 9970 interventi
    Grazie Fauno, sempre emozionante riguardare i tuoi flanetti!
    Ultima modifica: 21/03/17 23:25 da Mco
  • Discussione Fauno • 21/03/17 23:43
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Se mi avessero detto che un giorno sarei stato in grado di usare lo scanner e che qualcun altro mi avrebbe all'occorrenza passato dei flani così coinvolgenti, non ci avrei mai creduto. Ma aspettate gli ultimi tre della serie; certo che questo è molto in linea anche con la mia valutazione del film ;-)
  • Discussione Neapolis • 12/10/20 16:28
    Call center Davinotti - 3055 interventi
    Certamente io fui attirato all'epoca dell'uscita del film dal passaparola della scena del nudo della Gastoni nel bar biliardo. All'epoca era il nostro internet.
    Ultima modifica: 12/10/20 16:30 da Neapolis