Suss l'ebreo - Film (1940)

Discreto film di propaganda nazista girato (sembra) sotto il controllo creativo di Joseph Goebbels in persona. Al di là di ogni giudizio morale, è un dramma a tinte forti girato con notevoli mezzi; i personaggi sono pesantemente schematizzati e la recitazione è spesso eccessiva, ma si nota qualche bella pagina qua e là. Ritengo più che giusto ricordare l'esistenza di certe pellicole prima che cadano nel dimenticatoio.

Chiaramente stereotipato e razzista nel contenuto, si tratta comunque a livello tecnico di un film valido. Ottima l'interpretazione degli attori a partire da Marian, che interpreta il cattivo Opheneimer, ma non male anche il segretario Faber e la moglie. Tre pallini meritati.

Alterazione in chiave antisemita (e funzionale alla politica nazista dello sterminio) della vicenda storica dell’incredibile ascesa e caduta dell’ebreo Oppenheimer ai vertici del potere nel Württemberg del 700. La ricostruzione evita accuratamente la complessità, per additare i giudei, a imperitura memoria, come radice d’ogni male. La buona perizia tecnica del prodotto e l’ottima intepretazione di Marian nei panni dell’infido protagonista non possono cancellare l’oggettività della bieca propaganda, e così il giudizio negativo è inevitabile.

Uno dei film più antisemiti di sempre, in cui tutti gli stereotipi dell'odio nazista entrano in azione, fino a quelli di natura specificatamente sessuale (il lubrico ebreo che insidia e poi violenta la bella vergine bionda "ariana"). Sul piano strettamente cinematografico il film funziona: ambientazioni riccamente barocche (il palazzo del duca), buon senso del ritmo, straordinaria interpretazione di Marian nella parte del viscido Suss. Ma quando il pio tedesco condanna a morte Suss perché "l'ebreo si è unito con carne ariana" è veramente troppo.

I soldi del partito si sentono e infatti la cura scenografica è di tutto rispetto. Ed è un peccato che alla resa dei conti i dettami antisemiti prendano il sopravvento in modo così tronfio e risibile, perché fino ad allora la macchina dell'odio era costruita con sagacia, con echi scespiriani e un antagonista splendidamente viscido. Il coinvolgimento non manca, ma più il discorso va generalizzandosi, più il potenziale del film cala. Con indubbi difetti e pregi, ovviamente invedibile per chi del cinema predilige l'aspetto morale.