La verità secondo Satana - Film (1972)

La verità secondo Satana

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Si comincia con Isarco Ravaioli che, nei panni di tale Roibert (o almeno così lo chiamano, con la “i”) tenta più volte il suicidio in pieno delirio di ubriachezza. Tra una considerazione e l'altra (sta pure scrivendo un libro) si punta la pistola alla tempia, telefona alla donna dei suoi sogni, Diana (che chiama principessa Diana quando ancora l'accostamento nulla significava) e le chiede di raggiungerlo lì. Lei (Calderoni) accetta, ma ben presto il gioco erotico tra i due finisce con il suicidio di lui (si accoltella da solo mentre le è sopra) e lei che mostra comprensibilmente gravi segni di scompenso psichico. Niente di fronte a quelli evidenziati da...Leggi tutto chi entra in scena poco dopo: è Totoletto (Ammirata), uno squilibrato logorroico che dice di aver assistito a tutto dalla finestra sottintendendo inesistenti colpe di lei. Diana lo fa entrare e questi si produce in interminabili monologhi esagitati all'insegna di un apparente, irrefrenabile “stream of consciousness”: ride, imita versi da animale da cortile, chiama Diana “Capocchietta di cavolo”, si cuoce due uova al tegamino nei momenti meno opportuni e tra un delirio parafilosofico e l'altro ricatta a modo suo la donna, mentre la regia di Polselli provvede a far partire filtri coloratissimi (evidenti gli influssi della cultura psichedelica) che frantumano il racconto inserendo sequenze di ballo nella casa (tutti nudi o quasi), flashback in riva al mare, scene di guerra (repertorio, ovviamente), suoni che oggi diremmo da videogame spaziali, accenni di zoofilia e aggiungendovi la presenza della bella Yanita (Bastin), di fatto l'amante di Diana. Si procede per accumulo, si copre tutto con un fiume di parole (ma sono quasi sempre i maschi a parlare) che conservano in ogni caso più di uno spunto curioso nell'ambito di una sceneggiatura con delle ambizioni, messa in bocca a chi sembra fare a gara nel salire più sopra le righe (ma Ammirata/Totoletto in questo è decisamente imbattibile). Sull'originalità della proposta è difficile non convenire, sul fatto che questa vada a comporre un film non esattamente semplice da digerire anche. Perché tra strepiti, musiche, dialoghi e azioni il cui senso il più delle volte sfugge non è impresa da tutti star pazienti ad ascoltare. E invece, qua e là, qualche frase che d'improvviso illumina i concetti si sente e il totale volo nella libera allucinazione di Polselli se non altro non lascia indifferenti; nel frattempo il saltuario, repentino rientro nei meccanismi del giallo non fa che aumentare i punti di domanda sulle reali intenzioni di Polselli. E quando forse stai per darti una risposta arriva subito dopo una nuova sequenza ancor più strampalata delle precedenti che rimette tutto in ballo in un nastro circolare che par girare infinite volte su se stesso.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/10/08 DAL BENEMERITO CIAVAZZARO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/06/17
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Trivex 10/07/14 08:48 - 1744 commenti

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Film davvero delirante, anche se poco divertente (Polselli ha fatto meglio altrove, da questo punto di vista). L'ubriaco con la faccia dell'ultrafollia e la bellissima sempre a petto scoperto (fascinosissima però Rita Calderoni con i capelli corti) in un tripudio di nonsensi e stranezze grottesche. Assolutamente figlio del suo tempo "precario", il film porta al parossismo i dialoghi e le espressioni dei partecipanti, senza una linea di genere specifica e con un finale che forse è l'unico elemento concreto e comprensibile di tutta la pellicola.

Ciavazzaro 9/10/08 14:30 - 4770 commenti

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Il manifesto di Polselli, da quanto è trash! Uno scrittore, ubriaco, invita una sua amante, una contessa molto libera (con tanto di amante di colore). Una volta arrivata, si uccide per farla accusare del suo delitto: per lei e lo spettatore comincierà un vero e proprio delirio, tra balli di hippie messi a caso, un pazzo che sembra Paperino, torture ridicole, meditazioni filosfofiche! Peggio della concezione di brutto, peggio di Riti! Un'esperienza unica nella vita, davvero.

Deepred89 16/10/08 20:37 - 3706 commenti

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Strampalato pastrocchio del mitico Polselli. La storia parte in modo confuso, si sviluppa (si fa per dire) in modo ancora più confuso e si chiude con un assurdo colpo di scena da giallo lenziano. Dialoghi a tratti assurdi, a tratti curiosi, attori così sopra le righe da superare alla grande la soglia del ridicolo e immagini psichedeliche assolutamente fuori luogo. Inoltre, elemento da non trascurare, ci si annoia come in poche altre occasioni e arrivare in fondo diventa un vero tour de force. Inguardabile.

Homesick 30/12/08 17:50 - 5737 commenti

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Casalingo, in tutto e per tutto. Casalinga è la location (le stanze di una casupola), casalingo è il frullato di generi e spunti che solo Polselli sa preparare: contestazione, allucinazioni psichedeliche e non, relazioni servo-padrone, dialoghi tra il filosofico e il farsesco, un po’ di sesso (più parco del consueto, tuttavia), una virata finale verso i complotti lenziani. Montaggio folle. Ammirata tiene la scena come un giullare in una ridda di gesti, saltelli e nonsense; la Calderoni e Ravaioli occhieggiano dislessici, senza guida né meta.
MEMORABILE: Ammirata che balla e canticchia «E drin, e drin, e drin e drin e drin!».

Daidae 7/11/09 22:56 - 3179 commenti

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Ennesima porcheria di Polselli, uno dei peggiori registi degli anni 70 (spero di non offendere nessuno, parere personalissimo). Film strambo, alquanto noioso e coi soliti attori fedelissimi al nostro. Alla larga, a meno che le combinazioni strane di psichedelia, sesso e "comicità involontaria" non vi attirino.

Cotola 26/02/10 23:08 - 9043 commenti

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Deliri linguistici, farneticazioni senza senso, pseudo filosofia d'accatto, balli che c'entrano come il cavolo a merenda, luci psichedeliche e tanto altro (si fa per dire). Questo in sintesi l'ennesimo noiosissimo e ridicolo film di Polselli che gira nel solito stile ed alla cui pellicola non giova nemmeno un doppio colpo di scena finale che non è per nulla giustificato e giustificabile. Pessimo ma a tratti di una comicità involontaria da sganasciarsi dal ridere.

Lucius 30/10/10 01:17 - 3015 commenti

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Dialoghi imbarazzanti che sembrano scritti per una prima teatrale per una serata del carnevale di Viareggio, poesie becere e recitazione da teatrino provinciale, regia dilettantesca e a tratti circense per un film senz'altro curioso e con qualche buona scena di erotismo softcore, ma che resta nella sua complessità a livello di serie D. Resta una buona colonna sonora, senz'altro sprecata per un trash ambizioso. Sconsigliabile.

Fauno 9/10/10 11:01 - 2212 commenti

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Un regista che usa colori, primi piani, flashback ed immagini suggestive e non crea un film di metafore, ma trasforma i suoi personaggi in metafore viventi, oltre a far trapelare col sarcasmo più profondo e con l'ironia più estrema delle verità assolute, per me è davvero il Numero Uno. E con tutto questo non va a dare una catarsi: niente è scoperto, tutto è rivelato come il magma di un vulcano in eruzione, mentre i cicli antropologici continuano a scorrere calmi e liberi come fiumi, ben distanti per farsi travolgere dal magma stesso...
MEMORABILE: Il discorso sul foglietto di carta nel cestino.

B. Legnani 31/12/14 19:48 - 5532 commenti

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La cosa più interessante è la rappresentazione - per quanto si poteva al tempo - di tematiche sessuali inconsuete (la Calderoni mima una fellatio con un grissino e c'è pure un un cagnone che le sale sopra...). Purtroppo la direzione degli attori è quella tipica del periodo di Polselli (preferisco nettamente le sue prime opere), con occhi sbarrati, bocche spalancate e denti digrignati. Completano il tutto balletti che non c'entrano nulla e immagini rubate qua e là per arrivare a 85' scarsi. Il folle personaggio di Ammirata dà il colpo di grazia.

Matalo! 17/12/14 08:42 - 1378 commenti

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Mai sparare sulla croce rossa; facile dire che un regista mediocre e presuntuoso come Polselli si attira strali su strali. Meglio accettare il delirio per quel che è: un verboso e velleitario cinema altoborghese anni '70 alla Patroni Griffi+Lelouch+Bevilacqua (che odio) secondo Polselli. Ravaioli ubriaco è da codice penale, la Calderoni ha un corpo statuario. Ammirata sempre e comunque il peggior buffone di sempre. Fosse una parodia capirei. Però una battuta buona c'è.
MEMORABILE: Ammirata, che fa cose senza senso e sentenzia mangiando uova; Ravaioli chiama "ciccia" la principessa (già questo è reato penale...).

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Maik271 18/12/14 08:08 - 436 commenti

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L'intro fa già comprendere che la pellicola è di quelle incredibili: colori portati all'eccesso, primi piani forzati, dialoghi assurdi, balli senza senso e un mangiatore di uova al tegamino sono tutte componenti di un lavoro che vorrebbe, forse, essere autoriale ma che finisce per essere totalmente delirante. Le musiche sono a livello della trama, impalpabili; alla fine rimane come un senso di smarrimento perché non si capisce dove il regista volesse andare a parare. Pazzesco!

Capannelle 11/02/16 23:19 - 4411 commenti

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Per fortuna ci sono le musiche e quel gran mattacchione di Ammirata a tenere su il morale. Ah sì, pure la Calderoni dal capello corto che è tanto apprezzabile quando si rilassa quanto insopportabile quando strabuzza incessantemente gli occhi. Per il resto il solito mix di situazioni e colori non riesce proprio a far breccia, tantomeno quando diventa drammatica. Bisogna allora accontentarsi di qualche accento saffico e di qualche massima tra il serio e il faceto, tipo quella "della verità vigliacca, porca la vacca".

Schramm 2/03/16 12:12 - 3495 commenti

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Ogni presupposto fondante la grammatica del cinema è da Polselli confinato nell’atollo di Bikini e lasciato in balia di test nucleari; montato a colpi di decespugliatore e raccordato da un sarto beone, dialoghi da far impallidire l’Internazionale lettrista, sceneggiatura e drammaturgia manifestantesi sporadicamente per mero capriccio del caso, psichedelia e balli tanto per, attori in posture da trance sciamanica, riprese da stato confusionale. DMT filmico, neo-espressionismo degenerato che scardina tutto quel che tocca, 84’ di febbre a 42. Sembra un film ma non è, serve a dare l’euforia.

Faggi 22/01/18 23:08 - 1549 commenti

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Riconosciamo al nostro Polselli certe doti sciamaniche; o da stregone medievale: il film può essere un'esperienza da alterazione di coscienza; o da magia nera, da sabato delle streghe. Il rito è officiato con scaltra cialtroneria, enfasi fuori controllo, psichedelia misera, montaggio rumorista, simpatico amatorialismo, dialoghi da paralogìa, attori indomabili, sfacciate divagazioni figurative nudiste. Il tutto su un soggetto che potrebbe avere il suo perché. Arrendevolezza e lo spettacolo potrebbe manifestarsi.

Rufus68 30/07/19 21:01 - 3842 commenti

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Insostenibile polsellata dove l'andatura goffamente filosofeggiante (possiamo dire: oltre ogni tentativo di spiegazione) mal si sposa a suggestioni libertarie. D'allucinante assurdità il personaggio di Tortoletto, demonio ghiotto di uova al tegamino e propalatore di vorticose e lisergiche sciocchezze concettuali. Senza capo né coda, gratuito, delirante e incomprensibile, assurge inevitabilmente ai più alti gradini dello stracult.

Il Dandi 25/03/20 13:38 - 1917 commenti

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Non un horror (a dispetto del titolo), forse nemmeno un film, ma un'opera che attrae e insieme respinge. Incredibile manifesto di Polselli, un kammerspiel caratterizzato da personaggi allegorici, montaggio ellittico, dialoghi irreali, snodi narrativi onirici, musiche che si fondono incessantemente l'una dentro l'altra, quadri espressionisti virati nei colori più acidi possibili. Forse solo Carmelo Bene, da regista, è riuscito a sublimare il linguaggio cinematografico negandone la sua stessa essenza.
MEMORABILE: "Capocchietta di cavolo".

Bullseye2 1/03/23 00:53 - 396 commenti

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Con questo film nasce il vero Polselli; l'amour fou tra un artista e la belle dame sans merci smonta il giallo come fosse un kammerspiel naif-manicomiale tra psichedelia, De Sade, D'Annunzio, Artaud, Masoch e, soprattutto, Carmelo Bene: dove Nostra Signora dei Turchi finisce, La verità continua il discorso sull'oltre-cinema, toccando il punto più infernale del cinema degenere italiano, praticamente l'avant-garde della serie Z che esplora visioni mai toccate all'epoca e, raramente, dopo. Dopo la Verità, giungeranno le Rivelazioni, ma Polselli resta tristemente profeta senza discepoli.

Keyser3 18/10/23 17:46 - 444 commenti

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Non sarebbe stata neanche male, questa prima stramberia settantiana di Polselli, se solo il regista di Arce non avesse il vizio, nelle sue opere, di divagare e inserire elementi totalmenti avulsi dal contesto (i balli psichedelici, ma anche l'inutile personaggio di Yanita). Resta comunque da vedere almeno una volta solo per il personaggio di Ammirata: straparla, si muove come in preda a crisi epilettiche, sculetta, canticchia, emette suoni incomprensibili, mangia uova a più non posso. La Calderoni è spesso imbambolata, ma fa il suo.
MEMORABILE: "Capocchietta di cavolo (!?), addizionando e sottraendo sei tu che fai pena a me".
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  • Curiosità B. Legnani • 31/12/14 18:35
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    La citazione latina di Totoletto (Ammirata) "Abyssus abyssum invocat", viene dal Salmo 41.
  • Discussione Schramm • 5/02/16 19:15
    Scrivano - 7694 interventi
    due sole parole: vedere categoricamente!! si direbbe un altro gran bazar del delirio assieme a rivelazioni e riti!!
  • Discussione Schramm • 1/03/16 20:53
    Scrivano - 7694 interventi
    signori ma come si fa a monopallinare questo che non è un film, ma la trasposizione su pellicola di 85' di febbre a 42? è una carica dinamitarda applicata a qualsiasi presupposto grammaticale; cose come sceneggiatura e drammaturgia si manifestano per pura volontà del caso, il montaggio è stato concepito a colpi di decespugliatore, l'imprevedibilità dei raccordi sconsiderati e della fotografia a rampazzo hanno dell'inaudito, e i dialoghi sono quanto di più vicino al tasso alcolemico letale abbia mai udito. questo non è un film, è la preparazione di una nuova droga, è la degenerazione al potere che diventa suo malgrado e senza rendersene conto neo-espressionismo. come si fa a non goderne?!
    Ultima modifica: 1/03/16 20:53 da Schramm
  • Discussione Deepred89 • 2/03/16 08:29
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    signori ma come si fa a monopallinare questo che non è un film, ma la trasposizione su pellicola di 85' di febbre a 42? è una carica dinamitarda applicata a qualsiasi presupposto grammaticale; cose come sceneggiatura e drammaturgia si manifestano per pura volontà del caso, il montaggio è stato concepito a colpi di decespugliatore, l'imprevedibilità dei raccordi sconsiderati e della fotografia a rampazzo hanno dell'inaudito, e i dialoghi sono quanto di più vicino al tasso alcolemico letale abbia mai udito. questo non è un film, è la preparazione di una nuova droga, è la degenerazione al potere che diventa suo malgrado e senza rendersene conto neo-espressionismo. come si fa a non goderne?!

    Da questo punto di vista trovai molto più anarchico (anche se forse meno febbricitante) Torino centrale del vizio, che ovviamente ti consiglio. Premettendo che dei Polselli settantiani ancora mia manca Mania, che pure sembra promettere bene.
  • Discussione Schramm • 2/03/16 12:07
    Scrivano - 7694 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    trovai molto più anarchico (anche se forse meno febbricitante) Torino centrale del vizio, che ovviamente ti consiglio. Premettendo che dei Polselli settantiani ancora mia manca Mania, che pure sembra promettere bene.

    torino ce l'ho in schedule (purtroppo in una copia qualitativamente sconcia) assieme a casa dell'amore (idem). devo dire che a questo punto non so davvero più cosa aspettarmi. certo è che questo mi ha davvero mandato nell'aldilà del cinema. dovrebbero riconoscere, alla voce polselli, un indefinibile genere cinematografico a sé.

    piuttosto: ricordo un vecchio topic di nocturno in cui si vociferava di una non ufficializzata (nel senso che allora nessuno l'aveva mai vista ma tutti spergiuravano sull'esistenza) vs hard di questo: è poi saltata fuori? già così pare di stare su un tagadà rotto, con il sovrappiù di inserti hard non oso davvero immaginarmelo!

    quanto a mania, abbi fede, prima o poi salterà fuori anch'esso...
    Ultima modifica: 2/03/16 12:08 da Schramm
  • Discussione Deepred89 • 2/03/16 14:21
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Ricordo anch'io che Polselli si vantava di aver girato le prime scene hard in Italia col suo La verità, ma se tale versione esiste non dovrebbe circolare. Invece Casa dell'amore è appurato che uscì in certi cinema provvisto di un paio di scene hard, che ovviamente non troverai nella scrausissima versione circolante.
    Per quanto riguarda Torino, circola anche in versione cut, e in tale versione vidi e commentai il film, totalmente ignaro della cosa. L'uncut la recuperai in seguito e aggiungeva diverse scene erotiche non hard (mi pare di ricordarne una con un ramo, ma non me sono sicurissimo).
  • Discussione Schramm • 2/03/16 16:34
    Scrivano - 7694 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    (mi pare di ricordarne una con un ramo, ma non me sono sicurissimo).

    uhm... non starai confondendo con blue movie di cavallone? ;)
  • Discussione Deepred89 • 2/03/16 17:27
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    No tranquillo, e nemmeno con Oscenità. Appena posso ti do informazioni più dettagliate.
  • Discussione B. Legnani • 2/03/16 19:15
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Ricordo anch'io che Polselli si vantava di aver girato le prime scene hard in Italia col suo La verità, ma se tale versione esiste non dovrebbe circolare.

    Però mi pare che la dichiarazione non fosse del tutto esplicita. O sbaglio?
  • Curiosità Reeves • 6/05/23 20:27
    Segretario - 700 interventi
    nel libro Bisarre Cinema - Horror all'italiana è riportata una citazione di Polselli che afferma che all'origine il titolo doveva essere Il Vangelo secondo Satana, ma fu modificato per timore di polemiche.