Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Quando ormai lo spaghetti western era solo un ricordo, Lucio Fulci cercò di rilanciarlo con questo film senz’arte né parte, perdipiù snobbato dal pubblico. I QUATTRO DELL’APOCALISSE ripropone l'idea del gruppo di disperati a zonzo nel West, ma se forse l'unica speranza o quasi di rendere la cosa accattivante poteva essere quella di coinvolgere quattro mostri sacri del genere, Fulci se ne infischia (o non ne ha la possibilità) e chiama di famoso solo l'opaco Fabio Testi, destinato ad accompagnarsi a tre attori di secondo piano (per la cronaca: Lynn Frederick, Michael J. Pollard e Harry Baird) che interpretano i tristi ruoli di una prostituta incinta, di un ubriacone e di un nero mezzo pazzo....Leggi tutto Il risultato è desolante: la sceneggiatura di Ennio De Concini non offre un solo dialogo interessante e la regia di Fulci la distrugge ancor di più dilatando inutilmente i tempi e lasciandone intravedere i clamorosi buchi. Prova a riscattarsi con una non comune dose di sadismo (il film era vietato ai minori di 18 anni) mescolando stupri, impiccagioni, scuoiamenti e rasoiate (tutti rigorosamente tagliati in tv), ma nemmeno così I QUATTRO DELL’APOCALISSE ha modo di salvarsi. In ogni fotogramma si evidenzia una sciatteria preoccupante e l'eterno parto nel finale è sintomo di una totale mancanza di argomenti. C'è solo un vago sprazzo di luce: l'apparizione (una ventina di minuti) di Tomas Milian, che nel ruolo del “supercattivo itinerante” Chaco (per il quale l’attore disse chiaramente di essersi ispirato a Charles Manson) regala sprazzi di folgorante crudeltà: consuma peyote, si diletta a scuoiare e fare stragi (di uomini e animali), stupra... Il solito istrione, qui con la sua vera, inconfondibile voce.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Stubby 20/02/07 22:18 - 1147 commenti

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Personalmente ritengo questo film di Fulci un capolavoro assoluto del western all'italiana. Attraverso un autentico road movie d'altri tempi Fulci descrive con sapiente maestria (e con la cattiveria che solo lui sa imprimere) l'esodo di quattro disperati sopravvissuti all'epurazione di un villaggio. Durante il viaggio per il raggiungimento di una terra promessa faranno la conoscenza del diavolo in persona. La negatività regna sovrana ma un particolare evento sarà segno di grande speranza.

Il Gobbo 5/04/07 13:11 - 3015 commenti

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Straordinario capolavoro fulciano, un unicum incollocabile nel western all'italiana, di insuperata potenza visuale e simbolica. Visione che non lascia indifferenti. Sola pecca un cast non del tutto all'altezza (anche se Testi tiene botta). La musica, apparentemente incongrua, finisce per essere un altro punto di forza. Fondamentale. Evitare come le mine antiuomo la versione televisiva.

Caesars 10/05/07 08:44 - 3779 commenti

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Di una noia mortale, il film si trascina stancamente per quasi due ore senza riuscire a provocare il minimo interesse per una storia piena di buchi e mal recitata (il migliore è Fabio Testi, che certo non eccelle per esprissività, escudendo Tomas Milian che non appare per molto minutaggio). Non un solo aspetto positivo in un lavoro che Fulci poteva evitare di propinarci. Ho visto la versione televisiva, quindi tagliata di tutte le scene più cruente, ma non penso che la visione integrale possa far salire il livello della pellicola.

Deepred89 20/05/07 09:41 - 3704 commenti

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Atipico e bellissimo western italiano. La trama on the road è molto curiosa e la storia dei quattro protagonisti è davvero appassionante. Bellissima la fotografia e abbastanza efficaci le musiche. Bravissimi gli attori, soprattutto Tomas Milian, in un ruolo assolutamente memorabile. Non mancano le scene violente che però non risultano mai gratuite. Censurata la versione televisiva.

Homesick 3/10/07 18:44 - 5737 commenti

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Tardo western italico che il "terrorista dei generi" inevitabilmente contamina con elementi horror (il villaggio fantasma, i dialoghi coi morti, il cannibalismo, atroci torture), comici (o'Brien sceriffo menefreghista) e sdolcinati (il neonato). Interessante per alcuni attori dai ruoli insoliti (Lastretti prete e Corazzari ostetrico) e per l'istrionismo di Milian, che recupera tutta la crudeltà del suo Bruno Sacchi di Milano odia: insulta, ruba, stupra, sevizia, uccide.

Cinevision 14/11/07 19:48 - 72 commenti

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Un gruppo di quattro perdenti (un giocatore d'azzardo, una prostituta incinta, un ubriaco perso e un pazzo che parla coi morti) fuggono dalla loro città messa a ferro e fuoco dagli abitanti decisi a liberarsi per sempre dei criminali. Ma un giorno incontrano il vagabondo Chaco ed iniziano i guai... Meraviglioso tardo-western fulciano con una storia affascinante, attori perfetti, colonna sonora bellissima, sadismo a go-go e atmosfere tristi e malinconiche. Era la fine di un genere... e di un'epoca.
MEMORABILE: Quando Chaco incide la pelle dello sceriffo.

Undying 21/01/08 21:13 - 3807 commenti

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Da buon "terrorista dei generi" il bravo Fulci si (re)intromette (tardivamente) all'interno del filone western solo per innestare una "bomba" che deflagra, lanciando schegge (impazzite) in diverse direzioni: il cimitero e l'uomo che parla con i morti conducono a temi crepuscolari ed horror; la violenza ed il cannibalismo svicolano verso il "surreale" ed il grottesco; Chaco (Tomas Milian) corre verso la via di una Milano che odia, dove la polizia non può sparare". Su tutto, l'ombra di Giulio Sacchi grava all'interno d'un clima di riuscita "contaminazione".

Matalo! 22/07/08 01:34 - 1378 commenti

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Girato con la calza davanti all'obiettivo per rendere l'effetto flou che fa tanto elegante, questo iperstimato film di Fulci si distingue per una certa dose di noia a cui poco può fare un Milian in vena e cattivo come ci si sarebbe dovuto attendere da uno spaghetti western. Non è qui che si deve trovare il Fulci migliore; in fondo vale quanto Sella d'argento, forse un po' meno per ragazzi. Musiche terribili, attori scriteriati. Fulci sa girare ma non basta a sollevare questo film deludente.

Bruce 6/03/09 12:43 - 1007 commenti

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Della morte, la nascita e tutta la pazzia che ci sta in mezzo. Da Fulci considerato il suo miglior film insieme a Beatrice Cenci, con in comune la presenza di Tomas Milian qui nella parte di Chaco, vera anima dannata e sadica. Di certo è un lavoro molto curato dal regista, lo si vede dall’attenzione posta in ogni ripresa, nella scelta delle inquadrature, dalle luci, dalla fotografia, per realizzare un’opera anche esteticamente bella. Meno convincente è invece la sceneggiatura, con molte pause e alcuni passaggi quasi stucchevoli.
MEMORABILE: La struggente bellezza di Lynne Frederick.

Rickblaine 29/03/09 09:42 - 635 commenti

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Western atipico con un eclettico Fulci alla regia. Sembra delinearsi ad un nuovo genere mischiando horror, cannibalismo e quant'altro. Struggente storia di questi quattro protagonisti - uno più sfortunato dell'altro - i quali, in un viaggio verso qualcosa di meglio imposto dalle circostanze, si addentrano all'interno di avventure inaspettate. Conoscono la serenità dei preti europei, la cattiveria indomabile di Chaco (grandissimo Milian) e il dolce risultato che la vita dà a quell'aspro mondo. Bella la colonna sonora.
MEMORABILE: Tomas Milian (Chaco).

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Enzus79 29/03/09 11:28 - 2874 commenti

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Il titolo mi ha tratto in inganno. Credevo di assistere al solito spaghetti-western, invece... Invece questo è un film senza capo né coda, sceneggiatura ai limiti dello zero. La colonna sonora non aiuta neanche. Forse la più grande pecca è che nessuno dei personaggi (nemmeno Milian) riscuote simpatia. Scene troppo lunghe (il parto e Milian quando deve lasciare i 4). Bah...

Patrick78 31/03/09 14:40 - 357 commenti

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Anonimo e insulso spaghetti western girato da Lucio Fulci che ancora una volta si dimostra un regista limitato. Inutile cercare la tanto sbandierata violenza che si limita a una tortura da parte di Chaco (Milian) e ad una scena di cannibalismo più accennata che mostrata nei fatti. Attori in stato quasi catatonico. Da salvare le prime sequenze del massacro nel villaggio. Svolgimento di una lentezza eterna, con la sola novità del parto nella cittadina di minatori. Sprecate le lodi e gli attestati di stima per un film di scarsissimo valore artistico.

Ghostship 24/05/09 18:48 - 394 commenti

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Prodotto ingiustamente snobbato dal pubblico solo perché all'epoca "fuori genere". Si tratta in realtà di un western riuscitissimo che ha i suoi punti di forza nel quartetto di attori protagonisti e nell'incipit montato magistralmente. Ingiusta la fama di film maledetto stanti le (giustamente) poche scene sanguinolente.

Ford 13/08/09 11:25 - 582 commenti

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Western on the road che esce dai clichè del genere, regalandoci una specie di easy rider ante litteram, con un andamento altalenante dato dalla sceneggiatura non sempre perfetta e da divertenti rigurgiti post-hippie... La regia e la fotografia dal bianco sparato danno un senso di allucinazione ben reso soprattutto nella scena in cui chaco droga i malcapitati compagni di viaggio. Interessante nonostante le lungaggini...

Barbapapà 27/08/09 09:34 - 33 commenti

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Un film riuscito a metà per Fulci ma non disprezzabile; tratto da alcuni racconti di Francis Brett Harte, con l'idea dell'accolita di marginali riunita per le circostanze. Se avesse osato di più il risultato sarebbe stato forte ma c'è un po' di Sella d'argento touch a inficiare tutto. Un po' all'"arte" un po' alla "platea" quindi. Attori non eccelsi ma in parte, ovvia menzione speciale per Milian scatenato. Assurda la fama di film maledetto, anzi a tratti è pure melenso.
MEMORABILE: Il trip di peyote; Lynne Frederick era moglie di Peter Sellers, morta nel 94 per alcool e droghe e diseredata dal marito.

B. Legnani 25/03/10 16:02 - 5523 commenti

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Bruttissimo. Sceneggiatura che non sta in piedi, fotografia e musica che fanno a pugni con quanto si vede. Si vede pure lo sforzo di dare al film un tono alto, ma purtroppo ciò rende ancora peggiore il prodotto finale. Il cast principale, tolto Testi, è mediocrissimo (alla povera Frederick, in più, si aprono voragini in fronte appena tenta un'espressione). Come se non bastasse, la noia "on the road" regna sovrana. Si salvano la parte iniziale e qualche spunto di Corazzari (in confronto a Baird e Pollard pare Sir Laurence Olivier). [Ediz. 104']
MEMORABILE: Lo sceriffo che, durante l'assalto, mangia di gusto.

Buck ii 20/02/10 15:30 - 55 commenti

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Molti dicono (e mi trovano in totale accordo) che i più bei western italiani sono stati girati a metà degli anni 70' (il famoso periodo del "Tardo" Spaghetti Western), pochi ma stupendi western, molto curati e tosti. Fu un periodo in cui si pensava ad una rinascita del filone dopo la sua estinzione, rinascita che a mio giudizio poteva avvenire ma, come ben sappiamo, ogni periodo ha i suoi generi e in quegli anni ormai il western era solo un lontano ricordo. Poche parole per questo film, è assolutamente da avere ed amare. Grande Fulci.
MEMORABILE: L'interpretazione di Milian (Chaco), spaventosa.

Cangaceiro 24/03/10 15:41 - 982 commenti

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Tardo western atipico e singolare. Fulci si sbizzarrisce sperimentando nuove strade all'interno dello spaghetti, genere ormai inflazionatissimo ai tempi. La sua mano si nota per la buonissima regia (da far invidia ad altri "specialisti" del filone) e per un'atmosfera crepuscolare, livida e malsana, incentrata su un forte sentimento di attrazione/repulsione verso la morte. L'anno dopo Castellari seguirà questa strada con Keoma. A maggior ragione la sdolcinata parentesi del parto è troppo inadeguata e lascia interdetti. Milian spadroneggia su tutti gli altri.
MEMORABILE: Tutte le arcinote diavolerie combinate da Milian/Chaco...

Losciamano 25/05/10 17:35 - 112 commenti

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Poca roba buona in questo western di Lucio Fulci. Una storia, diciamo, che con il western non ha molto a che fare. Si salva (anzi va a gonfie vele) la regia: sono bellissime le inquadrature "fulciane" ed è efficace lo spirito "mistico" nella pellicola. Grande Tomas Milian: le scene dove è presente son le più belle del film.

Mdmaster 4/03/11 09:31 - 802 commenti

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Disperato esperimento di Fulci, spaghetti western in salsa dolceamara, sanguinolento e maleducato. Sulla carta intrigante, in realtà noiosissimo, causa una sceneggiatura a malapena degna di un mediometraggio e dilungata dal regista oltre i 100'. In compenso qualche sprazzo di luce nella storia dei quattro sfigati apocalittici s'intravede, ma le lunghe noiose scene di viaggio e i pessimi dialoghi rendono il tasto skip sostanzialmente obbligatorio. Milian però è spettacolare: espressioni perfette e cattiveria gratuita. Per lui, solo, vale la pena.
MEMORABILE: "Fate l'amore per dire addio a un povero ubriacone"...eh?; Chaco non si risparmia neanche quando sta per morire: "Regalalo a quella puttana!"

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Luchi78 6/06/11 15:00 - 1521 commenti

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Western atipico, con numerose contaminazioni, a volte inadatte, a volte ben riuscite. Sicuramente Fulci tende ad allungare troppo il brodo, estendendo alcune scene all'inverosimile e tagliandone altre colpevolmente (troppo penalizzata la presenza di Chaco, interpretato da un ottimo Tomas Milian). Ne esce fuori un qualcosa di molto strano, che giustifica in qualche modo i giudizi così disparati, dall'inguardabile allo psichedelico.

Zardoz35 27/02/12 16:30 - 290 commenti

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Western atipico, girato al tramonto di questo genere da un Fulci che lascia per un attimo l'horror dimostrando di cavarsela bene anche in questo contesto. Quattro disperati, un baro, una prostituta, un pazzo, un ubriacone, incontreranno il lato peggiore del West, la violenza pura. Bravino Testi, superlativo e sadico all'eccesso Milian in una delle sue migliori interpretazioni in assoluto, poco prima di sprofondare nel personaggio di "Er Monnezza". Si sconfina anche nel cannibalismo, ma ci sta.
MEMORABILE: La comunità di brutti ceffi che si prende a cuore le sorti del neonato rimasto subito orfano.

Giùan 17/07/12 22:14 - 4539 commenti

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Come tutte le opere "aperte" e disposte ad osare, il film di Fulci ha suscitato giudizi ambivalenti, ognuno con fondata dignità critica. Personalmente trovo che il mix (alla Arthur Penn) di aspirazioni trascendentali e crudeltà narrative gli nuoccia e sia registicamente mal gestito. La valenza metaforica dei 4 reietti poi, avrebbe dovuto trovar un incarnazione più carismatica nei protagonisti, tutti appannati invece di fronte alla potenza nietzsciana del Chaco-Milian. Un western che a furia di tirar troppo la corda, stona, ma che val la pena d'un occhiata.
MEMORABILE: "La notte del peyote" col delirante ma vigile Chaco-Milian, il cane assetato Pollard e lo stupro di Bunny-Frederyck; Il silenzio dei minatori al parto.

Galbo 28/03/13 05:50 - 12380 commenti

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Incursione di Fulci nel genere western; in realtà si tratta dii un western piuttosto atipico che il regista "contamina" abbastanza pesantemente con elementi horror. Il risultato non è disprezzabile dal punto di vista tecnico (scene, fotografia), ma assai modesto narrativamente: la storia è abbastanza noiosa e spesso si traduce in uno sfoggio sterile di violenza efferata. Nel complesso inoltre, film carente di ritmo. Non memorabile la prova degli attori.

Furetto60 28/05/13 15:01 - 1193 commenti

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Fulci lascia la sua impronta nel western con un film che conserva le sue peculiarità di regista: violenza esasperata, malvagità, atmosfere rarefatte, qualche inquadratura ricercata. Anche la parentesi della "nascita" è irreale, ma l'impatto narrativo è innegabile. Ne deriva un prodotto atipico che di western in fondo ha poco, avrebbe potuto ambientarsi in altro luogo e in altro tempo. Nota di merito per la notevole colonna sonora, decisamente al di sopra della media.
MEMORABILE: I 4 disperati attraversano il deserto, poi comincia a piovere: anche da lassù nessuno li ama.

Buiomega71 23/08/13 00:39 - 2901 commenti

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Fulci getta il suo sguardo, nichilista e sadico, sul west. Diventa così una specie di road movie, con reminiscenze al suo horror personale e viscerale (sanguinosi colpi in arrivo, dove la carne si fa a brandelli, scuoiamenti, cannibalismo inconsapevole, il nero che parla coi morti e si aggira nudo in un melmoso cimitero), che però ha momenti che sconfinano nell'inutilità più gratuita (quasi alla Zanna Bianca), come la città innevata di soli uomini e il parto. A volte commovente e poetico, altresì un po' noioso. Stranianti le canzoni, allucinata l'atmosfera.
MEMORABILE: La strage dei predicatori; Il massacro iniziale da parte degli uomini incappucciati; I pp fulciani sul bellissimo volto della Frederick; Il peyote.

John trent 30/01/14 11:09 - 326 commenti

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Western on the road e psichedelico che Fulci contamina con elementi horror (il pasto cannibalico, lo scuoiamento dello sceriffo) mescolati a picchi di incredibile umanità e poesia (la nascita di Lucky). Ottimo Fabio Testi, rude quanto basta e strepitoso Tomas Milian nei panni di un messicano freakkettone, sadicissimo e delirante con look alla Charlie Manson (il suo Chaco è un personaggio davvero agghiacciante ed efferato). Musiche rock post-moderne affidate al trio Bixio/Frizzi/Tempera (qui alla loro prima collaborazione con Fulci).
MEMORABILE: Il parto nel villaggio dei minatori; Le rasoiate di Stubby a Chaco.

Jdelarge 6/05/14 01:15 - 1000 commenti

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La capacità di Fulci è sempre stata quella di riuscire a rendere ogni suo film originale, oltrepassando (a volte infischiandosene) le regole che un genere impone: ed ecco, quindi, uno spaghetti western tardivo che trova linfa vitale in una trama originale, in personaggi insoliti e musiche psichedeliche che calzano a pennello con l'atmosfera "on the road". Il cast è fenomenale: Testi è autore di una delle sue migliori performance e Milian è la solita sicurezza, nonché vero e proprio mattatore della pellicola. Bellissimo.
MEMORABILE: L'entrata in scena di Chaco (Tomas Milian).

Almicione 29/09/14 02:05 - 764 commenti

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Fulci gira uno spaghetti western piuttosto insolito, in cui il protagonista non è il solito abile pistolero ma un baro professionista. Stubby, attraverso varie peripezie vissute con tre prigionieri, trova l'amore e cerca vendetta. Il gruppo raggiunge dapprima una città fantasma e poi una città di minatori, e è proprio in questi luoghi che viene condotta un'analisi psicologica sui personaggi, elemento finora assente nel genere e punto centrale della pellicola. Un plauso va alla colonna sonora, ardita e azzeccata. Regia lodevole.
MEMORABILE: La scena dell'assunzione di peyote, con la camera che zooma sui volti per simulare l'effetto della sostanza.

Nicola81 29/05/16 20:46 - 2840 commenti

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Fulci era un bravo regista, Ennio De Concini un bravo sceneggiatore, ma il western non era il loro punto di forza. Il risultato è un film insolito, ben confezionato (fotografia di Salvati, musiche di Bixio/Frizzi/Tempera), ma migliore nelle atmosfere e nelle singole sequenze che nell'impianto complessivo. A tratti violento, a tratti commovente, ma a tratti anche noioso. Convincete Testi, la Frederick bella ma non troppo in parte, Milian ancora più sadico che in Milano odia, simpatici Lastretti e Corazzari.
MEMORABILE: La strage iniziale; La città fantasma; Il villaggio dei minatori; Il finale.

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Rufus68 11/10/16 22:08 - 3825 commenti

I gusti di Rufus68

Imperfetto, erratico, indeciso; eppure il film possiede una sua indubbia malia. A causa, forse, di quelle languide melodie folk? Per la simpatia che ispirano i personaggi, tutti emarginati o diseredati o freak? Oppure per i temi del viaggio e della perdita che soffondono la storia d'una tenera malinconia? Fulci non risparmia scene forti, ma tutto è ammorbidito, come se lo si osservasse dalla lontananza del ricordo. Adeguati tutti gli attori; un plauso alle presunte seconde linee dei Lastretti e Corazzari, volti degni del western maggiore.

Rambo90 23/04/17 19:02 - 7679 commenti

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Spaghetti piuttosto atipico, che mette adeguatamente in contrapposizione bene e male, tra personaggi sadici e cattivi e altri altruisti e inaspettatamente umani. Non sempre fila liscio (a volte la durata sembra eccessiva) ma rimangono impressi i personaggi, in particolare la coppia Testi/Frederick ben assortita e un fantastico Milian sopra le righe. La mano di Fulci si nota soprattutto nelle scene più cruente (o nell'inaspettato atto di cannibalismo) ma riesce anche a commuovere verso la fine. Buono.

124c 5/08/17 11:57 - 2914 commenti

I gusti di 124c

Fabio Testi, giocatore e baro incallito, guida un poker di personaggi che cerca di soppravvivere agli eventi negativi che accadono attorno a loro. Western spaghetti crepuscolare di Lucio Fulci, regista che alcuni anni più tardi si farà notare per horror a basso costo ma di grande effetto. Anche in questo film è interessante notare come ci sia dello splatter in determinate scene forti. Più un film drammatico che western, dove il cattivo Tomas Milian è il migliore del cast, pur apparendo in pochi segmenti. Meglio Leone e Corbucci.
MEMORABILE: Fabio Testi che scopre il corpo mutilato e senza vita di Micheal J. Pollard; La comunità di uomini che fanno nascere il figlio della prostituta.

Lupus73 23/11/19 15:37 - 1487 commenti

I gusti di Lupus73

Un giocatore d'azzardo, una prostituta, un alcolista, un nero medium sono in prigione e sfuggono allo sterminio dell'intera cittadina. Inizia poi il viaggio dei quattro, lungo il quale incontrano Chaco (Milian), un messicano apparentemente amico. Il film è uno spaghetti western brutale e psichedelico (musiche simil-primi Pink Floyd) e deve molto al carismatico Milian (non doppiato), che interpreta un messicano sadico fatto di pejote. Nella versione censurata sono tagliati lo stupro e lo sceriffo scuoiato vivo. Un piccolo diamante grezzo.
MEMORABILE: Ogni scena con Milian/Chaco.

Il Dandi 28/03/20 23:16 - 1917 commenti

I gusti di Il Dandi

Western fulciano la cui tardività contribuisce a farne (magari involontariamente) un simbolo di commiato al fallimento delle illusioni hippy sessantiane: così il messicano dell'autodoppiato Milian non è più un ribelle che ammicca al "Che" ma un predatore che rievoca Charles Manson e che per agire ricorre alla somministrazione di allucinogeni. In tema la soundtrack dylaniana di chitarra acustica, da evitare con cura la versione televisiva tanto esageratamente tagliata da rendere la trama incomprensibile nel mezzo e non risolta nel finale.
MEMORABILE: Il peyote; Il parto.

Graf 15/05/20 04:25 - 708 commenti

I gusti di Graf

Un western originale diretto da Fulci. Un film che coniuga abilmente l’epica del west di Sergio Leone riconsiderata secondo la lezione di Arthur Penn, con il cinema on the road alla Easy rider e con rimandi perfino al movimento psichedelico di Timothy Leary. Un’amalgama complesso ed eclettico di richiami e di citazioni che sono la materia prima di un film di raro lirismo, crepusolcare, costantemente proiettato in una dimensione sospesa che fluisce tra reminiscenza, sogno e la realtà più sanguinaria e brutale. Disturba il nichilismo del regista sulla natura umana.
MEMORABILE: La fotografia morbida e soffusa di Sergio Salvati; Il poncho e le bandane coloratissime del costumista Massimo Lentini indossate da Tomas Milian.

Sir gawain 15/03/21 09:37 - 26 commenti

I gusti di Sir gawain

La prima parte del film è ben riuscita, scorrevole, coinvolgente, i personaggi sono grotteschi e le situazioni non così comuni per uno spaghetti western; peccato per la seconda, in cui i protagonisti giungono in un villaggio e il tutto si fa melassoso e sfibrante per poi concludersi in un finale sbrigativo e scialbo. L'apice è comunque è la scena di cannibalismo, in cui Fulci dà sfogo a tutta la sua vena grottesca e inquietante pure in un film western. Non immeritato il titolo assegnatogli di "terrorista dei generi".
MEMORABILE: La scena di cannibalismo.

Alex75 1/04/21 13:41 - 878 commenti

I gusti di Alex75

Fulci destabilizza un genere al tramonto infondendo atmosfere horror e allucinate a un sommesso road-movie western e mettendo sul cammino di quattro reietti un Anticristo sadico e vigliacco, le cui efferatezze sono in esasperato contrasto con le musiche sognanti e con alcuni momenti rasserenanti. A Milian, come altrove, basta mezz’ora per stravolgere il film con un personaggio tanto sinistramente carismatico quanto repellente, anche perché il resto del cast, pur simpatico, incide solo a tratti (per quanto la delicata bellezza della Frederick non passi inosservata).
MEMORABILE: Lo sceriffo che si abbuffa mentre fuori succede il finimondo; Il peyote; Il villaggio fantasma; Il parto; La resa dei conti tra Stubby e Chaco.

Piovrone 5/06/21 23:19 - 34 commenti

I gusti di Piovrone

Interessante spaghetti crepuscolare di Fulci: su un commento sonoro che oscilla tra Neil Young e i gruppi prog-melodici italiani dei primi anni 70 il regista disegna una storia stramba, pervasa di lirismo con inserti di violenza sadica garantiti da uno splendido Milian con la sua voce. Testi è convincente e i suoi compagni di avventura non sfigurano, in particolare l'ubriacone triste. Il finale nel paese dei minatori dimenticati da Dio è un pezzo di arte.

Vito 18/08/22 07:52 - 695 commenti

I gusti di Vito

Western "on the road" di Fulci che innesta anche in questo genere una estrema dose di violenza. Atmosfere crepuscolari, sadismo, torture e perfino una scena di cannibalismo. Buono il quartetto di protagonisti, reietti della società, ma il Chaco di Tomas Milian ruba la scena a tutti: uno psicopatico strafatto di peyote a quanto pare ispirato a Charles Manson. Una pellicola malsana che anticipa il teatro delle crudeltà che verrà dopo nei cult horror del regista romano.
MEMORABILE: La tortura dello sceriffo.

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Trivex 16/08/23 10:46 - 1740 commenti

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Fulci presenta un film provocatorio, nel "male" prima e nel "bene" poi. La violenza oltraggiosa, pura "exploitation", deborda dagli standard dello spaghetti western classici e marchia a fuoco il prodotto. Lo stesso marchio viene intiepidito oltremisura dal periodo in cui spariscono coltelli e pistole, lasciando spazio a un buonismo da pellicola sentimentale. Ma il Maestro ha ragione, perché il film è fuori tempo massimo e il modo migliore per ottenere uno spazio, indipendentemente dai risultati in botteghino, era quello di sovvertire i canoni classici e dare spazio alla "modernità".
MEMORABILE: Il terribile "Chaco"; L'arrivo della "stella", il bambino che conquista il gruppo dei rudi uomini.

Diamond 14/03/24 08:49 - 150 commenti

I gusti di Diamond

Spaghetti western crepuscolare a firma di Fulci quando l'eco del genere si era ormai spento. Storia di perdenti e di vendette, di dolore e di commozione per questo road movie violento e allucinato ben diretto da un Fulci che, come spesso è capitato, trasforma il tutto in una specie di horror. Belle le musiche, bravo Testi, Milian villain in stile hippy è a una delle sue migliori interpretazioni in assoluto.
MEMORABILE: La città fantasma; Il villaggio dei minatori; Il peyote.
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MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Homevideo Rebis • 17/07/16 22:53
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Qualcuno sa se la versione che passa in tv è integrale?
  • Homevideo Buiomega71 • 18/07/16 00:16
    Consigliere - 25937 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Qualcuno sa se la versione che passa in tv è integrale?

    Fino a poco tempo fà passava sempre cut (soprattutto lo scuoiamento perpretato da Chaco ai danni dello sceriffo e il pasto cannibalico con il corpo dilaniato di Pollard)
    Ultima modifica: 18/07/16 00:17 da Buiomega71
  • Homevideo Deepred89 • 18/07/16 00:37
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Confermo, in tv passa cut nelle scene che ha detto Buio e se non erro in quella dello stupro.
  • Homevideo Buiomega71 • 18/07/16 00:40
    Consigliere - 25937 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Confermo, in tv passa cut nelle scene che ha detto Buio e se non erro in quella dello stupro.

    Vero, esatto Deep, accorciata anche la scena in cui Chaco stupra la Frederick dopo il trip al peyote.
  • Homevideo Caesars • 18/07/16 08:29
    Scrivano - 16800 interventi
    Il film uscì a suo tempo con divieto ai minori di 18 anni (visto del 4 agosto 1975). Nel novembre dello stesso anno ottenne il divieto ai minori di 14 anni. Si legge sul sito di Italia taglia:

    "Il giorno 6.11.75 si è riunita la Commissione di appello formata dalla riunione delle Sezioni VII^ e VIII^ per esaminare il film sulla base del ricorso presentato dalla Coralta avverso il provvedimento di divieto di visione per i minori 18. (...) La Commissione visionato il film ed ascoltato il regista Fulci, che spontaneamente si dichiara disposto ad alleggerire al minimo indispensabile le seguenti sce:
    1) quello dello stupro;
    2) quello dello scuoiamento dello sceriffo;
    3) quella della presentazione del cadavere di Poppard parte del cui corpo era stata asportata e mangiata dai protagonisti..."

    Ovviamente in tv non può passare la versione integrale
  • Homevideo Rebis • 18/07/16 10:26
    Compilatore d’emergenza - 4419 interventi
    Grazie a tutti per le info!
  • Homevideo Johnnyb • 24/07/16 08:07
    Galoppino - 23 interventi
    in tv passa però una delle scene all'epoca ritenute vm 18 e oggetto di uno dei tagli censori, ovvero scena e dialogo in cui Milian umilia Pollard bevendo e trattandolo come un cagnolino
  • Musiche Rufus68 • 11/10/16 22:14
    Contatti col mondo - 218 interventi
    Questo il vinile della colonna sonora edita nel 1975, a nome Cook & Benjamin Franklin Group:

    https://www.discogs.com/it/Cook-Benjamin-Franklin-Group-I-Quattro-DellApocalisse-Colonna-Sonora-Originale-Del-Film/release/5910887

    e questa la riedizione in CD del 1998, con un brano inedito in più (I quattro dell'apocalisse-outtakes suite), in cui giganteggiano (in ordine alfabetico) i cognomi Bixio-Frizzi-Tempera.

    https://www.discogs.com/it/Bixio-Frizzi-Tempera-I-Quattro-DellApocalisse/release/1602617
  • Homevideo Deepred89 • 29/03/20 10:42
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Segnalo che Mediaset ha sostituito il vecchio master analogico con uno nuovo in digitale (penso tratto dal bluray estero). Stavolta la scena dello stupro presenta tagli che vanno ben oltre quelli della copia precedente.
  • Homevideo Trivex • 16/08/23 10:34
    Archivista in seconda - 1316 interventi
    La versione Prime Video, ha una durata di circa 1h41m e 30s.

    Le scene forti penso abbiano subito dei tagli.