Strabiliante evoluzione gordoniana, dove il "king of splatter" lascia il posto all'allucinata (e allucinante) discesa negli inferi dell'animo umano: alienazione ferrariana metropolitana (mi veniva alla mente
The Driller Killer), a picco nelle notti cittadine delle perdizioni scorsesiane (il debito a
Fuori Orario e palese),nonchè il sesso mercenario, tra peep show e locali equivoci, prettamente schraderiano (più di un punto in comune con
Hardcore)
Lo zio Stu si evolve, muta, e dagli orrori lovecraftiani passa a quelli della psiche, delle strade al neon della metropoli, dei colori saturi degli interni delle "case di piacere", della ferinità e dell'avidità dell'animo umano
Sarà pure Mamet, ma io ci ho visto solo Gordon, dove la sua mano si sente per tutto il film, in ogni sequenza, in ogni inquadratura. Un Gordon in stato di grazia, che non rinuncia a sprazzi splatter (il massacro a fendenti di Julia Stiles lascia il segno, il violento pestaggio-con fuoriuscita di denti-al pappone/rapinatore nero), che mostra Macy nudo e malfermo sulle gambe (con manette ai piedi), mentre viene portato in prigione, che ricorda la creatura glabra e viscida di
Castle Freaks, gemiti di piacere, donne sexy e provocanti (e alquanto venali), eccitanti e "perverse" come la Barbara Crampton di
From Beyond e Macy vestito di bianco, chiuso nella sua psicopatologia, mi ha ricordato il Jeffrey Combs di
From Beyond.
Zeppo di camei gordoniani per eccellenza: Debi Mazar (
Space Trucker) una "carontica" maitresse, George Wendt (
King Of Ants) il venditore del "proverbiale pugnale", Mena Suvari (
Stuck) una prostituta di abbagliante bellezza in intimo bianco e zatteroni da pornostar e l'immancabile Jeffrey Combs (il nevrastenico portiere di un motel zozzo e fatiscente, che sgranocchia cosciotti di pollo) in uno dei suoi ruoli cameo più belli in assoluto
Ricolmo di momenti stracult (tutte le parti con Macy-di un ingenuità quasi fanciullesca , a tal proposito- alle prese con il sesso a pagamento, così realistiche e grottesche allo stesso tempo), in un night club con Denise Richards, in uno squallido peep show alla
China Blue con Bing Ling (da tramandare ai posteri) con il tormentore di lei: "
Tira fuori il pisello" e le quasi assurde contrattazioni sul prezzo e il resto dei 20 dollari, sino alla lussuosa casa di piacere con una Mena Suvari da infarto immediato, il tutto impreziosito da un turpiloquio che ne da valore aggiunto
Il finale in carcere, poi (e da etero, sentire un negro enorme che dice: "
Succhiami il cazzo, e fallo molto lentamente", e sai che non ci sono vie di fuga e sei costretto a accondiscendere) ti mette addosso angoscie più di qualsiasi film horror
Dialoghi deliranti che sfiorano la follia (quello di Joe Mantegna sui negri, gli animali come possibili extraterrestri, quello che ti fa paura, in fondo, e un desiderio inespresso), sino a una chiusa finale che e monito per tutti gli omofobi e i razzisti, e che vale più di mille discussioni e talk-show
Un Gordon stupefacente e sorprendente, rinnovato e ancora caustico come ai tempi di
Re-Animator
Per me è già un piccolo cult