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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/09/08 DAL BENEMERITO SUNCHASER
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Sunchaser 29/09/08 14:36 - 127 commenti

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Da un romanzo di David Mamet, adattato dallo stesso autore, Gordon ha diretto un thriller esistenziale velleitario e noioso, nonostante la breve durata. Per far funzionare un film del genere ci voleva una grandissima interpretazione da parte del protagonista, ma purtroppo William Macy eccede, rendendo il personaggio così nevrotico e lamentoso da impedire qualsiasi immedesimazione. Il resto del cast, composto da tanti caratteristi di talento, dà meno di quel che promette.
MEMORABILE: Un breve dialogo di Edmond che dice che quando temiamo qualcosa, in realtà desideriamo che avvenga.

Ghostship 13/02/09 19:53 - 394 commenti

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Teatrale "tutto in una notte" che narra la storia di un uomo (interpretato da un bravissimo William H. Macy) che, da individuo perfettamente integrato nella società, diventa uno psicopatico, tassello della nuova strada negli orrori urbani intrapresa da Gordon. Da vedere anche se non siete fan del regista.

Daniela 14/07/09 05:39 - 12625 commenti

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Formidabile caratterista, Macy fatica a reggere interamente sulle sue spalle il peso di questo dramma di Mamet, portato sullo schermo dall'eclettico e discontinuo Gordon. La colpa non è tanto dell'attore quando di un personaggio privo di vera evoluzione drammatica, così che le tappe della sua metropolitana discesa agli inferi appaiono consequenziali, quasi scontate, e non riescono ad appassionare davvero. Nel finale, un colpo di coda inaspettato e paradossale risolleva l'interesse, ma è troppo poco.

Tarabas 7/09/09 22:30 - 1878 commenti

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Un colletto bianco vuole provare almeno un brivido nella sua vita grigia, esce di casa e vagabonda per New York, compra un coltello da guerra e diventa un assassino. Da un testo di Mamet, il film mostra l'ennesimo borghese piccolo piccolo che impazzisce e tenta una sua personale, sterile rivolta contro le gabbie in cui è rinchiuso. L'esito è ovvio: finire rinchiuso nella gabbia per eccellenza, il carcere. Macy è come sempre bravissimo ma il film, per quanto breve, procede per stereotipi, è ben poco choccante e alla fine un po' noioso e straparlato.

G.Godardi 9/10/09 15:51 - 950 commenti

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Dopo essersi distinto nell'horror e nel fantastico o sci-fi, qui Gordon tenta la acrta del thriller d'autoro, un horror "intellettuale", raccontandoci el traversie di un uomo qualunque che sbrocca. Piuttosto buona la prima parte, un mix tra Un giorno di ordinaria follia e Fuori Orario. Purtroppo perde colpi nella seconda parte carceraria, fino all'inutile colpo di scena finale. Macy come sempre bravissimo e con uno stuzzicante cast di contorn. Riuscito a metà.

Inseminoid 6/02/10 14:33 - 32 commenti

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Visto accanto al regista Stuart Gordon al Festival Horror dedicato a Joe D'Amato del 2007. Una pellicola scritta bene, l'incontro tra il genere e Mamet... pochi sussulti, ma si capisce da subito che stiamo assistendo a una parabola dolorosa. Un film troppo teorico, come molti di quelli scritti da Mamet; per fortuna la mano di Gordon, un regista di gran mestiere, porta il film su territori più fantastici e fa sposare perfettamente il protagonista con tutti gli aspetti grotteschi della vicenda. Un film di genere, ispirato a L'uomo che non c'era.

Stefania 5/02/10 00:17 - 1599 commenti

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Il colletto bianco che si fa leggere i tarocchi da un'indovina! L'avventura svela dall'inizio la sua cifra: un fatalismo arcaico, pessimistico, paralizzante. Quel viaggio al termine della notte è la fine del viaggio di Edmond: quando si dice "divieni ciò che sei"! Ennesima, verbosa e ipertrofica parabola sull'altra faccia dell'americano tranquillo. Come film, fallisce l'obiettivo di coinvolgere e di appassionare. Segnalerei la giovanissima Julia Stiles, efficace e non leziosa.

Rickblaine 9/06/10 15:12 - 635 commenti

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Un uomo cerca di cambiare totalmente la propria vita, conoscendo il vero io adatto ad un paese scontroso e indifferente. Un paese pieno di drammi e una minima disponibilità e questa, quando arriva, sprofonda il protagonista in una serie di pessime situazioni. Macy è maestoso.
MEMORABILE: Nella metropolitana.

Losciamano 10/06/10 09:56 - 112 commenti

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La storia si concentra su un uomo, interpretato magistralmente da William H. Macy, che decide di cambiar vita andando alla ricerca di qualcosa che soddisfi la sua ansia e la sua voglia di vivere. Molti anneddoti e prediche di vita in buona fede. Manca però un po' di poesia, anima e dunque risulta il tutto quasi non "sincero" e non passionale.

Enzus79 15/06/10 20:12 - 2874 commenti

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Non aspettavo altro: William H. Macy uscire dai soliti stereotipi. Storia altalenante, ma che comunque non annoia. Belli i dialoghi, specialmente quelli in carcere. Film che non poteva avere una durata più lunga di quella che ha, dato che forse sarebbe caduto nel patetico...

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Greymouser 17/06/10 15:44 - 1458 commenti

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Incursione di Gordon nei territori del thriller autoriale, "Edmond" è una prova meno riuscita dello stupefacente "Stuck", ma dimostra la volontà recente del regista di affrancarsi dai vincoli troppo canonici di genere. Grazie anche all'interpretazione di Macy, impagabile nei tic e nelle piccole ossessioni che preparano la follia, Gordon riesce a girare più di una sequenza piuttosto inquietante. Da vedere.

Ghirlanda 9/07/10 15:42 - 58 commenti

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Chi non ha mai pensato almeno una volta di mandare tutto a quel paese e prendersi una rivincita sulla prevaricazione e l'arroganza umana? Ebbene sì, Edmond sbotta e per la prima volta "vive"! Peccato però che perda un po' la testa. Questo film potrebbe chiamarsi "Un giorno di ordinario esaurimento nervoso" (con il dovuto citazionismo) in cui può succedere di tutto, in cui la vita cambia e prende una nuovissima piega (che non è detto sia la più giusta). Un film buono che coinvolge; peccato solo per il predicozzo finale (che avrei evitato di netto).

G.enriquez 22/04/11 10:33 - 121 commenti

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L'impostazione di "Edmond" è quella di un horror vecchio stile e ciò è dato soprattutto dalla regia (inappuntabile) del veterano Gordon. Interessante lo script di Mamet, che riesce nel difficile intento di descrivere il divenire psicologico del protagonista in un limitato periodo di tempo (una sola notte). La durata limitata della pellicola è un pregio e non ci si perde dunque in corollari inutili. Un buon film.

Rebis 11/04/11 21:17 - 2332 commenti

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Deterministico, ma indeterminato (?). Mentre Edmond insegue le tracce del destino, saltano in aria le inibizioni, il Superio abdica al ruolo di morigeratore: con le mani lorde di sangue e solo il liguaggio dei folli per comunicare, Edmond libera il suo ego come il precipitato imprevisto di una più ampia soluzione. L'adattamento alla giungla urbana spreme la sostanza dell'individuo o lo cancella. Mamet, sceneggia tutto in un notte, affila i dialoghi ma tralascia qualche nodo psicologico. Gordon ci innietta il ritmo e tutta la sua smaccata evidenza. Disturbante William H. Macy. Non male.

Giacomovie 2/06/11 11:37 - 1397 commenti

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Tra i tanti modi di analizzare il tema della deriva psicologica di un uomo, il film si sofferma sugli elementi accidentali che la innescano ed esasperano (come il colloquio con una maga e i consigli di uno sconosciuto). Finisce per essere anch'esso un film accidentale, senza un adeguato sviluppo e che si perde in momenti contorti ed in una filosofia elementare. Macy è ottimo ma non basta.

Mickes2 18/11/11 16:28 - 1670 commenti

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Atmosfere horrofiche, surreali, claustrofobiche, bizzarre, con dramma personale annesso. Stuart Gordon si impossessa della mente vacillante di Edmond Burke avviluppando pensieri, sensazioni, pulsioni e situazioni in un disfacimento psico-fisico con freno a mano completamente disinserito. Ritmo sempre in crescendo come l'assoluta apatia del protagonista, oramai posseduto da una frustrazione interiore che non conosce limiti, o forse si. Nel complesso si filosofeggia un po' troppo. Memorabile William H. Macy.

Il Gobbo 18/01/12 15:59 - 3015 commenti

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Che in genere sia preferibile restaresene a casa lo sapevamo, Mamet lo ribadisce in modo un po' prolisso, e non immune da didascalismi. Il bravo Macy pencola fra vari possibili esiti (a certe scene manca pochissimo per virare nello slapstick claustrofobico alla Fuori orario), ne consegue una sensazione di irrisolto. Quanto poi al finale col sosia di Balotelli, aveva già detto parole definitive Rambaldo Melandri.

Dusso 6/03/13 10:14 - 1566 commenti

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Viaggio allucinato di una notte dopo aver capito di vivere una vita che non gli appartiene: è questo che fa l'ottimo Macy; cosi seguiamo il suo viaggio catastrofico fino a un parte finale meno riuscita della precedente. Ci sono varie scene da ricordare, ma a me pare che Stuart Gordon non riesca mai ad andare oltre il compitino...

Buiomega71 30/10/13 00:25 - 2901 commenti

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L'evoluzione gordoniana si fa discesa nelle alienazioni metropolitane ferrariane, negli inferi cittadini notturni scorsesiani, nel sesso a pagamento con echi schraderiani. Viaggio allucinato (e allucinante) tra peep show e luci al neon, sesso mercenario e schegge di belluina violenza (anche qui lo zio Stu non rinuncia a sprazzi splatter), suggellato da pezzi di turpiloquio da antologia. Quasi un incubo surreale (la fotografia satura negli interni delle case di piacere) dove si respira un Gordon in stato di grazia. Da infarto la prostituta di Mena Suvari. Per me e già un piccolo cult.
MEMORABILE: Macy sbrocca e massacra Julia Stiles a pugnalate; Il violento pestaggio al pappone rapinatore di colore; Macy al peep show con Bai Ling; Al night club.

Galbo 4/09/14 05:47 - 12380 commenti

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Straordinario caratterista William H. Macy interpreta Edmond da protagonista assoluto. Al netto della universalmente riconosciuta abilità dell’attore, il film non è pienamente convincente. La storia della discesa agli inferi del personaggio principale è piuttosto prevedibile; i personaggi sono stereotipati e non adeguatamente caratterizzati, benché interpretati da un gruppo di bravi attori, Julia Stiles su tutti. Il film si risolleva in parte con un finale spiazzante.

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Cotola 26/02/16 23:50 - 9009 commenti

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Tutto in una notte per il buon Edmond che cerca di riscattare in poche ore una vita di umiliazioni e sopraffazione, ma andrà incontro ad altre delusioni fino a quando... Solito film con tanto di borghese fuori di testa che delude non poco vista anche la firma (Mamet) della sceneggiatura che si rivela prevedibile ed ordinaria come il suo protagonista. Non male il colpo di coda finale e strepitosa la prova di Macy. Con un paio di perché.

Giùan 5/08/16 07:48 - 4539 commenti

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Francamente una discreta delusione cinematografica! Il nome di Gordon alla regia, l'amatissimo volto attonito di William H. Macy nei flani, il plot sfizioso avran magari "caricato" troppo la visione, fatto sta che par davvero uno di quei film col respiro epico di un trailer contemporaneo (quelli da 30" per intenderci). Il film cade nel peccato capitale di certo cinema Usa: ammantarsi di un'autorialità che finisce per esser pretenziosa (il verboso script di Mamet) senza mai centrare le atmosfere e mai avendo il coraggio di sprofondare nel baratro kafkiano.

Jena 6/06/20 17:35 - 1550 commenti

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Sorprendente film di Stuart Gordon che gira il suo Tutto in una notte e azzecca i miglior film dai temi dei suoi esordi horror. Merito probabilmente del suo mentore, quel Mamet che è l'autore  della commedia Edmond. Discesa negli inferi suburbani di un uomo qualunque che ad un certo punto scoppia, è una riflessione lucida sulla solitudine e la disperazione del singolo. Dialogi che sembrano scritti da Tarantino, un ottimo Macy e camei di lusso a non finire (folgoranti quelli di Joe Mantegna e dell'attore feticcio di Gordon, Jeffrey Combs). Meno convincente la parte carceraria finale.
MEMORABILE: gli assurdi dialoghi con le spogliarelliste; il massacro del rapinatore nero; i monologhi razzisti di Mantegna; Macy rasato e baffuto nel carcere 
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  • Discussione Buiomega71 • 30/10/13 10:07
    Consigliere - 25934 interventi
    Strabiliante evoluzione gordoniana, dove il "king of splatter" lascia il posto all'allucinata (e allucinante) discesa negli inferi dell'animo umano: alienazione ferrariana metropolitana (mi veniva alla mente The Driller Killer), a picco nelle notti cittadine delle perdizioni scorsesiane (il debito a Fuori Orario e palese),nonchè il sesso mercenario, tra peep show e locali equivoci, prettamente schraderiano (più di un punto in comune con Hardcore)

    Lo zio Stu si evolve, muta, e dagli orrori lovecraftiani passa a quelli della psiche, delle strade al neon della metropoli, dei colori saturi degli interni delle "case di piacere", della ferinità e dell'avidità dell'animo umano

    Sarà pure Mamet, ma io ci ho visto solo Gordon, dove la sua mano si sente per tutto il film, in ogni sequenza, in ogni inquadratura. Un Gordon in stato di grazia, che non rinuncia a sprazzi splatter (il massacro a fendenti di Julia Stiles lascia il segno, il violento pestaggio-con fuoriuscita di denti-al pappone/rapinatore nero), che mostra Macy nudo e malfermo sulle gambe (con manette ai piedi), mentre viene portato in prigione, che ricorda la creatura glabra e viscida di Castle Freaks, gemiti di piacere, donne sexy e provocanti (e alquanto venali), eccitanti e "perverse" come la Barbara Crampton di From Beyond e Macy vestito di bianco, chiuso nella sua psicopatologia, mi ha ricordato il Jeffrey Combs di From Beyond.

    Zeppo di camei gordoniani per eccellenza: Debi Mazar (Space Trucker) una "carontica" maitresse, George Wendt (King Of Ants) il venditore del "proverbiale pugnale", Mena Suvari (Stuck) una prostituta di abbagliante bellezza in intimo bianco e zatteroni da pornostar e l'immancabile Jeffrey Combs (il nevrastenico portiere di un motel zozzo e fatiscente, che sgranocchia cosciotti di pollo) in uno dei suoi ruoli cameo più belli in assoluto

    Ricolmo di momenti stracult (tutte le parti con Macy-di un ingenuità quasi fanciullesca , a tal proposito- alle prese con il sesso a pagamento, così realistiche e grottesche allo stesso tempo), in un night club con Denise Richards, in uno squallido peep show alla China Blue con Bing Ling (da tramandare ai posteri) con il tormentore di lei: "Tira fuori il pisello" e le quasi assurde contrattazioni sul prezzo e il resto dei 20 dollari, sino alla lussuosa casa di piacere con una Mena Suvari da infarto immediato, il tutto impreziosito da un turpiloquio che ne da valore aggiunto

    Il finale in carcere, poi (e da etero, sentire un negro enorme che dice: "Succhiami il cazzo, e fallo molto lentamente", e sai che non ci sono vie di fuga e sei costretto a accondiscendere) ti mette addosso angoscie più di qualsiasi film horror

    Dialoghi deliranti che sfiorano la follia (quello di Joe Mantegna sui negri, gli animali come possibili extraterrestri, quello che ti fa paura, in fondo, e un desiderio inespresso), sino a una chiusa finale che e monito per tutti gli omofobi e i razzisti, e che vale più di mille discussioni e talk-show

    Un Gordon stupefacente e sorprendente, rinnovato e ancora caustico come ai tempi di Re-Animator

    Per me è già un piccolo cult
    Ultima modifica: 30/10/13 13:59 da Buiomega71