Tre scimmie evolute provenienti dall'anno 3955 approdano sulla terra del 1970 cercando di sensibilizzare la razza umana sui rischi di una guerra nucleare. Terzo film della saga dedicata al pianeta delle scimmie, ha in comune con i precedenti il sottotesto morale ed ecologico, nonché un fondo di critica politica. Tuttavia pur essendo migliore del secondo capitolo della serie è segnato da un eccessivo sfruttamento dello spunto iniziale (scimmie versus umani) che lo rende alla lunga monotono e ripetitivo.
Il fatto che, riguardandolo a distanza di anni, mi ricordi Bingo Bongo, non è molto confortante. Ma la sostanza è la stessa, tra messaggi ecologisti e antiraziali, naturalmente contestualizzati nella saga presa in esame. Abbondano le porzioni di film più vicine alla commedia che al genere fanta-apocalittico di cui Il pianeta delle scimmie è autentico caposaldo, tanto che allo spettatore non resta che rimpiangere i primi due episodi. Ci sarà un miglioramento graduale con il quarto e - soprattutto - con il quinto film.
Terzo capitolo della saga scimmiesca, non particolarmente riuscito e pieno di ingenuità. Di novità rispetto al passato c'è che questo episodio si svolge ai tempi nostri e non nel futuro, quindi sulla terra sono gli uomini a detenere il potere e non le scimmie. Francamente si tratta di un prodotto di puro sfruttamento commerciale che poco e niente ha a che vedere col film di Shaffner e che si può tranquillamente evitare; se invece si è completisti o appassionati alla serie un'occhiata si può concedergliela, senza avere però grosse aspettative.
Toccante e geniale terzo capitolo della saga del Pianeta delle scimmie, con uno dei finali più drammatici e crudeli mai girati. Il ribaltamento dei ruoli (Zira che pronuncia "Le banane mi fanno schifo", rimanda al "toglimi le zampe di dosso" che pronunciava Taylor/Heston nel primo capitolo), fa sì che il film di Taylor (nomen omen) cambi la prospettiva: nel futuro dominanti, qui braccate e fenomeni da baraccone. Il finale sulle navi abbandonate è un pezzo di cinema unico e l'urlo straziante di Cornelius non si scorda più.
MEMORABILE: Il professor Milo ucciso da un gorilla dello zoo; Cornelius che assiste, allibito, a un incontro di pugilato.
Il terzo capitolo della serie, parte in modo comico o per meglio dire umoristico, per poi trasformarsi gradualmente in un film di genere non particolarmente riuscito ed originale ma realizzato con mestiere e professionalità. I momenti azzecati sono pochi, così come la tensione narrativa ed il divertimento. Chi ama la serie lo veda traquillamente, gli altri lo possono evitare senza perdersi nulla.
Terzo capitolo che ribalta il meccanismo del primo insuperato capolavoro: le scimmie atterrano sulla pianeta degli umani e si snoda una piacevole vicenda che si fa seguire grazie anche a una buona tensione. Il difetto sono gli ecessi umoristici e la regia abbastanza convenzionale e piatta che non fa emergere il prodotto da un qualunque seguito a scopo commerciale. Il film va avanti tra buoni e cattivi: alla fine si rivela sempre la rapacità degli esseri umani. Finale tragico ma aperto quanto simpatico.
Il più elegante e se vogliamo più pittoresco della serie, solo che a parte un po' di malinconia per il susseguirsi degli eventi non lascia niente di nuovo. Penso che tutti sappiamo come qualsiasi visitatore o entità divina che giungesse da altri pianeti o dimensioni subirebbe lo stesso eguale trattamento: speculazione a man bassa con sfruttamento pubblicitario, solita equazione 1+1=2, indi eliminazione con motivazioni fasulle... L'importante è credere che il mondo vada meglio così.
Facendo un improbabile salto di 2000 anni nella passato, Cornelius e Zira atterrano sul pianeta terrestre. I meccanismi del film si accostano maggiormente all'ecologia e alla politica concreta degli anni '70 (la commissione statale sembra una parodie delle commissione anti-sovversive del senatore McCarthy). Sempre interessante e intelligente.
Considerata l'apocalittica conclusione del secondo episodio, questo non poteva che ricominciare ai nostri giorni. L'inizio leggero è di breve durata e acuisce, per contrasto, la drammaticità della parte successiva in cui prosegue il messaggio anti umano, forse ripetitivo, comunque efficace e ben eseguito tramite un maggiore approfondimento dei personaggi, in particolare Cornelius. Meno spettacolare dei precedenti, che ne avevano assorbito le potenzialità sotto questo punto di vista, non perde in tensione narrativa.
MEMORABILE: Pensi che ci uccideranno? Si; Lo scambio.
Terzo episodio della saga che ha come protagonista le scimmie Zira e il marito Cornelius catapultati nei primi anni settanta. Interessante vedere come il film da divertente pian piano diventerà cupo e malvagio. A suo modo pellicola molto personale, meno spettacolare dei primi due capitoli ma sicuramente ancora valida. Finale sempre stile anni '70 con però un bagliore di speranza per chi simpatizza per gli scimpanzé!
Dopo il finale del secondo capitolo, questo probabilmente era l'unico modo per poter proseguire la saga. Nella prima parte si cerca di rendere il più possibile plausibile questo passaggio temporale all'indietro, con un certo successo; rimane poco convincente l'idea di poter cambiare il futuro, visto che il futuro c'è già stato, ma questa è la parte più intrigante, la più difficile ed è il punto su cui si basa la saga (almeno finora). Nella seconda parte la questione tempo viene messa da parte e il film rientra in una certa "normalità".
Con la regia di Don Taylor, dopo gli scenari apocalittici e l'atmosfera pregna di tensione di Schaffner e Ted Post, la fantascienza della saga de Il pianeta delle scimmie si colora con sfumature tendenti alla commedia grottesca e al drammatico, rientrando in ambiti cinematografici meno prettamente di "genere". Divertenti i siparietti con protagonista Zira, a cui Kim Hunter dona una mimica facciale davvero coinvolgente e dolce. L'ho preferito al precedente, una propaggine stanca del primo capolavoro.
MEMORABILE: L'incipit con le tre scimmie astronauti; Il finale crudele e drammatico.
È commovente che un terzo capitolo arrivi a livelli inizialmente impensabili, anche in considerazione della totale uscita di scena di Charlton Heston; il meccanismo però è oramai avviato e riesce a camminare tranquillamente sulle proprie gambe. La storia è pressoché l'opposto del primo capitolo, ma girato tenendo conto del cuore dello spettatore. Cast senza grandi nomi ma perfettamente adeguato alle esigenze.
MEMORABILE: L'interrogazione davanti alla commissione.
Il terzo capitolo della saga classica nasce da una forzatura della storia; non può essere altrimenti, dopo i fatti avvenuti nel secondo. Ormai si sono persi del tutto l'epicità e i temi profondi dei primi episodi, si va più verso l'umorismo e situazioni da fumetto. Con questi preamboli il film dovrebbe essere iguardabile, invece risulta gradevole, almeno per i fan della saga. Merito probabilmente dei simpatici protagonisti di questa nuova avventura: Zira e Cornelius. Il finale lascia aperta la storia per un reboot potenzialmente infinito.
Rispetto al primo film si invertono i ruoli, con gli uomini che cacciano e fanno esperimenti e le scimmie che scappano. Si comincia a sentire quel senso di stanchezza per una serie che forse aveva già detto tutto col secondo capitolo. Si comincia con un film divertente e ironico ma si finisce con un dramma e col solito colpo di scena finale, tipico ormai della serie. Non male alla fine ma i fasti del numero uno sono lontani.
Terzo film della serie che perde però l'apporto di Heston. Sicuramente migliore del precedente sequel, mantiene intatti i sottotesti politici e sociali ricollegandosi così in maniera decisamente più convincente al primo. E però non è che brilli per sceneggiatura e regia. Perché anche se volutamente pensato con molte gag da commedia, rischia più volte il ridicolo involontario per alcune scelte nella narrazione. Un tassello in più per riuscire a capire meglio anche alcune sfumature della recente trilogia (quella con Cesare, per capirsi).
MEMORABILE: Il succo d'uva con bollicine e Zira ubriaca; Il cameo di Montalban; I primi test per saggiare l'intelligenza dei tre "scimmionauti".
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Buio, ovviamente il mio intento non era quello
di fare la "spia". Semplicemente capita di spoilerare senza volerlo e così ho evitato che
chi legge i tuoi commenti possa rovinarsi il
finale.
X Zender: nelle note è scritto: uno dei tanti sequel. Non si potrebbe correggere scrivendo:
terzo capitolo della serie oppure secondo sequel
de Il Pianeta delle scimmie?
DiscussioneZender • 27/04/11 13:47 Capo scrivano - 47783 interventi
Certo che sì Cotola. In effetti era una nota un po' approssimativa (eufemismo).
Tranquillo, Cotola, non è successo nulla. Personalmente non credo che descrivere una scena sia "spoilerare". Chessò, scrivo nel momento memorabile: " il poliziotto inchiodato e squartato", chi non ha visto il film non sà dove e quando avverà la suddetta scena ( a meno che non l'abbia visto, allora cade lo spoiler ). Comunque sia sono le insindacabili regole Davinottiche, quindi è giusto che la mia frase sia stata eliminata.
Capisco il problema.
La cronologia della saga dovrebbe essere (non credo ci siano omissioni) questa:
- Il pianeta delle scimmie (1968)
- L'altra faccia del pianeta delle scimmie (1970)
- Fuga dal pianeta delle scimmie (1971)
- 1999: conquista della terra (1972)
- Anno 2670: ultimo atto (1973)