Il giallo è poco più di un pretesto, ed il limite consiste nella sovrapposizione della protagonista con la Litizzetto che sforna battute in continuazione; detto questo, il film è divertente, i protagonisti maschili sono azzeccati e autoironici. Bella anche l'ambientazione torinese con una fotografia colorata intonata all'andamento scanzonato del film. Buona idea anche lo sviluppo e la risoluzione del "triangolo".
Finora, nonostante i suoi limiti, la migliore commedia della Littizzetto, la cui verve comica pare più adatta al piccolo che al grande schermo. Il difetto principale è una sceneggiatura che mal amalgama le vicende familiari della protagonista con la trama gialla che, per quanto palesemente pretestuosa, avrebbe dovuto essere meglio costruita.
Fra i pregi, un triangolo non convenzionale e le prestazioni dei partners maschili, entrambi simpatici ed in parte.
Sicuramente più commedia che giallo, con la Littizzetto che a volte recita in modo cabarettistico, piuttosto che cinematografico. Ma, a parte questo, il film è ben riuscito: una protagonista frizzante, personaggi divertenti, fotografia accesa e variopinta, nessuna caduta nello scontato o nel banale. Corona il tutto la presenza di Françoise Hardy nella colonna sonora.
MEMORABILE: La sequenza con il contrappunto musicale de "La bilancia dell'amore".
Non siamo davanti ad un'opera memorabile, ma il prodotto svolge egregiamente la sua funzione di gradevole intrattenimento. Al discreto risultato finale si giunge grazie alla mano garbata di Ferrario dietro la mdp e alle interpretazioni del cast di attori. Indubbiamente superiore alla stragrande maggioranza di pellicole italiane uscite in questo millenio, un'occhiata la merita.
Divertente film diretto da Davide Ferrario a metà strada tra la commedia e il giallo. L’opera mantiene sempre toni piacevolmente e leggermente ironici e si avvale della partecipazione di un ottimo cast con l’impeccabile protagonista Luciana Littizzetto. Sceneggiatura brillante e regia accorta e personale.
La Littizetto offre una più che discreta interpretazione e il film risulta abbastanza godibile (nonostante non sia nulla di troppo originale). La regia di Ferrario è funzionale, l'apporto tecnico più che discreto. Alla fin fine almeno una visione la merita.
Abbastanza godibile e felicemente condotto a livello registico (peccato solo per le velocizzazioni non richieste). Sconta una parte centrale più fiacca e la sottotrama gialla che non è da prendere sul serio ma propone alcuni quadretti gustosi dipinti con quel minimo di garbo che non sempre si ritrova nella commedia italiana dei giorni nostri. La Litizzetto e Marcorè non sfigurano, Abbrescia e la Finocchiaro fanno il loro.
Simpatico film dove la Littizzetto è protagonista assoluta, ben assortita con la coppia Marcorè-Abbrescia (quest'ultimo lo trovo decisamente più azzeccato). Le classiche battute della Littizzetto sono divertenti e spontanee ed allegeriscono un film che rischia di avere una trama alla lunga un po' noiosa. Senza avere troppe pretese, merita la visione.
Donne sull'orlo di una crisi di nervi e uomini paciocconi e imbelli: molto meglio i secondi! Almeno per chi, come me, non apprezza l'umorismo stridulo ed egocentrico della Littizzetto... La sottotrama gialla è elementare fino al ridicolo, con l'assassino più idiota della storia del cinema; le traversie sentimentali sono invece punteggiate da trovate non eccelse ma servite con una certa freschezza da una regia il cui dinamismo supplisce alla fondamentale monotonia della storia. Potabile per una visione, improponibile il bis!
MEMORABILE: Il fidanzato della Finocchiaro che scolpisce spirali di ogni materia e dimensione.
Film piatto e brutto, complici un soggetto flebile che mescola comico e sentimentale (verrebbe da dire patetico: la prof che si fa come amante il commissario che indaga sull'omicidio della collega), una sceneggiatura zeppa di banalità, una regia interessata solo a mostrare location, attori al di sotto del minimo accettabile (a parte Abbrescia, perlomeno decente). A rendere non vergognosa la pellicola è Luciana Littizzetto, attorno a cui del resto è costruito tutto: le sue battute sono strepitose e la sua presenza fulminante.
Una donna in piena crisi sentimentale si ritrova a essere coinvolta in uno strano caso di omicidio. Luciana Littizzetto è sempre una grande mattatrice ma sul grande schermo perde qualcosa della sua solita efficacia, mentre gli altri attori mantengono le aspettative. La parte relativa alle indagini è sicuramente quella più interessante, mentre quella che riguarda gli aspetti sentimentali è affrontata in maniera troppo semplicistica e banale. Qualche risata, ma nel complesso è poca cosa.
Passabile commedia che parte bene per poi affossarsi nella noia dell'ultima mezzora. La Littizzetto, autentica protagonista del film, pur mettendo in mostra sempre lo stesso personaggio, si disimpegna egregiamente nei panni di una vivacissima madre di famiglia; lo stesso non si può dire per Marcorè nel ruolo di un improbabile commissario di polizia, il quale ci offre un'interpretazione ben al di sotto dei suoi standard. Discreto il resto del cast.
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Non ho visto il film.
Magari non interesserà molto il mio parere ma esprimo qui pubblicamente il mio disprezzo per la Littizzetto.La trovo odiosa,s'è chiaramente montata la testa dai tempi di fine anni '90 in cui collaborava(senza mai far ridere)con la Gialappa's e mi fa molto specie il fatto che i suoi libri(?) siano stati tra i più venduti degli ultimi anni.
A me diverte, non credo affatto si sia montata la testa, anzi si prende pochissimo sul serio e in questo film è molto brava.
DiscussioneZender • 13/09/09 17:38 Capo scrivano - 47787 interventi
Piace in effetti molto alle donne, ma per quanto possa risultare odiosa francamente anche a me è capitato di farmi qualche risata, in qualche suo sketch. Ha un modo di fare molto diretto e piuttosto originale, non credevo potesse attirarsi tanto odio...
Vedo che la Litizzetto non ha molti fan tra i davinottici, devo dire invece che a me fa ridere.
Parlo ovviamente degli sketch tv ma anche in questo film non sfigura e poi se recita gente come Ficarra e picone o i Fichi d'india lei al confronto è Audrey Hepburn.
Parte del merito va alla regia di Ferrario che, tra l'altro, ho scoperto esser uno dei 1500 firmatari per la non estradizione di Cesare Battisti: ma ha capito cosa stava firmando?
DiscussioneZender • 8/02/11 15:54 Capo scrivano - 47787 interventi
Beh, se non l'ha capito è da internare :)
Comunque a me la Littizzetto non dispiace, in verità. Né come comica né come "attrice", la trovo spontanea e spiritosa.