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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ennesima incursione di Fernando Di Leo nel noir, questa volta però con un occhio puntato al fenomeno dilagante dei sequestri e l’altro al successo dei film sui “cittadini giustizieri”. Scelto come protagonista Luc Merenda (già attore non certo eccelso, qui doppiato male, con una pessima sincronia sul labiale) e come “guest-star” la copia di “ricchi” James Mason/Valentina Cortese, Di Leo parte subito alla grande: ritmo concitato, montaggio serrato, ricerca nei dialoghi e nella sceneggiatura, la figura del commissario interpretato al solito splendidamente dalle istrionico napoletano Vittorio Caprioli. L'azione funziona e il film scorre che è...Leggi tutto una bellezza (anche se per una volta la direzione del cast non pare all'altezza), superando di slancio la concorrenza dei tanti buoni registi che bazzicavano il genere. Ottima la scelta delle location e sopra ogni cosa un coinvolgimento totale dello spettatore, qualità che resta forse il più riconoscibile trade-mark di Di Leo. Tutto insomma pare funzionare al meglio per circa metà film, fino a quando cioè non subentra la struttura comune a tutti i film di ”giustizieri privati” e comincia la caccia spietata del titolo: qui la sceneggiatura comincia a sfilacciarsi, si fa più confusa e si fa fatica a seguire la dinamica dell'intreccio. In ogni caso si avverte l'allontanamento dall'originalità di partenza (sostenuta poi solo dal personaggio di Caprioli, sempre prodigo di battute e proverbi) in favore di strade già battute, lasciando a Di Leo la libertà di far valere il suo estro nelle scene di violenza (come quella, tremenda, su cui si chiude il film). Lo stesso regista ammette di aver girato LA CITTA’ SCONVOLTA soprattutto seguendo indicazioni e vincoli della produzione.

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G.Godardi 29/04/07 20:26 - 950 commenti

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Film all'insegna della dualità. Vi è un doppio sequestro: due bambini appartenenti a due classi sociali diverse. Prima parte quasi da dramma "da camera", la seconda invece è uno scatenato inseguimento continuo da film d'azione classico. Il tema del sequestro di persona non esula Di Leo dal suo discorso morale e politico e assume valenze da lotta di classe. Pur non esente da un certo "patetismo" di fondo, è un buon film che si gusta tutto. Merenda monoespressivo ricorda il giovane Schwarzenegger. Semplicemente straordinario Caprioli, portavoce del regista.
MEMORABILE: L'apparizione del furgone del latte Daunia, omaggio alla casa di produzione Daunia 70.

Caesars 3/01/08 13:09 - 3790 commenti

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Il vero punto di forza della pellicola è l'interpretazione dell'ispettore di polizia che ci regala il grande Vittorio Caprioli. Per il resto un poliziesco con una prima parte più interessante e una seconda (la vendetta di Luc Merenda) decisamente più confusionaria a livello narrativo e scontata. Non certo un brutto film, ma di Leo sa far di meglio. Luc Merenda, al solito, non brilla certo per le sue qualità artistiche. Non male, due pallini e mezzo se li riesce a portare a casa.

Almayer 13/03/08 11:43 - 169 commenti

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Bello questo film di Di Leo, bravo Merenda (di Leo è proprio in gamba, riesce a farlo pure recitare), ottimi anche i momenti drammatici: né troppo corti (così non perdono importanza) né troppo lunghi e così non rischiano l'effetto "sceneggiata". Mason l'ho trovato poco credibile, più che altro per il rapporto tra le sue battute e come le esprimeva lui; bravissimo invece, come sempre, Vittorio Caprioli; un piacere trovare anche Tom Felleghy, carino il suo ruolo. Mi è piaciuto anche il riutilizzo di alcuni pezzi della OST di Milano Calibro 9.

Puppigallo 12/04/08 09:57 - 5275 commenti

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La carta vincente del film non è l'idea del doppio sequestro (uno fortuito), ma il fatto che il padre povero sia ostaggio di quello ricco, che vuole trattare la cosa come uno dei suoi tanti affari (a differenza della moglie). Le conseguenze saranno tremende. Anche gli attori forniscono una buona prova, specialmente il commissario, che oscilla sempre tra lo scazzato e l'impegnato (all'inizio, si barcamena trovando scuse per gli scarsi risultati). Il ritmo aumenta quando Merenda entra in azione. Nel suo genere riuscito, con colonna sonora di supporto che aiuta.
MEMORABILE: L'inseguimento moto-auto, con fucilate e schiaffoni; "Solo perchè sono commissario dovrei capirci qualcosa!?"; "Sparami in un posto buono".

Undying 22/07/08 18:04 - 3807 commenti

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Sequestro a fini di ricatto si conclude nel sangue: a rimetterci è un onesto meccanico (Mario Colella/Luc Merenda) al quale hanno rapito (e giustiziato) il figlio solo perché in compagnia di Antonio Filippini, rampollo del cinico ed arrivista inustriale Filippini (James Mason). La sete di giustizia induce l'umile, ma determinato genitore, a raggiungere le vètte d'una setta operante nel riciclo di denaro sporco. Notevole poliziesco diretto con piglio sicuro da un ispirato Di Leo, in zona centrale scatenato sulle note del consueto repertorio di Bacalov. Convincente Merenda, bravissimo Caprioli.
MEMORABILE: Vittorio Caprioli: "In questa nostra bella Italia, se non ci fossero persone che dispongono di 10 miliardi sull'unghia, i sequestri finirebbero."

Bruce 16/12/08 10:12 - 1007 commenti

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Altro buon film di Di Leo. Un doppio rapimento è il pretesto per offrire uno spietato spaccato della società italiana corrotta, divisa in due e dominata dal dio denaro, nella quale "se la merda valesse qualcosa i poveri non avrebbero più nemmeno il culo". Vittorio Caprioli è impagabile nel consueto ruolo del commissario napoletano, Luc Merenda il padre meccanico, motociclista e giustiziere. Film d'azione e anche melanconico, con nostalgici richiami visivi (il finale alle Varesine di Milano) e musicali (Bacalov) ai migliori lavori del regista.

Tomastich 29/07/09 15:21 - 1255 commenti

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In un doppio rapimento ci sta un bambino di troppo: è proprio la scomparsa del figlio di Luc Merenda a far scatenare la rabbia cieca. La scena finale è l'imprinting che Di Leo ha voluto dare a questo bel revenge-movie. Peccato per alcune scene finto-lacrima recitate con la piattezza di un manico di chitarra.

Stubby 25/11/09 00:02 - 1147 commenti

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Piuttosto coinvolgente, è una pellicola che ha ottimi momenti d'azione ma anche nel resto il ritmo non cala mai e quindi non ci si annoia affatto. Merenda se la cava bene (con quella tuta da meccanico pare Fonzie) ma il cavallo vincente è sicuramente Vittorio Caprioli che sfoggia una grande interpretazione. Film che offre anche attimi di emozione, può scapparci una lacrimuccia. Ottimo anche Masè, ma in generale tutto il cast è azzeccato.

Disorder 12/12/09 12:14 - 1416 commenti

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Più che un poliziesco, una variante all'italiana del classico tema della vendetta personale, condita con tanto sangue ed efferatezze (come vuole il clichè). Ottimo Luc Merenda, bravo anche il commissario che pur si vede poco. Sarà pure un semplice prodotto su commissione basato sui soliti fatti di cronaca del momento (rapimenti e soldi sporchi) come disse Di Leo, ma è davvero un buon lavoro. Ne facessero oggi così...

John trent 10/01/10 17:34 - 326 commenti

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Interessante film di Di Leo anche se non all'altezza della celebre e celebrata trilogia del milieu. Un po' troppo sopra le righe Valentina Cortese, mentre il resto del cast gira a dovere e la storia del duplice rapimento coinvolge lo spettatore. Forse la seconda parte è un po' troppo inverosimile (un meccanico riesce da solo a individuare e sgominare un' intera banda di rapitori... ma la polizia intanto che fa?) però Merenda è simpatico e si fa volentieri il tifo per lui. Da vedere.
MEMORABILE: Il riconoscimento della salma del figlioletto.

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Il Dandi 7/04/10 12:51 - 1917 commenti

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Anche se realizza un film su commissione da un soggetto del produttore Juso, la mano dell'Autore qui si fa sentire: Di Leo personalizza una banale vicenda di vendetta, senza minimamente preoccuparsi della verosimiglianza o di approfondire i personaggi, ma costruendo un piccolo road-movie (che porta aria fresca) con un ritmo da film di kung-fu, tra esplosioni di violenza e lunghe sospensioni zen (anche la musica di Bacalov sembra sottolineare con evidenza questo clima). Luc Merenda dà una rara dimostrazione di efficacia.
MEMORABILE: Il passaggio di denaro, spiato col binocolo.

Nando 30/07/10 09:28 - 3814 commenti

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Un solido noir con derivazioni poliziesche che il regista pugliese dirige con mano ferma contrapponendo il mondo cinico della ricchezza con la genuinità del proletariato semplice e schietto. La vicenda dei due bimbi rapiti suscita pensieri e riflessioni.

Fauno 22/12/10 09:46 - 2212 commenti

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Ci si distacca dal dileianismo più tradizionale, ma non per questo il film è meno incisivo, anzi... genialissima la metodica di sbranarsi fra miliardari cammuffandosi da società finanziarie (meditate gente, meditate), usando i bambini come carne da vendere al macello giocando al rialzo o al ribasso come fossero titoli da giocare in borsa... finché poi non arriva il castigamatti di turno che questi dannati piranha senza scrupoli se li magna a Merenda...
MEMORABILE: "Se la merda avesse un valore i poveri nascerebbero senza sedere" "Se aspettiamo ancora un po' saran loro a dare dei soldi a noi".

Herrkinski 30/04/11 00:57 - 8112 commenti

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Non tra i classici del regista e più vicino al tipico poliziottesco giustizialista del periodo, comunque veramente buono. Di Leo riesce a far recitare bene anche Merenda, oltre all'eccellente Caprioli; Mason fa presenza, così come il resto del cast. La vicenda, che tratta un tema molto sentito all'epoca, è affrontata con un adeguato gusto drammatico; non mancano però nemmeno la parte più propriamente action e la violenza, dosata ma efficace. Il ritmo è alto e le musiche ben inserite nel contesto; nel complesso, un film certamente da vedere.
MEMORABILE: Merenda e Mason all'obitorio, scena inesorabilmente lenta e drammatica, densa di pathos.

Enzus79 3/06/11 15:56 - 2896 commenti

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Buon film questo di Di Leo, anche se certamente non uno dei suoi migliori. Luc Merenda non convince del tutto. Il meglio si vede negli inseguimenti, diretti benissimo, e in alcuni dialoghi (quelli fra Caprioli e lo stesso Merenda). Ottime le musiche di Bacalov.

Ducaspezzi 5/09/11 02:58 - 222 commenti

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Come soggetto è bella l'idea di un rapimento doppio, socialmente misto, che da subito convoglia ogni tipo di riflessione socio-etica e di confronto verbale ed emotivo sul versante genitori dei rapiti e su quello che vede questi ultimi rapportarsi con la polizia, molto più che sull'asse genitori dei rapiti e rapitori. Anche se talora tutto ciò non manca di dar luogo a qualche calcata di mano eccessiva sulla contrapposizione ricchezza-povertà, inducendo almeno un momento di stucchevolezza. Ma è da tali premesse che si carica l'eroe solitario.
MEMORABILE: Ad ogni epifania di Caprioli aguzzo istintivamente vista e udito; i momenti d' azione.

Homesick 23/11/11 17:15 - 5737 commenti

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Capitolo minore e compilativo nella filmografia Di Leo, sbriga la faccenda nella tipica maniera dei polizieschi con il cittadino giustiziere – ma nella vendetta di Merenda c’è pure l’impronta de La mala ordina -, accantonando i più interessanti presupposti d’attualità (la piaga dei sequestri, il classismo e la dittatura pecuniaria) cui si accenna nella prima parte. A Caprioli, umanissimo commissario deluso dall’iniquità del sistema, si devono gli unici acuti di un coro di attori prestigiosi sì, ma spenti (Mason) o sopra le righe (Cortese). Somma professionalità in inseguimenti e sparatorie.
MEMORABILE: Le battute di Caprioli; il dolore di Merenda sulla salma del figlio ucciso; la sparatoria al luna park.

Trivex 20/02/12 14:10 - 1744 commenti

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I due pallini e mezzo ci stanno solo per il notevole plot, davvero intrigante, per la direzione tecnica buona e per qualche battuta più significativa di quanto sembra. Ma Luc Merenda è fuori ruolo, a parer mio; il personaggio del padre/vedovo/artigiano è costruito per altri e quindi la sua interpretazione è superficiale, quasi disimpegnata. Il poliziotto sembra una macchietta, anche se recupera in parte (la sua considerazione sui riscatti pagati che non minano mai le sorti dell'azienda sono una stoccata ad "un certo fenomeno italiano", credo).

B. Legnani 1/08/12 22:07 - 5532 commenti

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“Buoni pezzi, decoroso, ma niente di più" (Di Leo a Nocturno). Sintesi ammirevole ed esatta (**). Bella la scena madre all’obitorio (l’unica, a dirla tutta, in cui Mason pare metterci la faccia) e buona la prima fase dell’inchiesta personale di Merenda. Tolto il suo primo minuto (a conferma che Di Leo non è un umorista), Caprioli è piacevolissimo. Calca fastidiosamente la Cortese, troppe incongruenze (il telefono del legale non era sotto controllo? i rapitori non hanno MAI visto la foto di Merenda sui giornali? E si bara con la Maleeva...). Assai lontano dai vertici dell'autore, ma ben sopra i suoi punti più bassi.

Manfrin 2/08/12 10:20 - 392 commenti

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Da amante dei poliziotteschi preferisco la seconda parte, quando l'azione diventa incalzante e Merenda rientra nei suoi panni. Nella prima il film è tutto nelle mani di un grande Caprioli, che disegna una realissima figura di commissario alla Simenon. Il mix di dramma e violenza funziona comunque sino alla fine, dove forse manca un suicidio...

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Nicola81 27/04/13 18:38 - 2857 commenti

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Luci e ombre in questo noir che sa un po' di improbabile ma di facile presa. Il soggetto del produttore Galliano Juso ha dei numeri, ma viene sviluppato in modo talvolta poco convincente (per dirne una, è possibile che un meccanico riesca da solo a sgominare una potente organizzazione criminale alla quale la polizia non si era neppure avvicinata?). Merenda fa quel che può, la Cortese è troppo sopra le righe, Mason troppo poco; il migliore, nonostante i suoi consueti eccessi macchiettistici, è Caprioli. Non mancano punte ideologiche. **!
MEMORABILE: Alcune battute di Caprioli; Il riconoscimento all'obitorio; Il finale.

Galbo 23/05/13 21:06 - 12393 commenti

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Gli anni '70 con la piaga opprimente dei sequestri di persona fanno da sfondo a questo crime movie diretto da Ferando Di Leo. Film decisamente godibile, pone interessanti quesiti morali, contrapponendo due personaggi eticamente agli antipodi uno dei quali, apparentemente anello debole diventerà vittima/vendicatore. Realizzata in modo estremamente professionale, la pellicola si avvale di una buona prova del cast.

Motorship 27/06/13 17:32 - 585 commenti

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Non è tra i migliori film di Di Leo, ma non è nient'affatto disprezzabile. Un noir ben realizzato con momenti di azione (più nella seconda parte), altri di drammaticità e puntate nel sociale (ma Di Leo non è nuovo a ciò) ben amalgamati tra di loro. Il soggetto scritto dal produttore Juso è davvero ricco; purtroppo la sceneggiatura non è all'altezza, ma ciò non toglie l'interesse verso il film. Merenda funziona discrteamente, Manson poco credibile, bravissimo invece Caprioli. Bello anche il ruolo di Felleghy e ottime musiche.
MEMORABILE: La sparatoria al luna park; La scena all'obitorio.

Shannon 2/07/13 08:29 - 72 commenti

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A parte l'inespressività di Luc Merenda nel ruolo del meccanico-giustiziere con i capelli sempre in ordine, a parte Mason a mezzo servizio, a parte la Cortese decisamente eccessiva, il difetto del film sta nella sceneggiatura poco credibile. Peccato, perché il soggetto avrebbe meritato un trattamento migliore. Bravo Caprioli, credibile commissario di polizia. Un pallino e mezzo.

Viccrowley 27/02/14 15:14 - 814 commenti

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Considerato tra le opere minori della filmografia di Di Leo, "La città  sconvolta" è un robusto dramma poliziesco fortemente ancorato alla realtà settantiana della nostra Italia, tra rapimenti a scopo estorsivo e cittadini costretti alla giustizia privata da uno stato/forze dell'ordine incapace di garantire la sicurezza. Luc Merenda è ottimo nella parte del padre disperato, Caprioli in quella del commissario con le mani legate. Meno riuscite le interpretazioni di Mason e della Cortese.
MEMORABILE: I due padri all'obitorio in attesa di riconoscere il cadavere.

Didda23 24/08/14 19:53 - 2426 commenti

I gusti di Didda23

Nonostante sia un film commissionato dal produttore Juso, Di Leo svolge al meglio il proprio dovere, conferendo alla pellicola una regia solida con inquadrature ricercate e con un ritmo impressionante. Certo la sceneggiatura presenta qualche forzatura e le psicologie sono tagliate con l'accetta, ma anche con questi difetti si segue che è una meraviglia. Merenda è monoespressivo ma perfetto nel ruolo e a Caprioli è affidato il lato ironico della vicenda. Fortunatamente la critica sociale (ricchi contro poveri) rimane solo sullo sfondo. Meravigliosa la scelta di girare parte della vicenda a Castel San Pietro Romano.

Maik271 28/12/14 14:41 - 436 commenti

I gusti di Maik271

Purtroppo un buon soggetto non viene sfruttato a dovere da Di Leo trasformandosi in melodramma; alcuni frangenti ricordano i film di Merola e quindi declassano la pellicola. I personaggi come il commissario interpretato da Caprioli e il bambino rapito che si ribella ai rapitori sono un po' eccessivi e poco credibili, mentre le scene d'azione sono ben curate. Il finale inverosimile, a parte la bella location milanese, dà il colpo di grazia a una pellicola che avrebbe potuto dare molto di più.

Alex75 14/07/15 09:21 - 880 commenti

I gusti di Alex75

Di Leo tratta con una certa sensibilità il tema dei sequestri stimolando alcune riflessioni e dosando con intelligenza la tensione in un film che mantiene mordente fino alla fine, malgrado un calo di credibilità nella seconda parte. Il cast è di buon livello (anche se Mason passa quasi inosservato): Merenda, malgrado i suoi limiti, funziona, mentre Caprioli dà colore e spessore alla figura di un commissario disincantato e molto umano. Le musiche di Bacalov danno vigore alle scene d’azione.
MEMORABILE: Le battute di Caprioli; La scena all’obitorio; L’appuntamento all’Istituto Finanziario Internazionale “La Falange”.

Myvincent 14/10/15 07:35 - 3741 commenti

I gusti di Myvincent

Nell'Italia di allora, sconvolta dal fenomeno del rapimento di bambini a scopo di estorsione, un poliziottesco che inizia in un modo e si trasforma in un Giustiziere della notte all'italiana. Luc Merenda si rivela tanto atletico quanto poco sfaccettato nelle sfumature drammatiche, stretto nei suoi pantaloni a zampa d'elefante. Dialoghi e passaggi di sceneggiatura a volte spenti.

Jdelarge 20/10/15 11:23 - 1000 commenti

I gusti di Jdelarge

Finito il film il sentimento che prevale è il rammarico, perché il connubio tra il nome del regista e il soggetto di partenza (davvero interessante) poteva dare vita a un frutto decisamente migliore. Sia chiaro, il film è buono, perché Di Leo ha un ottimo senso del ritmo e nella prima parte "semina" tensione che nella seconda metà, per forza di cose, esplode in azione. E' proprio la seconda parte a non funzionare, perché girata con poco mordente e anche per via di un Merenda sempre troppo ingessato. Fantastico Vittorio Caprioli.

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Azione70 4/07/16 01:41 - 167 commenti

I gusti di Azione70

Di Leo è sempre Di Leo. Ottimo plot, falsamente scontato nella prima metà del film, intenso e ricco di colpi di scena nella seconda. Il tragico rapimento di due bimbi (uno ricco e uno povero) avvia la solita discussione sulla contrapposizione di "classe" e - silenziosamente - l'indagine parallela di uno dei due padri dei bambini, in stile "borghese piccolo piccolo". Intenso e con tanta azione. Buono il cast (specie Merenda e il gigionesco commissario Caprioli). Musica in parte riciclata da Milano Calibro 9 (ce n'era bisogno?).

Daidae 10/07/16 01:08 - 3179 commenti

I gusti di Daidae

Il maestro Di Leo ci regala un altra perla, tipico il suo stile: poco umorismo, azione, niente scene di sesso inutili, dramma e come sempre ottime (musiche seppur già usate in altre sue opere). Cast ineccepibile: Luc Merenda freddo, Caprioli magistrale, Masè crudele. Lo considero un cult, alla pari del Poliziotto è marcio.
MEMORABILE: Il latte "Daunia"; Istituto "La falange"; Lo stupendo paese dove si svolge una piccola parte del film.

Daniela 14/07/17 02:35 - 12662 commenti

I gusti di Daniela

Quando il figlio di un grosso industriale viene rapito, i banditi portano via anche un ragazzino di modeste condizioni che aveva cercato di difendere l'amico... Su un tema allora scottante, Di Leo imbastisce un film che non raggiunge l'intensità delle opere migliori. Prima parte più riflessiva ma eccessivamente verbosa, a cui segue una seconda d'azione all'insegna della "giustizia fai-da-te" troppo sbrigativa per l'eccessiva facilità con cui sono rintracciati i responsabili. Nel cast, efficienti Merenda e Masé, sottotono Mason, gustoso Caprioli pur sul filo della macchietta, istrionica Cortese

Rufus68 29/08/17 22:47 - 3842 commenti

I gusti di Rufus68

Di Leo riesuma il (grande) recente passato e fallisce il colpo. L'inizio è deludente: la Cortese esagera, Mason lavora sotto giri, il meccanico Merenda convince poco e gli sproloqui di Caprioli, godibili, ma privi di un contesto forte, scivolano nella macchietta. Il meccanismo della vendetta (e il superbo tema di Bacalov) alzano la media; peccato che il tutto venga poi annacquato da una sceneggiatura che spinge a fondo il pedale dell'implausibilità.

Victorvega 25/02/20 00:06 - 502 commenti

I gusti di Victorvega

Non il miglior Di Leo ma il film realmente avvince. Delle due parti distinte (rapimento e vendetta) risulta più originale e salda nella direzione la prima; la seconda è godibile ma si entra più nell'ordinario. Tra gli attori da segnalare (in negativo) una Cortese troppo artefatta e un Caprioli che, seppur bravo, fa la macchietta che stufa e ritarda i ritmi narrativi; Merenda compensa avendo la faccia giusta. Nel complesso un film che val la pena di esser visto, testimonianza di un'era in cui i rapimenti facevano veramente paura.
MEMORABILE: Nell'obitorio.

Ultimo 24/12/19 16:15 - 1655 commenti

I gusti di Ultimo

Tipico poliziesco anni '70, ha la trama incentrata sul rapimento di due minori (tematica molto calda all'epoca). Assoluto protagonista della vicenda è Luc Merenda, che ne esce promosso ed è qui l'uomo in cerca di vendetta. Il resto del cast pare poco in forma e passa in secondo piano. La mano di Di Leo si nota, ma il film non rientra tra le sue opere migliori. Discrete le scene d'azione e la colonna sonora. Non male.

Pessoa 7/06/20 21:09 - 2476 commenti

I gusti di Pessoa

Film sui rapimenti di bambini, tema di sicura presa piuttosto sfruttato dal cinema di quel periodo. La prima parte è troppo didascalica, appesantita da una sceneggiatura che scivola spesso nell'ovvietà, da una Cortese enfatica e da Mason fuori parte. Il film prende corpo con l'inizio del redde rationem, in cui Merenda (il migliore con Caprioli) lascia spazio al suo piglio più sanguigno e porta il film fino alla fine con un ritmo più serrato. Buona la regia di Di Leo, attento ai dettagli e bravo nel creare un'escalation drammatica nei momenti chiave. Nel complesso più che sufficiente.
MEMORABILE: Il monologo di Caprioli con Merenda in questura; l'inseguimento nella città vecchia.

Vito 20/08/20 19:13 - 695 commenti

I gusti di Vito

Come precisò lui stesso fu un "film su ordinazione", per Di Leo, che comunque mette in scena tutto con la classe che lo contraddistingueva. Una prima parte lenta che si sofferma pure su questioni sociali e politiche dietro i sequestri di persona, una seconda in cui scatta la vendetta di un furioso Merenda e partono sparatorie, botte e inseguimenti a non finire. Ottimi Mason e Caprioli.

Reeves 5/10/20 22:39 - 2216 commenti

I gusti di Reeves

Sarà anche un film su commissione (Di Leo dixit), però ha sequenze davvero eccellenti, è ben recitato (Merenda è freddo e glaciale, Caprioli sembra anche qui ispirarsi al Volontè di Indagine, la Cortese sembra la versione drammatica del ruolo da lei interpretato in Effetto notte di Truffaut) e ha  una buona costruzione. I veri cattivi sono il palazzinaro di Mason e una finanziaria, cioè i veri cattivi della società italiana attuale: Di Leo non si smentisce mai, ha una lucidità quasi profetica.
MEMORABILE: Tutta la sequenza all'obitorio, capolavoro di suspense e di senso del ritmo.

Minitina80 23/11/20 07:00 - 2984 commenti

I gusti di Minitina80

Rapimento e vendetta sono i cardini di una sceneggiatura buona, ma non troppo. Parte con uno spunto iniziale davvero interessante, sviluppato altrettanto bene, almeno fino a quando non subentra la vendetta e scivola via in qualcosa che non funziona del tutto. Insignificante il ruolo della polizia, sacrificato al solo Caprioli, ma a latitare è l’attenzione per i dettagli e i particolari che lascia addosso la sensazione che non tutto funzioni. Lo si nota anche nelle interpretazioni, che hanno l’aria di essere sbrigative. Sufficiente e poco più.

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Markol94 12/05/22 20:24 - 49 commenti

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Cinico, crudo e spietato. Bella opera del maestro Di Leo, di poco inferiore alla mitica triologia. Non ci sono tempi morti, il film scorre che è un piacere. Solo l'interpretazione di Merenda lascia un po' a desiderare (doppiaggio compreso), forse non era il profilo adatto per il personaggio che interpreta ma lui ce la mette comunque tutta. Bravissimo anche Caprioli, avrebbe meritato più spazio, meno Mason, fiacco, e la Cortese. Straordinara la colonna sonora.
MEMORABILE: "Aspettiamo ancora un po' e vedrà che saranno loro a darci dei soldi"!; Lo sfogo di Merenda all'obitorio.

Keyser3 10/07/22 22:40 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

E' un Di Leo non troppo ispirato, che ha perso lo smalto dei tempi migliori, quello che gira questo film che si discosta dai canoni classici del regista e affronta il tema dei sequestri, all'ordine del giorno in quegli anni di piombo. C'è un pre e un post e la linea di confine è segnata dalla morte del figlio dello sfortunato Colella: la scena si sposta poi nella Milano cara a Di Leo, con il tema di Milano Calibro 9 che ritorna. Caprioli era un grande professionista, ma nel ruolo di commissario è sballato; fastidiosamente sopra le righe la Cortese; evanescente Mason.

Gugly 26/11/23 18:52 - 1187 commenti

I gusti di Gugly

Parte come instant movie sulla piaga dei sequestri, continua come "il cittadino si fa giustizia"; la trama sarebbe tutta qui ma, insieme a inseguimenti, sparatorie e violenza tipiche del genere sbrigate da Di Leo con la consueta perizia, la trama viene complicata con una trattativa tra il protagonista e i vertici "dell' organizzazione" inverosimile e a tratti difficile da seguire (come arriva Colella ai sequestratori?); Merenda se la cava, Caprioli efficace nel ruolo del commissario disincantato, la Cortese troppo istrionica; Bacalov si autocita con poche varianti.
MEMORABILE: L'ostinazione di Filippini a voler tirare sul prezzo del riscatto sino alle tragiche conseguenze.
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Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Zender • 29/08/19 08:26
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Travis ebbe a dire:
    C'è un post nella sezione da cercare che dovrebbe apparire nella pagina 48 della sezione generica location da cercare, eppure manca e con lei a mezza pagina...
    Non ho idea del motivo. Sarà su un'altra pagina... Non ho capito l'ultima parte "e con lei a mezza pagina". In ogni caso per queste cose tecniche è bene scrivere direttamente a Xamini.
    Ultima modifica: 29/08/19 08:27 da Zender
  • Discussione Berto88fi • 29/08/19 13:31
    Galoppino - 32 interventi
    Leggo solo adesso questo post, rispondo a chi chiedeva lumi sulla motocicletta: è una Aermacchi/ Harley Davidson 125 SXT, riutilizzata successivamente anche per il film "Milano Violenta".
  • Discussione Kaciaro • 31/08/19 15:55
    Galoppino - 506 interventi
    Berto88fi ebbe a dire:
    Leggo solo adesso questo post, rispondo a chi chiedeva lumi sulla motocicletta: è una Aermacchi/ Harley Davidson 125 SXT, riutilizzata successivamente anche per il film "Milano Violenta".

    grazie interessante delucidazione
  • Curiosità Pessoa • 7/06/20 22:18
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Fra tutti i film girati da Di Leo questo è quello che ha incassato di più, circa 908 milioni di lire dell'epoca.

    Fonte: Wikipedia
     
  • Discussione Zender • 8/06/20 09:29
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Sì, è incredibile che abbia incassato di più di film come Milano calibro 9. In curiosità però non possiamo riportare ipotesi, solo fatti certi.
  • Discussione Pessoa • 8/06/20 11:49
    Formatore stagisti - 416 interventi
    Probabilmente il successo al botteghino si deve anche all'argomento trattato, quello del rapimento di bambini, ed alla furia sterminatrice della violenza di Luc Merenda nella seconda parte, in cui da spettatori è difficile non rimanere emotivamente coinvolti.  

    Zender ebbe a dire:
    Sì, è incredibile che abbia incassato di più di film come Milano calibro 9. In curiosità però non possiamo riportare ipotesi, solo fatti certi.
    Il fatto è più che certo, la fonte è Wikipedia (che ho citato) che a sua volta si rifà a Roberto Curti, Italian Crime Filmography, 1968-1980, McFarland, 2013.
    I
    l film ha incassato 908.268.000 lire dell'epoca. Secondo l'articolo di Wikipedia è il maggiore successo al botteghino del regista.

     
    Ultima modifica: 8/06/20 15:19 da Zender
  • Discussione Zender • 8/06/20 15:21
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Mi riferivo alla seconda parte della frase, non alla prima (che ora ho portato in curiosità lasciando il probabilmente qui in discussione generale.
  • Curiosità Alex75 • 7/09/20 14:16
    Call center Davinotti - 709 interventi
    E' noto che spesso le auto inquadrate nei film hanno targhe finte, più o meno abilmente riprodotte, e questo lavoro di Fernando Di Leo non fa eccezione. A volte ciò è evidente (si veda il furgoncino del latte Daunia), a volte molto meno: nella sequenza girata in Abruzzo si vede una Fiat 127 targata CH 52403: la targa sembra vera, peccato che una targa con quella numerazione fu assegnata nel 1967, mentre la 127 entrò in produzione nel 1971.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/targ1.jpg[/img]
  • Discussione Reeves • 5/10/20 22:31
    Segretario - 700 interventi
    Vorrei far osservare che la finanziaria si chiama La falange, che è un nome che evoca gruppi terroristi di destra. Inoltre che uncredited appare Puccio Ceccarelli, fratello di quel Lanfranco Ceccarelli che è direttore di produzione del film (è il malvivente che tampona il furgone del latte guidato da Merenda, che poi lo interroga a modo suo)
  • Curiosità Fedemelis • 25/02/24 16:23
    Fotocopista - 2139 interventi
    La scena in cui Marco (Merenda) compra il giornale dove viene a sapere del rapimento è girata a metà maggio 1975, come possiamo capire dalle riviste Guerin Sportivo (A) e Giallorossi (B) in vendita:

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/cazia1.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/cazia1b.jpg[/img]

    Nella parte finale della scena viene mostrata anche la prima pagina de Paese Sera, sicuramente una rielaborazione per il film ma sulla quale possiamo leggere un vero fatto di cronaca avvenuto il 16 maggio 1975 (sotto ho messo l'articolo preso da La Stampa): "Colpi di pistola contro il presidente del Milan".

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/cazia2.jpg[/img]
    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images67/cazia2b.jpg[/img]