Tra gli autori accreditati (su Imdb) c'è anche William Rose, artefice di quell'Indovina chi viene a cena? che è sicuramente alla base di questa commedia (con sostanziosi inserti da Ti presento i miei). Purtroppo alla fine si ha l'impressione di un'occasione sprecata perché il ribaltamento dei ruoli (è il fidanzato ad essere bianco, mentre la famiglia di lei è afroamericana) poteva essere foriero di sviluppi interessanti lasciati intravedere solo nella divertente scena delle battute razziste durante la cena.
Presentazione del fidanzato in famiglia: solo che lui è bianco e la famiglia è nera. Nasce come aggiornamento di Indovina chi viene a cena (per squallido opportunismo hanno messo tra gli autori anche William Rose, ma lui era già morto!), ma è tutt’altra cosa. Infatti qui siamo alla riproposizione dei più vieti stereotipi di grassa comicità hollywoodiana (che peraltro non fa ridere neanche un po’). Tutto è scontato e stupido e del resto la presenza di Ashton Kutcher è una garanzia di sciatta goliardia. Da evitare.
Troppo derivativo e troppo sciatto per risultare interessane almeno un minimo; sono i film in cui ti imbatti quando sei distrutto dallo zapping e vedi spuntare un attore simpatico come Bernie Mac. Il protagonista ha una delle facce più da deficiente degli ultimi 50 anni di celluloide.
Anche se ricorda moltissimo Indovina Chi Viene A Cena ?, i due film non sono neanche comparabili. Questa volta la novità è che il padre nero non accetta il fidanzato bianco della figlia; per il resto cose già dette e risapute, con poco brio. Meglio l'originale degli anni 60' con Spencer Tracy, all'infuori di ogni dubbio.
Davvero piatto questo clone malriuscito di Ti presento i miei! Un andamento da film-tv e una endemica mancanza di trovate divertenti inserite in una struttura ultraprevedibile nel suo svolgimento. Il duo protagonista tra l'altro è davvero poco affiatato e Kutcher recita col freno a mano tirato e un'espressione imbronciata per tutto il film.
MEMORABILE: Bernie Mac che ruba la sua dichiarazione d'amore a Kutcher.
Sulla carta ci potevano essere le basi per creare una divertente commedia scommettendo sul "politicamente scorretto", invece si è preferito percorrere la strada della convenzionalità ed il risultato ne risente. In effetti si ha la percezione di assistere ad un'opera scialba ed insulsa, e la colpa è da attribuire alla sceneggiatura senza guizzi e a dialoghi degni di nota. Il cast è abbastanza anonimo e la coppia Kutcher-Mac è fra le meno affiatate che si siano mai viste. Non si ride e la noia regna incontrastata.
Commedia nella quale viene ripreso (e il richiamo è evidente fin dal titolo) il capolavoro di Kramer, invertendo i ruoli dei personaggi. La chiave del film è quella farsesca e delle gag scontate e facili, laddove il film precedente spiccava per la sottile ironia e l'occhio puntato alla situazione sociale. Si ride in qualche circostanza (grazie soprattutto alla simpatia dell'attore Bernie Mac), ma l'impressione generale è quella di un'occasione perduta.
Indovina chi viene a cena? al negativo fotografico e con spruzzatine di Ti presento i miei. Con questi presupposti è ovvio che i cliché razziali sui quali fa presa il meccanismo comico siano invertiti rispetto al modello di riferimento. Il risultato è una commediola simpatica e passabile senza infamia né lode, con momenti divertenti e altri palesemente romance. La prima parte preparatoria è più interessante, mentre lo sviluppo della seconda è più prevedibile (e romantica) e in qualche modo spreca il lavoro dei presupposti.
Il film è una sorta di mix tra Ti presento i miei e un remake di Indovina chi viene a cena a parti invertite, con lui bianco e la famiglia ospitante nera. Qualche scena divertente qua e là c'è, come quella del tassista all'inizio o quella delle barzellette razziste a cena, ma nel complesso il film è di grave pochezza. Kutcher fastidioso, si salva solo il compianto Bernie Mac. Da evitare.
Tutto sommato riuscito. Chiaramente a patto di non aspettarsi un remake né fedele né all'altezza del classico con Spencer Tracy. La questione razziale è qui solo un pretesto per scontri che danno luogo a gag e battute a raffica, ben interpretate da Mac e Kutcher, entrambi in palla e piuttosto affiatati tra loro. Il ritmo infatti scorre liscio, più o meno fino all'ultimo quarto, quando inevitabilmente si tira il freno con dialoghi pseudoseri che in questo contesto contano poco. Non male, spensierato.
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DiscussioneCaveman • 29/03/20 22:31 Servizio caffè - 403 interventi
Nulla,proprio fatico a trovare qualce punto a favore di questo film. Rivisto ancora qualche sera fa.
La presenza di Kutcher è sinonimo di vuoto pneumatico; ma è il pezzo di carne messo lì per attirare il pubblico femminile e fa da contraltare alle tante "bombe sexy" che vediamo in molte pellicole buone solo come specchietto per le allodole per un certo tipo di pubblico maschile.
Un insulto al capolavoro del 1967, aggiornato (in peggio, sia chiaro) ai giorni nostri.