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Durata: 68 episodi
Titolo originale: My name is Earl
Anno: 2005
Genere: fiction (colore)
Regia: Greg Garcia
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/07/08 DAL BENEMERITO NAIL_88
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- Grande esempio di cinema:
Hackett, Nail_88 - Davvero notevole!:
Fabbiu, Panza - Quello che si dice un buon film:
Puppigallo, Il ferrini - Non male, dopotutto:
Ale nkf, Il Dandi
Molto divertente e godibile, il telefilm presenta personaggi geniali. Emarginati urbani (alla Il grande Lebowski), pieni di ironia e di sana follia. Grazie ad un ottimo protagonista che ha la mimica ed i tempi comici giusti ed un buon gruppo di attori di contorno, questo serial regala divertimento ad ogni episodio, basandosi su una sceneggiatura ben scritta e su un'idea originale che costituisce il filo narrativo delll'intera vicenda.
Earl Hickey è un trentenne ladruncolo non troppo occasionario, perditempo e opportunista. La sua vita cambia alla vincita di un gratta&vinci, perso dopo pochi secondi, investito da un'auto. In ospedale capisce che a guidare la vita c'è il Karma, quella forza che ripaga le persone con eventi buoni solo se si agisce in buona fede. Così fa una lista di tutte le sue cattive azioni e puntata per puntata tenta di risolvere le cose. Serie ben confezionata, che esce dai soliti stereotipi, lasciandoci spesso riflettere sulle piccolezze della vita. Mai scontato!
MEMORABILE: Ogni volta che mi capitava qualcosa di buono, qualcosa di cattivo era in agguato dietro l'angolo.
Riuscita serie TV, piuttosto divertente, che può contare su un protagonista che sembra subire le varie sfortune, i contrattempi e le magagne, spesso causate dalla sua volontà di fare del bene, con serafica rassegnazione, come se tutto gli scivolasse via, anche i peggiori disastri. I personaggi sono volutamente macchiettistici, su tutti, il fratello, tonto e dipendente dal protagonista, l'amico "Gamberone", completamente fulminato e l'ex di Earl, gallina fuori controllo e dal cervello limitato e decisamente contorto. Non c'è grandissima originalità, ma i personaggi compensano abbastanza bene.
MEMORABILE: Earl risponde al fratello, che gli dà dello scocciatore: "Ma se tu mi hai svegliato di notte per sapere se i babbuini si vergognano del loro sedere".
Serie tv molto divertente, stracarica di trovate molto funzionali e di personaggi strepitosi (Earl è caratterizzato benissimo dal bravo Jason Lee, un personaggio ottimo; e il fratello Randy - strepitoso Suplee - è una bomba di comicità espressiva). Fatte le premesse con la storia del Karma e le buone azioni del protagonista, gli episodi sono scritti benissimo, con una ambientazione da piccola malavita americana dal sapore vintage vincente. Ottime battute e dialoghi, spesso vere perle nei commenti off.
Godibile telefilm americano con protagonisti Earl (una sorta di Homer in carne ed ossa, per chi apprezza e conosce i Simpson) e i suoi amici, non tanto più affidabili di lui. La sceneggiatura è più che discreta e il divertimento assicurato. Il limite, a mio avviso, è la ripetitività delle trame, ma per il resto lo consiglio.
MEMORABILE: Earl e il fratello che rischiano la vita quando si trovano legati ad una valigetta contenente una bomba.
Un'idea fresca edavvincente con interessanti risvolti filosofici è il perno centrale di ciascuno dei 68 episodi di questa intelligente serie. Il protagonista ripesca i suoi torti cercando di porvi rimedio in una costante riparazione dei propri torti. Il protagonista simpatico rende simpatica le serie, che si lascia seguire: si ride moltissimeo. C'è anche un amico scemo (interpretato da Eddie Steeples) che ha un ruolo importante, nella storia. Insomma, una serie molto interessante che si distacca dai soliti prodotti americani stantii.
Una piacevole serie che ha sdoganato al pubblico delle sit-com il mondo dei losers-suburbani à la Shameless, ambientando in quell'universo trame e personaggi di natura quasi fiabesca. Il meccanismo è ripetitivo e alla lunga la qualità degli episodi diventa altalenante, ma la loro freschezza è garantita anche dalla formula di breve durata (venti minuti ciascuno).
MEMORABILE: La frase tipica dello sconvolto Gamberone: "Bella, Earl!"
L'idea è valida, i personaggi divertenti e la serie, pur facendo della leggerezza il suo punto, forte affronta temi importanti, a partire da quello - ovvio - della redenzione ma anche del razzismo, dell'omosessualità vissuta in periferia e perfino dello sfruttamento dei freaks. La prima stagione è la migliore, ma tutte e quattro hanno un loro perché; peccato soltanto non abbia una vera conclusione sebbene Greg Garcia nel pilot di "Aiutami Hope" faccia dire a un giornalista che un uomo è riuscito a rimediare a una lista di sbagli. Forse è Earl.
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- Sono stato molto intrattenuto, divertito e deliziato da queste serie tv che mi ha preso ed appassionato molto; gli episodi sono tutti incastrati l'uno con l'altro, personaggi che sembrano essere solo secondari hanno la loro "descrizione" via via piu approfondita con lo scorrere delle puntate, la storia del karma e della lista non stufa mai, e non si fa mai ripetitiva, alcuni dialoghi meritano di essere davvero ricordati, ma soprattutto in assoluto il miglior ruolo mai visto dell'ex skater Jason Lee e di Ethan Suplee; entrambi usciti dal team di Kevin Smith hanno trovato qui con Greg Garcia la massima manifestazione del loro umorismo.
Purtroppo la serie non si conclude (ebbene Earl non completerà la sua lista) perchè inspiegabilmente l'emittente americana che finanziava questa serie ha deciso nonostante i buonissimi ascolti (e diversi riconoscimenti) di dedicarsi ad altro; Greg Garcia il regista, nella sua successiva serie "Aiutami Hope!" decide attraverso sofndi dei cammei e particolari citazioni(come la voce di un telegiornale, o altro) di far sapere al pubblico che Earl ce l'ha fatta, che la sua storia si è conclusa positivamente. Eppure su diversi blog si vocifera che sono in corso trattative per far concludere questa serieUltima modifica: 27/03/11 12:53 da Fabbiu - E' ufficiale; la serie non si concluderà piu.
Lo annuncia la fox! Piuttosto che continuare a produrre gli epiosdi ma con un budget piu modesto, il regista preferisce non rovinare l'esito artistico dell'intera produzione, lasciandolo quindi "in sospeso"; decisione assurda: una serie che ha fatto tantissimi ascolti e ha vinto tantissimi premi, senza un finale!
