Ottimo film sul mondo delle celebri corse statunitensi della categoria NASCAR. Protagonisti Tom Cruise, pilota esordiente, e la bella Nicole Kidman che vivono una storia d'amore. Nel cast anche l'ottimo Duvall, Michael Rooker e John C. Reilly. Scene emozionanti e di fortissimo impatto visivo, specie quelle delle corse. Adrenalina e sentimento. Colonna sonora fantastica di Hans Zimmer. Miglior pezzo "Last note of freedom" che costituisce anche il main theme. Da vedere.
MEMORABILE: "Fammi girare.. non ti deluderò" e poi tutta la parte della costruzione dell'auto.
Film sulle corse dove tutto è scontato (l'unico, piccolo colpo di scena è fatto per eliminare un pilota, ormai di troppo): le rivalità, l'incidentone, la dottoressa gnocca (Kidman) che naturalmente si innamora del pilota (Cruise). Ma lui correrà ancora, o avrà paura? Indovinate un po'...Si salvano le corse, ben riprese e la colonna sonora che le accompagna, anche quando i due beoti si sfidano con normali auto, speronandosi. E' il classico film che si guarda col cervello al minimo. Unico personaggio riuscito, il mentore di Cruise (Robert Duvall), molto simpatico nella sua semplicità. Evitabile
MEMORABILE: Cruise, dall'auto, via radio al suo box: "Devo rientrare, preparatevi". E Duvall: "Non adesso, siamo occupati, stiamo mangiando il gelato".
Sigh. Altro filmaccio costruito a immagine di Tom Cruise, questa volta ambientato nel mondo delle corse. D'accordo, ci sono la Kidman (bellissima) e Duvall, ma vedere Cruise protagonista è davvero angosciante e la pellicola manca di spessore. Filmetto-pubblicità insomma.
Film realizzato con il proposito di sfruttare l'appeal carismatico e divistico di un Tom Cruise da poco consacrato dal grande successo di Top Gun.Al posto dei fascinosi piloti, in questo film dominano i corridori (figuri per certi versi molto simili ai precedenti) nonchè tutto il contesto delle gare in auto (peraltro ben reso). Molto stereotipato, sia nella realizzazione dei personaggi che nella conduzione della storia che appare risaputa e prevedibile.
Due mode del momento: Tom Cruise e le corse in macchina, declinate ovviamente sullo stile americano. Film di poco spessore ma con un buon riscontro al botteghino, tanto che poi sul tema volle cimentarsi anche Sly. Storia e personaggi scontati, Cruise e la Kidman svolgono il compitino mentre Duvall ci prova a ravvivare l'atmosfera ma non può fare più di tanto. Meglio il tridente Todt, Schumacher e Barrichello.
Filmettino americano a base di corse automobilistiche, amori, difficoltà, vittorie e sconfitte. Insomma la solita solfa cucinata da un modesto regista come Tony Scott ed interpretata da Cruise e dall’allora sconosciuta Kidman. Brutto, prevedibile e quindi tranquillamente evitabile.
Pellicola adrenalinica incentrata sulle corse automobilistiche Nascar in cui si punta al fascino dei bellocci Cruise e Kidman e lo sviluppo narrativo è prevedibile con risaputo flirt amoroso; tuttavia le scene sui circuiti sono discrete e il film si guarda in maniera lieve.
Dopo Top Gun torna l'accoppiata Tony Scott/Cruise. E si ripetono. Perchè i salienti di fondo dei due film sono quasi identici. Basta cambiare un modernissimo caccia con un bolide Nascar e il gioco è fatto. Più spento del solito, Cruise incide poco o niente e se con Top Gun poteva contare sul fascino della "divisa", qui è più che mai solo con se stesso. Sceneggiatura semplice e prevedibile e caratterizzazioni spente. Solo Duvall, come al solito, giganteggia. Probabilmente uno dei punti più bassi della carriera sia di Scott che di Cruise.
Gli unici "perché" sono la regia e l'argomento trattato (forse per la prima volta con questo film), il resto è tutto da buttare: dai personaggi, agli attori, la trama inutilmente smielata, la sceneggiatura banalissima. Cruise e la Kidman al loro peggio. Ci vorrà pù di un decennio per andare ancora più a fondo e Stallone ne sa qualcosa.
Prendi lo sceneggiatore di Chinatown, il compositore di Thelma & Louise, aggiungi Tom Cruise, Nicole Kidman, Robert Duvall e fai dirigere il tutto al regista di Top Gun. Ci si attende un capolavoro e, dunque, il risultato è modesto. No, non è un brutto film, è girato e recitato bene, tant'è che a vent'anni me ne innamorai; a quaranta invece t'accorgi di quanto sia prevedibile e soprattutto un'operazione assai ruffiana. Insomma, tenete basse le aspettative e potreste trovarlo divertente.
MEMORABILE: Duvall: "Se convinci un pilota ad andare a un funerale che non è il suo, passerà alla storia".
Discreta puntata sul fenomeno prettamente americano delle corse della Nascar in cui viene inserito un intermezzo amoroso e di riscatto dall’esito piuttosto prevedibile e scontato. I difetti non mancano non essendo a conti fatti nulla di eccezionale, ma chi apprezza il genere può concedergli un’occasione. Inappuntabile e degno di nota, invece, il lavoro di Hans Zimmer, autore di un’ottima colonna sonora arricchita per giunta da musicisti del calibro di Coverdale e Waite tra gli altri. Il giudizio non può non prescindere anche da questo aspetto.
Film ambientato nel mondo della Nascar con un Tom Cruise piuttosto odioso (migliorerà, di molto, invecchiando), una Kidman poco espressiva e il solito fenomenale Robert Duvall, il migliore di tutti. Il film è modesto, montato in stile videoclip, ovvero senza le giuste pause, e scontato fino al midollo. Si salvano le belle riprese delle gare, davvero eccellenti, e l'interpretazione e la simpatia di Duvall. Due pallini strascicati.
Film mediocre che si lascia vedere prevalentemente per le belle sequenze delle corse automobilistiche. Oltre a questo, la matrice commerciale del prodotto finisce col fagocitare regia e sceneggiatura, che tra anonimia e banalità non hanno veramente niente da dire. Musiche e fotografia patinatissime. Non servono i nomi di Tom Cruise, Nicole Kidman e Robert Duvall per risollevare le sorti del film.
Tony Scott all'ennesima potenza. Se la storia affronta tutti gli stereotipi tipici del genere (c'è molto a esempio dalla saga di Rocky, dal mentore riluttante al rivale diventato amico) è la regia dinamica supportata da fotografia e montaggio a fare la differenza. Il film sa muoversi sapientemente tra momenti in pista girati superbamente a dialoghi più introspettivi, ripresi sempre con la luce giusta e coadiuvati da una colonna sonora puntuale. Rispetto al (troppo americano) primo Top Gun, qui si respira un'aria più internazionale e il cast di supporto a Cruise è notevole.
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-Quentin Tarantino ha detto sul film quanto segue: "It's like a fucking Sergio Leone movie with cars."
-Nel libro di Wensley Clarkson TARANTINO - THE MAN, THE MYTHS AND HIS MOVIES edito nel 2007 viene citato come uno dei film e delle fonti di ispirazione che più di ogni altro hanno influenzato la carriera registica di Quentin Tarantino.
Il produttore Don Simpson doveva interpretare il ruolo di un guidatore,ma in seguito il suo ruolo venne drasticamente ridotto.
MusicheTomastich • 8/07/11 12:55 Call center Davinotti - 117 interventi
Agli sgoccioli dell'età d'oro dell'hard rock da classifica, Giorni di Tuono ci presenta dei brani di tutto rispetto. A partire da The Last note of Freedom cantata da David Coverdale (e co-scritta con Billy Idol), continuando con Deal for Life del grande John Waite (Babys, Bad English) e finendo con la magistrale Hearts in Trouble dei Chicago.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv ("I Filmissimi", lunedì 1° novembre 1993) di Giorni di tuono: