[1.02] Fear itself: Fantasmi - Corto (2008)

[1.02] Fear itself: Fantasmi

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/07/08 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 22/07/08 23:33 - 3495 commenti

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In balia del suo solito coté (la perdita di una persona cara frammista a rimorso ipnoinducente) Anderson fa un vergognoso collage di Session 9 e Sounds like servendosi di colla scadente, ritagli frastagliati e figure sbiadite. Una partenza grintosa con un ben ritrovato Roberts -che amor di injoke e di contrappasso vogliono investigatore di infedeltà dopo essere stato stalker geloso e cornuto in Star 80- sconfina precipitevolissimevolmente nel telegrafato e nel malmostoso. Sufficiente, e anche qualcosa di meno.

Minitina80 15/02/17 17:57 - 2986 commenti

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Discreta storia di fantasmi piuttosto riuscita poiché riesce a concentrare in meno di un’ora tutte le fasi chiave del racconto senza incappare in punti morti. L’utilizzo di flashback non è esasperato e si propone come la parte più interessante e suggestiva dell’episodio insieme all’invenzione dei murales nella vecchia casa. Equilibrata la commistione tra sovrannaturale e thriller senza mai arrivare a esacerbare una o l’altra componente. Eric Roberts appare appesantito non poco e sembra faticare a stare sul pezzo. Non male, dopotutto.

Daniela 29/03/09 10:17 - 12672 commenti

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La sequenza prima dei titoli di testa è di quelle che fanno rizzare le antenne: Eric Roberts, violent cop, pesta a sangue e sforacchia con un coltello un ragazzo ammanettato per costringerlo a confessare. Peccato che il resto dell'episodio, pur contenendo alcuni momenti suggestivi (i murales animati nella casa in rovina), non sia all'altezza del prologo, compresa la spiegazione della bastardaggine del protagonista, ossia il solito trauma familiare. Finale in calando. Pallinaggio discreto per quell'unica bella scena.

Brainiac 4/04/09 14:02 - 1083 commenti

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Migliore di Sounds like, secondo me. Se nell'episodio dei Masters of horror il talentuoso regista dell'ottimo Session 9 si sbizzarriva con ripetizioni della medesima situazione, questo Spooked è molto più calibrato. La serie Fear iself mi sembra andare alla ricerca di una maggiore coesione degli episodi, mi sembra ricercare con più insistenza l'atmosfera, omaggiando così le vecchie serie televisive (Outer limits). Ottime le scene di tensione che sono, d'accordo, derivative, ma funzionano alla grande. Se fossi Anderson, ripartirei da qui e non da Sounds Like.

Undying 15/08/09 16:18 - 3807 commenti

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Poliziotto dalle maniere forti viene radiato dall'incarico, scoprendosi investigatore (non troppo corretto) privato. I rumori, i lamenti, le grida: i suoni come percezione a ricordo d'un passato indelebile; la coscienza sollecitata tramite sussurri e gemiti diretti alle orecchie. Già in uno dei migliori episodi dei Masters of Horror (Sounds Like) Anderson dimostrava una netta predisposizione alla tematica, qua ripresa e sviluppata malamente solo nel finale, forzatamente troncato dalle necessità d'un mediometraggio. Efficaci i momenti di visioni alterate dalla fredda luce di un visore notturno.

Pinhead80 21/10/15 15:24 - 4767 commenti

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Un poliziotto dai metodi brutali si ritroverà a dover fare i conti con i demoni del proprio passato. Bellissimo l'incipit che mostra la personalità cruenta e spietata del protagonista, così come sono belli i flashback che analizzano ciò che lo ha portato a essere così violento. Le storie "a ritroso" sembrano essere la specialità di Brad Anderson, che ama costruire i film a mo' di puzzle da ricomporre. La parte che mi è piaciuta meno è quella girata nella casa maledetta, anche se i disegni sul muro appaiono inquietanti.

Buiomega71 23/12/16 23:52 - 2913 commenti

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Episodio andersoniano fino al midollo, dove il regista di Madison ripercorre le tappe delle sue ossessioni (e del suo cinema). I sensi di colpa come ne L'uomo senza sonno, i decrepiti e inquietanti interni di edifici dove si nasconde il male (Session 9) e le orecchie come ricettori di morte e agonie (Sound Likes). Notevole il gioco a scatole cinesi delle stanze, così come il flashback dolorosissimo sul trauma di Roberts. Inizio tosto da poliziesco friedkiniano, agghiaccianti murales che mi hanno ricordato il disegno infantile sul muro di Profondo rosso. Più angoscia che vero orrore.
MEMORABILE: Il padre di Harry che si strappa i denti e al loro posto si infila dei proiettili; I ragazzini minacciati che in tv guardano "Puppet Playhouse".

Rufus68 30/10/19 22:05 - 3845 commenti

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Anche qui l'inizio, con una sequenza violenta e scorretta, molto promette: il seguito, invece, poco mantiene. Alla fine della fiera l'afflato fantastico ha la propria radice, prosaica, in un trauma infantile: un déjà vu assolutamente deludente. Le atmosfere malsane suscitate dalla casa (i murales) sono mal sfruttate. Solo Roberts, di una spanna sopra la media degli attori televisivi, riesce a infondere dignità a un prodotto usuale e scontato.

Brad Anderson HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Session 9Spazio vuotoLocandina L'uomo senza sonnoSpazio vuotoLocandina Vanishing on 7th streetSpazio vuotoLocandina [2.04] Masters of Horror 2: Rumori e tenebre
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  • Discussione Tarabas • 6/04/09 10:41
    Segretario - 2069 interventi
    Ciao, ho una curiosità. Come mai di alcune serie tv vengono postati e commentati singoli episodi? Qual è il criterio di scelta tra questa serie e, per esempio, Law&Order?
  • Discussione Zender • 6/04/09 13:00
    Capo scrivano - 47805 interventi
    Perché questa, come masters of horror ad esempio, era caratterizzata dalla presenza di registi celebri che ne facevano meritare l'analisi singola. Gli episodi sono tutti diversoi l'uno dall'altro e vivono in pratica come veri e propri film-tv, a differenza di law and order, per dire, dove si può fare un'analisi complessiva della serie.
  • Discussione Tarabas • 6/04/09 14:12
    Segretario - 2069 interventi
    Ok, capito. Grazie!
  • Discussione Mco • 27/12/12 19:37
    Risorse umane - 9970 interventi
    Titolo italiano (da Cielo/Sky): Fantasmi.
  • Discussione Buiomega71 • 24/12/16 09:47
    Consigliere - 26015 interventi
    Un poliziotto dai metodi poco ortodossi (con il "vizietto" di massacrare di botte i suoi sospettati) viene espulso dalla polizia dopo aver "torturato" per l'ennesima volta un sospettato riguardo il rapimento di un bambino. Quindici anni dopo lo vediamo come detective privato che sgama mariti che cornificano le mogli. Un giorno le si presenta una strana donna che le chiede di spiare il marito perchè sospetta che la tradisca. Appostatosi, di notte, in un edificio in rovina adiacente alla villa dove si consumerebbe l'adulterio, l'uomo comincia a sentire strane voci e ad avere visioni agghiaccianti. E l'inizio di un incubo che avrà a che fare con il suo traumatico passato...

    Episodio andersoniano fino al midollo. Ci sono tutte le tappe e le ossessioni del regista di Madison, dai sensi di colpa dell'Uomo senza sonno, agli edifici decrepiti e inquietanti che nascondono il male come in Session 9, le orecchie come ricettacolo di suoni terrificanti come in Sound Likes (il suo episodio della seconda stagione dei Masters...).

    Notevole l'incipit da duro poliziesco friedkiano, poi Anderson vira sui territori della paura con macabri murales da qui sgorga sangue (e mi hanno ricordato il disegno/sanguinario infantile murato di Profondo Rosso), sussurri di morte, giochi a scatole cinesi "nightmareschi"(e un pò come ha fatto Derrickson nel prefinale di Hellraiser 5 e farà Stewart in quello di Dark Skies) per le stanze (Roberts si ritrova dalle luride pareti di un edificio fatiscente alla cucina della casa della sua infanzia), omaggi all'Inquilino del terzo piano (Roberts vede sè stesso che spia sè stesso dalla finestra adiacente), echi da Quando chiama uno sconosciuto (Roberts vede i due ragazzini, sempre dalla finestra depalmiana adiacente, mentre in salotto si guardano in televisione Puppet Playhouse e una figura minacciosa armata di coltello scende le scale della casa per dirigersi verso di loro-nella Sindrome del Terrore di Lieberman c'era una scena terrifica simile-) e il bellissimo e dolorosissimo flashback sul trauma di Roberts (giocando con la pistola carica di papà) che vale tutto l'episodio.

    Anderson rincara l'angoscia e l'inquietudine pur non rinunciando a qualche colpo basso (il padre di Roberts che si strappa i denti e al loro posto ci infila delle pallottole) e , più di una volta, si avvertono gli acri odori della paura atavica e ignota di Session 9

    Qualche caduta (Roberts col visore notturno alla Silenzio degli innocenti con vista tipo il Predator) e un finale un pò frettoloso, non intaccano questa piccola perla di angoscia di uno dei registi più originali e personali del panorama horror contemporaneo.

    Più introspezione psicologica e sensi di colpa mai rimossi che vero orrore (proprio come succedeva ne L'uomo senza sonno)

    Da segnalare il BELLISSIMO commento musicale Lie Lie Lie composto da Serj Tankian, che apre la serie e ti entra subito in testa.
    Ultima modifica: 24/12/16 14:20 da Buiomega71