Veronika Voss - Film (1981)

Veronika Voss

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/07/08 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 21/07/08 18:49 - 5737 commenti

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Sorta di rivisitazione de Il viale del tramonto, in cui tuttavia Fassbinder non manca di aggiungere le tematiche a lui più care, come il disfacimento del rapporto di coppia, l’asimmetria delle relazioni interpersonali (la psichiatra che domina la paziente morfinomane), l’attenzione rivolta ai perdenti e il romantico “desiderio frustrato”, che non a caso corrisponde al titolo originale del film. La fotografia è uno splendido bianco e nero, che accentua l’atmosfera decadente della Germania anni Cinquanta.

Pigro 9/03/09 09:34 - 9666 commenti

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Giornalista incontra una famosa attrice del cinema nazista che vive "prigioniera" della sua psichiatra. Il penultimo film di Fassbinder offre un'altra straziante allegoria dell'impasse sociale e culturale della Germania moderna dilaniata tra memoria e ansia di futuro. La narrazione è nel più puro stile mélo da vecchio cinema hollywoodiano, non a caso in bianco e nero, e non a caso è racchiusa tra l'inizio in una buia sala cinematografica del miraggio e la fine in una bianchissima stanza dell'annientamento, lontana dal mondo. Stupefacente.

Cotola 18/08/10 23:44 - 9043 commenti

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Ultimo notevole ritratto femminile di Fassbinder, con il quale il regista teutonico conclude la sua analisi sulla borghesia tedesca post seconda guerra mondiale. La figura dell’ex grande attrice al soldo del regime (che in parte ricorda quella della Desmond di wilderiana memoria) è tra le più riuscite e dolenti (assieme a quella di Martha) del cinema fassbinderiano. Al solito il regista sposa la causa dei perdenti pur non risparmiando loro alcuna “cattiveria” e crudeltà. Prodigiosa la fotografia di Schwarzenberger che è accecante nella sua luminosità.
MEMORABILE: La scena finale: “splendidamente” nera e crudele.

Pinhead80 28/04/11 14:50 - 4759 commenti

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Con Veronika Voss, Fassbinder ci immerge in un abbagliante bianco e nero carico di ricordi e di sensazioni. Quella che fu una grande attrice del passato è divenuta col tempo soltanto una morfinomane schiava della sua psichiatra. Come lei altri sono sottomessi a questa schiavitù che, letta in chiave politica, rappresenta la negazione della costruzione di una vera democrazia tedesca. Un film intenso, poetico e maledettamente struggente.

Rebis 2/07/11 18:54 - 2337 commenti

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Luci che feriscono, ombre che inghiottono: la contrastata fotografia di Xaver Schwarzenberger crea uno spazio-cinema, l'habitat in cui Veronika - residuo di un immagine - può morire e risorgere (in)finite volte. Spettro di un passato nazionale insostenibile, rifrazione indistinta di una nuova identità fittizia, decade nel cuore buio di un trapasso culturale che scinde forme e ricordi. Il vampirismo della psichiatria e la dipendenza fisica dalla morfina sono effigi del Potere. Lo sguardo di Fassbinder è limpido, inesorabile, appassionato. Grande la stilizzazione operata sui personaggi.

Nancy 12/06/12 23:31 - 774 commenti

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Tutta l'essenza del melodramma americano, con tutto quello che il melodramma americano non poteva permettersi allora: il sesso, la droga, la morbosità neanche troppo celata del rapporto con la dottoressa curante. Un film gelido, che cambia completamente piega dopo la prima mezz'ora, che si innesta come una sorta di Sunset Boulevard e diventa via via più malato. Bello il bianco e nero, con contrasti di luci ed ombre quasi espressionistiche. Brava la Zech, molto meno Thate. Buono comunque, anche se talvolta un po' lento.

Deepred89 16/06/12 00:54 - 3706 commenti

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Il Viale del tramonto secondo Fassbinder. Partenza in medias res, incalzante, con inquadrature angolate dal basso e personaggi che impiegano poco ad entrare in testa: il film è decollato e nonostante qualche leggero rallentamento vola alto per tutta la durata raggiungendo nell'ultima allucinata mezz'ora picchi straordinari. Cast perfettamente in parte, bella fotografia in b/n, movimenti di macchina eleganti e quasi sempre funzionali alla narrazione, come tutti i movimenti di macchina dovrebbero essere. Un signor film.

Mickes2 9/09/12 16:56 - 1670 commenti

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Quant’è famelica, luciferina e vorace la Germania Fassbinderiana del dopoguerra. Una tra le disamine esistenziali più struggenti e spietate e allo stesso tempo grondanti di umana pietas costruite dal Maestro tedesco. Il viale del tramonto di una famosa ex-attrice del cinema nazista tra flebili amori, impossibili risalite, nostalgia, cinismo, depressione e tossicodipendenza; senza pulsanti clamori, solo un’intima disperata decadenza. Messinscena glacialmente surreale, b/n che accende i volti, li rischiara beffardamente dallo sporco dell’anima.
MEMORABILE: “Io ora appartengo a lei, posso regalarle solo la mia morte”.

Giùan 22/03/13 14:18 - 4559 commenti

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Secondo vertice della BRD-Trilogie, tesa ad analizzare il dopoguerra tedesco attraverso 3 “esemplari” figure femminili, Veronica Voss non ha la lineare complessità di Maria Braun, né il tocco cinicamente disteso di Lola, tanto da poter esser catalogato (a dispetto dell’aggettivo sensucht presente nel titolo originale) tra le opere più fredde di Fassbinder. La regia smorza così ogni pretesa morbosità del soggetto (grazie anche al sidereo b/n di Schawrzenberger), innestando la consueta vertigine metacinematografica, potente ma distante. Atroce il doppiaggio.
MEMORABILE: I vecchietti suicidi sul divano; La musica americana onnipresente; La Voss costretta a ricorrer ala glicerina per piangere in una scena.

Daniela 13/05/15 13:23 - 12662 commenti

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Veronika Voss è una ex diva del cinema nazista, vittima predestinata di una psichiatra rapace che la tiene separata dal resto del mondo grazie alla dipendenza dagli oppiacei... Metafora trasparente dell'incapacità di liberarsi del peso del passato e dalla brutalità affaristica della nuova Germania, uno dei film esteticamente più belli del regista, rigoroso nel suo bianco e nero che rinvia ai capolavori hollywoodiani dell'età dell'oro, misterioso come il volto lunare e tormentato di Rosel Zech, affascinante come un sogno. Finale amarissimo.

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Fedeerra 17/01/18 05:58 - 770 commenti

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Non sempre si è responsabili di sè stessi, Reiner Werner Fassbinder ce lo mostra concretizzando in immagini le lacerazioni dell'ego. L'ambientazione è di una freddezza esplicita, quasi asfissiante; la ripresa finale è lucida e, in questo caso più che mai, crudele. Livida fotografia di Xaver Schwarzenberger e immensa Rosel Zech, figura drammaturgica dall'allure bohémien.

Paulaster 3/05/20 11:36 - 4419 commenti

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Giornalista sportivo frequenta una ex diva del cinema degli anni del nazismo. Dramma della solitudine con l'aggravante della figura bieca della psichiatra: la crudeltà della realtà si sublima nel duro finale. Fassbinder propone riprese da diverse angolazioni ma ciò che colpisce di più è l'accecante fotografia e la musichetta americana che, seppur piacevole, diviene alienante. Ottima la Zech, mentre il protagonista maschile sembra poco adatto.
MEMORABILE: L'investimento dell'amica; Il miele nei sonniferi degli anziani coniugi; La canzone al piano all'ultima festa.

Bubobubo 26/02/22 11:56 - 1847 commenti

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Un tempo diva del cinema di regime, Veronika Voss (Zech) è ora attrice divenuta del tutto incapace di esprimersi sul set, prigioniera del proprio passato ingombrante e della dipendenza da morfina con cui la sua neurologa (Düringer) la tiene avvinta a sé. Il giornalista sportivo Robert Krohn (Thate) cercherà di salvarla... Celebrato oltre i propri innegabili pregi, il lungometraggio di commiato di Fassbinder, quasi un richiamo all'età dell'oro della Hollywood del muto, vanta una scultorea fotografia in b/n e un trittico di protagonisti di prorompente espressività. Finale affrettato.
MEMORABILE: La fine dei due vecchi antiquari.
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  • Curiosità Homesick • 21/07/08 18:51
    Scrivano - 1363 interventi
    Il personaggio di Veronika Voss - attrice sul "viale del tramonto" - è ispirato a Sybille Schmitz, attrice celebre al tempo del nazismo.
  • Musiche Lucius • 1/11/12 09:45
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri promo originale francese:

    Ultima modifica: 1/11/12 10:16 da Zender
  • Curiosità Buiomega71 • 5/03/19 18:57
    Consigliere - 25998 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Autori del nuovo cinema tedesco", giovedì 25 aprile 1985) di Veronika Voss: