Perché un assassinio - Film (1974)

Perché un assassinio
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The parallax view
Anno: 1974
Genere: thriller (colore)
Note: E non "Perché un assassino".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un Warren Beatty in splendida forma e un soggetto che partiva dal presupposti molto interessanti (chiari i riferimenti agli omicidi dei fratelli Kennedy) non sono sufficienti a trasformare THE PARALLAX VIEW da discreto film, diretto con troppa ambizione da un regista talvolta sopravvalutato come Alan J. Pakula, a quell’ottimo prodotto di political fiction a cui sembrava di assistere dopo i primi dieci-venti minuti. Innanzitutto c'è una confusione di fondo che una sceneggiatura mediocre non riesce a dirimere, poi una semplicistica visione della politica suggerita da troppi stereotipi (la chiusura del film, ad esempio, che fa credere a un ciclo continuo di complotti risolti sempre nella...Leggi tutto stessa maniera). Pakula cerca di mettersi in mostra con alcune trovate registiche semiautoriali, dominate dal silenzio che contrasta con la confusione regnante fino alla sequenza precedente, ma è questo un espediente puerile, troppe volte sfruttato senza alcuna coerenza con lo stile del film. Più in generale sono molte le incongruenze, le superficialità cui va incontro il copione, votato al colpo di scena gratuito, e non basta dimostrare un (peraltro lodevole) menefreghismo per le regole dettate dal pubblico americano (il non happy-ending, per esempio) per creare un film “nuovo”. Ed è quindi un peccato vedere “sprecato” un cast di ottimo livello in un'operazione dagli intenti tanto scopertamente “progressisti” da sembrare addirittura esagerati e in parte fasulli. Premiato al Festival del Cinema Fantastico di Avoriaz, sembra molto simile (dal punto di vista della fantapolitica) al futuro TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE.

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Patrick78 1/09/09 16:05 - 357 commenti

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Primo e molto probabilmente il miglior film di una ipotetica trilogia (seguiranno Klute e Tutti gli uomini del presidente), diretto da Pakula in modo davvero convincente. Fanta politica dai toni cupi e disperati in cui un bravissimo Beatty, nei panni di un giornalista ficcanaso, si trova al cospetto di una potente organizzazione il cui unico scopo è quello di eliminare personaggi politici di spessore ed eventuali testimoni dell'accaduto. Gran ritmo condensato in poco più di un'ora e mezza con l'apice della vicenda raggiunto nel finale da antologia.

Caesars 17/07/18 09:26 - 3778 commenti

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Buona pellicola diretta da un Pakula che in quel periodo riuscì a sfornare parecchie opere meritevoli di visione. Il film appartiene al filone della fantapolitica complottistica, particolarmente sentita negli anni '70, ed è realizzato bene regalandoci un finale cupo e per niente consolatorio. Certo non mancano i difetti (una sceneggiatura non proprio chiarissima e alcune lungaggini di troppo), ma l'opera è sicuramente meritevole di visione. Buone le interpretazioni di tutto il cast, bella la fotografia di Gordon Willis.

Kanon 19/03/11 20:25 - 604 commenti

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Non sembra avere le idee molto chiare, il nostro Pakula, riguardo a come dirigere questo fanta-thriller. La peculiarità del suo ritmo lento e contemplativo offre una visione anti-climax, molto situazionista e con poco coinvolgimento; questo perché esaspera momenti dove non occorre farlo e scorcia dove bisognerebbe approfondire. Riesce nonostante ciò a creare un buon clima di mistero, giocando coi silenzi ed un'efficace colonna sonora ma la sensazione che rimane è quella di aver gettato alle ortiche una buona idea esposta malamente.

Tomastich 14/11/13 16:03 - 1255 commenti

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Il film di Pakula ci mette assolutamente nella condizione di parteggiare per il giornalista interpretato magistralmente da Warren Beatty senza comunque tralasciare gli aspetti fantapolitici della storia. Il suo utilizzo del personaggio del giornalista è utile da un lato per aiutare lo spettatore a uscire dal labirinto complottistico nel quale Pakula si è immerso sino alla testa e dall'altro a far capire meglio i rapporti tra Stato e informazione.

Daniela 18/01/19 09:37 - 12625 commenti

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Indagando su una serie di misteriose morti legate all'assassinio di un senatore, un giornalista d'assalto si imbatte in un'associazione che recluta persone asociali e pericolose da utilizzare a fini politici... Girato da Pakula nel suo periodo d'oro, il film, ispirato agli omicidi di John e Bob Kennedy, costituisce un'interessante variazione del filone complottistico grazie ad un plot originale, declinato però in maniera piuttosto macchinosa e con un ritmo altalenante. A risollevare decisamente le sorti della pellicola è l'epilogo, bellissimo nel suo pessimistico rigore.
MEMORABILE: Il filmato "padre, madre, io, famiglia, amore, patria, ect."

Rufus68 30/01/19 22:46 - 3825 commenti

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Più che un thriller fantapolitico è una presa d'atto della realtà: giusto ascrivere al regista il merito di aver anticipato analisi oggi correnti e che tale merito divenga anche cinematografico. Il film ha delle pecche nell'andamento, Beatty non convince del tutto eppure l'atmosfera livida e oppressiva (non c'è mai scampo) riesce a trasmettere la disillusione sulle magnifiche sorti americane. La spettrale Commissione iniziale e finale si fa simbolo della fine dell'era democratica.

Rocchiola 9/11/19 11:12 - 953 commenti

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Giornalista indagando sulla strana morte di un senatore scopre l’esistenza di una società segreta dedita ad attentati politici. All’epoca venne etichettato come giallo di fantapolitica, oggi di fantastico non ha più nulla. Sembra la versione thriller di Tutti gli uomini del Presidente rispetto al quale ha più dinamismo e tensione. Pakula allude esplicitamente agli omicidi dei fratelli Kennedy mettendo in scena una società che ha perso ogni speranza nelle istituzioni. Unico neo Beatty, un po' troppo fotogenico nei panni del reporter d’assalto.
MEMORABILE: L’omicidio in cima allo Space Needle di Seattle; Il confronto con lo sceriffo di fronte alla diga; La corsa finale; La commissione d'inchiesta.

Nicola81 27/11/21 19:33 - 2840 commenti

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Anche se alla sua uscita ebbe scarso successo, è uno dei migliori film del regista questo cupo e angosciante thriller politico figlio di un periodo in cui Hollywood si fece portavoce della crescente (e giustificata) diffidenza dell'opinione pubblica nei confronti delle istituzioni americane. Ad una prima parte davvero avvincente ne segue una seconda in cui il ritmo rallenta, ma la tensione non molla mai presa sino a un epilogo implacabile nel suo pessimismo. Molto bravo Warren Beatty, giornalista d'assalto che si infila testardamente in un ingranaggio destinato a stritolarlo.
MEMORABILE: L'inizio e il finale.

Kinodrop 16/02/23 18:44 - 2921 commenti

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Un fanta-thriller politicamente orientato che, sulla scia degli attentati ai due fratelli Kennedy, punta il dito sulle macchinazioni e sulla spregiudicatezza del potere vanamente contrastato da una parte dell'opinione pubblica e dalla stampa progressista. Una narrazione confusa che non aiuta per niente e che sbanda maldestramente tra immobilità e azioni frettolose, con diversi stereotipi (il condizionamento per immagini subliminali) e molte parti inconcluse. Si apprezza la ricercata fotografia di Willis, mentre sul cast (Beatty compreso) rimane più di una perplessità.

Paulaster 25/01/24 18:02 - 4389 commenti

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Giornalista scopre un'organizzazione dedita ad assolvere killer politici. Sull'onda degli omicidi Kennedy il film tratta dei poteri occulti che decidono le sorti della democrazia e il pessimismo è di fondo. Prima parte anche spettacolare, prosieguo che scava nell'indagine; la zazzera di Beatty non incrina la sua fotogenia, mentre Pakula ha senso del ritmo e idee registiche iperboliche per colpire lo spettatore (sulla torre, alla diga, nella sala congressi). Non un film di denuncia vera e propria, ma un buon esempio di fantapolitica.
MEMORABILE: La diga che si apre; La disposizione dei tavoli colorati; Il video di presentazione.

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  • Discussione Caesars • 21/03/11 15:18
    Scrivano - 16800 interventi
    Scusa Mauro, ma mi pare che il titolo italiano sia: "Perchè un assassinio".
  • Discussione Zender • 21/03/11 15:21
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Sì, hai ragione, anche se c'è sempre stato un casino per sto titlo, mai capito perché... La locandina comunque ti dà senz'altro ragione. Lasciato comunque anmche l'altro titolo in nota. Hai visto mai che uno lo cerca così...
  • Discussione Caesars • 21/03/11 15:28
    Scrivano - 16800 interventi
    Hai fatto bene a lasciare l'altro titolo in nota. Però non mi pare che ci siano mai stati dubbi su questo titolo (mentre c'è un altro titolo che ne può creare molti: "Un rebus per un assassino" di Herbert Ross, facilmente confondibile con "Un rebus per un assassinio" di William Richert con Jeff Bridges (non ancora davinottato. Io lo vidi a suo tempo e ne ho un ricordo veramente troppo vago))
  • Discussione Zender • 21/03/11 16:52
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Forse mi confondo con un altro titolo che ha mille varianti, e cioè ASSASSINO SENZA COLPA, che ha duemila titoli. Assassinio senza colpa, con punto di domanda, senza, altri titoli sparsi... Un disastro :)
  • Discussione Zender • 2/05/12 07:45
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Sì, ci sta in effetti.
  • Homevideo Rocchiola • 9/11/19 11:16
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Ormai fuori catalogo il DVD della Paramount è ancora reperibile ma a prezzi medio-alti. Un prodotto datato ma di livello discreto. L'immagine presenta svariate puntinature ma nel complesso è piuttosto nitida. L'audio italiano monofonico è di buon livello discretamente chiaro e pulito. In attesa di una versione adeguatamente restaurata ci si può accontentare. Inedito in bluray anche all'estero.
    Ultima modifica: 9/11/19 17:10 da Rocchiola