9 settimane e 1/2: La conclusione - Film (1997)

John (Mickey Rourke) non riesce a dimenticarsi di Elizabeth e nonostante frequenti facili (e piacenti) donne, decide di partire per Parigi, alla ricerca della sua "femmina ideale". In una galleria d'arte vien affiancato da Lea (Angie Everhart) e Veronique che sembran sapere molte cose su Elizabeth. Tra i tre scoppia un rapporto morboso, sfociante in atteggiamenti deviati e quasi sado-maso. Noiosa riproposizione dei temi già affrontati (in ben altra maniera) da Adrian Lyne. Il tutto è avvolto da un manto di monotonia indescrivibile generata dalla falsità del plot e dalla patinata fotografia.

Pessimo. Non si capisce neanche il senso di questa operazione; se il primo capitolo può essere considerato un classico dell'erotismo (tralasciando i giudizi sulla qualità) questo è proprio inutile. Rourke è invecchiato, c'e giusto la Everhart che è una gioia per gli occhi; per il resto lo spettatore rimarrà delusissimo...

Insignificante seguito privo di ogni interesse. Il primo approccio erotico fa la sua comparsa dopo oltre quaranta minuti, prima dei quali non succede niente, solo il collegamento con qualche episodio del film precedente. Si arriva a concludere i ben cento minuti di durata con noia ed inutili riempitivi. È carente persino nella parte erotica, dove almeno ci si poteva aspettare di più. Invece c’è un erotismo del tutto “spatinato” e se già il primo film mi era sembrato glaciale, questo è completamente ibernato.

Terrificante. Niente erotismo, prove di recitazione scialbe e monotone. Neanche le poche scene di sesso riescono ad essere minimamente interessanti. La trama è un ripasso del film precedente e di una noia mortale. Eppure con il ben di Dio offerto dalla Everhart si poteva fare molto di meglio. Rourke in declino evidente.

Forse il punto più basso della carriera del grande Rourke, questo orripilante seguito del capolavoro firmato da Adrian Lyne non è nemmeno degno di stare su pellicola. L'evidente sfacelo fisico del protagonista annulla qualsiasi spunto erotico con la bella ma insipida Everhart (Kim, dove sei?) e le location parigine, interessanti quanto vuote, si spengono sotto la lente di Anne Goursaud nel vuoto assoluto del contesto. Ignobile.

Soprannaturale. Il protagonista del primo, mitico episodio se ne va a Parigi a caccia della sorella della sua amante newyorkese. Il DNA non è un'opinione, e infatti pure la sorella non è malaccio. Però lui ormai non è più il ghepardo di una volta ma un relitto piagnone che ci mette un'ora per combinarci qualcosa (il tempo è stimato, avevo il FFWD a manetta). Francamente incredibile, un porno senza le scene porno, più scarso di Orchidea selvaggia, più noioso del monoscopio.

Pessimo, superato in bruttezza forse solo da Erotique. La trama è banale, l'erotismo così patinato da risultare quasi invisibile. Belle le attrici (in particolare la principale), ma i pregi del film finiscono qua, il resto sono solo difetti.