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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

George Eastman è Dan Caputo detto “Knell” (rintocco funebre) e arriva a New York per capire chi abbia ucciso suo padre. Incontrerà una lunga trafila di tipacci assortiti che tra un inseguimento, un agguato e una sparatoria gli metteranno i bastoni tra le ruote. Avendo come base l’opulenta metropoli americana, il regista Alfonso Brescia (da sempre avvezzo ai low budget movies) fa di tutto per sfruttarne il fascino e, fin dai titoli di testa, piazza scorci della città in ogni inquadratura. Purtroppo per lui la cosa non è comunque sufficiente a mascherare l'estrema povertà dell'operazione, che strilla sui manifesti il nome di Jack Palance confinandolo...Leggi tutto poi in apparizioni che riunite raggiungono a fatica il quarto d'ora. Il protagonista, sempre presente in scena o quasi, è per l'appunto l'italiano Luigi Montefiori (in arte George Eastman), corpulento attore che conosciamo dai tempi dello spaghetti western. Espressione da uomo vissuto, sorriso sornione, sicuro di sé, con la battuta (spesso scadente) pronta, Eastman cerca di reggere il confronto con gli analoghi personaggi sprezzanti del periodo sfornati dal cinema americano senza averne lo stesso carisma; la povertà di mezzi e l’inadeguato cast secondario (Ugo Bologna nel ruolo del superboss Mallory proprio non convince) ne affossano definitivamente ogni possibilità. Regia sciatta, musiche invadenti e troppo rumorose, sceneggiatura squallida. In definitiva film di nessun interesse, con la bella Jenny Tamburi che d'improvviso, senza un perché, compare in scena svenuta completamente nuda. Mah.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/07/08 DAL BENEMERITO RENATO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/07/08
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Renato 11/04/10 12:12 - 1648 commenti

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Non un granché, sarò franco. La trama non riesce a coinvolgere più di tanto, e la storia di vendetta personale dello sbirro George Eastman non regge per 90 minuti. Un paio di zampate a onor del vero ci sarebbero anche, però sono annacquate in un contesto fiacco ed anche fasullo (il film è ambientato formalmente a Philadelphia, ma tolto qualche esterno cartolinesco siamo con ogni evidenza a Roma e dintorni). Brescia farà di meglio, fortunatamente.

Daidae 14/03/11 15:49 - 3163 commenti

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Fiacco poliziesco/noir di Brescia. Non convince per niente l'ambientazione americana, tantomeno Eastman nella parte di uno sbirro. Film che lascia alla fine un non troppo leggero senso di delusione. Nel genere è stato fatto di peggio, 2 pallini direi che ci stanno.

Gestarsh99 15/06/14 17:13 - 1395 commenti

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La prima sortita di Brescia nel sotto-cinema gangster non è delle più sorridenti. Il futuro patron meroliano improvvisa inciucioni autoriali cercando di intervallare al montaggio un incontro di boxe e una zuffa da saloon o uno spogliarello al night-club e una scena di suspense, ma il suo noir/poliziesco ha più le sembianze da western turco di basso ceppo. La scompigliata farragine del plot agonizza a lume di naso tra interminabili musicacce da emicrania pulsante, pestaggi e crivellamenti a ogni piè sospinto e figuranti che crepano irrealisticamente piroettando in aria come étoile del Bolshoi.
MEMORABILE: Le morti ridicolmente acrobatiche degli sgherri uccisi a pistolettate; L'andirivieni del cast nei poverissimi e anonimi set casalinghi improvvisati...

Homesick 8/12/14 09:01 - 5737 commenti

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Per il suo primo noir, genere che presto svilupperà in versione partenopea, Brescia fa incetta di armi e proiettili e con sparatorie a raffica anima una storia che invero prende quota negli ultimi minuti, quando infuriano flashbacks, colpi di scena, testa a testa e tranelli. La fisicità del rude Montefiori si appaia a quella del beffardo Palance, mentre la presenza della Tamburi - dal volto più adulto del solito - fa presagire un nudo integrale che, seppur in ritardo, non mancherà. Musiche americaneggianti di Alessandroni.
MEMORABILE: I flashbacks che rivelano durezza e affetto del padre di Dan; Il salvadanaio segreto; Il redde rationem in soffitta; il beffardo brindisi finale.

Trivex 7/01/15 11:05 - 1738 commenti

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Brescia fa quel che deve, anzi quel che può. Essenziale in quasi tutto, comunque affascinante nella sua "dimensione bis", con nobili partecipazioni "di genere". C'è pure una scena cult (l'aeroporto assaltato) e si respira l'area rarefatta dell'America 70. Va bene poi che Ugo Bologna non c'entra niente col suo personaggio e che Eastman e Palance ne fanno di tutti i colori, quasi fossero Superman; ma nel 1976 sono tutte cose che soccombono di fronte al fascino primordiale dell'epoca. Da guardare e giudicare dopo un viaggio nella macchina del tempo.
MEMORABILE: L'arrivo all'aeroporto, con i banditi in versione d'assalto che aspettano nel bagno e le incredibili fasi seguenti.

Pessoa 6/03/16 22:58 - 2476 commenti

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A Brescia manca la cura per i dettagli dei grandi registi (complici gli scarsi mezzi) ma non certo il mestiere. Il thriller in questione, location americana (ma girato quasi tutto a Roma), non aggiunge nulla all'epopea dei B-movie nostrani degli anni '70, ma si lascia guardare con rispetto. Palance e Montefiori sapevano a memoria dove volevano arrivare, Jemmy Tamburi più intensa del solito, la storia intrigante quanto basta. Non è Hitchcock, ma a suo modo è anche questo cinema d'autore. Il nome dell'assassino si scopre davvero alla fine...
MEMORABILE: Il dialogo muto fra Nello Pazzafini e Jack Palance, mestiere puro.

Mco 23/08/17 17:46 - 2323 commenti

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Si comincia e già si percepisce sentore di cult. Poi arriva lui, gigantesco e con fare spavaldo, risolve un conflitto con malviventi in aeroporto e reincontra alcuni vecchi amici. La vera forza di questo film, che miscela l'azione con il poliziesco all'americana, sta proprio in Montefiori. Regge da solo, anche se Palance merita sempre a prescindere, una struttura che si basa sulla semplice ricerca di verità, con vendetta incorporata. Inoltre si può godere del nudo gratuito della Tamburi da togliere il fiato. Musiche tonitruanti di Alessandroni.
MEMORABILE: La sequenza del terminal all'aeroporto; La sparatoria sul lastrico.

Panza 14/05/22 20:57 - 1834 commenti

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Seppur onesta, la regia di Brescia non riesce a dare il giusto pathos e tensione alle scene d'azione, troppo lunghe (la sparatoria finale) e prive di nerbo (quella all'aeroporto avrebbe potuto rendere di più). Resta comunque un action passabile, paradossalmente più interessante negli sporadici momenti di introspezione del protagonista che nelle scene più movimentate. Eccessivo il voler mostrare a tutti i costi vedute di Philadelphia, quasi a voler dimostrare che si è riusciti a girare all'estero. Jack Palance, primo nei titoli di testa, appare molto meno di quanto ci si aspetti.

Nicola81 14/01/23 22:10 - 2827 commenti

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Tutto sommato dignitosa questa prima incursione nel genere di un Brescia che di lì a poco avrebbe inaugurato il sodalizio con Merola. Ci si inventa un'ambientazione a Philadelphia (forse per provare a mascherare i limiti di budget), si infila qualche colpo di scena non così imprevedibile per lo spettatore odierno, e soprattutto si punta su ammazzamenti e sparatorie a ripetizione per tenere altro il ritmo. Montefiori se la cava, al pari di una Tamburi non più lolitesca, mentre Palance lascia ovviamente il segno pur apparendo meno del previsto. Discrete le musiche di Alessandroni.
MEMORABILE: La sparatoria iniziale all'aeroporto e quella conclusiva.

Herrkinski 18/05/23 14:45 - 8052 commenti

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Tra poliziesco e noir, un esempio di cinemabis girato a Philadelphia che però non convince del tutto; la metropoli americana dà sicuramente un taglio internazionale, ma la narrazione è più in linea con lo stile poliziottesco, sensazione acuita da un cast di facce note nostrane più il prezzemolino Palance, comunque presenza abituale di tanti lavori italiani del periodo. Montefiori s'impegna ma è difficile identificarlo come sbirro; la trama a tratti gira a vuoto e ci sono alcuni riempitivi (tipo lo spogliarello) e nudi gratuiti; nel contesto di genere 70s c'era sicuramente di meglio.
MEMORABILE: L'incipit all'aeroporto; Il finale atmosferico.

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  • Musiche Ellerre • 4/06/09 18:16
    Call center Davinotti - 1203 interventi
    Stupefacente colonna sonora di Alessandro Alessandroni che la Cinedelic Records rispolvera portando alla luce una perla della musica da film poliziesco.
    Riferimento discografico: Alessandro Alessandroni, Sangue di sbirro, 1976.
    Un assaggio dei brani: http://www.youtube.com/watch?v=7yPAT-nyEkw Il tema Cop's blood sui titoli di testa è un'originalissima rielaborazione del noto tema di Shaft di Isaac Hayes: http://www.youtube.com/watch?v=hpIKPPQ3VI0

    Ultima modifica: 5/06/09 03:50 da Zender
  • Discussione Gestarsh99 • 18/06/14 18:43
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Gli stuntmen di questo pessimo film meriterebbero il premio
    Billy Elliot per le cadute (anche se andrebbe spiegato loro che le leggi newtoniane parlano chiaro: se un proiettile colpisce un uomo, quest'ultimo non potrà mai cadere in direzione opposta a quella del moto della pallottola...)
  • Curiosità Buiomega71 • 28/11/15 10:31
    Consigliere - 25892 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (sabato 16 maggio 1987) di Sangue di sbirro:

  • Homevideo Buiomega71 • 4/10/22 13:52
    Consigliere - 25892 interventi
    In blu ray per la tedesca X-Rated ( con audio italiano), disponibile dal 15/10/2022
    Ultima modifica: 4/10/22 13:53 da Buiomega71