Alessia... un vulcano sotto la pelle - Film (1978)

Alessia... un vulcano sotto la pelle

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Quanto ci vorrà perché Alessia (Verlier), timida diciassettenne “un po' tocca” uscita dopo dodici anni dal convento dove stava e stabilitasi nel casolare dello zio Nicola (Ghirardi), si trasformi nella ninfomane a cui allude il titolo? Non molto. E' sufficiente che osservi una coppia fare all'amore nel capanno perso nei campi o la zia Agnese (De Simone) che se la fa con Biagio (Novelli), il tuttofare di casa, quando lo zio è in città; o magari anche i cavalli che si montano in sua presenza. Cos'è quel gioco lì? Alessia lo chiede a Biagio (ed è una scena piuttosto divertente, in cui la Verlier riesce a comunicare una tenerezza e un'ingenuità non comuni); quello è imbarazzato, nicchia, ma...Leggi tutto siccome lei gli dice che se non le farà provare la stessa cosa dirà a zio Nicola che lui e la zia “giocavano” nudi uno sull'altro, Biagio se la porta nel capanno e via. Il battesimo del fuoco e il vulcano comincia ad ardere. Ma siamo certi che un simile comportamento nasconda solo l'insopprimibile desiderio di scoprire il sesso? Alessia perde presto la sua ingenuità per trasformarsi in una maliziosissima ninfetta, infatti, eppure il suo sguardo dice anche dell'altro. Non dimentichiamo che nell'incipit la si è vista assistere all'omicidio di sua madre da parte del padre, un trauma che a cinque anni l'ha spedita al convento dove è rimasta per dodici anni. Forse ora le verità stanno riaffiorando e le responsabilità di quel gesto sono parte di un intreccio dalle tinte gialle che di tanto in tanto fa capolino tra un amplesso e l'altro. E' chiaro l'obiettivo di Rizzo: raccontare gli intrighi che si sviluppano all'ombra d'una fattoria fuori mano, dove l'arrivo di Alessia sconvolge il tran-tran di coppia. La scorbutica Agnese - che tratta male tutti a cominciare dalla nipote, vista come inutile intralcio – non può più fare il bello e il cattivo tempo e gli attriti cominciano presto... Con il viso angelico e un corpo spesso in mostra la Verlier trova le espressioni giuste (non che ci volesse troppo) per il suo personaggio a due facce, il cui appetito sessuale non si ferma nemmeno di fronte al nipote missionario sul punto di partire per l'Amazzonia. Corse nei campi, scherzi, maliziosi inviti e sordidi ricatti... il tutto commentato dalle musiche insolitamente aggressive a tutto sintetizzatore del Gruppo Società per Azioni (!), che si sposano curiosamente al contesto. La recitazione dignitosa del cast e la regia sufficiente di Rizzo salvano il film dal baratro e le fragili basi da thriller su cui si basa l'intreccio (con soluzione annessa) riescono a donargli un appeal leggermente diverso dal consueto. Luca Sportelli è il prete in visita, untuoso e poco amato.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/07/08 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 15/02/18
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Cotola 3/07/08 12:15 - 9009 commenti

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Usuale pellicola erotica fondata sulla storia di una giovane ragazzina, all'apparenza innocente ma in realtà piuttosto perversa che, andata a vivere con gli zii di campagna, sconvolgerà la calma e la tranquillità di tutti, riaccendendo i desideri degli abitanti del luogo. E se la zia cornifica il marito, con una nipote così la tragedia è dietro l'angolo. Poco da dire su un film molto modesto che non offre alcuno spunto interessante di riflessione e discussione. Tutto è al minimo sindacale, comprese le non tantissime scene erotiche. Da evitare.

Daidae 15/03/09 19:52 - 3168 commenti

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Squallidissimo filmetto erotico con venature "drammatiche" che vede una pessima (e bruttarella) attrice interpretare una perversa nipote che verrà a sconvolgere la tranquilla vita di campagna dello zio. Scene erotiche brutte, attrici orride, ambientazione noiosa e trama ridicola: un bell'1 secco ci sta a meraviglia.

Deepred89 1/11/13 15:48 - 3704 commenti

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Strampalata e ruspantissima contaminazione tra involontario post-neorealismo ed erotico di serie Z coronata da un tronfio finalone da melodramma giallo (c'è pure un trauma infantile!). Povertà estrema che attrae e repelle, movimenti di macchina scombinatissimi, un paio di attori - marito e moglie - nemmeno troppo terribili (ma la ragazzina è improponibile), erotismo spinto ma piuttosto centellinato, soundtrack con agghiaccianti sinth bucolici marchiati CAM. Grande squallore e con qualche tocco trash, ma tutto sommato scorre discretamente.

Panza 11/02/16 17:54 - 1834 commenti

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L'inizio mi ha ricordato Storia di una capinera, ma lo svolgimento invece va a parare in atmosfere più morbose. Assolutamente narcolettico, con un cast di facce truci e dialoghi incredibili (il nefando climax "Spergiura! Disgraziata! Puttana!" che nemmeno in un romanzo d'appendice) accompagnati da una recitazione spesso sotto il livello di guardia. La protagonista ha un'irritante voce candida tanto quanto la sua faccia sempre spersa (non si sa quanto per aderenza al ruolo). Poi, con quel titolo, che cosa c'era da pretendere?
MEMORABILE: Due cavalli si accoppiano su di un prato nevoso: la protagonista che li osserva è, però, su un prato senza neve!

Giacomovie 26/05/16 16:52 - 1397 commenti

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Una ragazzina quasi maggiorenne viene condotta dai parenti alla “scoperta del mondo” e imparerà molto presto i piaceri della vita. La bellissima Ria De Simone ha il volto ideale della ragazza ingenua per il ruolo combattuto tra l'iniziale innocenza e i successivi furbeschi turbamenti. Un po’ dimesso nel ritmo e vuoto di contenuti, ha una trama molto semplice che riesce ugualmente a intrigare, grazie anche all’aggiunta di elementi di tensione.

Marcolino1 9/11/16 16:41 - 553 commenti

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Le passioni umane viscerali e i beni materiali freddi e calcolati sono alla base degli intrighi violenti familiari nel cinema di Rizzo e questo film non fa eccezione, insieme a Suggestionata e Carnalità. Alessia, Cenerentola falsamente infantile, si contrappone a una Ria De Simone perfida, voluttuosa e repressa al tempo stesso. Troviamo il tema consueto dello smascheramento della facciata perbenista borghese e flashback inquietanti che danno una certa suspense alla vicenda, con una colonna sonora pop-kitch al pianoforte stile Richard Clayderman.
MEMORABILE: Alessia "gioca" ad allattare al seno come pretesto per sedurre il partner.

Homesick 15/12/16 08:31 - 5737 commenti

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Dietro la macchina da presa Alfredo Rizzo non ha mai brillato troppo, ma compie l'apprezzabile sforzo di valicare i confini tra i generi: qui unisce alla tipica commedia scollacciata d'ambito campagnolo un dramma familiare-borghese dai toni thriller e una vendetta consumata a colpi di sesso. Sciatte le scene erotiche, molto povere le ambientazioni e le prove degli attori; notabile comunque Mario Novelli nell'insolito ruolo di vittima.
MEMORABILE: Il primo flashback, che inaspettatamente cambia i toni del film.

Fauno 19/09/20 23:38 - 2208 commenti

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Poverissimo come ambientazione, una mediocrità di contesti da far rabbrividire, nessuna variazione sul tema: il film parrebbe proprio non avere via di scampo. Ci sono però quei cinque minuti di domande che Alessia rivolge al fattore su quello che lei ritiene un gioco che sono una vera opera d'arte: la sua sincerità è tanto ingenua quanto credibile; e c'è pure la vecchia governante (che ha tirato su tutti i figli della casa padronale e sa ogni loro segreto) che per la verve si fa apprezzare. Il resto è di una prevedibilità assoluta, addirittura ripetitivo, e la noia è puntuale.
MEMORABILE: L'ipocrisia del fratello sacerdote; "Ti prego...non farlo...oh, sì...fallo!".

Alex75 8/10/20 18:58 - 878 commenti

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Pur avendo tutti gli ingredienti di un porno-soft di bassa lega, il film di Rizzo riesce a offrire qualcosa di più, mostrando un dramma familiare potenzialmente intrigante (per quanto l’evoluzione della protagonista mostri forzature). Il cast, nella sua modestia, mostra comunque un certo impegno (in particolare l’acida De Simone), anche se la sproporzione tra ambizioni e mezzi finisce per rendere quasi ridicoli proprio i momenti più drammatici. Le ambientazioni squallide danno al tutto il sapore deprimente del filmino semiamatoriale.
MEMORABILE: Il dialogo tra Alessia e le suore; “Le suore non dicono mai bugie”; Alessia si fa spiegare da Biagio lo “strano gioco”; La visita dello zio prete.

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  • Discussione Undying • 1/07/08 18:03
    Risorse umane - 7574 interventi
    Gli elementi per far venire l'acquolina in bocca al cultore di pellicole sommerse ci sono tutti: a cominciare da un titolo-calamita, per poi proseguire con la regia di un autore/attore che non necessita presentazioni per chi mastica un pò di classici del bis (La Sanguisuga Conduce la Danza, La Bolognese, Sorbole... che romagnola!, Peccati di una Giovane Moglie di Campagna).
    Esiste solo su VHS (rarissima, nel catalogo TVU) e non risulta essere mai passato in TV...
  • Discussione Cotola • 3/07/08 12:07
    Consigliere avanzato - 3842 interventi
    Qui in Campania sulle reti locali passa (o passava) spesso. L'ho, infatti, visto e lo vado a "im"pallinare. Trattasi di opera molto modesta.
  • Discussione Zender • 3/07/08 14:42
    Capo scrivano - 3 interventi
    L'impallinaggio su richiesta è sempre il più spassoso. Bravo Cotola.
  • Homevideo Ruber • 4/08/16 15:49
    Formatore stagisti - 9242 interventi
    La vhs della TVU ha una dirata di 80 minuti

    http://www.kultvideo.com/DVD.aspx/9572-VHS-Alessia-un-vulcano-sotto-la-pelle?__lang=it-IT quindi teoricamante se questo dato è corretto la versione online e uncut, se qualcuno possiede la vhs potrebbe fare un confronto.
  • Homevideo E.m. • 27/03/18 13:52
    Galoppino - 78 interventi
    Per versione on-line intendi quella da Tele Capri che comincia con gli open-credits troncati?
    Anche a me piacerebbe sapere quanto dura la Universal.
  • Discussione Alex75 • 9/10/20 19:12
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Lo ricordo anch'io come un titolo proposto spesso nelle TV locali negli anni '80: d'altra parte, un titolo così, che suscitava le fantasie e le curiosità di noi ragazzini dell'epoca, è impossibile da dimenticare. Parrebbe suggerire un erotismo torrido e al tempo stesso patinato che però non si ritrova affatto nel film, tanto più che la Verlier, tranne in alcune scene, non suscita grandi turbamenti. Ho apprezzato il tentativo di imbastire un dramma familiare provocato dall'avidità, peccato però che le scene in cui ci scappa il morto siano realizzate talmente male da far quasi sghignazzare.