Lo stile di quel pazzo di Stephen Chow lo riconosci subito: bastano due minuti e ti ritrovi catapultato nel suo mondo surreale, ingenuo, caricaturale, nel quale sono immersi fino al collo tutti i suoi film. Per questa versione tipicamente orientale di E.T. (che comincia e finisce con due pezzi del nostro Gazebo, "Masterpiece" e "I like Chopin") l'extraterrestre ha le fattezze tutte digitali di un gommoso cagnolino con la testa spugnosa: è tenerissimo, si esprime coi mugolii dei gremlins e viene "adottato" da un bambino povero, malmenato a scuola...Leggi tutto e figlio di un operaio che spende tutto per mantenerlo. La storia racconta il rapporto del bimbo col padre, i compagni di classe e naturalmente CJ7, chiamato cosí perchè CJ1 è il nome di un robottino di gran moda, lì a scuola. Una favola molto infantile e dolce, diretta col consueto grande talento visivo da Chow che non lesina bizzarri effetti speciali (soprattutto nelle scene con le super scarpe da ginnastica), nonsense caratteristici e inquadrature sontuose come d'abitudine. Certo bisogna essere molto indulgenti, per accettare la povertà di un soggetto tanto ridotto all'osso, ma va detto che questa versione tutta tecnologica dei vecchi alieni amici dei bambini, ricalcata sulla tradizione giapponese di anime alla Pokemon, sa ispirare il giusto grado di simpatia e dolcezza. Dialoghi minimali, personaggi tagliati con l'accetta, umorismo più contenuto del previsto, ma in definitiva una favola gradevole e ben girata.
Steven Chow reinvanta E.T. e lo fa a modo suo. Una favola che è la metafora delle contraddizioni della Cina odierna. Tutto è buffo e mai stancante. La trama non è nulla di che, anzi. A mio parere un passo indietro rispetto a Kung Fu Huste ma dovuto al fatto che il target al quale si rivolge il film è diverso. Grande cura rivolta alla caratterizzazione di CJ7, veramente ben riuscita. Steven Chow ha eseguito bene il compito ma non si è sprecato più di tanto. Divertente.
MEMORABILE: Quando Steven Chow spiccica CJ7 con un coperchio.
Family movie in salsa Chow, quindi con grande miscela di generi (dal melò al kung fu movie, dallo slapstick al fantasy fino al cartoon). Un film dichiaratamente per un pubblico infantile, ma in grado di piacere a tutti in virtù delle ottime trovate e del buon ritmo. Adorabile il piccolo alieno.
Riuscita Nippofavola con un extraterrestre in perfetto stile GiappoAnime. Lo strano essere, gommoso, con muso da peluche, è simpatico; e anche il bambino se la cava bene. Il padre, già protagonista di Shaolin Soccer, persino qui veste i panni, che gli vanno a genio, dello straccione, anche se con una maggiore dignità. La pellicola funziona grazie al bambino, che vorrebbe molto dall'essere e dovrà fare i conti con ciò che il piccolo extraterrestre può realmente dargli (una cacchetta in mano, ma non solo...). Buoni sentimenti e un po' di nipponica follia. Nota di merito per i due "bambinoni".
MEMORABILE: A scuola: "Io voglio fare l'attrice". "Io voglio fare l'industriale". "E tu?" domanda il maestro al protagonista: "Io voglio fare il povero".
Sci-fi comedy hongkonghese che intercala senza una netta scansione programmatica sprazzi comici, straccetti ipermelensi e dementi evasioni cartoonistiche, retaggio queste ultime della lunga filmografia di Chow (le schegge riconducibili a Kung fusion e Shaolin soccer). Il gommosissimo pupazzetto extragalattico non ha un'identità definita e il suo disegno risulta sempre confusionario, lasciato al caso o in balia delle tante ispirazioni che lo compongono (E.T., Gremlins, i Teletubbies). Un filmettino simpaticamente banale e raccogliticcio, non all'altezza di altre opere sensazionali del regista.
MEMORABILE: Lo sbarco finale della frotta di cucciolini alieni.
Stephen Chow HA DIRETTO ANCHE...
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Il primo è a Kung Fusion, con il giovane protagonista che si libra in cielo, si dà un ulteriore slancio usando il dorso di un'aquila, dopodichè ridiscende a folle velocità, usando la mossa della mano del Buddha per schiacciare tutti.
Il secondo è a Shaolin Soccer, con il protagonista che, grazie a delle super scarpe, calcia il pallone con tale potenza, da mandare in pezzi la porta.
La chiave di lettura Attenzione, perchè tutte le esagerazioni viste nella pellicola, compresi i personaggi ultracaricaturali, potrebbero anche essere così perchè visti con gli occhi di un bambino (bisognerebbe chiedere al regista). A questo punto, viene persino da pensare che la forma finale presa dall'essere sia in realtà quella che ha sempre avuto, perchè tutto il resto può averlo fatto l'immaginazione del giovane protagonista (anche se l'epilogo dell'incidente al padre resterebbe comunque un insolubile mistero).
DiscussioneZender • 21/08/09 20:30 Capo scrivano - 47727 interventi
Uooops, rigrazie, dimenticavo che è anche attore...
HomevideoGestarsh99 • 13/06/14 17:46 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione blu-ray per Sony Pictures/ Universal:
SCHEDA TECNICA
* Formato video 2,40:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio Dolby TrueHD 5.1: Italiano Inglese Cinese
* Sottotitoli Italiano Inglese Greco Hindi Inglese NU