Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Brunello Rondi affronta con impegno e buon piglio il tema della ninfomania come rifugio da una realtà che non pare in alcun modo possibile accettare. La Valeria del titolo è una splendida Barbara Bouchet calatasi al meglio nella parte: svedese in Italia, sposata a un artista (Capponi) legato all'arte contemporanea, non ha figli per scelta di lui e non ci vuole molto a capire che questo l'ha spinta ad assentarsi dal mondo in cui vive, a passarci attraverso, preda di improvvise smanie che la portano a spogliarsi di fronte a uomini che naturalmente non aspettano molto ad approfittarne. Tutto giocato sulla resa dei diversi stati d'animo di Valeria, il film è parlato pochissimo...Leggi tutto e commentato da una colonna sonora che diventa di conseguenza parte integrante e fondamentale dell'opera. L'approccio di Carlo Bixio si avvicina a quello del Morricone più sperimentale e aiuta a immergerci nella realtà distorta riflessa nello sguardo assente della protagonista, ripresa spesso in intensi primi piani che gratificano la performance di una Bouchet che segna il film. Fondamentali naturalmente anche le scelte registiche per un Rondi che si appoggia solo minimamente alla sceneggiatura per dare invece forma al suo lavoro attraverso tempi, volti e inquadrature. Capponi rappresenta la normalità esterna, l'osservazione lucida di una patologia che ha imparato a conoscere ma che non ha ancora capito come combattere e, quando il fratello va a trovarlo, lui fa lo sbaglio di chiedere a lei di andare a prenderlo in città. L'unica soluzione pare essere quella drastica: una clinica per malattie mentali isolata nel verde e che Rondi descrive molto bene grazie a una location ideale. Ma Valeria non troverà pace nemmeno lì. La sua ossessione, l'instabilità costante, l'ovvia ribellione a una condizione di prigionia costringono i medici a sedarla ma anche a ripararla da altri pazienti che stan messi pure peggio. Da un'esperienza a un'altra, ripetendo con gelida costanza reazioni che la portano dall'esibire il proprio corpo al servirsene, Valeria fa suo il film con tutto ciò che ne consegue: apprezzabile l'atmosfera in cui Rondi riesce ad affondare la propria singolare narrazione (scritta con Aldo Semeraro), meno la monotonia che inevitabilmente sottende al film, in cui nulla accade al di fuori di quanto ci si può attendere dalla descrizione di un'anima tormentata. Colpisce nei momenti chiave ma si trascina troppo nelle fasi di raccordo, nei rallentamenti dovuti al lento passaggio da una sensazione a quella successiva. Allucinanti e fuori dal tempo le sequenze finali in clinica, che la bella fotografia di Racca illumina di un'abbacinante solarità.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/05/08 DAL BENEMERITO UNDYING POI DAVINOTTATO IL GIORNO 11/11/20
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Undying 30/05/08 16:09 - 3807 commenti

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Drammatico e intenso: è la (tragica) storia di Valeria (la Bouchet), donna arrivata al top della scala sociale, ma coniugata con un musicista (Capponi) che non vuole figli e, per evitare incidenti, le nega il rapporto sessuale. L'alternativa, per una piacente e conclamata bellezza come la sua, consiste nel concedersi a chiunque, in ogni contesto ed in qualunque momento. "Carpe diem", insomma, ma con un risvolto inatteso e drammatico (il manicomio) voluto dal marito cattolico e moralista. Venato da un senso di pessimismo quasi deprimente (le urla di Valeria utilizzate per un brano musicale).

B. Legnani 20/04/09 22:10 - 5532 commenti

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Il più sincero degli erotici di Rondi, con una Bouchet che fece capire di saper recitare. Mi pare che il regista (benché Morandini non concordi), stavolta non sfrutti drammi (o per lo meno lo fa assai meno del solito) per mostrare tette e culi. Lo aiuta un bravo attore come Capponi. Vero invece è che pure stavolta (e su questo Morandini dice bene) Rondi mostra difficoltà della messa in scena, che qui vede perfino gli alienati pranzare con coltello e forchetta! Non casuale il riferimento alla musica elettronica, perché Rondi ne era un esperto.
MEMORABILE: Urla e note musicali.

Vstringer 30/10/09 00:38 - 349 commenti

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Brunello Rondi che anticipa le femmine perseguitate e folli di Von Trier? La tormentata Valeria a cui la Bouchet dà volto, corpo e nervi con un'insospettata espressività, dall'inizio alla fine di un film cupo e disperato, cade vittima del proprio desiderio legittimo (e frustrato dallo spietato, egocentrico Capponi) che diventa ossessione e follia. Passando sopra a qualche carenza di messa in scena, il senso di oppressione è molto ben comunicato, anche grazie ad una colonna sonora non banale. Gemma nascosta.

Daidae 19/08/10 18:16 - 3179 commenti

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Tutto sommato bello. Per una volta la Bouchet si impegna e non si limita a mostrare il bel corpo, ottimo il resto del cast. Film che meriterebbe un recupero in disco digitale, anche perché la versione che passa in tv è censurata. Non ho mai apprezzato troppo questo regista, ma questo lavoro è apprezzabile.

Cotola 1/08/10 22:51 - 9044 commenti

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Non male per essere un film di Rondi. Il tema sarebbe anche interessante ma è mal sviluppato e soprattutto mi è sembrato tutto troppo urlato e sopra le righe. Qualcosa di buono comunque non manca soprattutto nella prova della Bouchet (una delle sue migliori) e nell'interessante colonna sonora.

Homesick 17/08/10 10:21 - 5737 commenti

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Come in Prigione di donne (1974), anch’esso frutto della collaborazione di Aldo Semerari in qualità di consulente psichiatrico, gli intenti documentaristici e polemici verso un sistema oppressivo – là il carcere, qui un manicomio – cedono agli aspetti più morbosi, violenti, eclatanti e voyeuristici, con una (comprensibile) predilezione per le tette nude della Bouchet; quest’ultima è assai in parte come i parimenti energici Schurer e Gora, tutti risucchiati dalle loro turbe psichiche, e il brutale Capponi. Tra gli infermieri c'è Ignazio Bevilacqua, il compare di Borgese in Pasquale Zagaria.
MEMORABILE: Claudio Gora, sempre più specializzato in ruoli da vecchio sessuomane.

Capannelle 27/08/10 11:40 - 4411 commenti

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La trama non è malaccio, sfrutta uno script ambizioso al quale ha collaborato il criminologo Semerari e mette in campo la grinta di una Bouchet non ancora svendutasi alle commedie sexy. Bene anche la Schurer, che accompagna la protagonista in una delle scene più singolari del film. La regia ha il merito di rimanere sul classico (come stile di ripresa, non come contenuti), anche se un certo grado di trascuratezza si avverte.
MEMORABILE: La Bouchet che si ritrova per strada, regredita allo stato animale.

Fauno 26/07/11 20:31 - 2212 commenti

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L'opera descrive ed esprime una parte oscura della società di cui si farebbe molto prima a fare come le tre scimmie e non è un caso che il regista si diverta a far ingoiare fiele a tutto spiano. Ma chi riesce a ridurre la Bouchet ai minimi termini facendola recitare in un ruolo tutt'altro che facile, nel quale al contrario lei riesce a rendere divinamente, per me è un grande come davvero pochissimi altri: vuol dire che ha occhio e palato. Pessimista finché si vuole ma nitido, vero, puro. Sensazionale poi la fotografia di Racca...
MEMORABILE: Il duetto schizofrenico con la Schurer e l'andare da vagabonda fischiettando... una scena forse unica nel suo genere!

Markus 1/05/12 18:35 - 3687 commenti

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Brunello Rondi non tradisce mai: il delirio delle sue sceneggiature è da lui messo in scena nel peggiore dei modi (o se vogliamo migliori, a seconda se dobbiamo considerare il suo cinema involontariamente divertente - per me lo è - o se è da considerarsi cinema impegnato). Solita carrellata di espressioni, di corpi femminili nudi, di ricchi annoiati che si trascinano ciondolanti tra un luogo e l'altro. Il dramma di Valeria (con tendenze sessuali, che novità!) è a dir poco ridanciano, ma per questo meraviglioso. La Bouchet ci mette del suo.

Lucius 21/09/12 13:39 - 3015 commenti

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Rondi si dimostra autore da rivalutare. La pellicola dal titolo fuorviante affronta il tema della ninfomania avvertita da una bravissima Bouchet nei panni di Valeria, una donna stanca di essere considerata un oggetto dal proprio compagno e che assume per ribellione una serie di atteggiamenti che la portano addirittura ad essere internata. Lo stile del regista è tangibile, così come un forte senso di follia che trapela dalla storia. Un'ossessione che si tramuta in incubo, dal quale è difficile venirne fuori. Con un'intensa Barbara Bouchet.

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Mco 28/09/16 23:27 - 2327 commenti

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Brunello Rondi permea l'intera vicenda di un fluido peculiare, impregnante anche coloro che la osservano da spettatori. Quella sensazione di straniamento provata dalla protagonista innanzi a un desco urlante "vergogna" non la si cancella dopo i titoli di coda. Il cinema attraversa lo specchio e passa oltre la soglia della sanità per confondersi nella follia. Barbara Bouchet si prodiga in un caleidoscopio espressivo di rara efficacia e offre il suo corpo alla macchina da presa senza gratuità. Un film che vale la pena recuperare dall'abisso.

Rufus68 24/05/19 23:20 - 3842 commenti

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Interessante la prima parte in cui è sviluppata la malattia della protagonista: semisperimentale (il balletto, la musica elletronica), vagamente sconnessa, molto anni Settanta. Ottima la Bouchet, bella e poi sciupata, bravo Capponi. Il lungo segmento manicomiale, però, è irricevibile a causa di una stolida caricaturalità (il personaggio di Gora, la paziente cantatrice lirica) che mai si segnala per la carica drammatica e disperde anzi i pregi accumulati.

Paulaster 15/03/24 18:02 - 4419 commenti

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Moglie avvenente inizia ad avere impulsi incontrollati. Prima parte discreta in cui si mostrano i primi accenni della patologia, con i rapporti tesi col marito e le musiche stranianti ad accompagnare. Poi diviene un film ospedaliero, con i vari ricoverati che danno colore. Il filone è quello psicologico, con piccoli accenni morbosi e vaghi ricordi ancestrali che danno l’impulso. Rondi manca nell’amalgama e la Bouchet funziona in un ruolo variegato, seppur con qualche ammiccamento sexy.
MEMORABILE: Il bicchiere rotto verso il marito; L’ingresso in ospedale.
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  • Homevideo Deepred89 • 24/01/09 20:29
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Io lo vidi successivamente, sempre su rete4 (solito master penso). Ho letto in giro che è una versione tagliata, ma non mi pare si notasse eccessivamente.
  • Homevideo B. Legnani • 20/04/09 22:13
    Pianificazione e progetti - 14963 interventi
    La copia da me vista è televisamente delinquenziale. Full screen con ampi momenti in cui ci sono due persone che parlano, ai lati dello schermo, senza che si veda né l'uno né l'altro. Mai vista una cosa del genere.
  • Homevideo Deepred89 • 21/04/09 13:46
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Non vedo il film da molto e quindi non ho un chiaro ricordo del formato, ma cose del genere mi sono comunque capitate varie volte, il caso più eclatante forse è stata la versione televisiva di Aenigma di Fulci, veramente inguardabile (sorvoliamo poi sui formati delle vhs, recentemente ho interrotto 7 Hyden park dopo 5 minuti, una cosa oscena).
    Ultima modifica: 7/11/20 15:34 da Zender
  • Homevideo Undying • 22/04/09 21:00
    Risorse umane - 7574 interventi
    Ho la vaga impressione che sia comunque l'unica versione italiana in circolazione.

    Un full screen davvero penoso, ma bisogna anche considerare che risale ad un passaggio televisivo di quasi 10 anni fa.
    E all'epoca i televisori 4:3 erano nel maggior numero di case italiane.
  • Homevideo Fauno • 28/07/11 10:08
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    VERSIONE SPAGNOLA IN VHS:
    Nella versione spagnola, uscita in vhs, ci sono un paio di particolarità.
    Intanto manca la scena della visita di Valeria ed Evi nella camera del matto con le bambole di mollica di pane, mentre dura decisamente di più, anche se non è osè, la scena dell'orgia con i due camionisti.

    Subito dopo fra l'altro Valeria viene presa a bordo con reticenza da un autista di passaggio e dopo un paio di numeri dei suoi, viene scaricata in un'area dove lei si fabbrica la dimora con mattoni e quel che trova (e questo è comune alla visione italiana), ci pianta una dormita finchè non viene svegliata dal cane...
    Indi la versione italiana riprende con lei in equilibrio su qualcosa e dopo poco comincia a ululare... In quella spagnola, lei dalla dimora raggiunge un parcheggio di roulotte, e qui non si capisce se ci sia di mezzo un luna park abbandonato, fatto sta che raggiunge uno strano automezzo che carica una mini auto stile Dune Buggy, sale sopra a questa specie di autotrasporto impostato quasi a cucchiaio per accogliere l'auto e si arrampica sulla parte più obliqua.
    Questo per dire che i tagli, almeno quelli che ho recuperato io, non sono così significativi. Il film però è stupendo e l'ho visto due volte prima di commentarlo. FAUNO.
    Ultima modifica: 28/07/11 10:43 da Zender
  • Discussione Zender • 28/07/11 10:44
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Ti ho spostato il tutto in homevideo, Fauno, visto che parlavi di tagli e altro (sempre molto utile).
  • Homevideo Ciavazzaro • 29/07/11 21:05
    Scrivano - 5591 interventi
    Speriamo che la versione uncut esca prima o poi in dvd..
  • Curiosità Markus • 20/05/14 21:25
    Scrivano - 4775 interventi
    Da "L'Europeo" del 14.12.72 (Prestigiosa collezione cartacea Markus):

  • Discussione Geppo • 20/05/14 22:51
    Call center Davinotti - 4285 interventi
    Ma grazie mille Markus... davvero un bel regalo molto gradito.
  • Curiosità Fauno • 31/05/18 16:44
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, un altro flano del film: