Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/05/08 DAL BENEMERITO B. LEGNANI
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B. Legnani 25/05/08 17:07 - 5532 commenti

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Dopo 35’ si pensa al capolavoro, anche perché il cast è eccellente (se si escludono Griem, troppo sornione, e la Bolkan, che scompare al cospetto degli altri, fra i quali troneggia almeno per metà film Bogarde, cui basta muovere le pupille per trasmettere cose che farebbero parlare gli altri per 3’). Poi quelli che Morandini dice “peccati minori” si fanno quasi letali, trascinandoci ad un finale fastidioso e grottesco, nel cui gorgo finiscono anche i grandi attori. Abbondano maschi effemminati e femmine volitivo-mascoline: un motivo ci sarà.

Pigro 27/03/09 15:09 - 9666 commenti

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Intrighi in una potente famiglia di industriali sullo sfondo dell'ascesa del nazismo. Un grande film che taglia la storia e la politica con la sottile lama della tragedia greca, anzi wagneriana, mescolando il delicato tema delle connivenze tra potere economico e nazismo con i labirinti borghesi del drammone famigliare, ben spolverato di intrighi, complotti, perversioni e morbosità. Visconti dirige un'opera cupa e allucinata, come merita l'argomento scelto, avvalendosi di un cast stellare. Da guardare come un'assurda saga mitologica.

Deepred89 7/05/09 14:11 - 3706 commenti

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Un dramma familiare lento e barocco, pieno di dettagli curiosamente scabrosi (si parla anche di incesto e pedofilia) ma comunque raffinatissimo e perfetto sia nella costruzione degli interni che nella rappresentazione dei (pochi) esterni. I vari eccessi non sempre funzionano e l'insieme è pesante e prolisso, ma la confezione è, appunto, eccellente (bellissima anche la fotografia) e il cast grandioso (Bogarde e Berger in testa). Bello ma decisamente non perfetto.

Renato 2/06/10 11:02 - 1648 commenti

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Avrebbe potuto essere un potente, fiammeggiante affresco di questa ricca famiglia tedesca; e fino ad un certo punto il gioco regge alla grande. Poi però Visconti inserisce una insensata, lunghissima sequenza (peraltro lasciata in tedesco e sottotitolata: perché, gli altri protagonisti che lingua parlavano fra loro?) relativa all'eliminazione dei vertici delle camicie brune; ed il film, purtroppo, si blocca del tutto. Belle pagine ci sono, va da sé: ma il melò diventa pesante in molti punti.

Pau 3/07/10 15:23 - 125 commenti

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Lugubre melodramma, ipertrofico e a tratti in bilico sul filo del pacchiano (ma l'eccesso è la sua forza), intriso dell'odore del disfacimento e della consunzione; in primis quella della anime dei protagonisti (magnifico un Bogarde quasi mai sopra le righe), divorati dall'ansia del potere; e in secondo luogo della loro famiglia, un tempo colonna della Grande Germania. Si tratta, però, soltanto dell'ingranaggio di un intero sistema condannato all'ignoranza e al decadimento morale, descritti con efficacia e senza alcuna concessione alla speranza.
MEMORABILE: Il matrimonio tra Friedrich e Sophie, patetica pantomima di una grandezza ormai perduta e di una possibile felicità buttata via.

Homesick 25/06/12 18:01 - 5737 commenti

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Se la prima parte, relativa all’avvento al potere del nazismo e alla sua inumanità, possiede tutta la precisione e la potenza di un romanzo storico, la seconda si dilata e si appesantisce in un melodramma familiare aspro e mortuario che recupera Macbeth e i Nibelunghi. In entrambi i casi la regia di Visconti è tutta protesa a immortalare il clima plumbeo e malato dell’epoca, servendosi di scenografie sontuose e di luci livide e oniriche. Cast impeccabile con Bogarde ambizioso ma insicuro, Berger perverso nel corpo e nell’animo, Griem gelido machinatore e Orsini temerario dissenziente.
MEMORABILE: Il rogo dei libri; la notte dei lunghi coltelli; Berger che vomita il suo odio contro la madre e il patrigno.

Nando 24/01/13 17:41 - 3814 commenti

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Una saga familiare intrisa di torbida drammaticità in cui la narrazione si svolge dolente e cupa. Con lo sfondo del tragico nazismo si assiste al disfacimento della morale ben orchestrata dal maestro Visconti. Cast altisonante con Bogarde e Berger maestosi.

Bullseye 29/01/13 21:21 - 24 commenti

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Grande melodramma viscontiano, profondamente teutonico con echi di Mann e Wagner. Ritorna il tema, caro a Visconti, del microcosmo familiare come covo di serpenti velenosi pronti a distruggersi l'uno con l'altro messo a confronto con la Storia con la S maiuscola, qui nella sua variante più nefasta. Cast stellare con un indimenticabile Berger che rifarà più volte il ruolo del nazista perverso. Gli elementi scabrosi, qui esibiti senza compiacimento, faranno la fortuna del genere nazierotico negli anni successivi.
MEMORABILE: La notte dei lunghi coltelli; Helmut Berger che rifà Marlene Dietrich.

Lucius 24/03/13 16:13 - 3015 commenti

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L'ennesimo capolavoro targato Visconti ha un solo piccolo difetto: soffre di cupezza; per il resto il regista ci offre un grande film caratterizzato da una ricostruzione scenica perfetta e ammantato di dramma e realismo. I meandri della psiche e delle sessualità di una ricca famiglia borghese ai tempi della Germania nazista vengono esplorati e messi in scena con cognizione di causa e senza preamboli. I compromessi sono la chiave di sopravvivenza in un periodo che vede anche eroi contestare il dominio nazista. Torbido.

Faggi 8/08/16 17:39 - 1549 commenti

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La decadenza, le torbide acque della mente e delle brame di potere e ricchezza, gli istinti primordiali e mostruosi imbellettati d'estetismo ai tempi dell'ascesa del nazismo, all'interno di una famiglia di industriali dell'acciaio, secondo Visconti. "Mala tempora currunt" (corrono brutti tempi), avrebbe detto Cicerone. L'artefice italiano ricostruisce e gira con eleganza, qua e là sfiora la perfezione, eppure non tutto convince, ci sono degli eccessi e dei rischi di kitch.

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Almicione 22/09/16 02:08 - 764 commenti

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Storia di individui, storia di una famiglia, storia di una Nazione. La nascita del terzo Reich vissuta attraverso la psicologia, i dissapori e gli intrighi degli Essenbeck. Già dall'inizio i personaggi sono così pieni e i loro rapporti sono così forti che il film sembra avere vita propria e continuare senza lo spettatore, che si annoierà un poco. Molteplici le sequenze affascinanti e artistiche, che sembrano dipinti, con colori eccentrici ma sfumati, molto avanguardisti. Fastidiose invece le zoomate e i cambi di soggetto nei pp. Un po' tedioso.

Daniela 15/08/17 22:42 - 12662 commenti

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Fra Wagner e Shakespeare, la saga di una famiglia tedesca di grossi industriali dell'acciaio, "vampirizzata" al suo interno dal nazismo in via di affermazione. Grande spettacolo melodrammatico, curatissimo in ogni comparto ed impreziosito da interpretazioni di alta classe (Bogarde in primis), con l'unico difetto formale di una certa costipazione di personaggi ed eventi, il primo capitolo della cosiddetta "trilogia tedesca" di Visconti è però anche quello più ambiguo e discutibile dal punto di vista storico: i potentati economici non furono succubi ma complici nell'ascesa del nazismo.

Alex1988 2/04/18 19:05 - 728 commenti

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La bramosia di potere in una famiglia proprietaria di una nota acciaieria tedesca; contemporaneamente, l'ascesa al potere del nazismo. In altre parole è il potere il tema cardine del film di Visconti, probabilmente il suo film più "nero", artisticamente parlando. Come sempre ottime le scenografie e la fotografia barocca co-firmata da Armando Nannuzzi e Pasqualino De Santis.

Paulaster 1/05/20 12:09 - 4419 commenti

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I nazisti sono interessati che la produzione industriale tedesca lavori per loro. Storia di una famiglia che diventa simbolo di ambizione e di cambiamento sotto il delirio nazionalsocialista. Visconti azzarda col personaggio di Berger (pedofilo e incestuoso), che riesce a non essere provocatorio nel suo crescendo folle. Bogarde è intenso in brevi momenti ed è da notare Orsini nelle sue poche scene. Fotografia cupa ma molto interessante perché usa anche colorazioni (il rosso su tutte) a richiamare il fuoco delle acciaierie di proprietà dei protagonisti.
MEMORABILE: Berger che interpreta Marlene Dietrich sul palco; Il rallestramento delle SS; Il matrimonio senza allegria.

Zampanò 7/05/21 21:04 - 381 commenti

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Miglior attore protagonista i colori. Il rosso matto dei vessilli, il nero delle divise, l'azzurro dell'iride, il giallo limone dei capelli, il bigio della morte. L'estetica gioca un ruolo di prim'ordine in tutto Visconti ma qui torce allo spasimo ricatti sessuali e politici. Di Griem, Berger e Orsini le prestazioni più intonate. La discesa agli inferi di una famiglia viene ordita dal sopraffino lavoro in script dell'esordiente Badalucco con Medioli. Macbethiana la passione regressiva, à la Grosz il grasso ghigno di gerarchi e mezze calzette.
MEMORABILE: La notte dei lunghi coltelli; L'incesto di Martin con la madre.

Silvia75 9/02/22 07:16 - 161 commenti

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Germania 1933: la innarrestabile caduta nel male di una famiglia di industriali tedeschi coinvolti nell'ascesa del nazismo. Regia stupenda, Helmut Berger, doppiato da Giannini, da premio Oscar. Bravissimi interpreti, eccellenti fotografia, costumi, scenografie, la ricostruzione storica e le psicologie ma neppure un soffio di umanità e riscatto spira nel film, e ciò non coinvolge emotivamente.

Noodles 8/12/22 18:14 - 2228 commenti

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Non il miglior Luchino Visconti, sebbene probabilmente le intenzioni fossero quelle. Ancora la borghesia nel mirino, ancora una grande famiglia il cui tracollo è mostrato con cinismo e gran dispendio di mezzi. L'inizio è ottimo, il cast stellare, con un Helmut Berger nei panni di uno dei personaggi più tormentati della sua carriera. Dopo di che Visconti si fa prendere la mano da troppi canti e troppe figure surreali, la cui utilità probabilmente è rimasta sulla carta. Non ottimo come altri, ma tra cast, fotografia e alcuni momenti di grande cinema c'è di che consolarsi.

Helmut 5/03/23 22:29 - 7 commenti

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Primo tassello della trilogia tedesca di Visconti, un melodramma a tinte fosche in cui la decadenza di una famiglia di industriali fa da contraltare all'ascesa del Nazismo. Straordinaria compagnia di attori in cui svettano un Dirk Bogarde perfido e arrivista e il giovane Berger, memorabile nella sua interpretazione en travesti. Ingiustamente accusato di avere dato àdito, insieme al Portiere di notte, al deplorevole sottofilone del nazierotico.
MEMORABILE: Helmut Berger nei panni di Marlene Dietrich; La notte dei lunghi coltelli; Le musiche di Maurice Jarre.

Nosferatu 6/12/23 15:16 - 5 commenti

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Grande affresco visconteo di umanità ricca e perversa nella Germania che vive l'avvento del nazismo. Più ancora che di cupezza, il film è intriso di umana miseria e l'orgoglio, la sete di potere generano un odio e un disprezzo che culminano ineluttabilmente nella morte. Nulla da dire sugli attori, ambienti e atmosfere sono da grande cinema, il ritmo a tratti inevitabilmente lento. Possibile che da opere come queste si origini anche il successivo nazisploitation (anche se il budget e la riuscita saranno assai differenti).
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  • Discussione Gugly • 12/08/08 01:17
    Portaborse - 4710 interventi
    Pare che Marlene Dietrich abbia apprezzato molto l'imitazione en travesti che Berger ha fatto di lei nel film : addiritturà gli inviò una foto con dedica " Bravissimo"
  • Musiche Lucius • 13/05/11 22:39
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, due 45 giri originali:



    Ultima modifica: 3/01/16 17:48 da Lucius
  • Curiosità Lucius • 18/01/13 11:45
    Scrivano - 9051 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, una lobby card originale francese:

  • Curiosità Lucius • 25/03/13 00:30
    Scrivano - 9051 interventi
    Per le riprese di una delle sequenze culminanti, il piccolo centro turistico austriaco fu invaso da comparse in tenuta nazista. Come racconta Gaia Servadio nella sua biografia di Visconti, un ignaro ebreo che passava da quelle parti in automobile fu colto da infarto.
  • Homevideo Caesars • 17/06/21 10:17
    Scrivano - 16811 interventi
    Per chi fosse interessato:
    il 28 Settembre uscirà il bluray della Criterion, anche con audio in Italiano. (attenzione però: probabilmente solo region A, quindi non riproducibile con "lettori europei")
    https://www.blu-ray.com/movies/The-Damned-Blu-ray/293164/#Overview
  • Discussione Reeves • 30/03/23 13:50
    Segretario - 700 interventi
    Nel piccolo ruolo di un ufficiale delle SA (le "camicie brune") ritroviamo nientemeno che Karl Hass, criminale di guerra  nazista poi spia per gli Stati Uniti e infine condannato all'ergastolo per l'eccidio delle Fosse Ardeatine

    Fonte: Nazisti a Cinecittà
    Ultima modifica: 1/04/23 07:56 da Zender
  • Discussione Lucius • 30/03/23 18:55
    Scrivano - 9051 interventi
    Si, sono stato ad un convegno alla Casa del Cinema, che trattava questo argomento. Ci sono stati alcuni nazisti e non parlo di soldati semplici,  ma di pezzi da novanta, impiegati in produzioni come figuranti e attori, per anni, nel cinema italiano.
    Ultima modifica: 30/03/23 21:35 da Lucius