Le ragazze della Casa Bianca - Film (1999)

Colpì molto l'immaginario collettivo americano, la figura della misteriosa "gola profonda" che passò ai giornalisti del Washington Post le informazioni per rendere pubblico lo scandalo Watergate. Gli autori si divertono a immaginare che dietro a questo ambiguo personaggio si nascondano in realtà due ragazzine, Betsy (Dunst) e Arlene (Williams), sul luogo del misfatto quasi per caso e subito sospettate dallo staff presidenziale di essere al corrente di informazioni capitali. In visita alla Casa Bianca con la scuola il giorno dopo, vengono convocate da Nixon in persona (Hedaya) che le assume al volo col compito di occuparsi del suo cane (una scusa per tenerle sotto controllo). Le due son delle ochette...Leggi tutto terrificanti, ridacchiano per un nonnulla e naturalmente di politica non sanno nulla. Convinte di esser state loro a fermare la guerra in Vietnam per aver chiesto al Presidente di smettere perché il fratello di Betsy stava per partire soldato, le due entrano ed escono dalla Casa Bianca con disinvoltura ridendo e scherzando come due bambine in un sogno. Fino a che un giorno, per registrare un messaggio in cui comunicare a Dick (il nomignolo di Nixon) che Arlene si è innamorata di lui, ascoltano casualmente i nastri del Watergate e, genuinamente sconvolte da quanto udito, decidono di parlarne ai due giornalisti del Post (Ferrell e McCulloch) che si occupano del caso. Una ricostruzione in chiave comica del noto scandalo che portò alle dimissioni di Nixon insomma, dominata in lungo e in largo dalla verve di due giovani attrici destinate a fare strada, con la Dunst che si atteggia da provocante lolita, disarmante nella sua genuinità. Eppure, nonostante la corretta interpretazione delle protagoniste, il film appare da subito troppo sopra le righe e lontanissimo da quella credibilità minima che uno snodo così cruciale nella storia americana dovrebbe richiedere. Hedaya nei panni di Nixon non convince proprio (al di là di una somiglianza nulla), Ferrell vede sprecata la sua nota vis comica in scipiti battibecchi col collega e non si capisce proprio su che basi potrebbe mai pubblicare una notizia avuta in quel modo da fonti simili. Di buono ci sono una bella fotografia dai colori vivaci e una grande scelta dei brani in colonna sonora (da "Daniel" di Elton John a "You're So Vain" di Carly Simon, dalla "Dancing Queen" degli Abba sui titoli di coda fino all'insolita e azzeccatissima "I've Seen All Good People" degli Yes nel momento in cui la notizia esplode). La ricostruzione del periodo appare sommaria e la curiosa idea di volgere in barzelletta teen lo scandalo Watergate sfuma in una rappresentazione in cui l'ironia e l'umorismo mancano dell'incisività e della qualità minima necessaria. A ridere insomma sono molto più le due svampitelle degli spettatori, a lungo andare sfibrati dalle loro corse e dagli urletti. E dire che il prodotto è confezionato bene, ha un certo gusto visivo e non manca di originalità...

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