Note: Aka: "Deported Women of the SS Special Section", "SS Special Section Women", "Les Déportées de la Section Spéciale SS", "SS-erikoisosasto", "Meisjes voor de SS", "Kuoleman Kommendantin Naisleiri", "Des Filles pour la Section Spéciale"
Lo smistamento di deportate ebree, all'interno di uno squallido maniero, è destinato ad una tragica conclusione allorché il comandante delle SS s'invaghisce della bella Hassen, costretta a cedere "sotto tortura" per poi vendicarsi in modo prettamente femminile. Evirazione inevitabile; chiappe e tette al vento; grèzza e volgare struttura narrativa per dialoghi approssimati e cattivo gusto di partenza. Il regista è lo stesso de La lupa mannara, e il film in questione contende il primato, insieme a KZ9, per l'Eros-Svastika più erotico e spudorato.
Le deportate in un campo nazi ricevono il classico benvenuto con docce, depilazioni, manganelli ed altre porcherie del genere. Poi si passa alla violenza sessuale, a festini osceni e alla vendetta femminile finale. Un naziexploitation piuttosto cupo e malato, con Steiner in piena efficenza sadica e una regia sempre dignitosa. Violento, volgare e disturbante, ma c'è di peggio...
Ottimo appartenente al filone nazi-porno. Uno Steiner comandante al massimo della cattiveria, la Schurer deliziosa cattiva (anche se appare troppo poco), il mitico Battaglia dottore con sensi di colpa e un buon cast femminile (l'altra bionda Stubing, la D'Egidio kapò saffica). Qualche caduta di tono eccessiva (la scena omo seppur accennata tra Steiner e il suo fedele assistente di nome Dobermann!), terribile e ben realizzata la vendetta finale della protagonista. A me è piaciuto.
MEMORABILE: La terribile vendetta finale con musiche riciclate da Reazione a catena.
Tra i primi esempi di film cosiddetti "nazi-porno" (filone che si svilupperà soprattutto l'anno dopo, nel 1977). Il canovaccio è sempre il solito: comandante nazista sessualmente represso s'invaghisce di una deportata, il tutto nell'incubo dello stato degradante del luogo e della situazione. Violenza - salvo tagli - non se ne vede molta e a dire il vero nemmeno sesso. Di buono c'è l'ottima aderenza coi personaggi interpretati da John Steiner e da Lina Polito, graziosa attrice napoletana allora piuttosto nota. Discreta la fotografia.
Rino Di Silvestro HA DIRETTO ANCHE...
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"John Steiner mi dava la sensazione di essere convinto della propria cattiveria perché c'aveva (sic: termine improprio e tipico delle locuzioni toscane, n.d.r.) quella risata amara, cattiva...
Cattiveria, come si può dire... lucida: esiste la lucida cattiveria.
C'è quella scena* che lei prende un tappo di una bottiglia di sughero, rompe in quattro una lametta, ne fa una croce, e se la infila nella vagina.
E difatti io dicevo: attenta a come cammini, fai come se avesti dentro veramente qualche cosa!
E il pubblico ha seguito questa scena fino alla fine sino a quando poi c'è stata l'introduzione sua (...)
La seconda botta, la seconda spinta che dà... il pubblico che già sa che il membro, il glande si è schiantato in quattro, pur sapendolo in condizioni ch'è morto dissanguato, c'è stato l'applauso.
Ho puntato sulla cattiveria pura".
Fonte: Stracult Light / 20 luglio 2009
* Quella scena:
analogo momento, pur realizzato in contesto diverso,
è rinvenibile in Ilsa, la belva del deserto (1975, Don Edmonds).
Attrici incrociate in varie pellicole bis italiane
Qualche curioso rimando al cast femminile presente ne Le deportate della sezione speciale.
Per non dimenticare questi fantastici volti che hanno animato il cinema italiano.
Maria Renata Franco è forse più celebre per avere interpretato la discussa (e discutibile) scena con cavallo nel massaccesiano Emanuelle in America;
Felicita Fanni era già stata partigiana nel film di Fernando Di Leo, Rose rosse per il Fuhrer;
Anna Maria Meyer è più nota come Ofelia e per aver prestato (è il caso di dirlo) il suo volto alla celebre scena con fiamma ossidrica (la più sconvolgente) vista in Luca il contrabbandiere di Lucio Fulci;
Solvi Stubing, invece, è stata a lungo testimonial "bionda" nello spot televisivo della celebre birra Peroni;
Stefania D'Amario ci piace ricordarla al fianco del dottor Menard, ovvero infermiera nell'indimenticabile Zombi 2 di Lucio Fulci...
Di Silvestro asseriva a Massimo F. Lavagnini1 che aveva realizzato Le deportate della sezione speciale per confrontarsi "con un insorgere di violenza giovanile estrema", facendo ricorso alla Germania nazista quale parallelo con la società contemporanea italiana "dove iniziavano a nascere movimenti politici sovversivi come le Brigate Rosse. Il nazismo era una necessità in quel momento, perché ognuno si identificava con qualcuno che doveva avere una rivincita" (sic!)