Canne mozze - Film (1977)

Canne mozze
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1977
Genere: poliziesco (colore)
Note: Aka "A canne mozze". Musica di Manuel De Sica.

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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/05/08 DAL BENEMERITO GEPPO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/12/10
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Pessoa 1/06/17 17:19 - 2476 commenti

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Mafia movie vecchia maniera per Imperoli, con tanto di faida che sembra più sarda che siciliana. Sabàto perde l'ennesimo treno per il cinema di serie A buttando alle ortiche un bel personaggio. Molti spunti interessanti, soprattutto durante il sequestro, sono stati colpevolmente tralasciati dalla sceneggiatura che mostra evidenti falle logiche. Un incedere progressivo e meno grossolano degli eventi gli avrebbe dato spessore. In media con i prodotti simili del periodo, senza spunti memorabili. Per appassionati.
MEMORABILE: Disgustosa le scene al mattatoio, assolutamente gratuite.

Geppo 20/05/08 17:35 - 316 commenti

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Interessantissimo noir sceneggiato da Luigi Montefiori in arte George Eastman. Un ottimo sicilan-mafia-movie con atmosfere tipicamente western. Il film in questione resta comunque un pezzo estremamente raro. Misteriosamente assente dal panorama home video italiano e altrettanto misteriosamente scomparso dalla programmazine televisiva.

Daidae 26/01/09 01:43 - 3178 commenti

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Deliziosissimo noir del bravo Imperioli, interpretato discretamente da Sabato, Richardson e dal compianto Dottesio. È il classico noir anni 70, ma invece di temi mafiosi o criminali è trattato il tema della vendetta personale; non manca una spruzzata di sentimento ed erotismo. Film rarissimo che merita una edizione in dvd.
MEMORABILE: La fucilata al primo stupratore.

Homesick 2/09/09 18:24 - 5737 commenti

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Infimo e indegno della fama di culto di cui gode. Tolta la parte centrale in villa che gioca d’anticipo su Vacanze per un massacro, questo noir diretto da Imperoli – regista più meritevole di essere ricordato per le sue commedie erotiche con la Guida – pecca di debolezza, ingenuità e approssimazione, oltre che di personaggi terribilmente insulsi (su tutti, quello di Richardson). La trama procede per intimidazioni, qualche nudo elargito dalla Brown, tentativi di stupro e fucilate, con la faccia di Sabàto fossilizzata in un’unica espressione.

Renato 13/05/10 12:17 - 1648 commenti

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Poco da salvare, secondo me. Dopo un bell'inizio a luparate il film si trasforma nella solita storia del sequestro di 2 riccastri da parte del bandito, con susseguente ribaltamento dei ruoli tra i 2 uomini; purtroppo però la sceneggiatura non approfondisce assolutamente nulla, e quando la Brown (bellissima, va detto) dice "ti amo" a Sabàto non si riesce a non sorridere sarcastici. Produttivamente è un film poverissimo (il commissariato ricreato in due squallide stanze), sorprende però sentire una canzone di De André nella colonna sonora (Amore che vieni, amore che vai).

Herrkinski 15/06/10 01:50 - 8103 commenti

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Questo noir d'ambientazione sicula non mi è affatto dispiaciuto; infatti, oltre alla location insolita (con scenari talvolta quasi da spaghetti-western), può vantare un impatto rozzo e barbaro assai efficace: tra fucilate devastanti, maschilismo da osteria, canzoni cantautoriali che contrastano con la violenza generale, Sabàto imperturbabile eroe negativo, mucche abbattute al macello (dal vero!) e finale alla Merola-movie, il film si ritaglia un posto nella memoria del cinefilo. Ritmo altalenante e storia d'amore evitabile, ma il resto merita!
MEMORABILE: Le fucilate nel finale.

Nando 23/10/10 02:07 - 3814 commenti

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Un evaso trova rifugio in una villa ove albergano due laidi sposini. Nonostante l'impegno la pellicola è carente, la narrazione cerca l'inganno ma tutto termina e pare risaputo. Sabato continua col monocordismo interpretativo e cerca proseliti, la Brown è piacevolmente nuda!

Fauno 9/12/10 12:58 - 2212 commenti

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Discreto. Sottolineate e non con ironia ma con violenza profusa a piene mani, vigliaccheria e ruffianaggine di un sequestrato, faide, omertà, sfiducia nelle forze dell'ordine e nelle istituzioni, vendette, conti da regolare come ragioni di vita... un po' tutto un deja vu. Come già altrove il regista utilizza brani celeberrimi di De André per contornare i momenti più tragici e non è un errore perché calzano bene... Imperoli più che moralista è cronista, uno che semplicemente espone le cose così come stanno. Questo film però non è il suo meglio...

Gestarsh99 30/05/12 21:20 - 1395 commenti

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Dall'Arancia meccanica dei cagnolini arrabbiati il congedando Imperoli passa a spremere le arance rosse di Sicilia - quelle coltivate a canna di lupara - in un mafia/noir campagnolo di fuga, sequestro e vendetta pilotato a serbatoio in riserva dall'uccel di bosco Sabato (doppiato male e nemmeno in siculo...) L'incipit ingrana con ruspante efficacia cardiaca (la corsa tra i campi, la perlustrazione della villa isolata) ma tutto il prosieguo scema nella "sincope" di Stoccolma, troppo compresso tra precipitosi innamoramenti, improbabili cinismi coniugali e magrissimi segmenti di burocrazia investigativa.
MEMORABILE: Attilio Dottesio nei panni di boss paraplegico sballottato a destra e a manca come un pacco postale...

Nicola81 19/04/15 14:27 - 2857 commenti

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Ingredienti tipici dello spaghetti-western (faida a suon di fucilate, vendetta da compiere, paesaggio arido) riadattati in chiave poliziesca, come imponeva la moda dei '70. Sommario nelle psicologie dei personaggi e sbrigativo nella narrazione, ma diretto con rozza efficacia e la costante presenza dei carabinieri lo rende più moderno e quindi più credibile del similare Quelli che contano. Sabàto è monocorde, la Brown tanto deliziosa quanto improbabile, ma io film come questo non li stroncherò mai...
MEMORABILE: La parte iniziale e quella conclusiva.

Mario Imperoli HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Mia moglie, un corpo per l'amoreSpazio vuotoLocandina Blue jeansSpazio vuotoLocandina Come cani arrabbiatiSpazio vuotoLocandina Istantanea per un delitto

Johnnyb 3/08/16 11:56 - 3 commenti

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Pur girato con pochi soldi, il film ha dalla sua la fotografia di Romano Albani e Mario Imperoli, regista dai modi e tempi tutti suoi che sapeva caratterizzare le attrici come pochi altri. E se Sabàto è stranamente efficace, le attenzioni vanno tutte su Ritza Brown, bellissima e nudissima, a cui è riservata anche una scena di stupro di rara crudezza che sembra anticipare Avere vent'anni e Sotto accusa. Viscidissimo John Richardson.
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  • Homevideo Zender • 21/05/08 08:04
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Come ben dice il nostro caro Geppo:
    Misteriosamente assente dal panorama home video italiano e altrettanto misteriosamente scomparso dalla programmazine televisiva. L'unica edizione preziosa è la VHS tedesca "Olympia" in lingua italiana. Esiste anche una vhs canadese, a quanto pare, di pessima qualità.
    Eco allora, in tutto il suo splendore, la vhs Olympia in questione:

    Ultima modifica: 21/05/08 16:13 da Zender
  • Discussione Gestarsh99 • 1/06/12 16:32
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Zender, quel mio "cagnolini arrabbiati" non si riferisce al film di Bava ma al semiomonimo pariolini-movie dello stesso Imperoli,
    Come cani arrabbiati (1976).

    P.S.: Il nome del regista riportato nella scheda ha una i di troppo (Imper-I-oli) che andrebbe cestinata ;)
  • Discussione Zender • 1/06/12 19:17
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Sì, certo, evidentemente quando ho richiamato il titolo mi è comparso anche quello di Bava e avendo fatto in velocità ho selezionato quello. Grazie della correzione.
  • Musiche Gestarsh99 • 4/06/12 13:28
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Durante il film una radio accesa trasmette le note riconoscibili di uno stupendo brano di Fabrizio De Andrè, tratto dal suo terzo album registrato in studio, Volume III (1968):

    AMORE CHE VIENI AMORE CHE VAI
  • Musiche Gestarsh99 • 4/06/12 13:35
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Sembra proprio che Imperoli avesse un debole musicale per il grande Fabrizio De Andrè, infatti dopo aver inserito ben due brani del cantautore genovese nel precedente Come cani arrabbiati (ossia La canzone di Marinella e La ballata di Michè), anche qui gli porge i suoi omaggi infilando via radio un altro suo meraviglioso pezzo: Amore che vieni amore che vai, del 1968.
  • Discussione Zender • 4/06/12 15:00
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Non ho capito perché hai diviso le due informazioni, Gest (entrambe interessanti ed entrambe riguardanti le musiche). Giusto parlarne in MUSICA.
  • Discussione Gestarsh99 • 4/06/12 15:04
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Quella che avevo messo in Generale era un'ipotesi personale, nel senso che potrebbe trattarsi solo di coincidenze e non di preferenze registiche (infatti ho scritto "sembra che Imperoli avesse un debole per De Andrè"...)
  • Discussione Zender • 4/06/12 16:52
    Capo scrivano - 47768 interventi
    Beh, ma in musica è lecito fare ipotesi e discutere, è solo curiosità che è strutturato in modo diverso.
  • Homevideo Johnnyb • 22/07/16 11:30
    Galoppino - 23 interventi
    di questo film in pratica circolano tre master: questo della Olympia, la New Pentax e uno marcato Bruno Vani: ci sono differenze nella durata e nelle edizioni ? quello di Vani dura 86' 48" compresi i cartelli di fine primo tempo/secondo tempo