Thriller poliziesco dalla bella atmosfera, quasi noir nei personaggi e nei colori cupi e degradanti. Woods regge la parte benissimo, regalando vari momenti di grande spessore, ben supportato da Durning in versione spalla bonaria. L'intrigo giallo è poco machiavellico e prevedibile, ma si fa seguire fino a un finale teso e violento di buon impatto.
MEMORABILE: "Ho una notizia buona e una cattiva: la buona è che sono un poliziotto e devo arrestarti. L'altra che mi hanno sospeso e non me ne frega un cazzo".
Thriller piuttosto cupo dove il mondo è un mondaccio e le brave persone sembrano scomparse. Il protagonista (Woods) ha problemi familiari, è il classico poliziotto disilluso, ha un capo bastardo e per un caso all'apparenza più semplice, si ritroverà molte più gatte da pelare di quel che pensa. Il ritmo è altalenante e ogni tanto la pellicola si perde un po’. Impressionante Woods (il sergente) che indaga tranquillamente sul luogo del delitto, con dietro una morta piena di sangue appesa per i piedi. Nel complesso, davvero niente male.
MEMORABILE: Il protagonista, per far addormentare la figlia di 8 anni, le descrive azioni di polizia senza omettere alcun particolare.
Woods in un ruolo che sembra tagliato apposta per lui: poliziotto rude e scostante, con vita familiare disastrata (la moglie lo pianta portandosi via la figlioletta cui era molto legato), insofferente alla disciplina e strafottente nei confronti di colleghi e superiori, che dopo essersi imbattuto su un delitto di particolare ferocia riapre le indagini su altri crimini irrisolti, nella convinzione che si tratti di omicidi seriali. Personaggio non originale ma ben interpretato, inserito però in un film non molto curato a livello di sceneggiatura
MEMORABILE: Il racconto della buonanotte: ladri e poliziotti scandalizzano la moglie, ma la favola di Cappuccetto rosso non è forse più paurosa?
Un film poco citato, considerato forse minore nella filmografia di James Woods, tuttavia un vero thriller costruito su misura dell'attore protagonista: rude, burbero, nervoso e ambizioso, per non dire "bronsoniano". Brutali gli omicidi (anche se non si vede mai l'atto).
E' avvolto da una cappa di opprimente pessimismo il mondo rappresentato in questo thriller di James B. Harris. In questo contesto si staglia la figura del protagonista, poliziotto dai (molti) lati oscuri, ben interpretato da James Woods. Film dal ritmo serrato, ben diretto e che si avvale di buone scene d'azione e di un'adeguata caratterizzazione psicologica dei personaggi. Tutto sommato un film gradevole e ben realizzato nel suo genere.
Poliziesco solido e asciutto, che porta al cinema uno dei romanzi di James Ellroy ambientati negli anni '80. Grazie a un James Woods in buona forma e a una sceneggiatura essenziale, lo spettatore è abbastanza coinvolto anche se la definizione dei personaggi è un po' piatta e molto lontana dalla disperazione tangibile nei romanzi dello scrittore noir americano. Scena finale alla Clint Eastwood.
Veterano di Hollywood, seppure con pochissimi lavori alle spalle, Harris dirige, sceneggia e produce questo discreto thriller in perfetto stile anni 80, tratto da un romanzo di Ellroy e incentrato sulla caccia al solito serial killer. La storia è tutto sommato semplice. Infatti l'attenzione viene posta più sul personaggio interpretato da Woods, poliziotto oscuro ma efficace che va sempre fuori dagli schemi. Un paio di scene splatter confermano la buona mano del regista e il finale nero ne sottolinea la predisposizione al pessimismo. Da vedere.
MEMORABILE: Il ritrovamento del primo cadavere; Lo scontro in casa del poliziotto corrotto.
Benché tratto da un romanzo di James Ellroy, questo poliziesco/thriller non ha certo nell'originalità il suo punto di forza: c'è ancora un poliziotto dai modi disinvolti e dalla vita familiare problematica che indaga su una serie di brutali omicidi. Tuttavia, è proprio il ricorso ai consolidati stereotipi (compresi il pessimismo di fondo e l'epilogo giustizialista) che lo rende piacevole agli occhi dell'appassionato del genere. Woods perfetto per la parte, bravi anche la Warren e Durning, Forse un po' vaghe le motivazioni del serial killer.
Thriller dalle forti venature poliziesche, con diversi riferimenti sia al giustiziere di Bronson che al famoso ispettore Callaghan. L'idea era molto buona, purtroppo il prodotto finale è appena sufficiente: James Wood se la cava bene, Durning è un po' in ombra, il resto del cast non è il massimo, il film è alquanto noioso e si risolleva solo nel finale. Vedibile.
MEMORABILE: Le poesie sui quadri; Le scritte dell'assassino; La frase "Un uomo sensibile e con del talento".
Giallo-poliziesco tratto da un romanzo del grandissimo James Ellroy, B-movie un po' sgangherato ma di classe grazie a un magnifico James Woods. Peccato per i buchi di sceneggiatura e le numerose lacune dell'intrigo che, se assenti, avrebbero senz'altro reso questo buon film quasi un capolavoro. Tuttavia non ci si annoia grazie al buon ritmo, al pessimismo cosmico e al cinismo marcato Ellroy, alle alte dosi di violenza e alla professionalità del grande Woods. I fan del poliziesco sordido fine anni '80 gradiranno senz'altro; non un capolavoro ma un piccolo film pienamente godibile.
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