Per anni è stato un classico reperibile in ogni videonoleggio di vhs degno di questa attività (la label era la toscana General Video, quella con custodie cartonate). Si tratta di un modesto eco-vengeance ispirato, come il più interessante I Carnivori, dal prototipo hitchcockiano Gli Uccelli. L'accanimento dei "migliori amici dell'uomo" è generato da effetti indotti da un vicino reattore nucleare (quindi, ancora oggi, tema attuale). Nulla di particolare da segnalare, se non la presenza, nel cast, di Linda Gray, da lì a breve destinata a diventare famosa come Sue Ellen nella "Soap Opera" Dallas.
Animal attack di certa caratura, che funziona meno del Branco ma ha dalla sua notevoli impennate quando i cani cominciano a menar strage (alla mostra canina, al campus universitario e nella doccia, facendo a brani le grazie di Linda Gray). Notturno, quasi carpenteriano (l'attacco nel garage), illuminato da una patina grindhouse che ne amplifica il fascino settantiano. A parte qualche dialogo "scientifico" di troppo e attori ingessati, resta un fiore all'occhiello del cinema della natura contro. Curiosa la chiusa finale, che sembra anticipare Artigli.
MEMORABILE: L'attacco al bivacco notturno; I cani ripresi al ralenti; Il dobermann che imita Norman Bates; L'attacco al campus dagli echi romeriani; Il gatto.
Il genere mi piace, ma questo film non sono proprio riuscito a digerirlo. La regia risulta piuttosto sciatta e gli attacchi dei cani, oltre a non essere perfettamente visibili (ma questo dipende dalla non eccelsa qualità della vhs), non fanno nemmeno troppa paura. In ogni caso l'atmosfera tipicamente seventies (a me particolarmente cara) riesce - in parte - ad attenuare i numerosi difetti che affliggono la pellicola.
Nella prima parte l'autore sembra più interessato a mostrare l'aspetto scientifico-filosofico della vicenda: in effetti gli scienziati si spingono verso spiegazioni che vanno dagli ormoni al comportamento sociale degli animali. L'impressione è che il regista sia poco interessato agli attacchi canini, poiché hanno importanza marginale e vengono ripresi solo al buio, generando confusione e poco pathos. Poi, con il passare dei minuti, inspiegabilmente si abbandona il discorso ecologista della natura contro e si lascia solo spazio ad attacchi che citano Psyco e i "classici" assedi zombeschi. Il finale poco esplicativo lascia amaro in bocca. Mediocre.
Interessante animali assassini anni '70 con una storia costruita abbastanza bene, anche se ha i suoi piccoli problemi. Si parte dai dialoghi iniziali, in cui la storia gira intorno noiosamente alla centrale nucleare e all'università. Peccato davvero per la parte tecnica, perché il film ha un montaggio da Grindhouse e si alternano scene pulite con altre rovinatissime. Anche se la regia tenta di dare il meglio, la fotografia inesistente e la recitazione non aiutano la suspance. Per fortuna il sorprendente finale non è da buttare.
Interessante. Il caro amico dell'uomo in questo caso si rivela il suo più mortale nemico facendo strage degli abitanti di una piccola cittadina americana. La tensione è costante e il cast (da segnalare la Gray) si impegna lodevolmente. Da ricordare la sanguinosa scena della doccia e il bell'assedio nel garage (le citazioni si sprecano), ma soprattutto il massacro nella scuola. Ben realizzato, nel suo genere merita e non poco.
MEMORABILE: Gli odiosi studentelli che ricevono la giusta punizione sotto visita degli amichevoli cagnolini.
Più di una similitudine col coevo Il branco, oltre che nel tema portante anche nei vari assedi mutuati dalla classica cinematografia zombesca. Gli attacchi dei cani, seppur realizzati discretamente, non indugiano in eccessivo splatter; molto spazio viene dato alle varie supposizioni pseudo-scientifiche dei protagonisti, che a dirla tutta annoiano a morte e riducono drasticamente il ritmo della pellicola, già claudicante. In definitiva un eco-vengeance nella norma, magari da vedersi in tandem col già citato Il branco (armati di molta pazienza).
Se qualcuno spera di vedere scene stile Suspiria o Tenebre potenziate dal branco, eviti pure qualsiasi approccio, perché qui il fattore emotivo prevale nettamente su quello cruento e lo splatter è ben lontano... Come altri film dello stesso genere c'è invece una forte denuncia sia sulla pericolosità di certi esperimenti (riguardo ai quali le popolazioni vengon puntualmente tenute all'oscuro), sia sul gigioneggiare delle autorità, che per non diffondere il panico e per non rallentare il business, la macchina da soldi, tendon sempre a minimizzare le catastrofi.
MEMORABILE: Il solito grassone di turno che centuplica i danni; La scena della doccia.
Il successo de Lo squalo fece si che in poco tempo venissero sfornati parecchi film con protagonisti animali assassini; in questo caso ad assumere tale ruolo sono niente meno che i migliori amici dell'uomo. Il film è un classico "serie B" senza grandi pregi, ma risulta tutto sommato vedibile grazie a un discreto ritmo, soprattutto nella parte finale (che richiama atmosfere da La notte dei morti viventi). Immancabile, e abbastanza inutile, la citazione da Psyco con la vittima che fa la doccia. Cast attoriale dignitoso.
Fortemente debitore de Gli uccelli di Alfred Hitchcock, Dogs non soffre di particolari pecche, a parte quelle classiche difficilmente sradicabili da un prodotto low-budget. Salta subito all'occhio, invece, un'atmosfera riuscita e inquietante, soprattutto quando i cani non si vedono, ma si sentono agghiaccianti ululati nell'oscurità (un po' come accadrà in Un lupo mannaro americano a Londra). Buona la tensione e divertente il chiarissimo omaggio a Psyco, in cui un dobermann massacra una donna sotto la doccia. Tutto sommato merita un'occhiata.
Can che abbaia talvolta morde eccome. Se poi il suo sonno è interrotto da centrali nucleari nei paraggi, neanche dirlo. A non azzannare né irradiare è invece l'eco-revenge, che sull'inerziale fronte realizzativo mena il cane orrorifico per l'aia telefilmara. E per il miglior amico del cinema son più le onde alfa dei bpm accelerati. Unico flebile spiffero nei minuti finali, dove il grand-guignol si schiarisce rumorosamente la voce. Poi arriva il finale aperto che vorrebbe minacciare un sequel felino, ma in quella la banda sonora è sovrastata dalle risate. Cinefilia-cinofilia: 0 a 0.
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Mi e sempre piaciuto pensare che Artigli (del 1991) sia una specie di pseudo-sequel di Dogs, con quella chiusa a stop frame sul gatto "iroso" (che quasi ruggisce) nel "dogs attack" di Brinckerhoff.
vero, l'ho pensato anch'io, e l'ipotesi si può applicare di traverso anche all'omonimo del 77. a me comunque il finale ha ricordato la presentazione simil-MGM della MTM Enterprises, e ho riso molto.
CuriositàZender • 1/04/21 18:28 Capo scrivano - 47726 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:
Come caspita farà a uscire per la No Shame se la No Shame è da un bel po' che ha chiuso i battenti
Effettivamente me lo sono chiesto anch'io. Ma sia Dvd Store c he Amazon indicano No Shame come casa editrice. C'è da dire che Dvd Store indica un generico "Prossimamente" mentre Amazon lo indica come non disponibile. Forse è un prodotto che doveva uscire a suo tempo e che per qualche motivo è rispuntato come da pubblicare (mac he non lo sarà, visto la chiusura della casa editrice)?
Come caspita farà a uscire per la No Shame se la No Shame è da un bel po' che ha chiuso i battenti
Effettivamente me lo sono chiesto anch'io. Ma sia Dvd Store c he Amazon indicano No Shame come casa editrice. C'è da dire che Dvd Store indica un generico "Prossimamente" mentre Amazon lo indica come non disponibile. Forse è un prodotto che doveva uscire a suo tempo e che per qualche motivo è rispuntato come da pubblicare (mac he non lo sarà, visto la chiusura della casa editrice)?
Era stato annunciato nel 2008, ma non uscì mai
E temo che questa "seconda" uscita sia praticamente impossibile, visto che la No Shame non esiste piu