Il corpo - Film (1974)

Il corpo
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1974
Genere: erotico (colore)
Note: Aka: "Corpo - paratiisi tuhoutuu "; "El Cuerpo"; "To Kormi"; "Laura"; "The Body".

Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Intrighi diabolici di matrice lenziana (d'altra parte quando c'è di mezzo Carroll Baker...) in Venezuela. E' qui che vive Antoine (Salerno), il quale subito dopo i titoli di testa fa giusto in tempo a scendere dalla barca che al porto due ceffi del posto lo riempion di legnate. In suo soccorso arriva il bell'Alain (che non è Delon ma Mann), un giovane perditempo che Antoine, un po' per ringraziamento un po' perché ne ha bisogno, assume per fargli riparare le sue barche in attesa della stagione turistica. Lo invita anche ad abitare per un po' sulla sua isola "personale", dove cioè...Leggi tutto esiste solo la casa in cui vive con la bella Princèss (Araya), vale a dire il corpo del titolo, che Scattini riprende in ogni modo possibile con dovizia di (giustificati) primi piani. Lei è una tentazione, Antoine segretamente la maltratta e Alain non può che cedere al fascino. Quando la vede fare il bagno, correre nuda sulla spiaggia c'è poco da fare. Lei lo sa e ne approfitta, perché arrivati a un certo punto chiederà ad Alain il gran favore: dai, ammazzamelo che chiudiamo la pratica e ci sposiamo. Ma c'è di mezzo anche la moglie (Baker) di Antoine, ancora innamorata di lui: odia a morte Princèss, beve, soffre ed è bene non sottovalutarla. Ma qui siamo già nell'ultima parte, perché in realtà il film è soprattutto il racconto della passione tra lui e lei: lui semplice e ingenuo come l'espressione di Mann suggerisce, lei più interessata e ambigua come – anche qui – lo sguardo felino di Zeudi lascia intuire. Tra loro un Enrico Maria Salerno che fa da terzo incomodo: non sospetta nulla, prosegue a "violentare" selvaggiamente la sua compagna come fosse cosa normale, tratta da amico il nuovo assunto ed esibisce una volta di più una qualità nella recitazione ovviamente da altri del cast non avvicinabile. Per quanto in possesso delle facce giuste (Baker compresa) nessuno di loro aggiunge infatti troppo spessore ai personaggi e Scattini punta così anche sugli scenari naturali, sull'ambientazione esotica che permette di uscire un po' dalla norma pur nella riproposizione di un intreccio stantio. Ed è proprio il clima insolito, in un Venezuela lontano dal vacanziero, a salvare in parte il film, che nella sua costruzione ha ben poco da dire offrendo soprattutto prolungati amplessi, baci, carezze, un'Araya che si rotola in riva, ammicca e un Mann soggiogato che le risponde con sguardo ebete.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/07/08 DAL BENEMERITO HOMESICK POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/08/17
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Homesick 5/07/08 16:53 - 5737 commenti

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La cornice caraibica (Trinidad), la regia di Scattini e la presenza della Venere etiope Araya fanno subito pensare ad uno dei tanti esotici prodotti negli anni Settanta, ma nonostante qualche sequenza erotica lo sviluppo della storia è in realtà più prossimo a Ossessione e I diabolici. Salerno eccelle nel ruolo dell'alcolizzato - peraltro in vena di pratiche sessuali tutt'altro che fini - e la Baker lascia sempre il segno.

Il Gobbo 7/09/11 22:45 - 3015 commenti

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Non appena la titolare del corpo de quo appare per la prima volta si capisce come andrà a finire questo quasi-remake di Ossessione. Rispetto ai rischi latenti le battute esistenziali sono poche e asciutte, il gigionismo di Salerno entro i limiti del patto di stabilità e Manzella (doppiato da Massimo Turci) meglio del solito. Quanto a Zeudi Araya, per essere, era. Un po' sgangherato il montaggio dell'amplesso sulla spiaggia, con la sabbia che a ogni stacco va e viene dagli occhi della Zeudona.

Stefania 21/11/11 05:01 - 1599 commenti

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Più che un corpo, solido e tridimensionale, una figura piana dalla geometria elementare, un triangolo tracciato col righello: non c'è nessuna interessante evoluzione o imprevedibile rovesciamento dei rapporti di forza tra lui, lei e l'altro. Come prescrive l'aritmetica del noir, il Fato fa giustizia, ma non si era mai visto il Fato materializzarsi in una carta d'imbarco! Drammone blandamente erotico, assolato e sudaticcio, sbrigativo nello svolgimento e avvilito da un finale quasi da barzelletta. Solo per i nostalgici di Zeudy Araya, credo!
MEMORABILE: Il gioco della verità: "Tu sei solo un corpo...".

Nando 23/09/12 02:31 - 3810 commenti

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Melodrammone con tinte lievemente erotiche che ricalca il solito malsano triangolo amoroso. L'ambientazione di Trinidad regala qualche valido scorcio e Salerno gigioneggia grandemente nella parte del fallito ubriacone. Mann è monolitico mentre l'Araya mostra sensualità di alto livello. Finale scontato, ma la messa in scena con giustificazione finale appare veramente ridicola.

Daidae 21/02/13 02:55 - 3168 commenti

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Mediocre mistura di thriller ed erotismo, che guadagna punti solo per la presenza della bellissima Araya. Il cast maschile è appena sufficiente (un giovane Manzetti e il navigato Maria Salerno qui non troppo in forma). Prevedibile e banale, ridicolo il finale.

Faggi 24/11/17 15:32 - 1549 commenti

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Quasi-pasticcio thriller-erotico (si approssima soltanto a codesti generi) con un finale talmente ridicolo e implausibile da fargli sfiorare la condanna al monopallino. Forse puntava molto (tutto?) sulla fisicità di Zeudi Araya, essendo la vicenda un modesto adattamento di trame ben note, girata senza carattere; gli altri nomi (e più solidi) del cast (Salerno e Baker) fanno il loro professionale dovere. Non mi smuovo dall'idea che il prodotto, pur non abominevole, sia comunque destinato al regno del dimenticatoio.

Rufus68 15/02/19 23:48 - 3825 commenti

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Scattini riesce lentamente a liberarsi dalle spire asfissianti del softcore o del sexy-esotico per consegnarci un'operina giudiziosa sul topico triangolo d'amore e morte (isso, essa e 'o malamente). La Araya possiede il corpo in questione, ma recita la Lady Macbeth in maniera sciapetta; Mann se la cavicchia. A intorbidare meritoriamente il tutto sono i leoni: la Baker, debitamente carogna e un bravo Salerno, laido bianco in trasferta morale. Finale leggerino, nonostante la tragedia.

Herrkinski 9/05/20 14:21 - 8072 commenti

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Ideale conclusione della trilogia esotico/erotica di Scattini, vede una Araya ormai consapevole del suo ruolo di sex-symbol che è qui contesa tra un sempre intenso Maria Salerno e un inquieto Mann, mentre l'algida Baker tesse le sue trame di lenziana memoria. Il film beneficia delle bellissime location tropicali, fotografando una Trinidad realistica e mai troppo cartolinata, quasi spettrale, nella quale i protagonisti si muovono solitari verso un destino ineluttabile, ben reso nel finale beffardo tipicamente 70s. Forse il più meritevole della trilogia.

Reeves 29/07/21 22:38 - 2172 commenti

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Film emblematico di quanto l'erotico anni Settanta spesso non avesse grandi pretese. Qui si rende ridicolo anche un grande attore come Enrico Maria Salerno, appesantito e con la calvizie che lo invecchia in modo un po' goffo. La Araya è davvero bellissima e recita il ruolo della sex-symbol. Quella che ne esce meglio è la intrigante (in tutti i sensi) Carroll Baker.

Buiomega71 18/08/21 00:53 - 2901 commenti

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Il miglior Scattini del trittico con la Zeudi (finalmente quì subdola e ambigua manipolatrice, non esente da statuari nudi integrali e da una patina di meschinità) che rimanda al polanskiano Cul-de-sac (l'isola, gli uomini falliti e perduti, le donne debosciate, gli intrighi, i rancori, i piani diabolici) con atmosfere esotiche asfissianti e morbosette e qualche centimetro di pelle in più negli amplessi. Strepitosa la Baker sfatta e cinica pseudo Jayne Mansfield (ben più sexy della Araya). Il classico finale scattiniano all'aeroporto muta in crudele beffa e inaspettata spietatezza.
MEMORABILE: Tutti e tre al largo, sulla barca dove salta fuori la verità; La pistola scarica; La brutale costrizione sessuale di Salerno ai danni della Araya.

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  • Musiche Ciavazzaro • 21/03/10 11:19
    Scrivano - 5591 interventi
    Sempre Umiliani:
    http://www.youtube.com/watch?v=5Vp17zg8-30&feature=related
  • Homevideo Noir • 8/02/11 23:29
    Galoppino - 573 interventi
    In uscita l'8/03/2011 per Cinekult
    Ultima modifica: 20/10/15 17:00 da Zender
  • Homevideo Ciavazzaro • 20/05/11 14:40
    Scrivano - 5591 interventi
    Qualcuno sa sull'integralità della copia trasmessa da mediaset ?
  • Musiche Quidtum • 12/10/11 14:39
    Custode notturno - 2201 interventi
    La colonna sonora de Il corpo venne riutilizzata dal maestro Umiliani anche per un film successivo del 1976, Eva nera di Joe D'Amato.
    Ultima modifica: 12/10/11 14:40 da Quidtum
  • Homevideo M.shannon • 30/08/13 04:16
    Disoccupato - 307 interventi
    screens da DVD X-Rated a quanto si dice il dvd Cinekult non presenta un particolare upgrade della qualità video, ma personalmente non l'ho visionato.


    Ultima modifica: 30/08/13 08:12 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 18/08/21 10:07
    Consigliere - 25934 interventi
    Rassegna estiva
    EsoticaErotica
    Un'estate al tropico dei sensi
     

    Il miglior Scattini della trilogia con la sua musa Zeudi, che innesta il noir alla Postino suona sempre due volte in scenari esotici mozzafiato e al contempo assfianti e spettrali (il viaggio/fuga della Araya con Mann in barca, fino al villaggio fantasma è di rara suggestione) che sembra rifarsi al polanskiano Cul de sac (l'isola, gli uomini perduti e falliti, le donne debosciate, gli intrighi, l'odio e il rancore, i piani diabolici) e con la Araya finalmente in un ruolo dove non mostra solo la sua esotica bellezza (ambigua, manipolatrice, infida, venale e pianificatrice) nel suo ruolo più incisivo.

    Zeudi dona ancora statuari nudi integrali nelle classiche immagini sulla spiaggia e in mare come il sottofilone richiede, rispetto agli altri Scattini con la "regina nera" c'è qualche centimentro di pelle in più (ogni momento d'amore rubato con Mann appena Salerno non c'è o si gira dall'altra parte-di culto quella dell'amaca-) e il triangolo tra Salerno/Mann/Araya dona una morbosa tensione costante che sfocia nel gioco della verità, per concludersi in mare aperto, su una barchetta, preludio alla tragedia che incombe.

    La Baker brilla, poi, di luce propria, sfatta Jayne Mansfield ammantata  di cinismo che vomita disprezzo, frasi razziste e volgarità contro la Araya e si porta a letto Mann nella scena più conturbante del film, dove la bionda eroina dei gialli lenziani trasuda di fascino milfesco da ogni poro, surclassando la dea nera arayana.

    Atmosfere sordide, sudaticcie e appiccicose, con un quartetto attoriale in palla (grande Salerno in versione hemingwayana quasi sempre sbronzo, collerico e violento, che , tra i momenti migliori del film, stupra la Araya da tergo, con Mann che spia dalla finestra, in un rapporto di sottomisione che riduce la ragazza dalla pelle di luna a degradante ruolo di schiava sessuale, Mann c'ha la faccia giusta del tipo preso di mezzo dagli eventi, infilandosi in una situazione ben più grande di lui-notevole l'episodio notturno del tentato omicidio a Salerno, su commisione della Araya, e le due femmine, fulcro della vicenda, ognuna interessata al proprio tornaconto e dall'oscuro passato-almeno quello di Zeudi, che, saggiamente non viene spiegato, ma solo intuito quando una venditrice di cocco la riconosce come "ballerina promiscua" e lei fa la gnorri).

    Scattini ruba immagini bellissime (lo stormo di uccelli rossi), mostra la parte meno turistica di Trinidad, si autocita rimembrando la caccia allo squaletto della Ragazza dalla pelle di luna (quando Salerno racconta a Mann la cattura del Barracuda, e come siano le donne a eccitarsi di più alla vista del sangue) e ripropone (dopo La ragazza dalla pelle di luna e prima de La notte dell'alta marea) il finale all'aeroporto, ma, questa volta, al posto della mestizia, lo muta in un'inaspettata beffa del destino con aggiunta di una fulminante e improvvisa svolta spietata che lascia basiti.

    L'Arya che vuole che Salerno le compri un paio di scarpette (ma gira sempre a piedini nudi), per aumentare la sua carica seduttiva nei confronti povero Mann ormai cotto come un baccalà, e ci cammina sopra un pò goffamente, la pistola scarica, la disperata ricerca del gruzzolo che Salerno tiene nascosto, la lettera scritta che inchioderebbe gli "amanti criminali", il budino da mescolare, la Araya che si prova orecchini e vestitini davanti allo specchio poi viene presa dallo sconforto, la Araya che lava i pavimenti a carponi mostrando il lato b a Mann. Tutti tasselli di un "esotico/erotico" che non solo spicca nella filmografia di uno dei registi più sottostimati del nostro cinema "altro", ma in assoluto uno dei più fiammeggianti e "neri" del sottogenere al tropico dei sensi (mai come in questo caso).

    Notevole e orecchiabile lo score di Umiliani e suggestiva la fotografia di Antonio Borghesi.

    Insieme a La preda è forse il must "zeudiano" per eccellenza.
    Ultima modifica: 18/08/21 14:33 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 18/08/21 11:13
    Consigliere - 25934 interventi
    Discreto il dvd edito dalla CineKult (il master non parebbe restaurato come indica la dicitura sulla cover) che però presenta il film nella sua versione integrale, con i tagli censorei dell'epoca reintegrati (Leonard Mann che slaccia la vestaglia alla Araya e la scena d'amore che ne consegue e Salerno che prende brutalmente la Araya da tergo sono presenti nell'edizione della CineKult).

    Vhs PAC a parte (e non solo quella Dell'Espresso come scritto sopra), in giro cè pure un dvd tedesco che, tristemente, indica la durata di 75' (!), ma senza audio italiano, con la cover che riporta IL CORPO in italiano.

    Dvd CineKult:

    Formato: 1.85:1
    Audio: italiano, inglese, tedesco
    Sottotitoli: italiano per non udenti, mentre l'inglese e il tedesco hanno i sottotitoli per non udenti nelle rispettive lingue.
    Come extra: "Sesso ai tropici", speciale di 23 minuti sul cinema esotico/erotico italiano presentato da Michele Giordano con interventi di Roberto Gandus (sceneggiatore), Rosalba Neri, Maurizio Centini (direttore della fotografia), Corrado Colombo, Piero Vivarelli, Roberto D'Ettore Piazzoli, Aristide Massaccesi, Mark Shanon (Manlio Cersosimo).
    Durata effettiva: 1h, 29m e 10s

    Immagine al minuto 0.05.59.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images58/PDVD-223.jpg[/img]
    Ultima modifica: 18/08/21 14:57 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 18/08/21 11:21
    Consigliere - 25934 interventi
    Luigi Antonio Guerra nel film non c'è, il suo nome non compare nemmeno nei titoli di testa (in coda esce solo la parola FINE) dove sono menzionati solo Enrico Maria Salerno, Zeudi Araya, Leonard Mann e Carrol Baker e non fa nessuna comparsata (le comparse presenti nel film sono tutte di colore)

    Andrebbe tolto dal cast
    Ultima modifica: 18/08/21 13:08 da Buiomega71
  • Discussione B. Legnani • 18/08/21 11:54
    Pianificazione e progetti - 14946 interventi
    Buio: Strepitosa la Baker (ben più sexy della Araya). 

    Non faccio nessuna fatica  a crederlo!
    La Baker matura è forse la donna matura più bella dello schermo.
  • Discussione Buiomega71 • 18/08/21 12:08
    Consigliere - 25934 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Buio: Strepitosa la Baker (ben più sexy della Araya). 

    Non faccio nessuna fatica  a crederlo!
    La Baker matura è forse la donna matura più bella dello schermo.
    Confermo