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Durata: 2 stagioni
Anno: 2008
Genere: fiction (colore)
Regia: Carmine Elia
APPROFONDIMENTI: La fiction italiana: osservazioni e problemi
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/04/08 DAL BENEMERITO UNDYING
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- Non male, dopotutto:
Gugly - Mediocre, ma con un suo perché:
Disorder, Ultimo, Samuel1979 - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Ciavazzaro, Piero68, 124c, Ale nkf - Gravemente insufficiente!:
R.f.e., Siregon
Ho iniziato a seguire la serie un po' per caso, ma devo ammettere che Insinna è molto simpatico, lo definirei un nipotino (ma ancora ino) di Proietti e del maresciallo Rocca, in un prodotto dove a prevalere sono le schermaglie personali più che il giallo; la Filangieri se la cava meglio della Corna (non che ci voglia molto...) ma a colpire sono soprattutto la Bouchet, molto bella e simpatica, la Ralli e Roma, vista nella normalità di tutti i giorni eppure bellissima (diciamo alla Venditti).
Visto solo per la Bouchet (e mi dispiace molto che sia finita in questa schifezza). La Filangeri è molto bella e sa anche recitare, ma Insinna (uno dei personaggi televisivi attuali che odio maggiormente) è davvero insopportabile e le storie di una banalità imbarazzante.
Questa serie ha provocato in me la definitiva riluttanza nei confronti dell'accento 'romanesco'; una cadenza che ho sempre amato, ma davvero ora non se ne può più di sentirla ovunque, in qualsiasi film e fiction; questa poi era già particolarmente ben fatta, che bisogno c'era? Per di più sembra uno scimiottamento del maresciallo Rocca di Proietti. Comunque, bravo Insinna.
Emerita e falsissima schifezza (Ciavazzaro, aiutami a dire: "odio Insinna!") dalla quale si salva ben poco: Christiane Filangieri, davvero molto carina e pure piuttosto simpatica; le cosce sempre ben esposte della Corna; e la da me prediletta (ma in altri tempi) Barbara Bouchet, purtroppo finita, per motivi ritengo eminentemente "alimentari", in deprimenti fiction come questa qui...
Un concentrato del peggio che il nostro paese ha da offrire in termini di prodotto televisivo. Fotografia da diretta Rai, Insinna impresentabile specie se inquadrato con Christiane Filangieri. Non c'è nessun tipo di affiatamento fra i due e la location romana non potrebbe essere più piatta di così. Agghiacciante Luisa Corna nei panni di una ex femme fatale. Storielle tirate fuori dal cassonetto del'immondizia e ripulite con la morale tipica del primetime nazionalpopolare.
Più che un poliziesco è una fiction incentrata sulla comicità e sul rapporto tra Insinna e Filangieri. Anche se questa valutazione non sposta minimamente il risultato: pessimo. Un'altra, ennesima prova di quanto sia basso il livello di produzione delle fiction italiane. Regia pessima, sceneggiatura ridicola e personaggi improbabili. Per non parlare dei dialoghi. Ma c'è un insegnamento! A volte le scope sono buone ma sono i manici a fare schifo. Prendete Marco Bocci: ottimo commissario Scialoja in Romanzo Criminale, ridicolo in questo contesto.
Fiction poliziesca made in Italy, scarsa come tante altre. Non metto in dubbio che Christiane Filangieri sia una gran bellezza, né che le "madri" Barbara Bouchet e Giovanna Ralli dicano la loro (grazie al loro curriculum vitae), ma Flavio Insinna, chiuso il capitolo Don Matteo, è fin troppo "bambascione" e Antonio Catania rifà il suo personaggio de Il giudice Mastrangelo con Abatantuono. Rimane Luisa Corna, la quale, a parte essere una bella donna ed una brava cantante, non è certo una grande attrice. Inevitabile sequel con neonati. Bocciato.
Fiction italiana banale e scontata che racconta la vita familiare di una coppia di poliziotti. Il cast non è dei migliori (si salva solo la Bouchet mentre la Corna e Catania sono improponibili), le trame degli episodi sono scritte superficialmente e sono interessanti. Insomma, la classica fiction made in Italy trascurabile e a tratti quasi imbarazzante.
Una fiction italiana piuttosto mediocre, con vicende poliziesche telefonate e senza chissà quali colpi di scena. Risulta giusto sufficiente, grazie a un cast non eccelso ma volenteroso (si veda la coppia Filangieri-Insinna). Ci sono anche Barbara Bouchet (sottotono), Luisa Corna e il solito Antonio Catania. Merita giusto una visione, se ci si vuole rilassare davanti alla tv.
Fiction comico-poliziesca che alterna buoni episodi ad altri poco riusciti; Insinna, a metà strada fra il grande Sordi e Proietti, fa ridere ma a volte eccede in manie di protagonismo che lo rendono un po' indigesto. Catania è una buona spalla ma niente più e Bocci e la Filangieri non convincono appieno. In fin dei conti il prodotto, seppur nulla di trascendentale, è consigliabile (almeno agli amanti del genere).
Flavio Insinna HA RECITATO ANCHE IN...
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- Ascolti eccellenti anche ieri sera ( devo dire che anche io ho seguito le due puntate)...che dire, credo che la simpatia di Insinna sia innegabile, seguito a ruota dalla Bouchet e dalla Ralli. Certo le trame gridano vendetta: ieri sera il sospettato aveva come avvocato il padre di lei nonchè suocero di lui, e naturalmente le indagini continuavano (solo tra uomini ) anche a casa dopo una cena e davanti ad un bel bicchiere di whiskey....
- Dopo aver conosciuto di persona uno degli sceneggiatori di questo obbrobrio (ma non solo, purtroppo) capisco perchè la fiction Rai è ridotta in questo stato di sciatteria, insipienza e provincialismo senza pari al mondo.
- Columbo ebbe a dire:
la fiction Rai è ridotta in questo stato di sciatteria, insipienza e provincialismo senza pari al mondo.
Perlomeno possiamo dire che non fa torto al nostro paese... - Mdmaster ebbe a dire:
Columbo ebbe a dire:
la fiction Rai è ridotta in questo stato di sciatteria, insipienza e provincialismo senza pari al mondo.
Perlomeno possiamo dire che non fa torto al nostro paese...
Si, in effetti, vanno di pari passo... - Columbo ebbe a dire:
Dopo aver conosciuto di persona uno degli sceneggiatori di questo obbrobrio (ma non solo, purtroppo) capisco perchè la fiction Rai è ridotta in questo stato di sciatteria, insipienza e provincialismo senza pari al mondo.
Ma va??? - Si sa che più uno si allontana da un posto più diventa nostalgico ma vorrei fare un paio di considerazioni: lungi da me l'idea di difendere questo bel prodottino che sono costretto a sorbirmi ogni maledetta domenica perchè la mia compagna dice che deve imparare l'italiano ( in realtà parla meglio di me). Al tempo stesso pero vi posso assicurare che nelle Fiandre il programma televisivo più longevo, e più visto, è stato (grazie al cielo l'hanno interrotto) F.C. De Kampioenen una schifezza che al confronto Insinna sembra Laurence Oliver e questa fiction il Tenente Sheridan. Un umorismo che nemmeno alle elementari e delle riprese ed interpretazioni che definire amatoriali è fargli un complimento.
Questo solo per dire che secondo me esiste una certa categoria di pubblico, per cosi dire transeuropea, a cui piacciono cose meno impegnative e che magari non si sofferma sugli aspetti tecnici o narrativi di cio che guarda. Ovviamente non mi rallegro della situazione ma tant'è - Sai com'è, l'erba del vicino è sempre più verde...
- Jandileida ebbe a dire:
Si sa che più uno si allontana da un posto più diventa nostalgico ma vorrei fare un paio di considerazioni: lungi da me l'idea di difendere questo bel prodottino che sono costretto a sorbirmi ogni maledetta domenica perchè la mia compagna dice che deve imparare l'italiano ( in realtà parla meglio di me). Al tempo stesso pero vi posso assicurare che nelle Fiandre il programma televisivo più longevo, e più visto, è stato (grazie al cielo l'hanno interrotto) F.C. De Kampioenen una schifezza che al confronto Insinna sembra Laurence Oliver e questa fiction il Tenente Sheridan. Un umorismo che nemmeno alle elementari e delle riprese ed interpretazioni che definire amatoriali è fargli un complimento.
Questo solo per dire che secondo me esiste una certa categoria di pubblico, per cosi dire transeuropea, a cui piacciono cose meno impegnative e che magari non si sofferma sugli aspetti tecnici o narrativi di cio che guarda. Ovviamente non mi rallegro della situazione ma tant'è
Confermo. - Nel primo episodio della prima stagione, nei panni di Don Vergara c'è l'attore siciliano Mario Pupella
