Bad Guy - Film (2001)

Bad Guy

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/04/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO
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Mascherato 26/04/08 11:04 - 583 commenti

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Tematicamente Bad Guy non aggiunge nulla alla nostra conoscenza di Kim Ki-duk. La sua è un'ossessione per le complicate relazioni d'amore, quasi sempre sfocianti nel sadomasochismo. Non fa eccezione quella tra Han-ki, magnaccia di Seul e Sun-hwa, la studentessa che avvierà alla prostituzione solo perché lo ha rifiutato. Lui la spia durante gli amplessi; lei, un po' alla volta, non potrà fare a meno di lui. Molti più dialoghi del solito ed un anacronismo di quelli che ci hanno fatto amare Prima della pioggia di Manchevski.
MEMORABILE: I tuoi fiori, brano di Etta Scollo, cantautrice siciliana emigrata artisticamente in Germania, figura nella colonna sonora.

Capannelle 10/03/09 16:33 - 4398 commenti

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Storia classica di odio-amore declinata con toni crudi e surreali. Perché la storia del debito contratto dalla studentessa è a dir poco strana. Perché abbiamo a che fare con un trio di papponi dall'animo sentimentale e imbranati, tra cui primeggia una copia di Jake la furia che picchia, non parla e... sublima la propria amata aldiquà del vetro. Struggente in un paio di sequenze, lentuccio altrove. Non è memorabile ma si ricorda come un'opera original con toni quasi da neorealismo.

Satyricon 21/08/10 01:23 - 147 commenti

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Classico binomio amore-odio che nel mondo di Ki-Duk non è dai tratti prevedibili, ma porta in sé dinamiche a noi sconosciute per cui una vicenda inzia in un modo e finisce come non riesci ad immaginare. Esteticamente meno intrigante di altri suoi film, a tratti claustrofobico, soprattutto nel rappresentare l'ossessione, la frustrazione, la sofferenza di Han-Ki nei confronti della ragazza che punisce per il suo rifiuto. Grande esempio di romanticismo.

Daniela 26/10/11 08:35 - 12622 commenti

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Un tipo di poche parole (poi capiremo il perché) punisce una studentessa che l'ha umiliato costringendola a prostituirsi e facendole subire violenze e supprusi, mentre la osserva celato dietro un falso specchio Ma è vendetta oppure una forma, sia pure malata, di amore? Variazione sul rapporto carnefice-vittima, in cui l'insistenza sugli aspetti più degradanti e morbosi si accompagna a squarci lirici di intenso romanticismo, con tocchi surreali (la ragazza che scompare in mare, le fotografie "impossibili"). Originale, da vedere.
MEMORABILE: Quando lui accende una luce, rendendosi visibile al di là dello specchio

Mickes2 1/08/11 17:32 - 1670 commenti

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Kim ki-duk ci racconta una storia che parla di sofferenza, sfruttamento, sottomissione, violenza. Ci immerge in un microcosmo malavitoso ai margini, quasi ossessionante – e ossessionato - facente parte di una società allo sbando. I temi presenti ne L’isola vengono riproposti, ma questa volta con una cifra stilistica differente, molto più curata ed incisiva: per la prima volta ci regala immagini e sequenze davvero poetiche, intrise di romanticismo, ma sempre con quella vena di surrealismo e degradazione a lui molto cari. Ammagliante ed avvolgente.
MEMORABILE: Il rapporto tortuoso ma allo stesso tempo romantico che si crea tra Sun-hwa e Han-ki; la sequenza della spiaggia che Etta Scolo in sottofondo.

Rullo 7/07/14 00:48 - 388 commenti

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Una struggente storia d'amore, un sentimento impossibile, un po' sindrome di Stoccolma e un po' ingenuo. L'uomo, pur di tenersi accanto la propria amata e non perderla, la fa prostituire in un bordello. La osserva, la brama, la ascolta, tutto dietro a uno specchio che gli permette di non mostrare le sue debolezze. Il cavaliere azzurro rivisitato da Ki-Duk è ben lontano dall'ideale: fa del potere una virtù e della violenza una necessità. Fantastici gli attori, memorabili le scenografie degradate. Candido il finale.

Cotola 22/06/15 09:59 - 9009 commenti

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E' un fratello "minore" di Coccodrillo questo cattivo ragazzo: ed anche stile e poetica sono quelli dell'opera prima di Ki Duk. Ci sono però meno lirismo e meno tenerezza del personaggio principale nei confronti della donna "amata". La storia procede avanti misteriosa nella prima parte e solo gradualmente si capiscono, e nemmeno del tutto, le intenzioni che muovono il protagonista. In ogni caso una delle opere meritevoli del regista coreano, quando ancora non era troppo ecumenico e non cercava la provocazione gratuita a tutti i costi.

Paulaster 8/06/18 09:59 - 4389 commenti

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Protettore di prostitute ricatta una ragazza e la obbligherà a lavorare per lui. Stilemi abusati (il protagonista silenzioso, le mazze, la prigione) per una storia d’amore profonda nella sua maturazione. Contesto sociale basato sull’onore, sulla violenza privata e statale, dove i singoli sono tutt’altro che puri ma mantengono una dignità e sono pronti a tutto pur di difendere il sentimento. Nota negativa la costruzione dell’antefatto, che è affrettata. Protagonista femminile ben scelta.
MEMORABILE: Il bacio dietro il vetro; La canzone italiana; Il ferimento col vetro a forma di triangolo; Il viso nel buco della fotografia.

Kinodrop 2/04/21 19:13 - 2921 commenti

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Per ripagare un debito per un furto, una studentessa viene cooptata dal sistema della prostituzione e fatta "lavorare" per un manipolo di "papponcelli" un po' troppo sentimentali (per essere veri), tra cui un leader che mischia voyeurismo, passione e soldi. Una storia ricalcata su un tipo di neorealismo anni '50 (con tanto di canzone italiana allusiva) con qualche momento di lirismo sdolcinato e tante tante mazzate gratuite e personaggi scialbi e poco credibili, compreso l'eroe della situazione. Anche il finale vola molto basso e con tutta la buona volontà non apre nessuno spiraglio.

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