La vita serena di un convento è sconvolta dai tentativi del diavolo di far breccia nell'anima delle suore. Tali malefici hanno la meglio sulla sorella più rappresentativa della comunità, aspirante a divenire la madre superiora del convento. Inizia quindi, tra violenze e sesso, il percorso che porterà alla dannazione della religiosa. Versione al femminile de "Il monaco", condita dai canoni classici del nunexploitation, anche se l'aspetto horror prevale su quello erotico. Pellicola ben fatta, che delude però ampiamente nel discutibile finale.
Prodotto messicano d'indiscutibile efficacia, piuttosto sgarbato e contrario alle regole del buon gusto. Conventi in odore di maledizione e suorine facilmente accostabili dal maligno ne fanno uno dei primi nun(horror)exploitation, genere che verrà poi cavalcato piuttosto ruffianamente dai cineasti italiani (ma non solo). La morale del film (solo vagamente erotico, ma siamo a metà anni Settanta) sembra essere quella eterna già enunciata da Hoebbes, ovvero il patto umano che si esprime semplicemente come homo homini lupus. In tal caso, più appropriato pur se paritetico, foemina foemines lupus.
Sulla falsariga di Alucarda un buon horror. Il diavolo concupisce la migliore delle suore di un convento che comincia ad essere trascinata in un vortice di sesso e sangue. Se il sesso è contenuto, la violenza è abbastanza esplicita (l'uccisione del ragazzo, le coltellate). La Pezet è molto brava a passare da timida suora a spregiudicato demonio e il film ha un buon ritmo. Consigliato.
MEMORABILE: Le coltellate, la mela, la scena nella capanna.
La prima sensazione scaturita dalla visione è che il caro Don Luis non abbia calcato invano per lustri il suolo mexicano, tanto questa exorcistica pellicola sembra eredità diretta della lezione di Susana (la dualità bene/male, ulteriormente splittata nella personalità femminile e infine deflagrata nella figura della suora) e satura di venefiche esalazioni surrealiste (l’ambiguità e la potenza disturbante del sogno, lo stile naif delle riprese). Sorprendente la interpretazione di Cecilia Pezet, perfetta posseduta, accattivante lo scenario rural-popolare.
MEMORABILE: I tentativi di Suor Maria di concupire il ragazzino (le gambe nude nell’acqua del ruscello); Le apparizioni di Lucifer; Il sabba-festino in convento
Novizia innocente ma bonazza intenta a raccogliere fiorellini con aria serafica incontra un uomo nudo: costui non è nientepopodimenoche il diavolo e lei, alla vista del membro, fugge inorridita. Del film colpisce la faciloneria anche tecnica con errori piuttosto grossolani (le suore cantano in monodico, ma c'è un organo che le accompagna e non si sente) e una recitazione apprezzabile solo nelle (poche) scene di sesso. Binomio patonza-violenza apprezzabile, ma tutto il resto è noia.
Horror demoniaco messicano piuttosto riuscito interpretato da una virginale quanto graziosa Cecilia Pezet che dopo l'incontro con la parte anatomica del demonio sbrocca e comincia a seminare morte e lussuria in ogni dove. Musiche non particolarmente riuscite, doppiaggio scarso e qualche ingenuità nelle scene truculente non ne diminuiscono però il fascino. Non un capolavoro ma godibile.
MEMORABILE: Le coltellate con lama retrattile; Le due schiave di colore.
In un convento lontano dal mondo c'è una suora dall'aspetto angelico che si farà figlia di Satana, in un crescendo di azioni perverse e raccapriccianti. Singolare e "magico" per la contemporanea coesistenza di aspetti teologicamente opposti, il film colpisce per le tematiche frammiste (pedofilia, lesbismo, demonologia), mantenendo un aspetto complessivamente alto su un piano qualitativo e contenutistico. Una buona idea per entrare nelle intime pieghe (così profondamente contraddittorie) di un luogo votato al culto di Dio.
Misconosciuto horror messicano di buona fattura che vuole e sa essere blasfemo senza ricorrere a parole volgari. Punta molto al simbolismo degli atti impuri e sacrileghi in cui si imbatte la giovane suora, oltre che alle immagini che hanno spesso un significato metaforico (primo fra tutti il volto virginale e innocente, che fa della religiosa la vittima ideale del demonio). I contenuti ci sono e non soffre affatto la scarna messa in scena o la pochezza dei mezzi che paradossalmente gli conferiscono vigore. Da riscoprire.
MEMORABILE: La mela; L’assassinio del pastorello; Il rito orgiastico nel convento.
Senza gli omicidi e quel discutibile finale, il film avrebbe lanciato un messaggio forte e per l'epoca controverso: cedere al Diavolo come atto liberatorio e potenzialmente positivo. Non si arriva a tanto e il moralismo finisce per avere la meglio, ma il contrasto sacro-profano almeno inizialmente colpisce e il film, horror conventuale piuttosto ben girato, possiede una discreta carica perversa (inaspettata la scena di pedofilia), nonostante alcuni pesanti scivoloni (il tremendo sabba verso la fine). Fotografia satura, un po' in stile anni '50.
Grazie a un'oculata fotografia e al mestiere del regista, che ha all'attivo un'estesa lista di opere, l'atmosfera dell'intera pellicola è adeguatamente cupa e opprimente; anche l'idea delle manifestazioni simboliche (la mela, il serpente) di Satana dimostra un guizzo di fantasia. Peccato però che nello sviluppo della trama non si sia calcata la mano sul lato visivo, spingendo molto di più il pedale sul sangue e sul sesso. Si riprende nel finale che perlomeno offre un piccolo colpo di scena. Involontariamente ridicola la scelta di vestire il diavolo pomposamente come il mago Zurlì.
Solo superficilmente apparentabile ai coevi erotico-conventuali nostrani, il film di Solares parte con un ritmo lento e prende lentamente quota per giungere a un inaspettato colpo di scena finale. L'autore tiene abbastanza sottotono il versante sessuale indulgendo maggiormente sugli effetti splatter sia pure nei limiti consentiti al tempo, ma soprattutto carica la vicenda di simbolismi che, se a volte rischiano il ridicolo involontario, in altri casi lasciano il segno. Notevole la prova attoriale di Cecilia Pezet, timida suorina trascinata dal diavolo nelle spire della perdizione.
MEMORABILE: Il tentativo di seduzione del pastorello che finisce nel sangue.
Nel filone delle monachelle indemoniate, argomento che nei primi Anni '70 infervorò molte pellicole di tutto il mondo, specie italiane, si aggiunge questa perla messicana. Se la vicenda è quanto di più pretestuoso per mostrare qualche morbosità a un pubblico forse bramoso, bisogna dar atto di una robusta regia, capace di convincere e rendere persino avvincente questo campionario di oscenità, talvolta un po' pacchiane. Volto perfetto e buona resa per Cecilia Pezet, qui nel suo punto più alto della carriera ma anche al rompete le righe come attrice. Peccato.
Pellicola messicana che per l'epoca non doveva essere così innocua come potrebbe apparire agli spettatori odierni: c'è persino una scena simil "pedofila". La prima parte, più terrena e drammatica, è la migliore anche sotto il profilo della verosimiglianza. La seconda invece, sfociante maggiormente nell'onirico prima e poi persino in una piccola appendice orrorifica, appare meno convincente. Ed anche l'epilogo che "rimette le cose a posto", non risulta particolarmente riuscito anche se, visti i tempi ed il luogo, forse non si poteva fare di meglio e diversamente.
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Gilberto Martínez Solares (1906-1997) è un nome poco noto, a dispetto di una filmografia decisamente cospicua: pare abbia sul curriculum qualcosa come 200 film, più o meno.
L'attrice Cecilia Pezet, invece, smette di recitare lo stesso anno di realizzazione de La novizia indemoniata.
La radice territoriale (il Messico), le suggestioni demoniache e il topos conventuale caratterizzano questo come il successivo Alucarda, la hija de las tinieblas (Juan López Moctezuma, 1978).
Buiomega71 ebbe a dire: Io ho il dvd della Mondo Macabro (region free e in coppia con Alucarda) con audio spagnolo e sub inglesi (versione uncut, oltretutto) STRASLURP! Vabbè ma col doppiaggio italiano è tutta un altra storia.. :P
Digital ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Io ho il dvd della Mondo Macabro (region free e in coppia con Alucarda) con audio spagnolo e sub inglesi (versione uncut, oltretutto) STRASLURP! Vabbè ma col doppiaggio italiano è tutta un altra storia.. :P
Seppoi esce cut tantovale averlo in originale ma integro!
Buiomega71 ebbe a dire: Digital ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Io ho il dvd della Mondo Macabro (region free e in coppia con Alucarda) con audio spagnolo e sub inglesi (versione uncut, oltretutto) STRASLURP! Vabbè ma col doppiaggio italiano è tutta un altra storia.. :P
Seppoi esce cut tantovale averlo in originale ma integro!
Intanto son contento di poterlo sentire in italiano, se poi è cut, le varie parti saranno -eventualmente- integrate da sottotitoli forzati. E poi sapere che anche Sinfonia per un sadico, Sumuru, 99 donne e Mercanti di carne umana, saranno finalmente disponibili in italiano, mi fa un immenso piacere...
Digital ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Digital ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Io ho il dvd della Mondo Macabro (region free e in coppia con Alucarda) con audio spagnolo e sub inglesi (versione uncut, oltretutto) STRASLURP! Vabbè ma col doppiaggio italiano è tutta un altra storia.. :P
Seppoi esce cut tantovale averlo in originale ma integro!
Intanto son contento di poterlo sentire in italiano, se poi è cut, le varie parti saranno -eventualmente- integrate da sottotitoli forzati. E poi sapere che anche Sinfonia per un sadico, Sumuru, 99 donne e Mercanti di carne umana, saranno finalmente disponibili in italiano, mi fa un immenso piacere...
Non tutti i dvd che escono da noi (purtroppo, vedi, ad esempio, la Mosaico) sono integrali. Quindi, per ora, mi tengo stretto il dvd americano
HomevideoXtron • 3/12/20 22:33 Servizio caffè - 2149 interventi
Il dvd SINISTER
Audio italiano e spagnolo Sottotitoli in italiano Formato video 1.85:1 anamorfico Durata 1h24m55s Extra: Galleria fotografica, Trailer cinematografico italiano