Abissinia - Film (1993)

Film non completamente riuscito ma coraggiosa prova nel piatto panorama nostrano. La pellicola, narrando l'innarrestabile discesa agli inferi di un ignaro giovane cameriere stagionale nella assolata romagna, cita a piene mani il cinema classico noir. Lo stile narrativo, dalla voce fuori campo ai flashback, è abbastanza azzeccato e la visione, nonostante le ingenuità, risulta gradevole. Cinico e coraggioso il finale.

Tristezza e squallore nella riviera romagnola per una pellicola dall'incedere lento ma dal sapore amarissimo. Uno spaccato di vita con avventurieri, sfruttatori, camerieri stagionali squattrinati abituati da anni a una vita grama. In un ristorante di periferia dove tutto sembra vecchio e lontano mille miglia dall'estate e dai turisti è bravo e cinico Adorf, volenteroso e ingenuo Salimbeni, che rivedremo dì li a poco in Camerieri. C'è spazio anche per uno stralunato Zingaretti alle prime armi.

È un peccato che il film sia rovinato dalla recitazione. Si salva solo Milena Vukotic, con Mario Adorf qui non troppo in forma. Il film è comunque interessante, abbastanza raro nel panorama italico e molto curioso. Una specie di thriller-noir con buone atmosfere e location che rendono bene l'idea di squallore che probabilmente il regista voleva dare. Lontani dal capolavoro, ma merita un'occhiata. Interessante e amaro.

Abissinia è una striscia di terra incolta e deserta vicinissima a Riccione. Film noir che rende perfettamente il clima senza speranza di un ristorante sempre deserto e popolato di personaggi stralunati; ben costruito, ben diretto e ben recitato, con l'esclusione del "pappone", che evidenzia una recitazione più amatoriale. Il caldo, il deserto, la noia sono bene rappresentati e la svolta degli ultimi venti minuti è in certa misura sorprendente. Promosso (il titolo non è invitante tuttavia).