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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

In pieno kung-fu boom (con Bruce Lee a sbancare i botteghini anche in Italia), perfino l'ormai semi-defunto filone dello spaghetti western tenta la via della contaminazione e sforna questo curiosissimo film di Mario Caiano, in cui un cinese super-addestrato ad ogni tipo di combattimento (Chen Lee, cognome modificato per suggerire una parentela con Bruce) se ne finisce nel Texas col sogno di diventare un cow-boy (!). Il bello è che mantiene il suo costume cinese (con tanto di cappello in paglia) e combatte in pieno West usando le arti marziali e volando in cielo (evidente l'abuso di effetti "in moviola") con un grido di battaglia che è sempre lo stesso: "Eeeeeh"....Leggi tutto La cosa sarebbe alquanto comica, e anzi in parte lo è sicuramente, se non fosse che il film si prende dannatamente sul serio! A cominciare dalle musiche (davvero splendide, nella miglior tradizione autoctona, di Bruno Nicolai) e continuando con scenografie e mezzi superiori alla media dei B-movies di genere. Questo Chen Lee (dall'aria un po' stagionata, a dire il vero) non ride mai e picchia tutti di santa ragione, condendo le sue azioni con perle di saggezza orientale "leggermente" fuori luogo. Mario Caiano (che è anche co-autore di soggetto e sceneggiatura) dirige con mestiere, inserisce una buona dose di sangue (c'è un occhio strappato "in diretta") e dà ritmo giusto all'azione. Tra i quattro chiamati per far fuori il terribile cinese ritroviamo l'immancabile Klaus Kinski, col vizio dello scalpo facile, Gordon Mitchell e Giacomo Rossi Stuart: un cast ben diretto e un finale tutto cinese che non deluderà i fan.

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Puppigallo 31/03/07 18:25 - 5259 commenti

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Shangai Joe (doppiato dal bravo Amendola) è un immigrato asiatico piuttosto ingenuo che si aggira per il west. Non cerca rogne. Ovviamente, ne avrà a palate. A volte persino crudele (appeso e preso a fucilate), ma soprattutto divertente, spesso ai limiti del demenziale (lo yo yo, il suo urlo di battaglia, quando salta, lo scontro finale). Oltretutto, la pellicola ha poche pause e può vantare un Kinski piuttosto credibile come psicopatico (purtroppo, una piccola parte). Gustoso e a dir poco singolare.

Il Gobbo 2/04/07 09:08 - 3015 commenti

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Capostipite di un filoncino non indimenticabile, nonostante qualche grossolanità e qualche riciclaggio (la musica di Nicolai è presa da Buon funerale amigos...paga Sartana), si segnala soprattutto per la lombrosiana galleria di mostri che si contrappongono a Shangai Joe (una specie di Dustin Hoffman cinese: in realtà era giapponese!), fra i quali spiccano oltre a Kinski imperturbabile scotennatore un Hundar/Ungari cannibale pronto per Le colline hanno gli occhi e un Gordon Mitchell particolarmente tonto. Da vedere.

Stubby 6/05/07 01:18 - 1147 commenti

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Piccolo gioiellino che mescola vari generi, dal western al kung fu allo splatter, in fondo tutto quello che un appassionato vuole vedere. Le idee al regista non sono affatto mancate: ha inserito una grande varietà di situazioni per rendere dura la vita al povero Shanghai Joe. Tanti bravi caratteristi hanno preso parte alla pellicola (uno su tutti Klaus Kinski, che purtroppo si vede molto poco). Nonostante il film sia penalizzato da vari difetti (a cui non ci si fa caso più di tanto), rimane favoloso.

B. Legnani 3/07/07 00:20 - 5523 commenti

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Curiosa mescolanza fra spaghetti western “comico-idealista-democratico” (con piccolo spazio sentimentale) e arti marziali. Spiccano Kinski e Rossi Stuart. Ricco di “tòpoi”: dal duello conclusivo fra il puro e il traditore, fino al finale con l’eroe che s’allontana, da solo, verso l’orizzonte (già visto con Chaplin, Lucky Luke e mille altre volte). L’avervi trovato amati caratteristi e la sapiente regìa me lo fanno giudicare appena sufficiente: trent’anni fa sarei stato più severo. Vistosi i csc Guerra e Mancini (che parla con la propria voce).

Matalo! 19/07/08 11:22 - 1378 commenti

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Visto l'anno scorso alla mostra del cinema seduto con... Giusti, Caiano e R. Hundar: uao! Il film è simpatico (Caiano mi disse che scelse questo cameriere cinese a Roma perché simile a Dustin Hoffmann). Le belle musiche di Nicolai vengono da Buon funerale amigos: paga Sartana. Il film, pur agganciandosi di brutto al filone kung fu, ha dei momenti adorabili e l'idea del flashback prefinale è azzeccata. Belle le caratterizzazioni dei killers, brutti effetti speciali, ironia diffusa. Tagliata e invedibile scena del cuore che esce dal petto del cattivo.
MEMORABILE: Le massime false di Confucio; i nomi dei ragazzini all'inizio del film; l'agopuntura.

John trent 7/03/10 19:59 - 326 commenti

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Va bene contaminare i generi, va bene un po' di kung-fu mischiato allo spaghetti-western, vanno bene tutti i "villain" (Kinski, Hundar, Mitchell)... l'unica cosa che non va bene è proprio il protagonista cinese doppiato da Amendola e somigliante a Dustin Hoffmann: insopportabile! È proprio la sua presenza a rovinare un film che aveva qualche spunto interessante.

R.f.e. 3/10/10 10:35 - 816 commenti

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Questo film di Caiano non è affatto una parodia o uno spaghetti-eastern comico; si tratta invece di un vero (forse l'unico) spaghetti-karate serio, violento, una violenza che sembra nascere da un mix di quella del western all'italiana con quella dei gongfupian stile Cinque dita di violenza. Un vero e proprio unicum, non solo per quel che concerne i filoni arti marziali o western spaghetti, ma tutto il cinema di genere.

Homesick 24/02/12 09:34 - 5737 commenti

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La contaminatio tra western tricolore e arti marziali genera un ibrido dallo spiccato gusto splatter (saltano mani, scalpi e occhi che è una meraviglia), di particolare soddisfazione perché, una volta tanto, tutto rivolto a danno dei malvagi di turno; ma anche l’ironia non manca. Compiendo esilaranti balzi anti-gravità, il protagonista Chen Lee mena calci micidiali e garantisce morti per contrappasso ai fumettistici sicari che lo braccano: il cannibale Hundar, il becchino Mitchell, il baro Rossi Stuart e lo scotennatore Kinski. Omaggio al cuore di Ramon nel duello finale a colpi di kung-fu.
MEMORABILE: Lo scalpo di Kinski; l’occhio di Rossi Stuart; Lee che spacca la legna a pugni e manate; l'agopuntura; il flashback orientale.

Buiomega71 13/08/13 00:22 - 2901 commenti

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Caiano gira come se fosse in una produzione di Roger Corman, va al sodo, regala momenti squisitamente splatterosi (braccia amputate, mani spappolate da devastanti colpi in arrivo, occhi strappati a mani nude) e dà vita a villain stracult (il cannibale alle Colline hanno gli occhi, che tornerà in Dead man nella figura di Lance Henriksen, il becchino e un viscido Klaus Kinski pre Joe Spinell in Maniac). Sembra quasi la versione grindhouse di Kung Fu. Inutile il personaggio della Romanelli, brutte le coreografie dei combattimenti, ma il divertimento non manca.
MEMORABILE: Kinski che spara colpi di Winchester, al rallentatore, alle gambe di Shangai Joe; Il braccio amputato con un colpo di Katana; Il massacro dei peones.

Tojo72 6/07/16 19:12 - 53 commenti

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Le premesse per un'inaccettabile vaccata ci sono tutte. Un genere in declino (lo spaghetti western) coniugato con quello in ascesa (kung-fu). Qualcosa tipo Maciste contro il vampiro. E invece si tratta di un film riuscito, godibile e tratti anche divertente senza scadere nel fagioli western di scarsa fattura. L'unica pecca sono alcuni "effettacci" speciali, frutto di un lavoro in economia, comunque pordonabili dagli amanti (come me) del cinema di genere.
MEMORABILE: Gli occhi cavati; La citazione "al cuore" da Per un pugno di dollari.

Mario Caiano HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Amanti d'oltretombaSpazio vuotoLocandina Una bara per lo sceriffoSpazio vuotoLocandina ...A tutte le auto della polizia...Spazio vuotoLocandina La svastica nel ventre

Rambo90 7/08/18 15:25 - 7679 commenti

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Incredibile mix tra spaghetti western e cinema di arti marziali, guardabile ma pieno di ingenuità che alla lunga ne minano ritmo e coinvolgimento. Il protagonista è poco carismatico e quando fa a botte produce urli simili a conati di vomito; ma il film ha un suo perché, con alcune scene inaspettatamente violente e splatter e una regia discreta. Il reparto cattivi è folto e sopperisce ad alcune mancanze, con Kinski e Rossi Stuart ispiratissimi. Combattimento finale bruttino, ravvivato in extremis dalle musiche di Nicolai.

Alex75 13/06/19 13:39 - 878 commenti

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Caiano dosa con equilibrio Far West e Far East, ironia e violenza in una ricetta che riesce ad accontentare sia i cultori del western nostrano che quelli delle arti marziali, sia pure con esagerazioni e ingenuità, con la novità di un protagonista (una sorta di Dustin Hoffman con gli occhi a mandorla, oltretutto doppiato da Amendola) che vince senza sparare un colpo. Notevole, anche se liquidato un po’ frettolosamente, il poker di cattivi (nel quale svetta inevitabilmente Kinski).
MEMORABILE: La caccia ai peones; La fine del becchino; Gli occhi cavati; Lo scalpo; “Ricambia il bene con il bene e il male con la giustizia”; Il braccio mozzato.

Alex1988 24/06/19 18:21 - 728 commenti

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Poteva sembrar ricondurre a una sorta di "semi-parodia" il fatto di mescolare il genere in quel momento in voga (arti marziali) con quello in decadenza (spaghetti western). Vedendo il film potrebbe anche apparire così; non mancano momenti umoristici, con effetti speciali all'amatriciana fin troppo evidenti. Eppure l'operazione funziona abbastanza; anche la dose di violenza è notevole, con occhi strappati (Tarantino lo terrà a mente) e mani conficcate in pieno petto. Divertente.

Pessoa 13/11/21 23:36 - 2476 commenti

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Il western-spaghetti spara le ultime pallottolle e la commistione col nascente astro del cinema delle arti marziali si rivela in questo caso una scelta indovinata. Caiano gira come se non ci fosse un domani e fra momenti splatter e tradizioni orientali si dipana una storia ben costruita, con personaggi credibili anche nelle figure secondarie. Qualche eccesso fa parte del gioco e lo spettatore è ben disposto a chiudere un occhio, dal momento che ci si diverte senza porsi troppe domande. Probabilmente i cultori torceranno il naso, ma è un film onesto, che vale il prezzo del biglietto.
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  • Discussione Homesick • 24/02/12 09:47
    Scrivano - 1364 interventi
    Luigi Antonio Guerra csc nel ruolo di uno sgherro di Spencer (Piero Lulli):

  • Discussione B. Legnani • 24/02/12 11:18
    Pianificazione e progetti - 14945 interventi
    Ottimo!
    Ultima modifica: 24/02/12 16:11 da Zender
  • Homevideo Buiomega71 • 2/03/13 10:12
    Consigliere - 25937 interventi
    Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Techno Film

    Durata effettiva: 1h, 33m e 20s 

    Ultima modifica: 3/09/20 12:03 da Buiomega71
  • Homevideo E.m. • 7/03/13 00:14
    Galoppino - 78 interventi
    Grandiosa, complimenti Pat !
  • Homevideo Buiomega71 • 7/03/13 00:36
    Consigliere - 25937 interventi
    E.m. ebbe a dire:
    Grandiosa, complimenti Pat !

    Grazie Emil, e una delle mie perle ;)
  • Discussione Buiomega71 • 13/08/13 10:11
    Consigliere - 25937 interventi
    WESTERNALIA: L'ESTATE SELVAGGIA DELLO SPAGHETTI WESTERN

    Quasi un unicum nel panorama cinematografico, mischiare l'ormai morente (visto l'anno) "spaghetti western" con il "kung fu movie", che in quegli anni faceva furore con l'avvento di Bruce Lee.

    Mario Caiano (che per il sottoscritto ha diretto uno dei gotici più belli in assoluto, Amanti d'Oltretomba, un ottimo noir che poco a da spartire con il poliziottesco classico, Milano Violenta, e cerco da una vita il suo Ombre Roventi, scomparso nell'oblio), dirige il film come se fosse un affiliato cormaniano (tipo Lewis Teague o Steve Carver) in una produzione New World, dispensando squisiti momenti splatter (braccia amputate, occhi strappati a mani nude, mani spappolate da devastanti colpi in arrivo, massacri di peones), non mollando mai la presa e arrivando subito al sodo.

    Il cinesino minuto (con occhio "sifolo") in un western selvaggio e violento, che pesta i piedi al potentissimo trafficante di schiavi Spencer (un sempre ottimo Piero Lulli) ha la trama e l'intelaiatura di un classico "gong fu movie", ma innestato da momenti vicini all' horror, che sembra quasi la versione "grindhouse" e gory del serial televisivo Kung Fu

    A cominciare dai feroci cattivi (veri e propri mostri umani) che Spencer assolda per far fuori il cinesino d'acciaio.

    Pedro Il Cannibale (Claudio Undari), una specie di troglodita che sembra uscito dritto dritto dalle Colline Hanno Gli Occhi, e poi ripreso-con più "charme" da Jim Jarmush in Dead Man, nella figura di Lance Henriksen

    Sam il becchino, con bombetta alla Charlot, (un Gordon Mitchell più vicino al mostro di Frankenstein), che canticchia mentre seppelisce le sue vittime e prepara trappole alla Ultimo Mondo Cannibale

    Tricky il baro (Giacomo Rossi Stuart), furbo e infame, galante e spietato. Ma Shangai Joe le caverà gli occhi stile Cinque dita di violenza, fregandolo con uno stratagemma preso da Navajo Joe

    Jack lo scalpatore (un viscidissimo Klaus Kinksi, già sulla buona strada per Woyzeck e Nosferatu), che sembra il progenitore di Joe Spinell/Frank Zito in Maniac, con la passione degli scalpi da appioppare a inquietanti bambole di legno, che lui chiama "La mia bambina"! Di culto quando spara con il suo winchester, al rallentatore, alle gambe di Shangai Joe.

    Infine una sottospecie di samurai da operetta, nel classico confronto finale di ogni "gong fu movie" che si rispetti, con citazione leoniana "Mira al cuore Mikura, mira al cuore",e sventramenti a mani nude e braccia amputate a colpi di katana.

    Non mancano difetti e cadute di tono (il personaggio inutile-così come la parentesi romantica-di Carla Romanelli, la lotta-ridicola-col toro, il flashback stile Kung Fu, alcune zuffe alla Bud Spencer/Terence Hill, i bruttissimi e sgraziati combattimenti mal coreografati, col salti fittizi e a volte penosi), ma il divertimento non manca assolutamente e l'azione e sempre costante e quasi irresistibile, così come la violenza.

    Ottime alcune battute (Shangai Joe, da un truzzo cow boy ,viene apostrofato con il classico "figlio di puttana", e lui per tutta risposta:"A proposito di madri, perchè non parliamo un pò della tua!" e orecchiabile lo score di Bruno Nicolai (anche se riciclato)

    Originale e con picchi di notevole crudeltà (il peones appeso e sparato da Piero Lulli), dove anche i difetti vengono meno e lasciano spazio allo spettacolo ludico in una "piccola" produzione dal respiro internazionale.
    Ultima modifica: 13/08/13 18:58 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 13/08/13 10:16
    Consigliere - 25937 interventi
    Per Marco Giusti, su Stracult, il film ha due titoli alternativi: Mezzogiorno di fuoco per Lin Ho e Cinque pistole di violenza(!)
  • Discussione Zender • 13/08/13 12:22
    Capo scrivano - 47729 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Il Farinotti, nella scheda del film, ne copia la sola trama dal retro della vhs.

    Per Marco Giusti, su Stracult, il film ha due titoli alternativi: Mezzogiorno di fuoco per Lin Ho e Cinque pistole di violenza(!)

    Buio, ma cone fai a sapere che non sia invece il contrario, ovvero che la vhs ha copiato dal Farinotti?
  • Discussione Buiomega71 • 13/08/13 12:47
    Consigliere - 25937 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Il Farinotti, nella scheda del film, ne copia la sola trama dal retro della vhs.

    Per Marco Giusti, su Stracult, il film ha due titoli alternativi: Mezzogiorno di fuoco per Lin Ho e Cinque pistole di violenza(!)

    Buio, ma cone fai a sapere che non sia invece il contrario, ovvero che la vhs ha copiato dal Farinotti?


    Sì, anche, probabile, visto che Il Farinotti nasce nel 1980 (lo credevo più recente, ecco perchè mi sembrava che avesse preso dalla sinossi della vhs) e la vhs e datata 1985. Togli pure la "curiosità" allora...
    Ultima modifica: 13/08/13 12:50 da Buiomega71
  • Discussione Alex75 • 31/07/19 17:27
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Avevo qualche prevenzione nei confronti di questo film (che ho scelto soprattutto per la presenza di Kinski), perché le arti marziali mi annoiano e temevo interminabili combattimenti conditi da urlacci, invece mi ha positivamente sorpreso (anche se non è un caso che il combattimento più lungo sia quello con Mikura, mentre gli altri cattivi vengono liquidati anche troppo sbrigativamente). Mi ha un po' spiazzato l'impennata splatter della seconda parte, dato che la prima parte (se si fa eccezione per la sequenza della caccia ai peones) è relativamente bonaria.