Giuda uccide il venerdi - Film (1974)

Giuda uccide il venerdi

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L'esordio di Stelvio Massi (che tuttavia uscì nei cinema dopo SQUADRA VOLANTE) mette già in mostra le doti principali del regista, che riesce a tener viva una storia sulla carta decisamente a rischio noia. Perché cosa ci poteva essere d'interessante nello scontro tra Bene e Male in una trasposizione in chiave moderna dell'incontro tra Gesú e Maddalena? Lei (Sophia Kammara) è una prostituta specializzata in industriali e onorevoli, lui (Leonard Mann) un chitarrista hippie che vive d'amore per il prossimo coi suoi amici della band (tra cui un inedito Luciano Rossi, solitamente avvezzo a ruoli...Leggi tutto da psicopatico violento). Lei, stanca della "vita", lo vede al parco e sogna di poter stare con lui (anche se lui non vuole saperne di amplessi "materiali"), e il rapporto potrebbe anche funzionare se non ci fosse " l'altro", ovvero il magnaccia Angelo Infanti, che ovviamente non accetta che qualcuno gli porti via la gallina dalle uova d'oro. Il Giuda della situazione potrebbe essere lui; in realtà non c'è, perché le similitudini con la vita di Cristo (benché Mann nel ruolo ci stia anche bene) sono labili. Lo scontro tra i due, con la donna a fare da motivo scatenante dei dissidi e, inevitabilmente, da figura centrale, è condotto bene da Massi che trova in Infanti la sponda ideale per dare al personaggio del magnaccia i tratti giusti e discreto spessore. Per quanto risibile negli intenti, insomma, il film si lascia vedere e, pur con ovvi limiti, riesce persino a coinvolgere.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/03/08 DAL BENEMERITO IOCHISONO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 10/12/09
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Iochisono 22/03/08 19:00 - 133 commenti

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Che dire... Folle bizzarria anni 70 per la regia di un esordiente Stelvio Massi che riesce a confezionare esteticamente tutto accuratamente, nonostante la povertà di mezzi, ma soccombe irrimediabilmente all'assurdità della sceneggiatura-allegoria cristologica di Mario Gariazzo e alla improponibilità di Sofia Kammara protagonista nel ruolo di Maddalena, prostituta d'alto bordo che vorrebbe lasciare il macrò Infanti per amore dell'hippie-messia Leonard Mann. Anche i polli sanno come andrà a finire e a poco serve un bel cast poliziesco fuori ruolo.
MEMORABILE: Incredibile la scena onirica-simbolica con la Kammara e Mann in p.p. su un carrello su una pista d'atterraggio e Infanti che li insegue invano.

Renato 18/02/09 19:45 - 1648 commenti

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Un film affascinante, secondo me, per la sua follìa narrativa comunque portata avanti con coerenza ed una discreta tecnica. A funzionare poco sono i dialoghi, spesso addirittura imbarazzanti (vedere il pistolotto Mann-Kammara sulla differenza tra sesso ed amore), ma tolte le ovvie ingenuità implicite in uno script così assurdo ed i troppi zoom cui fa ricorso il regista, per me il film ha un suo perché. Ed il tradimento di Luciano Rossi mi ha davvero spiazzato.

Daidae 16/07/09 10:11 - 3182 commenti

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Ottimo esordio per un regista che poi andrà avanti ad alti e bassi per terminare con film orridi come Arabella. Qui abbiamo la storia di una prostituta prigioniera di un mondo marcio e crudele, ma a differenza delle solite storie di prostituzione questa è ambientata tra le prostitute d'alto bordo. Ottimi gli attori e per una volta possiamo vedere Luciano Rossi in un ruolo diverso da quello del maniaco sessuale. Il resto del cast è il solito del cinema di genere (Infanti, Citti). Ottima la recitazione, bene la regia.
MEMORABILE: La fuga onirica di Maddalena e dell'hippy, la spiegazione dell'amore con Martin Luther King, il pestaggio della ribelle.

Il Dandi 23/04/10 17:22 - 1917 commenti

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Folle opera di un regista solitamente commerciale. Si avvertono memorie pasoliniane (gli sterrati di periferia, il feroce finale, l'infame personaggio di Citti) e nonostante i dialoghi e le semplificazioni imbarazzanti (Maddalena racconta in un flashback di aver iniziato a prostituirsi dopo uno stupro di cui aveva goduto, come si conviene alla filosofia più truce del genere), è affascinante e pressoché unico per la sua forza visiva, supportata da una competenza tecnica che si concede lunghe e inattese parentesi onirico-psichedeliche.
MEMORABILE: La comune hippy che ricorda l'iconografia dell'Ultima cena. E la prostituta? invece di essere lapidata, le viene orinato addosso.

Fauno 14/04/10 09:50 - 2212 commenti

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Più che altro è una guerra di nervi molto prolungata e che finisce nel modo più ovvio. Certo che i miracoli sulla Terra avvengono raramente e chi vuol fare l'eroe prima o poi cade. Se non altro è sublime perché si prende più soddisfazioni lui in poco tempo di tutti gli altri messi assieme accollando in una melassa o poltiglia ributtante le loro vitacce infami...
MEMORABILE: Il footage alla prostituta traditrice, ma la performance con botta e risposta alla festa è sensazionale...

Lucius 10/11/10 21:36 - 3015 commenti

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Legnoso, inguardabile, scritto male e ripetitivo. Il lessico dello sceneggiatore è ai minimi termini, la parola "mignotta" abusata e ripetuta a non finire nella pellicola che risulta dispersiva, con dialoghi imbarazzanti e priva di qualsivoglia spunto di interesse. Si salvano le scenografie tipiche dell'epoca. Troppo poco.

Cotola 1/05/10 01:22 - 9052 commenti

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Bizzarro reperto anni Settanta che convince maggiormente sotto il piano tecnico che dal punto di vista narrativo. La regia dell'esordiente Massi è buona e molto curata per ciò che riguarda le immagini mentre la storia è una rivisitazione, a mio parere un po’ pretenziosa e gratuita, della figura di Cristo e della sua vita ed in particolare del suo rapporto con Maria Maddalena. Ci sono anche Pietro, gli altri discepoli e ovviamente Giuda. Qualche bel momento, alcune cadute di gusto e diverse ingenuità. In ogni caso curioso e con il suo fascino

Homesick 24/11/11 20:33 - 5737 commenti

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Ogni idea innovativa o fuori dall’ordinario si guadagna sempre il plauso, ma il progetto di adattare la storia di Gesù, apostoli e Maddalena all’età contemporanea tra hippies, puttane, magnaccia e teppisti si insabbia nella piattezza della sceneggiatura e nella sterile ricerca di violenze gratuite (l’atroce linciaggio della prostituta ribelle) ed immagini eteree involontariamente ingenue (la corsa di Mann e della Kammara). Per restare in tema di rielaborazioni sui generis del Vangelo è preferibile il Povero Cristo di Pier Carpi.
MEMORABILE: Il linciaggio della prostituta ribelle; Mann “condannato” al rapporto sessuale e la sua”Passio” sotto le ruote delle motociclette.

Furetto60 21/02/15 12:52 - 1196 commenti

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Una pellicola fortemente figlia del proprio tempo, sia per l'ambientazione, sia per la genuina ingenuità narrativa. Una prostituta d'alto bordo si innamora di un figlio dei fiori, ma non ha fatto i conti con i protettori. La vicenda si dipana bene senza scadere nel melenso, la tensione crescente è scontata ma efficace. Il finale, con il suo sempre più evidente parallelo con la storia di Gesù (ultima cena, tradimento di Pietro e perfino posa da Pietà michelangiolesca), lascia perplessi; forse delude, forse fa ridere, però si ricorda per questo.
MEMORABILE: Il monologo alla festa privata: nessuno dei malviventi ha il coraggio di intervenire.

Myvincent 8/09/16 06:13 - 3743 commenti

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La storia di Gesù Cristo anni '70 davvero ci mancava nel panorama cinematografico italiano, con tanto di Maddalena da redimere e apostoli (qui in sparuto numero). Ma non si può sorvolare sulla pochezza dialettica del neo-Messia unitamente a una storia che rasenta il trash. Si salva Angelo (!) Infanti, la cui bravura qui è davvero sprecata.

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Rufus68 24/02/20 23:26 - 3843 commenti

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Stavolta Massi punta alto, anzi altissimo: nientemeno che ai Vangeli. Trasparente il simbolismo cristologico nella figura di Mann (sorta di Jesus Mann Superstar), hippy che cerca di redimere una Maddalena attorniata da un contorno di papponi farisei... Le stoccate alla politica e al bel mondo che si nutre della carne in vendita non convincono; più apprezzabili certi spunti ruspanti provveduti quasi integralmente da un Citti canagliesco e beffardo. La Kammara si adegua discretamente. Finale inevitabile. Poca roba, ma non spiace.
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  • Homevideo Zender • 9/02/09 09:09
    Capo scrivano - 47798 interventi
    Questa volta la prestigiosa "Geppo Collection" di Germania ci propone un vero gioiellone: la rarissima fascetta di MACRÒ (edito anche come GIUDA UCCIDE IL VENERDÌ) targata Cinelux!

    Ultima modifica: 9/02/09 17:09 da Zender
  • Homevideo Geppo • 9/02/09 23:32
    Call center Davinotti - 4285 interventi
    Del film di Stelvio Massi "Macrò" esiste anche la versione canadese UVI in NTSC.

    L'edizione "Cinelux" è la migliore che si trovi sul mercato per qualità dell'immagine, nonostante lo "schermo pieno".
    Durata effettiva: 82' minuti.
    Ultima modifica: 10/02/09 07:32 da Geppo
  • Curiosità Il Dandi • 23/04/10 17:25
    Segretario - 1488 interventi
    Il titolo della sceneggiatura originale scritta da Mario Gariazzo era L'ala sotto il piede, in riferimento alla scenza iniziale del primo incontro tra la Kammara e Mann, basata appunto su un aquilone a forma di farfalla che lei insegue e che lui blocca col piede.
  • Curiosità Matalo! • 10/06/10 19:53
    Call center Davinotti - 614 interventi
    Il film doveva essere diretto da Garriazzo che passò tutto a Massi, che non fece cambiamenti di nessun tipo.
    L'uccello aquilone dell'inizio ce l'avevo identico da ragazzino