Le belve - Film (1971)

Film ad episodi che vorrebbe richiamare - fin dal titolo - I MOSTRI di Dino Risi, con Tognazzi e Gassman sostituiti dal factotum Lando Buzzanca. Il principio è lo stesso: episodi brevi, meno brevi e brevissimi accomunati dal cinismo dei protagonisti, pronti a tutto pur di guadagnare soldi o di difendere i propri interessi. I due brevissimi (UNA BELLA FAMIGLIA e IL CHIRURGO) sono barzellette coreografate sulle quali non val la pena soffermarsi. Sui dieci minuti si aggirano IL SALVATORE, con un Nino Terzo aspirante suicida dal cornicione fermato da un Buzzanca apparentemente disinteressato (bravi entrambi, anche se il finale è prevedibile),...Leggi tutto IL FACHIRO, con Buzzanca a inventarsi uno strepitoso francese maccheronico, LA VOCE DEL SANGUE, con la solita moglie ceduta al ricco imprenditore per guadagnarsi l'appalto (un tema simile Buzzanca lo svilupperà l'anno successivo ne IL MAGNATE). Più interessanti e lunghi, invece, IL CASO APPOSITO (con il nostro al meglio delle sue possibilità, di un cinismo feroce e attualissimo) e IL CINCILLÀ, nel quale più spazio viene lasciato a Philippe Hersent, perfetto nel ruolo del cumenda milanese che vuole togliere dalla testa al figlio una giovane e bella arrampicatrice (Margaret Lee). Chiusura con PROCESSO A PORTE CHIUSE, altra grandissima prova d'attore di Buzzanca: è un contadino ignorante accusato di aver violentato le tre sorelle. Al processo si ricostruiscono gli eventi con noiosi flashback, ma in aula l'imputato si scatena spiazzando tutti; niente di nuovo, ma è la prova di un camaleontismo comune solo ai migliori. Gianni Grimaldi si occupa di regia e sceneggiature (alcune con Bruno Corbucci) con poca arte, ma Buzzanca lo salva alla grande.

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