Una ragione per vivere e una per morire - Film (1972)

Una ragione per vivere e una per morire

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tonino Valerii, tra i tanti emuli di Sergio Leone, è sempre stato accreditato come il più vicino allo stile del Maestro. Il che, a ben vedere, non è nemmeno un gran complimento, vista la palese sudditanza al modello. Inoltre, osservando anche questo UNA RAGIONE PER VIVERE E UNA PER MORIRE, si ha l’impressione di aver a che fare con una copia sbiadita, di Sergio Leone. Non c’è nulla di quella magniloquenza che avrebbe giustificato alcune scene qui solo noiose, non c’è lo stesso senso dei personaggi, il magico sposarsi tra musica e immagini (nonostante Riz Ortolani provi in ogni modo a comporre una colonna sonora morriconiana), non c’è...Leggi tutto in poche parole quell’alchimia che ha reso immortali le opere di Leone. Tutta la prima parte si trascina a fatica, si perde in scene di rara inutilità (il ballo in paese), si rivela incapace di entrare nel vivo della storia limitandosi a fare il verso a QUELLA SPORCA DOZZINA, E’ solo dall’arrivo di Bud Spencer travestito da sudista al Forte Conteso che il film comincia a girare. E allora finalmente si respira un clima più teso, con Valerii che segue bene, passo passo, il piano del nordista James Coburn e dei suoi (pochi) uomini. La vendetta contro il generale sudista nemico (Telly Savalas) che aveva in precedenza conquistato il forte prendendo in ostaggio per poi ucciderlo il figlio di Coburn si trasforma in azione. E qui è indubbia la padronanza degli spazi, la qualità nel mostrare in tutta la sua ampiezza il campo di battaglia. Spari, esplosioni e baionettate si sprecano. Spencer, terzo incomodo tra due grandi, regge bene la parte e fa valere la sua capacità di saper tornare senza problemi attore serio, di rango.

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B. Legnani 22/04/07 19:39 - 5532 commenti

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Zoppicante e semplicistico. La vicenda ne richiama altre dalla struttura simile, ma qui il difetto più grande sta in una sceneggiatura che permette ai protagonisti di rendere facile pure le cose impossibili: funziona una volta, forse anche due, ma poi il troppo è troppo… La regìa di Valerii è professionale, anche se è poco convincente, e piuttosto statica, quando i dialoghi sono a due: paiono interminabili. Si guarda senza problemi fino in fondo, ma ci si attendeva assai di più.

Lovejoy 21/07/08 14:07 - 1823 commenti

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Discreto western spaghetti ben diretto da Valerii e interpretato da un folto gruppo di star tutte al loro meglio. Coburn regala un'ennesima prova di bravura; Spencer in una delle sue prove migliori senza Hill; Savalas un perfetto villain. Buon ritmo e due o tre scene d'azione notevoli, compreso il finale.

Matalo! 22/07/08 09:59 - 1378 commenti

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Così controllato da riuscire indifferente a chi pretende da uno spag tinte forti. Valerii è stato braccio destro di Leone e forse a Leone piaceva più questo anonimo suddito che altri ben più vispi registi, che magari sapevano insaporire certe sue solennità fastidiose con salse ben più mordaci. E così l'avere Coburn in mano (fu il primo candidato a interpretare Per un pugno di dollari ma costava troppo), Savalas, un buon budget non son serviti a nente se non a girare un film sempre legnoso e noioso. Voglio Fidani, per Dio!
MEMORABILE: Savalas che accende i fiammiferi sul pisello di una statua di un putto!

Homesick 27/12/08 18:04 - 5737 commenti

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Ispirandosi a Quella sporca dozzina e superando come di consueto i fin troppo abusati stereotipi leoniani, Valerii confeziona un western essenziale e scorrevole, i cui momenti più alti sono le crescenti tensioni tra i personaggi e la vendetta finale con morte al ralenti, preceduta da un grandioso assalto al forte. Ottimo il cast dei comprimari (Coburn, Savalas) e delle spalle (Kolldehoff, Geret, Lastretti, Stefanelli, Fangareggi); Spencer si fa carico di parentesi comiche, mai invasive. Accenno omoerotico nel rapporto tra il sadico Savalas e il fido Moresco.

Disorder 28/07/09 10:24 - 1416 commenti

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Somiglia un poco a Un esercito di cinque uomini: un pugno di uomini, non proprio eroi (qui addirittura dei condannati alla forca) ma piuttosto in gamba, chiamati a compiere l'impresa, con il miraggio dell'oro e le consuete storie di onore e tradimento. Notevole il cast: James Coburn, Bud Spencer, Telly Savalas, quest'ultimo sempre inarrivabile nella parte del cattivo. Un buon film, che paga un po' l'assenza di scene o personaggi memorabili, ma è sopra la media del genere.

Zardoz35 20/03/10 00:12 - 290 commenti

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Una delle migliori interpretazioni di Bud Spencer, nel genere a lui più congeniale. Certo quando reciti con gente come Coburn e Savalas tutto diventa più facile. La trama del film in realtà ricalca un'idea abbastanza inflazionata nel cinema, quella dei galeotti che devono scegliere tra il patibolo e la missione impossibile, ma il ritmo è sempre sostenuto e l'azione non manca di certo. Finale un po' troppo scontato.

R.f.e. 21/03/10 13:22 - 816 commenti

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Come ho già avuto modo di dire, non sono un fissato con l'originalità a tutti i costi (tanto che spesso apprezzo Luc Besson!). Quindi non mi dispiace affatto questo bel westernino di Valerii, sospeso fra ironia e dramma. Ogniqualvolta lo programmano in TV mi accade quello che mi succede per altre operine, anche "minori" (come Un esercito di cinque uomini, per esempio), cioè non riesco a non (ri)vedermelo sino alla fine. Buon ritmo ed eccelenti interpretazioni (anche Bud Spencer, ottimo).
MEMORABILE: Bud: "Oggi, io ho ucciso per la prima volta..." Coburn: "E io per l'ultima..."

Lythops 10/04/11 17:10 - 1019 commenti

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Mentre Leone sfornava capolavori di critica, pubblico e botteghino, un manipolo di emuli che con lui in un modo o nell'altro avevano avuto a che fare, sfornava film gradevoli. Allora il cinema western italiano si limitava a raccontare - per dirla con Leone - "favole per adulti" e poco importava se i film nostrani erano scopiazzati da Kurosawa o, come in questo caso, da Aldrich: bastava fare prodotti dignitosi e con un impianto solido. Film godibile, con musiche di Riz Ortolani.

Rambo90 9/09/13 01:52 - 7697 commenti

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Una sporca dozzina versione western, diretta con un ottimo ritmo da Valerii, uno dei registi di spaghetti che più apprezzo. Il cast è ben assortito: c'è un ottimo Coburn, Spencer in un ruolo inaspettatamente serio ma efficace, Savalas a fare il cattivo e una bella schiera di facce del genere. L'azione non manca: soprattutto tutta la seconda parte al forte è ben costruita e appassionante, tanto da non far rimpiangere il modello americano. Bella la colonna sonora.

Saintgifts 30/12/13 18:46 - 4098 commenti

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Elì (Bud Spencer), non certo una brava persona, confessa, in una bella inquadratura assieme al grande James Coburn, che non aveva mai ucciso prima di allora; viceversa Coburn, che impersona un serio colonnello dell'esercito nordista, afferma che quella è l'ultima volta che ucciderà. Sembra essere qui l'anima di questo buon western nostrano: sono più deprecabili i disonesti ladruncoli o i rispettabili signori della guerra? Nel pezzo forte, la battaglia finale, è tutto un metter in luce il vero animo dei protagonisti. Ottima la location del forte.
MEMORABILE: Ci si chiede cosa ci stia a fare una bianca e nuda statua maschile, dai testicoli neri, nell'ufficio del maggiore (Telly Savalas)...

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Brik94 31/07/15 07:54 - 68 commenti

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Un film che per lo svolgersi dei fatti paragonerei ai Mercenari di Stallone (stessa cosa vale per Oggi a me domani a te e Un esercito di 5 uomini). Tutti i personaggi sono ben caratterizzati a cominciare dall'ottimo Coburn, con la faccia impassibile in cerca di vendetta; il sempre perfetto Bud fa il suo solito personaggio e Savalas si cala sempre egregiamente nel ruolo di antagonista.
MEMORABILE: La colonna sonora.

Vitgar 23/09/15 10:56 - 586 commenti

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Una produzione a metà tra lo spaghetti e il western classico. Una discreta trama ben diretta da Tonino Valerii. Buoni la fotografia con suggestive ambientazioni (probabilmente spagnole) e il cast di attori, tra i quali forse è proprio Bud Spencer a sembrare un po' impacciato. Sempre a ottimi livelli Fangareggi, Stefanelli e Lastretti.

Alex75 26/09/15 09:52 - 880 commenti

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Una variazione sul tema della vendetta (ricorrente nel western), cui Valerii dà personalità ambientandola nella Guerra di Secessione e concludendola con una riflessione su legge e violenza. A rendere questo film uno dei migliori western italiani degli anni ’70 contribuiscono il reduce leoniano Coburn e Telly Savalas (nella parte di un ufficiale sadico e vigliacco) ma anche Bud Spencer, convincente in un ruolo più “serio” di quelli abituali. Le musiche di Ortolani danno solennità alla vicenda.
MEMORABILE: Pembroke a Ward: “Ricordati di mio figlio!”; Eli: “Oggi ho ucciso per la prima volta…”, Pembroke: “E io per l’ultima”.

Nicola81 10/08/16 13:18 - 2857 commenti

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Convincente spaghetti western ben diretto dallo specialista Valerii. Bud Spencer regala qualche inciso umoristico e non sfigura affatto accanto a due attori del calibro di Coburn e Savalas. L'idea di fondo non è originalissima (condannati a morte reclutati per una missione disperata), ma la sceneggiatura offre il giusto equilibrio tra una prima parte introduttiva - in cui vengono presentati i personaggi sullo sfondo di un paese lacerato dalla guerra - e una seconda in cui a farla da padrona è l'azione. Bella colonna sonora di Ortolani.
MEMORABILE: Gli espedienti di Bud per mettere qualcosa sotto i denti; Il dialogo tra Coburn e Suarez (il maggiore Ballard); L'assalto al forte; Il finale.

Pessoa 30/06/17 10:53 - 2476 commenti

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Valerii, pur conservando l'imprinting di Leone, mantiene uno stile proprio, riconoscibile, che lo porta a realizzare film di buon livello come questo. La trama ricalca un canone del genere, sceneggiato con molta cura e diretto con mano felice. Coburn tiene bene in mano il film fin dalla sua comparsa, Spencer molto a suo agio nel personaggio va di mestiere e di cuore mentre Savalas gioca di rimessa affidandosi molto alla mimica. Splendida fotografia di un West ormai al tramonto, dove la tecnologia comincia a fare la differenza.
MEMORABILE: Spencer che apre comunque la serratura della porta ormai distrutta per puntiglio; Il sistema d'allarme; L'assalto al forte.

Faggi 13/09/17 15:27 - 1549 commenti

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Né oro né piombo. Coburn, Savalas e Spencer in uno spaghetti western di fine (non finissimo) artigianato del buon Valerii. Non ci si aspetti l'originalità (l'intelaiatura è derivativa), ma l'intrattenimento di genere (la piccola epopea fumettosa per adulti) è comunque a portata di mano. È un tipico prodotto post-Leone; se preso per il verso giusto - senza pretendere lirismi e auree magiche, perdonando i difetti - riesce nei suoi nobili intenti di cinema popolare.

Puppigallo 3/08/18 19:14 - 5275 commenti

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Fantawestern (l'assalto), esageratamente prolisso e con attori non tutti all'altezza, che finiscono per deprezzarlo. Anche Bud, nonostante si dia parecchio da fare, non è molto aiutato dal copione. E Coburn sembra ricalcare il protagonista di Giù la testa, come atteggiamenti. Si può vedere, ma non ci sono momenti particolarmente riusciti, se non gli ultimi fotogrammi e l'inizio, quando si incontrano Bud e il ladro, che imparerà a sue spese, che il bestione barbuto non sa fischiare. Mediocre.
MEMORABILE: "Le chiedo rispettosamente di farle vedere le chiappe"; Mitragliati anche se si arrendono "Non me ne frega niente!"

Il Dandi 11/09/18 23:41 - 1917 commenti

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L'espugnazione di un ex-forte nordista finito in mano ai sudisti è la missione suicida di una sporca (mezza) dozzina di condannati che non hanno nulla da perdere. Buon western che può contare su un cast variamente assortito, dall'infame Kolldehoff al buffo Fangareggi. Ma nel mazzo spicca ovviamente un Bud insolito, che usa l'astuzia anziché la forza e agisce spesso come il Terence HIll della situazione nei riguardi del duro Coburn. Savalas, come spesso accadeva, è corretto ma sprecato in un ruolo minore.
MEMORABILE: La risalita con la corda sotto al ponte.

Domila1 25/08/19 20:38 - 63 commenti

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Un bel western che dalla sua ha soprattutto un cast di gran livello. Anche se la storia non è molto originale, è resa bene da una buona regia di Valerii. Ottimi Coburn e Savalas, il primo come protagonista (in cerca di vendetta), il secondo come antagonista, ma Spencer è sorprendente in questo ruolo più serio rispetto ai suoi classici film. La battaglia finale è un continuo mettere in scena i veri animi dei protagonisti e compensa alcuni punti morti della prima parte.
MEMORABILE: Spencer: “Oggi ho ucciso per la prima volta” Coburn: “E io per l’ultima”.

Torsolo 23/08/23 17:48 - 68 commenti

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Western di vendetta personale e familiare ben celata da una eccellente atmosfera generale nel forte sudista in Andalusia, ha per protagonista Coburn, che Leone avrebbe voluto già nei Sessanta ma costava troppo, co-protagonista con Bud Spencer, potenza del successo popolare del cinema italiano di quei tempi. Proprio Spencer fornisce una delle sue interpretazioni migliori (non soltanto a livello fisico e di stazza), ma è Savalas che spesso ruba la scena a tutti offrendo una delle migliori morti mai viste al cinema, molto teatrale eppure veloce e contrita. Belli il finale e la musica,
MEMORABILE: La morte di Telly Savalas al rallentatore; Il piano sequenza dalla gru, che ci mostra prima dei titoli tutta la morte e la distruzione accumulata.

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Trivex 13/10/23 10:20 - 1744 commenti

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Il regista frulla bene il western con l’avventura e il “militaresco”. Grigio, polveroso, marziale e alla fine salta fuori anche una poderosa mattanza. Gli ampi mezzi, la buona regia e la location principale (il forte tra le rocce) valorizzano l’insieme e lo rendono imperdibile per gli appassionati. Grandissimo Coburn, massiccio ed essenziale Spencer, cattivo e controverso Savalas; ma anche gli altri sono quelli giusti. Le “profonde” le musiche di Riz Ortolani accompagnano bene una vicenda anche improbabile nella sua dinamica, ma profondamente appassionata nella sua motivazione.
MEMORABILE: Lo sguardo "finale" di Coburn verso Savalas.
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