Inutile negarlo: il motivo per cui questo brutto film di Mario Bianchi suscita l'interesse di molti è che all'origine c’è lo stesso romanzo (“Doppio sogno” di Schnitzler) che dieci anni dopo verrà riadattato per l'ultimo film di Stanley Kubrick, EYES WIDE SHUT. Certo vedere Gerardo Amato (il fratello di Michele Placido) nel ruolo che sarà di Tom Cruise lascia per un attimo interdetti - la differenza nell'interpretazione è evidente - ma le similitudini tra i due film saltano subito all'occhio. Qui in più c'è l’ambientazione veneziana (nel libro sono a Vienna), in meno tutto il resto. Per gli amanti degli eighties anzi c'è una...Leggi tutto performance piuttosto trash di Tinì Cansino nella parte della prostituta che in Kubrick sarà di Vinessa Shaw, con tanto di sensuale quanto risibile doppio spogliarello (il secondo davanti all’attonito protagonista)... La Cansino, tuttavia, oltre a questo non fa praticamente nient'altro e la scena è tutta per Amato nei panni dell'uomo alla ricerca di trasgressioni notturne. Finirà a una festa di gente in maschera (d'altronde siamo in pieno Carnevale) in cui per entrare la parola d'ordine è il titolo del film, ma pure qui a livello di sesso si vede poco o nulla. Ad ogni modo la storia sarebbe anche interessante e articolata, se non fosse portata in scena con tanta approssimazione. Insomma, le idee c'erano, ma per godersele toccherà aspettare Kubrick.
È un b-movie girato a basso budget, ma l'adattamento della "Traumnovelle" di Schnitzler, seppur in parte grossolano, risulta abbastanza interessante. La Venezia notturna fotografata da Bianchi risulta dark e misteriosa e ben si addice alla storia. Il cast, ad eccezione del discreto Gerardo Amato, è uno dei punti più deboli (Franco Caracciolo, Tini Cansino su tutti) del film. La parte finale Bianchi se la reinventa, rendendola più drammatica e disperata di quanto sia l'opera letteraria!
MEMORABILE: Bianchi, noto pornografo, realizza una casta scena dell'orgia che, al confronto, fa apparire quella di Kubrick in Eyes wide shut molto, ma molto, più hard!
Prima trasposizione cinematografica del romanzo "Doppio sogno" di Schnitzler, firmata da un non certo ispirato Mario Bianchi che riesce incredibilmente a rovinare un'opera letteraria raffinata ed elegante. Inutile dire che il confronto con il successivo Eyes wide shut di Kubrick, tratto dal medesimo libro, è assolutamente improponibile. Lasciate perdere questa robaccia e guardatevi direttamente il film del Maestro.
Pazzesco! Prima di Kubrick a trasportare cinematograficamente il "doppio sogno" di Schnitzler in epoca attuale fu Mario Bianchi... con Tinì Cansino! Alcune similitudini d'adattamento sono curiose ma il film di Bianchi grida vendetta da ogni lato. Girato sciattamente e in fretta e furia mette in scena una delle peggiori direzioni d'attori che si siano mai viste impressionare su pellicola. Ci sono perle di stracultismo, tipo Caracciolo che fa Stella, un travestito che vive con la Cansino e la trovata di ambientare il tutto a Venezia (deprimente).
Kubrick anticipato da Mario Bianchi, qui in una delle sue migliori opere, anzi la migliore (perlomeno per il sottoscritto). Autore di opere quantomeno discutibili come Provincia violenta e Gola profonda nera, qui con un cast decente, una ambientazione valida seppur sfruttatissima come Venezia a carnevale se la cava piuttosto bene. Unico difetto la durata: troppo breve, lo avrei allungato almeno di 20 minuti.
La premessa iniziale prevede che la prima mezz’ora venga saltata completamente poiché insopportabile. Soltanto dopo il assume una parvenza di decenza che lo fa assomigliare a qualcosa che possa avere un senso. Si nota quanto l’idea del soggetto sia interessante, anche in un contesto del genere, povero di risorse e senza una grossa regia alle spalle capace di valorizzarlo a dovere. Impalpabili gli attori, abusata la scelta della Venezia carnevalesca e molto altro sotto il livello della sufficienza.
Passato agli onori della cronaca più che altro per la somiglianza pregressa col film di Kubrick (in realtà è solo tratto dalla stessa novella), resta comunque uno dei lavori più ambiziosi di Bianchi; tolte un paio di sequenze "erotiche" con la Cansino (imbarazzante nella recitazione), il resto del film si muove tra una Venezia notturna come sempre suggestiva e oscure sette massoniche; certe trovate (come nel drammatico atto finale) sono di un'ingenuità disarmante e a tratti si rischia il colpo di sonno, ma in parte si apprezza lo sforzo creativo.
In pieno periodo a luce rossa, Mario Bianchi alza il tiro delle ambizioni e realizza la sua pellicola migliore. Kubrick è distante in tutti i sensi (duole segnalare la vistosa povertà del tutto, la scarsa cura delle psicologie dei personaggi e lo squallido erotismo - per fortuna solo accennato - tutto gemiti e giarrettiere), ma il film possiede una sua dignità registica e contenutistica e, in più frangenti, pure una certa carica suggestiva. Riusciti gli sviluppi da thriller polanskiano, tutt'altro che disprezzabile la prova attoriale di Amato.
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Non ho visto questo film ma mi sembra ovvio che abbia molte similitudini con Eyes wide Shut: entrambi sono tratti da "Traumnovelle" di Schnitzler (come riferito nelle note del film in questa scheda).
E' vero Godardi:
Mario Bianchi è stato uno di quei registi (figlio d'arte: il padre è il grande Roberto Bianchi Montero) costretto a muoversi in penombra, tra squallidi prodotti hard di fine carriera (imitazioni da Marina e la sua Bestia, per interderci) che ne hanno offuscato parte di una filmografia non eccellente (si ricordano sempre i soliti La Bimba di Satana o Non Avere Paura di Zia Marta) ma di certo interessante.
Mi sembrava doveroso mettere in evidenza altri film (che fanno comunque parte della "storia del cinema italiano"), di certo significativi.
Questo è uno di quelli, che passa spesso inosservato, al fianco d'altre pellicole minori, ma non per questo meritevoli d'esser viste...
DiscussioneZender • 6/03/08 08:14 Capo scrivano - 2 interventi
Passa inosservato più che altro perché nun se trova, Undying :-) Credo sche siano in molti ad esserne incuriositi, ma finché tv e animali vari non lo rendono disponibile...
Daidae ebbe a dire: La VHS è integrale?
Quello che ho visto io dura circa un 1 e 30
Se non ci sono loghi televisivi probabilmente la versione che hai visionato (immagino ti riferisci a un file) è tratta dalla Vhs che ricordo in un buon master con colori accesi.