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VOLTI ITALIANI NEL CAST
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/02/08 DAL BENEMERITO CAPANNELLE
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- Grande esempio di cinema:
Vito - Quello che si dice un buon film:
Lovejoy, Herrkinski, Jena - Non male, dopotutto:
Trivex, Pesten, Rambo90, Graf - Mediocre, ma con un suo perché:
Tarabas, Galbo, Markus, Homesick, Rigoletto - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Capannelle, Undying, Ciavazzaro, Nando, Belfagor, Saintgifts, Minitina80 - Gravemente insufficiente!:
Lupoprezzo
Eastwood nei panni di un pilota americano che ruba l'ultimo modernissimo caccia sovietico, invisibile ai radar e guidato dalla mente (ma non c'è il traduttore e quindi Clint dovrà pensare in russo...). Trama scontata, confezione ed effetti speciali da film tv. Si salvano solo il ghigno di Clint e i tempi di regia.
Strano, perché Eastwood è stato autore intelligente, ma evidentemente anche lui ha subito, per un periodo della sua carriera, l'influsso (quasi monomaniacale) della corrente politica anti-comunista. Lontano, quindi, da brillanti intuizioni emerse in pellicole seguenti tipo Mezzanotte nel giardino del bene e del male, l'autore (anche attore) si presta alla realizzazione di un film iperbolico ed esagerato, sulla falsariga di Rambo (non è un caso, forse, che entrambi i titoli siano usciti lo stesso anno). Siamo dalle parte del fumetto, super-eroe annesso, perciò ritmo ed azione non mancano.
Un filmetto, per Eastwood. Il protagonista non si accontenta e fa anche il regista, ma il risultato è piuttosto modesto, che dà vita a un film poco solido. Le scene con l'aereo in volo non sono spettacolari come dovrebbero, gli attori non brillano. Uguale a tante altre pellicole.
Superpilota USA ruba supercaccia URSS e lo porta fino all'Antartide. Clint Eastwood dirige e interpreta un classico film degli anni della guerra fredda, con poche pretese e molta azione. Scontato dall'inizio alla fine, ma per lo meno diretto senza tempi morti e con più onestà di altri film analoghi del periodo. Reaganiano (lo si sarebbe definito a quei tempi) ma non edonista (come Top Gun).
Nonostante non sia la prima regia di Clint Eastwood e'decisamente la sua opera meno memorabile. Le premesse (il furto di un aereo spia sovietico ad opera di un pilota americano) non sono originalissime ma e'tutto lo svolgimento a lasciare francamente insoddisfatti da chi dal grande attore e regista americano si aspetta sempre il meglio. Routinario.
Buon film d'azione ben diretto da un Eastwood magari meno ispirato del solito, ma che sa regalare momenti di ottimo cinema, vedasi l'emozionante inseguimento finale. Gran ritmo e splendidi (per l'epoca) gli effetti speciali. Buono il cast, dominato da un sempre eccellente Eastwood.
Direi che il termine "americanata" si adatti splendidamente a questa insulsa e tarda guerra fredda poco edificante. La regia del buon Clint non è certo ispirata e tutta la parte in terra sovietica tra scialbi pedinamenti e cambi di identità è soporifera; e anche nell'ultima parte, nonostante l'utilizzo del Firefox, il film non decolla, mai. Brutti gli effetti speciali. Passo falso per Eastwood.
Con questo film Eastwood ha raggiunto il punto più basso della carriera, e senza scusanti poiché ne è regista, attore e produttore; tuttavia mi rendo conto che il contesto storico degli Usa di quel periodo (il successo di Reagan, la guerra fredda, il rampantismo e altri fattori, non ultimo altre pellicole simili) possa aver generato una messa in scena così ridicola e miserrima, anche per il pur grande Clint. Fatta questa premessa, il film gode almeno di un ritmo sostenuto e di una buona dose di action.
Non sapevo che la regia fosse del protagonista: l'ho appreso appena prima del commento (una distrazione sui titoli iniziali, capita). Una riprova del cambiamento degli uomini, del loro agire nel mestiere. Negli ultimi anni Clint Eastwood ha realizzato opere celebratissime, dopo una "infanzia" da spaghetti western con la Colt, oltre ai polizieschi calibro 44 magnum. Credo nei momenti di transizione: forse questo film è il primo gradino, seppur non troppo impegnativo, da affrontare. Il film è elementare, ma intanto si fa luce una "nuova arma cinematografica".
Il decollo avviene troppo tardi, non a caso quando prende il volo il jet guidato col pensiero da un pilota soggetto a periodiche crisi cerebrali; prima occorre sforzarsi di non sonnecchiare assistendo ad una spy-story fantapolitica dell’età reaganiana condotta fiaccamente da un Eastwood freddo, demotivato e a suo agio solo nelle parti action. Omaggi all’Hitchcock di Intrigo internazionale (il bel prologo con l’elicottero che insegue l’uomo in corsa) e soprattutto de Il sipario strappato nella cruenta lotta contro un coriaceo agente del KGB. Effetti speciali da videogame.
MEMORABILE: Il jet che atterra sulla banchina polare.
Clint Eastwood HA DIRETTO ANCHE...
In piena guerra fredda con Reegan al potere, Eastwood realizza questo filmetto che trasuda americanismo guerrafondaio da tutti i pori. Tutti i cliché del genere sono presenti e le scene di volo appaiono come uno scadente videogioco. Penalizzante la durata, oltre due ore. Da salvare la maschera imperturbabile di Clint, ma non appare sufficiente.
Non credo si sentisse la necessità di quest'opera, ma in tempi di guerra fredda tutto, anche un film, concorre al risultato finale. Ma non sono i bagliori di contrapposizione fra Usa e Urss a infastidirmi, quanto il fatto che manca totalmente di quella tensione emotiva che dovrebbe trasmettere un infiltrato dietro le linee nemiche; e questo succede sia nella prima parte spionistica sia nella seconda, più bellica. Stavolta, con un po' di rammarico, salvo l'Eastwood attore ma non il regista.
Il periodo reaganiano non ha risparmiato neanche Eastwood, qui sia regista che protagonista di un film di spionaggio pieno di cliché: l'eroe in stile Rambo che affronta da solo svariati nemici, i sovietici cattivissimi con armi ipertecnologiche, uno spietato agente del KGB, persino una sviolinata per i dissidenti. La durata e gli effetti speciali mediocri non aiutano a tenere vivo l'interesse. Il Clint davanti alla macchina da presa ottiene una sufficienza risicata, quello dietro è rimandato a settembre.
Il caccia che si ferma al momento giusto, non un millimetro in meno non un millimetro in più, sulla banchina polare, è più che emblematico per capire a che tipo di film si è davanti. Il fatto poi che sia America contro URSS e che sia un film di Eastwood, ancora di più lasci aintuire tutto l'andazzo della vicenda. Ma la parte patriottica si potrebbe anche sopportare, facile da immaginare fin dai titoli di testa; quello che invece non funziona è la realizzazione del film, in cui Eastwood dà la sua peggior prova di regia ed è monocorde nell'interpretazione.
Ottimo film, ben diretto con mano ferma da Eastwood. Reaganiano fino al midollo, eppur molto riuscito nell'unire spionaggio, azione, avventura e fantascienza, col prototipo di caccia sovietico pilotabile attraverso i pensieri. Eastwood, in gamba anche come attore, offre un'interpretazione intensa del veterano del Vietnam preda di incubi atroci. Spettacolari le scene di combattimento tra aerei ad alta quota.
Film che lega spionaggio, avventura, un occhio sul mondo russo (lontano per tutti all'epoca) e la fantascienza di un aereo che si guida con la mente. Gli ingredienti ci sono tutti; mal dosati però. Continuo a considerare la parte iniziale, con il personaggio che si infiltra in Russia, interessante e di buona fattura. Poi, quando è il momento di passare all'azione facendo volare il Firefox e ingaggiando battaglia, gli effetti speciali lasciano un segno negativo, abbassando il livello.
Una commistione tra spionaggio e le future evoluzioni aeree di Top Gun e L'aquila d'acciaio, tutto sommato godibile, con una prima parte tesa e coinvolgente e una seconda che si segnala per effetti ancora oggi discreti. Peccato che la bella fuga aerea finale sia inframezzata e rallentata da continui intermezzi con russi e americani che parlano di strategie, cosa che rende troppo verboso un finale altrimenti adrenalinico. Eastwood ha fatto di meglio, sia come regista che come attore, ma un'occhiata il film la merita.
Troppo fazioso per essere vero e troppo stringato nella trama per permettersi il lusso di arrivare alle due ore. Tutto ruota attorno al furto di un aereo e non c’è altro di rilevante in un film che spesso e volentieri rasenta la barzelletta. È America contro Russia e non si faticherà a intuire coloro che vengono rappresentati nel modo migliore. Eastwood sembra un lontano parente di quel regista e attore che ha saputo ritagliarsi spazi importanti, scimmiottando nei duelli aerei Star wars. Noioso e figlio del periodo storico di appartenenza.
Una spy-story storicamente ben collocata nel periodo “invernale” della guerra fredda combattuta tra USA e URSS. Un film d’azione di onesta fattura e di impianto classico, con una prima parte che genera una spiccata tensione nel rischioso percorso di introduzione clandestina del superpilota dell’aviazione statunitense Mitchell Gant in territorio sovietico con l’evocazione di atmosfere tenebrose, affannose e minacciose e una seconda parte nella quale dominano le scene di battaglia con il mirabolante aereo Firefox come protagonista, molto più convenzionale e scontata.
Insieme a Gunny, forse il film di Eastwood che risente maggiormente del clima della guerra fredda e della conseguente propaganda americana anti-sovietica, con un agente speciale che ruba un futuristico jet russo. Molto bella la prima parte spionistica in Russia, tutta girata in notturna, con momenti di tensione ideali e un'atmosfera gelida; l'ultima sul jet è più canonica ma salvata da spfx ancora oggi notevolissimi. Eastwood misurato, privo della sua usuale ironia, nei panni di un personaggio ambiguo reso con un certo realismo. Tutto sommato un buon lavoro, pur un po' troppo lungo.
MEMORABILE: Nei bagni della metro di Mosca.
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Eastwood gira un inconsueto (per lui) film di fanta-spionaggio piuttosto riuscito, intriso di reaganismo fino al midollo (l'URSS è il classico Impero del Male e sembra una versione peggiorata del Terzo Reich). La prima parte è pervasa da un'atmosfera spionistica notturna e violenta da Guerra Fredda con una ricostruzione convincente della Mosca sovietica, la seconda è spettacolarmente divertente a suon di voli velocità Mach7 e scontri sopra l'Artico. Clint è una maschera ironica infallibile, ottimo il cast di contorno in cui spiccano un pittoresco Freddie Jones e il "ribelle" Clarke.
MEMORABILE: L'incubo vietnamita di Clint; La perquisizione nel metrò di Mosca; L'agente del Kgb strangolato; Il briefing dei capi russi; Il sottomarino.
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