California poker - Film (1974)

California poker
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Titolo originale: California Split
Anno: 1974
Genere: commedia (colore)
Note: Il film fu girato con un nuovo procedimento sonoro, il Lion's Gate 8 track, che permetteva di registrare un'enorme quantità di suoni su 8 piste in modo di dare l'impressione allo spettatore di trovarsi immerso in una vera sala da gioco di poker.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/02/08 DAL BENEMERITO G.GODARDI
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G.Godardi 19/02/08 16:36 - 950 commenti

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Due uomini si incontrano durante una partita a poker e stringono amicizia. Uno è un giocatore incallito e sfaccendato, l'altro un giornalista con grossi debiti. Divertente commedia sul gioco del poker che ebbe ai tempi un clamoroso successo di pubblico e di critica. A una narrazione caotica, che pare nascere sul momento, fanno da compendio un'encomiabile perizia tecnica fatta di sinuosi movimenti di mdp e un accurato montaggio. Un film più da "sentire" che da vedere; purtroppo gli intenti originari voluti dal regista sono mitigati dal doppiaggio italiano.

Cotola 18/09/08 02:37 - 9009 commenti

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Pur essendo un Altman "minore" resta pur sempre un film interessante e superiore alla media; oltre che per le belle interpretazioni dei due attori principali, soprattutto per il tono scanzonato del tutto e per il finale che pur essendo "lieto" mostra in maniera magistrale come a volte la vittoria possa essere fatua e tutto sommato amara. Merita la visione ma credo che chi ama il poker potrebbe rimanerne un po' deluso. Molto bello anche da un punto di vista tecnico.

Galbo 15/12/09 07:17 - 12380 commenti

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Benché sia considerato come opera minore di Robert Altman, è un film meritevole di visione anche perchè uno dei migliori mai realizzati sul gioco. Il film si avvale inoltre di un'ottima interpretazione dei due protagonisti. che danno vita a duetti estremamente godibili che denotano il loro divertimento ed affiatamento nell'impersonare due amici fanatici del poker.

Skinner 13/12/09 11:25 - 592 commenti

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Delusione. Dimenticate l'Altman fine cesellatore di studiatissime trame come in America Oggi, qui molto è lasciato all'improvvisazione degli attori e la trama (che sarebbe ricca di spunti) è davvero poca cosa (e probabilmente in questo caso poco interessa al regista) e va avanti quasi per inerzia. Bravissimi ma sprecati i due protagonisti. Non pessimo, ma le aspettative erano decisamente superiori.

Matalo! 10/10/10 15:52 - 1378 commenti

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Piccolo gioiello di Altman che si sviluppa "alla giornata" come le vicende dei protagonisti, due perdigiorno col vizio del gioco, per uno dei quali ad attenderlo sarà la vanità della vittoria. Il sottobosco delle sale da gioco è vivido e orchestrato a più strati sonori e visivi. I protagonisti sono eccellenti: ribaldo e scanzonato Gould, malinconico e timido Segal, vero protagonista dello spirito del film. Altman "minore" forse ma imperdibile. Per Mereghetti, a cui piace, merita lo stesso voto di Febbre da cavallo. Mah...
MEMORABILE: Gould al canestro.

Caesars 14/12/11 09:19 - 3779 commenti

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Una commedia, ambientata nel mondo dei giocatori d'azzardo, che deve la sua riuscita soprattutto alla verve dei due interpreti principali: Elliot Gould, estroso e scanzonato, e Peter Segal, più contenuto ma non meno incisivo. La trama è poca cosa, ma serve per farci vedere un quadro di una certa parte di America. Nonostante il titolo (italiano) e l'ambientazione, il poker occupa una piccolissima parte della narrazione. Film simpatico ma non per questo non amaro. Un Altman dei meno famosi ma non per questo dei meno efficaci. **

Homesick 18/12/11 17:33 - 5737 commenti

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Il racconto, pur avendo potuto beneficiare di una maggiore stringatezza nel pervenire al monito finale – il gioco è meglio della vittoria e i soldi non danno la vera felicità - non occulta il mestiere di Altman nella descrizione naturalistica degli ambienti (l’appartamento in disordine, le case da gioco con strambi individui, musica e vocii) e in quella destrutturazione della compagine diegetica ritrovata in Nashville e in tanti film corali successivi. Compagni di gioco, sbronze e sventure, Segal e Gould danno vita a vivacissime schermaglie in cui la comicità incontra il malessere esistenziale.
MEMORABILE: Gould che rende il "favore" al tipaccio nei bagni.

Hackett 3/06/12 08:35 - 1865 commenti

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Ottimo capitolo della rivisitazione del mito americano svolta da Altman nella sua lunga carriera. Grazie alla perfetta coppia Gould-Segal il regista riesce a farci fare un viaggio tra le emozioni e gli effimeri entusiasmi del gioco d'azzardo. Vite miserrime che corrono alla ricerca di un benessere promesso ma irraggiungibile, euforia entusiasmi e infine sconsolatezza, quando ci si accorge che la propria vita, appesa alla speranza di un gioco, è triste e vuota. Ed eccola la violenza altmaniana, questa volta meno fisica ma più crudele.

Mickes2 25/11/13 14:35 - 1670 commenti

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La visione antieroica e reietta, malinconica e scansafatiche dell’America altmaniana, qui si addensa all’interno del microcosmo del gioco d’azzardo. Un piccola girandola di avvenimenti aggrappata al quotidiano dove vincere e perdere, nella vita e nel gioco, sono entrambi sinonimi di sventura, amicizia e brivido. Grande spazio all’improvvisazione dove i ruoli di Gould e Walsh - quasi metacinematograficamente - si interscambiano tra finzione e realtà. Importante anche un sofferto Segal, ideale personaggio complementare. Buono.

Viccrowley 27/11/13 00:20 - 814 commenti

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Da più parti considerata opera minore nella filmografia altmaniana, questo California Poker risulta comunque assolutamente riuscito. Innumerevoli registi pagherebbero per riuscire a realizzare un film "minore" di tale portata. Il gioco d'azzardo è un pretesto per parlare di amicizia, avidità e rincorsa infinita verso una redenzione che forse non ci sarà mai concessa. Soldi, sentimenti, divertimento, improvvisazione e quel luccichio, che staziona sempre negli occhi dei giocatori. Vincenti o perdenti che siano.
MEMORABILE: Gould recupera con metodi spicci i soldi vinti a poker.

Robert Altman HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Conto alla rovesciaSpazio vuotoLocandina M.A.S.H.Spazio vuotoLocandina Il lungo addioSpazio vuotoLocandina Nashville

Daniela 22/07/16 09:02 - 12625 commenti

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Bill è un giornalista disilluso e pieno di debiti, mentre Charlie tira avanti alla giornata senza preoccuparsi del futuro: si conoscono ad un tavolo da poker e diventano subito amici, uniti dalla passione per il gioco e le scommesse... La brillantezza dei dialoghi, la trascinante simpatia di Gould e il suo affiatamento con Segal possono ingannare, facendo apparire il film come una commedia scanzonata, quasi picaresca, su due perdenti sempre a caccia della grande occasione. Il finale però ne sancisce senza ombra di dubbio il carattere malinconico, amaro: si può sentirsi sconfitti anche vincendo
MEMORABILE: Durante la partita di poker all'inizio: "E' inutile arrabbiarsi, questo è un gioco... Una volta vinco io e una volta perde lei…”

Rocchiola 15/03/19 17:29 - 953 commenti

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Altman fa le prove generali di Nashville con un’opera dallo stile molto libero che però, come nelle migliori partiture jazz, riesce a improvvisare senza dimenticare il proprio filo conduttore. Scanzonato e al contempo malinconico, è forse il film che meglio coglie la vera essenza del gioco d’azzardo. Gould e Segal sono una perfetta coppia di losers che riflette la deriva morale della società americana del periodo. Grande colonna sonora in presa diretta e finale memorabile che ci ricorda come l'attesa del piacere sia essa stessa piacere.
MEMORABILE: La carta igienica nel naso per fermare l’epistassi; Remsen travestito da donna; L’aggressione nel parcheggio; L’inizio nella sala da poker; Il finale.

Rufus68 7/10/19 22:26 - 3825 commenti

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Ancora un grande Altman. Perfetta la sua orchestrazione della cacofonia (dialoghi sovrapposti, alternanza di primi piani) così come la conduzione degli attori, apparentemente improvvisata (straordinari entrambi, Gould e Segal). A colpire, però, è la sottile ricognizione del male di vivere che emerge dalle vite raminghe dei giocatori, una malattia che il regista simbolizza in alcuni squarci rivelatori (il volto del pugile sconfitto, certe espressioni di Segal al tavolo da gioco) di raffinato realismo. D'alto livello anche il cast di contorno.

Paulaster 25/03/24 18:02 - 4391 commenti

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Un giornalista e uno sfaccendato fanno amicizia al tavolo del poker. Lo schema della coppia “on the road” non è una novità e Altman punta a raccontare anche l’America fuori dalle grandi città. Lo stile narrativo è appena caricato (soprattutto con il chiacchierone Gould) per non farlo apparire eccessivamente realistico e la chiave di fondo è malinconica. Anche la Prentiss trattiene il suo personaggio in una chiave dolente. La scelta di Reno e non di Las Vegas serve a rimanere in un ambito meno turistico.
MEMORABILE: La carta non caduta a terra; La disamina dei giocatori al tavolo; La serie ai dadi.
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  • Homevideo Rocchiola • 15/03/19 17:35
    Call center Davinotti - 1238 interventi
    Dalle nostre parti mai uscito in DVD. Io lo rivisto grazie ad una registrazione dai canali Sky su DVD-R effettuata ormai anni fà da un mio amico. In bluray non è ancora uscito nemmeno all'estero. Un appello ai nostri editori: ponete rimedio a questa grave mancanza.
    Qui sotto il collegamento al sito Vecchio Cinema, sul quale è reperibile una copia del film allestita sovrapponendo al master del DVD americano l'audio nostrano:
    http://www.vecchio-cinema.it/california-poker-dvd-1974-elliott-gould.html
    Ultima modifica: 18/03/19 14:38 da Rocchiola