Ragazza tutta nuda assassinata nel parco - Film (1972)

Ragazza tutta nuda assassinata nel parco

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Modesto e compassato giallo dalle forti venature thrilling ambientato a Madrid (la coproduzione è italo-spagnola), in cui viene ucciso un ricco uomo d'affari dal passato oscuro. Ad indagare viene subito chiamato un uomo delle assicurazioni (Robert Hoffman), visto che la vittima aveva appena stipulato un’ingentissima polizza sulla vita. L’uomo conoscerà le figlie e la moglie del morto (una delle quali finirà esaltamente come il bizzarro titolo suggerisce) innamorandosi e finendo a letto un po’ con tutte, giusto per non trascurare l'aspetto erotico che già Lenzi, al tempo, aveva reso parte integrante dei suoi gialli di successo come ORGASMO...Leggi tutto o PARANOIA. Non si vede molto, a dire il vero, e ancor meno si vede dal punto di vista dello splatter, a conferma di un’opera diretta senza la neccessaria convinzione in primis da parte del regista Alfonso Brescia, più a suo agio nelle sceneggiate napoletane con Merola o nella commedia girata in economia. Nel finale il soggetto di Antonio Fos può mostrare finalmente tutta la sua intricata complessità (che si era solo vagamente intuita nel prologo in bianco e nero prima dei titoli di testa, a prima vista difficile da immaginare come appartenente allo stesso film) e, in parte, si fa apprezzare per un'inattesa congruenza. Troppo tardi però: la noia fino a quel momento aveva già ampiamente preso il sopravvento facendosi strada tra le maglie larghe di una regia scadente e inadeguata al genere. Mescolando giallo, thriller e persino qualche accenno al gotico, Brescia si perde per strada e non riesce a sfruttare la presenza del bravo Adolfo Celi nel ruolo dell'ispettore di polizia.

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B. Legnani 21/02/07 13:15 - 5519 commenti

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L’interminabile fase di preparazione mina alla base l’interesse dello spettatore, che giunge agli snodi più interessanti quasi estenuato. Inoltre la recitazione degli interpreti è quella che è, vale a dire scarsa. Qualche immagine suggestiva, ma davvero è troppo poco.

Ciavazzaro 25/02/08 17:17 - 4768 commenti

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Si dimentica facilmente a causa di una sceneggiatura statica, ripetitiva, con colpo di scena finale rubato a La coda dello scorpione, che delude abbastanza. Godibili il prologo e il finale nel luna-park, e vi è anche un buon cast di caratteristi: Hoffman, Adiutori, Velasquez, Gimpera, Ressell, Demick e un po' a sorpresa pure Celi e Leroy a dare lustro alla pellicola. Ma purtroppo questo non basta a fargli raggiungere la sufficienza. Non mi sento di distruggerlo totalmente.
MEMORABILE: La fine del complice nel luna-park.

Cotola 5/04/08 01:20 - 8998 commenti

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Pessimo thrillerino italiano contrassegnato da un terribile ritmo catatonico e da una sceneggiatura piuttosto prevedibile soprattutto nel finale, che è stato riciclato malamente da altri film (La coda dello scorpione su tutti). Per il resto c'è poco altro da dire e da salvare. Solo per amanti del genere. Gli altri possono anche astenersi.

Lucius 10/04/10 15:29 - 3015 commenti

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Discreto thriller, nato sulla scia del successo de L'uccello dalle piume di cristallo, come per ammissione dello stesso regista, realizzato con una certa tecnica, che fa uso di inquadrature mirate e minuziose. Ricorda vagamente certi telefilm di qualità, tipo L'ispettore Derrick o Colombo. Tra i tanti cloni argentiani, nonostante il rimaneggiamento della sceneggiatura e il blando ritmo riesce comunque ad incuriosire. Con un cast interessante dove spiccano Adolfo Celi e un giovane e bravo Philippe Leroy.

Fauno 25/08/10 11:56 - 2206 commenti

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Trama interessante, ma sembra che il regista abbia paura di prender la scossa ad attivare la potenza indispensabile a creare un thriller, cosicchè l'opera si fa apprezzare per le beltà notevoli della Demick e ancor più dell'Adiutori, mai vista in altri film così incisiva e duratura come personaggio. Quindi il cast sarebbe buono e ci mancherebbe, ma il film avrà a malapena il bagliore di una lampadina di una chiesa sconsacrata nella nebbiosa pianura...
MEMORABILE: Ridicola la scena finale del luna park. Se solo fosse plausibile si sarebbe vista poltiglia umana dappertutto.

Gestarsh99 10/09/10 16:50 - 1395 commenti

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Un thriller arzigogolato, stancante e faticosamente lento, con pochissimo sangue ma molti graditi e tondeggianti nudi. Pur presentando un intreccio inutilmente cavilloso ed un andamento catatonico, il film di Brescia si ricicla alla grande come estasiante celebrazione visiva della bellezza fragile ed evanescente della stupenda Pilar Velazquez, cui sono riservati primi e primissimi piani che ne esaltano alla perfezione i morbidi lineamenti del viso, ripresi in tutto il loro delicato ed etereo splendore. Una glorificazione involontaria ma luminosissima.
MEMORABILE: I primi piani sul volto stupendo della bellissima Pilar Velazquez.

Funesto 5/07/11 23:40 - 525 commenti

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Thrillerino fiacco ed imbevibile, e la cosa brutta è che la storia gialla in sè non è assolutamente male ed è capace di reggersi sulle proprie gambe; la colpa va tutta alla regia di Brescia, tutta intenta a ricercare immagini suggestive (riuscendovi) ma che assolutamente non si cura del fatto che rende statica ed annacquata la vicenda, soffermandosi inutilmente sulle caratterizzazioni dei personaggi e il loro giro di tresche/infatuazioni. Hoffman, senza i consueti mustacchioni alla D'Alema, pare ringiovanito di 20 anni. Splendida la Velasquez.
MEMORABILE: Le minacce alla Velasquez; lo sgozzamento della domestica (unico momento appena sanguinoso: potevano metterne di altri!).

Uomomite 1/08/11 04:26 - 174 commenti

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Cosa c'entra Alfonso Brescia con il giallo d'ambientazione alto borghese? Assolutamente nulla e infatti questo film è una sublime schifezza. Ragazza tutta nuda parte in sordina ma, pian piano, Brescia sbrocca e ci serve sul piatto una madre pazza da antologia (una stupenda Irina Demick, da fucilazione immediata), una figlia morente stile sceneggiata napoletana (il suo pane), un'altra ninfomane, un gelosissimo stalliere muto, eccitanti momenti horror tardo tardo gotici e un grande finale al luna park. Altro che Romolo Guerrieri! Imperdibile.

Deepred89 22/12/11 22:06 - 3701 commenti

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Piacevole giallo diretto da un esperto del genere (o meglio, dei generi). La trama, al di là di alcune buone idee sparse quà e là, risulta piuttosto prolissa, ma è risollevata da una confezione di indubbia professionalità, da belle ambientazioni (che associate alla notevole fotografia regalano frammenti di buona suggestione) e da un buon cast pieno di volti noti del nostro cinema di genere. Zero sangue (o al massimo 0,1), un paio di scene erotiche, una buona atmosfera invernale e c'è pure la ragazza nuda assassinata nel parco. Non male.

Stefania 9/04/12 12:23 - 1599 commenti

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Evviva la ricerca dell'originalità, anche se non sempre i (numerosi) tentativi vanno a buon fine: poteva essere una "comune" storia di complotti familiari con movente pecuniario, e invece... Brescia fa trapelare, in controluce, una "back-story" melodrammatica (con tanto di agnizione finale), scolpisce tre caratteri femminili estremi, ciascuno a modo suo completamente folle; ambienta il tutto in un decadente e imprigionante villone, ci regala un incipit e un epilogo nel tunnel degli orrori... ma tutto il film era una gita in quel tunnel, tra ingenui spaventi e inaspettate svolte in angoli bui..
MEMORABILE: La matriarca sbevazzona che dialoga istericamente col ritratto del consorte defunto; i continui svenimenti dell'eterea Velasquez.

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Giùan 7/05/12 11:25 - 4528 commenti

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Uno dei più inattesi ed eccentrici (col più tardo Gatto degli occhi di giada) spiegoni finali del nostro B Cinema non basta a salvare il giudizio su un film troppo raffazzonato ed "incredibile". Brescia ed i suoi scherani sembrano proprio non crederci, così il cocktail tra giallo lenziano (assicurazioni, amorazzi morbosi) e adeguamento del gotico (la magione "maledetta" coi suoi fantasmi) risulta a lunghi tratti imbevibile. Il migliore del lotto è il sornione Leroy livoroso, mentre a loro modo indimenticabili son la ciuccata Demick e la florida Adiutori.
MEMORABILE: La Demick a colloquio col marito in cornice; Il nudo di Patrizia Adiutori e il suo corpo nel parco braccato dalla "sporca" fotografia di Nieva.

Metuant 20/07/12 21:54 - 456 commenti

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Non sarebbe male questo giallo, se non fosse per il fatto che non sembra sapere bene dove andare a parare se non dopo metà film, quando la storia entra finalmente nel vivo... solo che a quel punto l'attenzione latita non poco. Tralasciando il pietoso titolo (anche se effettivamente c'entra con la storia), restano di buono la presenza di un sempre valido Adolfo Celi in una parte quasi secondaria e qualche suggestione psicanalitica, ma è davvero troppo poco.
MEMORABILE: Il monologo davanti al ritratto.

Homesick 11/08/12 08:30 - 5737 commenti

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Cospicuo giallo di Brescia, quasi neofita nel genere – alle spalle solo il derivativo Il tuo dolce corpo da uccidere –, ma abilissimo nell’intersecare geometricamente le varie piste (soldi, invidie, gelosie, vendetta) e a gettare ambiguità su tutti i personaggi in preparazione di un crescendo finale dai toni gotici e persino scespiriani. Gli interpreti, all’altezza del loro compito, risaltano soprattutto nelle figure femminili della vedova psicolabile Demick, della fragile e cardiopatica Velasquez e dell’Adiutori, «ragazza tutta nuda» impudente e ninfomane. Ross mostra il suo fisicone da peplum.
MEMORABILE: Il prologo; la ringhiera pericolante; la confessione-accusa davanti al dipinto.

Trivex 24/09/12 11:00 - 1738 commenti

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Ricco di attori famosi, ma alcuni utilizzati per ruoli marginali, con un finale in parte spiazzante (ma c'è un dettaglio che potrebbe insospettire, prima). Povero nello svolgimento complessivo, senza tracce gore e con solo qualche nudo, magari anche tagliato. Belle location nella veccchia Spagna (ancora sotto la dittatura di Franco) ed affascinanti le attrici (davvero sensuale Patrizia Adiutori). Bruttina la fotografia, mentre il montaggio manca di serrare il poco ritmo che poteva incendiare la brace, sepolta in questo - solo mediocre - episodio di genere. **

Pumpkh75 3/01/13 13:55 - 1735 commenti

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Ottima la parte gialla, tra cambi di prospettiva e personaggi in bilico. Buona anche la prova corale degli attori, nonché la regia asciutta. Dove il film è però fallace è nella parte centrale, dove si gira stancamente a vuoto. Il sipario rischia quindi di calarsi inesorabilmente sulle palpebre da un momento all’altro, in contrasto con gli estremi della pellicola dove le soluzioni sceniche e narrative sono decisamente interessanti. Un film riuscito a metà.

Ronax 8/08/13 02:56 - 1243 commenti

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Un po' di Lenzi, un po' di Argento, una spruzzata di erotismo e qualche squarcio gotico: il tutto frullato da Brescia con poca convinzione ma con sufficiente decoro tecnico. Lo spiegone finale con la raffazzonata entrata in gioco della Gimpera sfiora l'assurdo, ma si sa che la logica non è di casa nel thrilling italico, mentre il guaio è la mancanza di polso della regia che si adagia mollemente sulla sceneggiatura senza imprimerle il necessario vigore. Comunque s'è visto di peggio e il bel trio Demick- Velasquez-Adiutori non è da buttare via.

Daidae 17/08/13 13:29 - 3163 commenti

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Ecco uno dei tanti giallo-thriller diretti dal valido Alfonso Brescia. Superiore a Il tuo dolce corpo da uccidere dello stesso regista e molto simile ai gialli lenziani. Non è un capolavoro, questo è sicuro, ma è un valido film e un'occhiata la merita di certo.

Manfrin 6/12/13 16:59 - 391 commenti

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Gialletto pieno dei classici clichè (voce misteriosa che ansima al telefono, ombra nera dietro la finestra, imposte che sbattono durante il temporale, ecc. ecc.) che si trascina stancamente verso un finale che chiarifica ciò che già si era intuito. Soliti nudi di circostanza e ben poco da salvare.

Nicola81 19/01/14 16:36 - 2827 commenti

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Derivativo ma discreto giallo, diretto da Brescia con scarsa propensione per il ritmo ma con insospettabile eleganza. Buona atmosfera e discreto intreccio, ma qualche spiegazione in più non avrebbe guastato, se non altro per ripagare l'attesa. Cast ottimo sul versante maschile (Hoffmann, Leroy, Celi) e splendido su quello femminile, anche se è difficile credere davvero che la Demick possa essere la madre della Velazquez e della Adiutori... Titolo brutto ma pertinente. Non male, dopotutto.
MEMORABILE: L'incipit in b/n; La bellezza della Velazquez e della Adiutori; Il finale.

Maik271 16/02/14 17:21 - 436 commenti

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Titolo un po' fuorviante per questa pellicola che cerca, quasi mai riuscendoci, di seguire in maniera precisa tutti i crismi del thriller all'italiana; la suspense, qualche nudo molto casto, le morti violente e la doppia sorpresa finale con spiegazione di rito. Belle le ambientazioni spagnole, accettabile l'interpretazione del cast e la regia. Fatico a consigliarlo perché l'ho trovato noioso (a parte i venti minuti finali); ma se non avete meglio da fare...

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Myvincent 3/08/15 20:46 - 3721 commenti

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Titolo pseudo-porno per un giallo dal tipico glamour anni '70, fatto di assassinii misteriosi, belle donne, finale esplicativo. L'inizio e la fine sembrano ricordare Profondo rosso, visti soprattutto l'antefatto traumatizzante, ma la cura per i dettagli e per l'inventiva qui è ben altra. Rustico ma interessante, nel suo complesso.

E.m. 8/12/15 13:02 - 10 commenti

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Tediosissimo thriller di Brescia che sfida lo spettatore ad arrivare alla fine. Brescia è un grande regista sleazy, dà il suo meglio quando fa partire il delirio e quando è libero da schemi imitativi. Purtroppo in questo caso sembra voler seguire una certa logica narrativa e quindi annoia perché manca, in quel caso, di mestiere. Evitabile a malincuore.

Saintjust 1/12/15 22:40 - 159 commenti

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Gialletto italico dal ritmo soporifero. Il difetto più grosso è che in ogni momento si avverte perfettamente di essere dentro un film di serie B. La confezione è dignitosa ma l’intreccio portante è debole e non intriga; il finale derivativo non è molto appagante. La scena con lo spiegone davanti al quadro è sublimemente delirante. Quel che resta nella memoria, a mio giudizio, è il cast femminile: esteticamente il migliore mai visto in un thrilling! Esangue.

Undying 6/12/15 17:42 - 3807 commenti

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Cosa sarebbe stato il film, se girato come Prater shock e ambientato a Vienna, seguendo la prima stesura alla quale ha dato il suo contributo anche Gianni Martucci? Lo possiamo solo immaginare, perché già così, pur ambientato in Spagna, il film lascia dentro un senso di angoscia e di malessere, con un plot piacevolmente contorto e collegato al recente passato (che molto ricorda il Bido de Il gatto dagli occhi di Giada) e, soprattutto, per quelle presenze femminili, destinate all'incasso dell'assicurazione dopo la morte del marito/padre. Interessante.
MEMORABILE: Barbara (Patrizia Adiutori) che si manifesta completamente nuda in un paio di sequenze: in amplesso con Renato Rossini e a lume di fiamma per Hoffmann.

Rufus68 26/05/16 21:30 - 3818 commenti

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Comatoso gialletto in cui a salvarsi è solo il didietro della Adiutori (se è il suo). Girato con tale piattezza che persino le pubblicità occulte sono uscite male. La nobiltà di Celi e Leroy si adegua all'assoluta mancanza di tensione; e lo scioglimento finale, che spesso salva anche film mediocri, arriva nel più completo disinteresse dello spettatore.

Claudius 15/10/16 10:24 - 541 commenti

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Tralasciando il solito titolaccio italiano (fa pensare di più a un softcore che non a un thiller), il film di Brescia è un oggetto curioso e irrisolto.. Buoni l'inizio, lo spiegone finale e l'ultima mezz'ora; peccato che ciò che sia in mezzo annaspi parecchio. Bravi Hoffman e Celi (quest'ultimo in un ruolo marginale). Una visione la vale.
MEMORABILE: Le scene che precedono la morte della Demick.

Anthonyvm 7/05/19 23:57 - 5612 commenti

I gusti di Anthonyvm

Gialletto senza infamia e senza lode, memorabile solo per il notevole poker femminile che espone e per il finale ambientato al luna park. Il plot potrebbe anche essere interessante, ma in un thriller all'italiana che si rispetti deve andare di pari passo con la tensione e la paura, che qui sono completamente assenti. Brescia annoia più che inquietare, inoltre non eccede né in violenza né in erotismo (limitandosi a qualche nudo). Peccato, perché la soluzione non è del tutto imprevedibile, seppure un po' confusa. Spiegone finale improponibile.
MEMORABILE: La ragazza tutta nuda del titolo; Irina Demick ubriaca conversa col marito morto; Il finale al luna park, con tanto di punizione divina.

Ira72 28/05/20 23:46 - 1305 commenti

I gusti di Ira72

Più un goffo erotico ”vorrei ma non posso” (che punta sulle grazie ineccepibili della Velázquez) che un thriller. Camuffato malamente in effetti convince poco, non fosse che per lei, desnuda, che si appropinqua a dormire (impeccabilmente truccatissima) e il presunto killer che la tempesta di telefonate inquietanti (dalla cabina telefonica) per poi palesarsi, in simultanea, sull’uscio (nell’era dei cellulari poteva sembrare credibile). Facilonerie a parte però (perdonabili e comuni ingenuità del periodo) non accade nulla di trascendentale.

Pinhead80 30/05/20 12:30 - 4715 commenti

I gusti di Pinhead80

Gustoso thriller italiano dalla trama discretamente complessa e con una parte finale notevole, di quelle che rimangono nella memoria. Ci sono tutti i classici elementi del giallo e una discreta dose di morbosità regalata dalle situazioni in cui le protagoniste si concedono nude di fronte alla telecamera. Nonostante a un certo punto si capisca dove si voglia andare a parare, il film regge e Brescia si conferma un regista capace. Per gli amanti del genere è una piccola chicca da non lasciarsi sfuggire.

Il Dandi 30/05/20 10:54 - 1917 commenti

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Buon candidato al premio di titolo più pretestuoso del genere (in effetti dopo tre quarti d'ora c'è anche, del tutto secondario nell'economia del racconto, un cadavere che corrisponde alle caratteristiche). Il secondo giallo di Brescia è un deludente whodunit confuso e noiosetto, ma la responsabilità del fallimento è da ascriversi soprattutto a una sceneggiatura delirante (specie negli spiegoni e sottospiegoni finali) e alla legnosità dei protagonisti (mentre Celi e Leroy non si vedono quasi mai).
MEMORABILE: Il tunnel dell'orrore al Luna park che incornicia il film all'inizio e alla fine, lo stesso riutilizzato in una scena analoga da Lenzi in Gatti rossi.

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Keyser3 24/03/21 22:55 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

Per questa produzione italo-spagnola dal titolo intrigante, Alfonso Brescia guarda ai lavori contemporanei dei due grandi maestri del giallo, ovvero Argento e Lenzi. Il risultato è tutto sommato accettabile, nonostante il sugo della vicenda sia tutto concentrato dal ritrovamento del cadavere del titolo in poi, negli ultimi 40 minuti. Ci sono validi professionisti come Celi e Leroy, ma il meglio lo danno un'incantevole Pilar Velázquez e un Adiutori decisamente disinibita. Piccola parte anche per Robledo, fedelissimo di Leone.
MEMORABILE: Il cadavere che sbuca dal tunnel degli orrori, scena ripresa in fotocopia nel futuro Il giustiziere sfida la polizia.

Herrkinski 16/11/21 15:16 - 8052 commenti

I gusti di Herrkinski

Excursus giallo di Brescia caratterizzato da qualche idea in più rispetto alla media del genere, seppur lo spiegone finale risulti inutilmente arzigogolato e - come spesso accadeva nel genere - improbabile. Nel mezzo, una prima parte introduttiva decisamente tirata per le lunghe, qualche nudo dell'ottimo gineceo e qualche scena di sangue, a mantenere il minimo di attenzione necessaria che altrimenti svanirebbe a fronte del ritmo piuttosto catatonico. Brescia comunque regala alcune belle inquadrature e una parte finale di un certo impatto ma arrivarci non è proprio una passeggiata.
MEMORABILE: Il finale al luna-park; La Adiutori nella scena che dà il titolo al film.

Nick franc 24/05/22 23:28 - 507 commenti

I gusti di Nick franc

Giallo poco riuscito e appassionante, con una regia di Brescia discontinua: i primi dieci e gli ultimi venti sono quasi buoni, ci sono momenti di sano delirio che funzionano (Hoffman e Demick ubriachi, i dialoghi col quadro) ma nella parte centrale il regista scambia spesso lentezza esasperante per tensione e la direzione degli attori lascia parecchio a desiderare (anche se la Velàzquez è talmente radiosa che catalizza comunque l'attenzione). I pochi nudi d'ordinanza risvegliano dal torpore e consentono di arrivare all'assurda soluzione dell'enigma.
MEMORABILE: Le sequenze iniziali e finali al Luna Park; I dialoghi da neuro con il quadro del defunto.

Noodles 23/02/24 23:01 - 2196 commenti

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Alfonso Brescia le sbaglia un po' tutte girando un film il cui genere non è evidentemente nelle sue corde. Ritmo lentissimo per quasi tutta la sua durata, altro grave difetto. Poi il film sembra volersi riscattare ma il finale è così astruso e complicato che finisce per fare da pietra tombale alla pellicola. Peccato perché le ambientazioni non sono male e anche il cast è buono, con un ottimo Adolfo Celi su tutti. Buone le musiche, sprecate per un film che, pur non essendo del tutto disprezzabile, deluderà anche i fan del genere. Mediocre.
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  • Discussione Zender • 16/10/10 15:18
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Il pezzo è ottimo e interessante, Gest, ma ci sono due cose: nelle curiosità non vanno inseriti pareri personali, che vanno invece benissimo per la discussione generale.

    E altra cosa le foto: da sempre cerchiamo sempre di mettere (location a parte) meno fotogrammi possibile e solo se necessari o quasi. Quindi va bene un primo piano visto che ne parli, ma uno.
  • Discussione Gestarsh99 • 16/10/10 15:29
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Quando il thriller si tinge di Pilar

    Il prologo in bianco e nero si svolge nella Berlino del 1945 prossima alla resa finale: un gerarca fa saltare in aria con un ordigno a tempo una donna col figlioletto, portandosi via con sé nella fuga una spaurita ragazzina.
    Un salto temporale di tre decenni ci conduce nella Madrid del 1972: un facoltoso personaggio viene ritrovato morto in un luna park all'uscita del tunnel degli orrori. Quali intrighi e oscure manovre si agitano dietro la fresca stipula di un'assicurazione miliardaria sulla sua vita?

    Un mega-titolone didascalico e ultra-allettante che delude però in parte le aspettative, soprattutto sotto i profili determinanti del ritmo e della sceneggiatura.
    Diretto senza infamia e senza lode da un "volenteroso" Alfonso Brescia (storico regista di cult meroliani come Zappatore, Carcerato e Napoli...serenata calibro 9), Ragazza tutta nuda è un thriller arzigogolato, stancante e faticosamente lento con pochissimo sangue ma molti graditi e tondeggianti nudi (in tutta sincerità mai frontali nè volgari).
    Gli aspetti negativi dell'opera non passano di certo inosservati: un intreccio inutilmente cavilloso e dalla logica fallace; un andamento catatonico; due interpreti di valore, quali Philippe Leroy ed Adolfo Celi, sprecati e inutilizzati.
    Sembrerà insolito, però non sono queste mancanze ad interessare del film. Questa pellicola vale, prima di ogni altra cosa, come estasiante celebrazione visiva della bellezza fragile ed evanescente della stupenda Pilar Velazquez, attrice iberica con all'attivo una decina di interpretazioni in prodotti di genere, soprattutto gialli ed euro-western. A lei sono dedicati primi e primissimi piani che ne esaltano alla perfezione i morbidi lineamenti del viso, ripresi in tutto il loro delicato ed etereo splendore.
    Ma le parole servono a poco:



    Per il resto, dalla pellicola emerge soltanto uno spaccato famigliare di totale aridità di sentimenti:

    Spoiler Spoiler Spoiler
    una mamma che brinda alla morte della propria figlia; la stessa figlia che soffia il ragazzo alla propria sorella cardiopatica (e che in contemporanea se la fa anche con lo stalliere di casa!); un figlio che mette in atto un piano per uccidere il genitore e intascarne l'eredità...
    Spoiler Spoiler Spoiler

    Il motivo principale di questo Brescia-movie, meglio ribadirlo, risiede esclusivamente nella dettagliatissima presenza della "pulcherrima hispanica".
    Pilar Velazquez rimane una delle attrici più deliziose ed incantevoli mai apparse sul grande schermo. Questo film ne rappresenta - involontariamente - la più compiuta delle glorificazioni.

    Per una volta si può urlarlo:
    GRAZIE, ALFONSO BRESCIA !!!
    Ultima modifica: 9/05/19 22:21 da Gestarsh99
  • Discussione Ciavazzaro • 17/10/10 14:11
    Scrivano - 5591 interventi
    Decisamente stupenda Pilar !
  • Discussione Gestarsh99 • 17/10/10 18:51
    Vice capo scrivano - 21546 interventi
    Ciavazzaro ebbe a dire:
    Decisamente stupenda Pilar !

    L'unico motivo degno per cui ogni tanto vale la pena rivedersi questo film...
  • Homevideo Digital • 30/06/12 18:29
    Portaborse - 3973 interventi
    Dvd della Cinekult disponibile dal 11/09/2012!
  • Homevideo Ciavazzaro • 30/06/12 21:22
    Scrivano - 5591 interventi
    Grazie della news !
    Son curioso di vedere quali saranno gli extra !
  • Homevideo Xtron • 8/11/12 18:20
    Servizio caffè - 2147 interventi
    Il dvd CINEKULT:

    Audio e sottotitoli in italiano
    Formato video 2.35:1 16/9
    Durata 1h31m24s
    Extra Trailer, intervista a Gianni Martucci

    Un'immagine dal dvd (si trova al min. 25:19)

    Ultima modifica: 8/11/12 20:13 da Zender
  • Discussione Fauno • 18/08/13 15:43
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Nel mio commento descrivo la Adiutori mai così incisiva in altri film. Ovviamente non avevo visto Amiche...andiamo alla festa. In quest'ultimo è stata talmente potente come personaggio da farmi dimenticare le sue meravigliose nudità, quando un'orda di utenti famelici mi chiedeva conferma in gran coro...FAUNO
  • Curiosità Zender • 18/09/16 17:33
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Curiosità Dusso • 19/02/24 11:17
    Archivista in seconda - 1822 interventi
    Il titolo di lavorazione del filom era "Quella maledetta casa vicino alla fungaia".

    Fonte: rivista cinema erotico 1972.