Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/01/08 DAL BENEMERITO REDEYES POI DAVINOTTATO IL GIORNO 30/01/14
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Redeyes 29/01/08 11:39 - 2449 commenti

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Più che le onde del destino dovrebbe esser tradotto ne "Le onde della volontà": risulta essere insomma l'ennesimo titolo italiano non azzeccato. Il film, Vontrieriano (e si vede), si snocciola attorno alla figura di Bess. Il suo apparente disagio mentale che dà adito ad un annichilimento in virtù di un pieno dono d'amore. Bess ama, ed ama alla follia, ed ama alla morte. Film un po' prolisso (che per questo rende stanchi alla fine) ma decisamente profondo. Profondo sarà anche il saluto a Bess ed il suo esiziale giaciglio. Notevole!

Supervigno 31/05/08 19:48 - 229 commenti

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Il pallinaggio, più che al film in sè (siamo fan del Dogma, ma capiamo anche che può non piacere e annoiare mortalmente) va alla storia che racconta, quella di una donna che si autodistrugge per amore. La bravura principale del regista e dell'attrice, per noi sta proprio nell'aver raccontato una storia che non può non colpire profondamente lo spettatore, che si trova a soffrire, maledire la protagonista e il fatto di non poter intervenire per fermarla e a cercare di capire come l'amore possa essere così assoluto e distruttivo.

Hackett 2/06/08 15:37 - 1867 commenti

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Uno dei film più duri, coinvolgenti e spietati di Von Trier. Grazie ad ottimi attori ed una gelida sceneggiatura, che non risprmia i colpi bassi, il regista coinvolge lo spettatore nelle avventure della sua bravissima protagonista e la segue tra dolori ed emozioni senza mai togliere il piede dall'acceleratore, fino alle estreme conseguenze. Davvero un film che lascia qualcosa a chi guarda.

Galbo 4/06/08 05:50 - 12392 commenti

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Totalmente dedicato alla descrizione di un'amore profondo, concepito come un donare integralmente sè stessi, Le onde del destino è decisamente l'opera più personale del regista Von Trier e tra le più potenti realizzate negli ultimi anni dalla cinematografia europea. Grande merito del regista è quello di avere realizzato una storia che consente alla spettatore una totale immedesimazione con i personaggi (visto come "motori sentimentali" più che per le vicende in sè) anche per la brillante performance dei protagonisti.

Pigro 6/06/08 11:41 - 9666 commenti

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Capolavoro dedicato non all’amore assoluto come sembrerebbe, ma alla santità: il santo sta dove non te lo aspetti, è scandalo per chi gli sta vicino e i suoi atti sono dettati da Dio e non dalla morale. Lars von Trier ci regala il più sconvolgente film agiografico su una santa dei nostri giorni mai concepito (altro che Padre Pio!), corredato nel finale da un’esplicita dichiarazione escatologica. Un film coraggioso sia formalmente che nei contenuti. Risate di scherno in sala, proprio come si riservano ai santi. Attori strepitosi.

Herrkinski 28/08/08 18:46 - 8111 commenti

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Per me il migliore e (forse) l'unico film di Von Trier che valga la pena di vedere. La storia è ben sceneggiata e diretta, lo stile è freddo ma incisivo, gli interpreti sono convincenti (su tutti la protagonista) e parecchie scene lasciano il segno (tra le altre: quella in pullman). Certo, si tratta di un film particolare, non per tutti i gusti, ma se si è in cerca di un dramma che abbia una vera profondità e non scada nelle solite banalità, il film di Trier è una scelta assolutamente consigliata. Peccato che in seguito il regista si sia perso...

Capannelle 20/04/09 09:40 - 4411 commenti

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Film molto particolare, neanche troppo dogmatico se non per quel fastidioso (ab)uso della mdp a mano. Grandiosa la Watson nel rendere il personaggio di Bess, sofferto e trasparente al tempo stesso, bravi gli altri attori tra cui anche un cameo di Udo Krier. Storia che colpisce più per il modo con cui è scritto e per la descrizione dei personaggi che per il contenuto, discutibile in alcune parti portate (furbescamente?) all'eccesso.

Enricottta 26/12/09 16:47 - 506 commenti

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Per chi ha visto già Dogville e The idiots il rischio di trovarsi davanti ad un film poco fruibile era alto. Dogma 95 a parte il film, visto anche da non "addetti ai lavori", si rivela una sorpresa incredibile. Il Cinema è una cosa meravigliosa: quando riesce a convincere quasi tutti ottiene il risultato di essere universalmente riconosciuto come settima arte. Lars tocca tutte le corde dell'anima, accarezza il cuore e mette in moto tutti i 5 sensi, senza esagerare. Grande classe ed equilibrio, bravissimo!

Tomslick 1/05/10 13:10 - 205 commenti

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Film di una drammaticità a tratti devastante. Il contesto, l'epoca, l'ambiente, i personaggi, persino il clima contribuiscono a rendere ancor più triste una storia già di per sé tristissima. Poi però il finale, fiabesco e bellissimo, rende tutto più dolce facendoci credere (e ci dobbiamo credere) che il destino, per quanto crudele possa essere (e lo è) ad un certo punto renderà giustizia. La giustizia dei buoni. Grande Lars Von Trier, che con l'immediatezza della camera a mano dà ancora più forza alla vicenda, incommensurabile Emily Watson.

Deepred89 5/05/10 22:29 - 3706 commenti

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Un film freddo, crudo, sgradevole, che ha come non indifferente difetto il lasciar trasparire una certa programmaticità dietro a tanta freddezza, crudezza e sgradevolezza. L'impressione di un lavoro studiato a tavolino rovina un possibile capolavoro, con una regia assolutamente calibrata, una fotografia azzeccatissima (riprese un po' in stile Dogma, in realtà studiatissime, per accentuare l'atmosfera glaciale) e un cast da applausi. Gratuito l'inserimento di varie hits anni 70 tra un capitolo e l'altro; un po' strampalato il finale.
MEMORABILE: La via crucis.

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Cotola 29/09/10 23:37 - 9043 commenti

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Il solito mediocre, strombazzato film di Von Trier, spacciato per capolavoro ma lontanissimo dall’esserlo. La storia è di quelle “serie”, le ambizioni sono alte, anzi altissime, ma il regista danese non è Bresson, né Bergman (e nemmeno ci si avvicina minimamente) o affini ed alla fine le scelte della protagonista appaiono solo sensazionali, fuori da ogni logica e quindi gratuite. Anche lo stile, che tanto piace a chi si bea dei formalismi fini a se stessi, è leccato e non funzionale al narrato. Non il peggior lavoro del danese comunque.

Rebis 28/10/10 17:35 - 2337 commenti

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Mistica o psicotica, in un villaggio calvinista, s'innamora di uno straniero suscitando il biasimo della comunità... Chiaro che nelle mani di Von Trier per lei le cose non potranno che peggiorare, fino a quando, almeno, non verrà consegnata in quelle del Signore. Sconcertante e arbitrario gioco al massacro tra regista e personaggio (ed eventuale spettatore empatico) che rimanda all'inattesa ed esorbitante promessa di un altrove che pacifica. Un'agiografia pianificata e artificiosa che manca clamorosamente l'appuntamento con il reale una volta esaurita la sua carica provocatoria. Facinoroso.

Pinhead80 11/12/10 00:58 - 4759 commenti

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Dove può arrivare una persona per amore? Forse deve oltraggiare la propria esistenza con atti di per sè ripugnanti? Lars Von Trier ci mette di fronte a un dramma familiare in un modo che non si era mai visto sino d'ora. Ribalta la situazione portando alla stato di dramma la vita di Bess e non quella del marito. La Watson è semplicemente perfetta nell'interpretare un ruolo ostico. Capolavoro.

Mickes2 15/08/11 21:06 - 1670 commenti

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Von Trier sviscera l’amore e lo arricchisce di dramma e sequenze che vanno dritte al cuore e al cervello dello spettatore. L’ambientazione plumbea accompagnata da una fotografia con colori slavati e tendenti al grigio, aiutano a delineare un contesto opprimente e desolato. Ma se il gioco al massacro di Dancer in the dark era supportato da fascino e originalità, qua ci troviamo di fronte ad una parabola forzata che gioca su semplici metafore: forti e straripanti di sentimento, ma ambigue per come sono mostrate. Ricattatorio il finale.
MEMORABILE: Gli assurdi stacchetti musicali con le hit degli anni ’70 a precedere ogni capitolo; la strepitosa interpretazione di Emily Watson.

Luchi78 15/09/11 13:29 - 1521 commenti

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Una bravissima Emily Watson interpreta un personaggio che poteva essere partorito solo dalla mente di Von Trier: sicuramente affascinante nella sua ricerca della santità, in quella sorta di dualismo tra l'uomo e Dio con cui instaura un dialogo ai limiti della follia. Ricca di interpretazioni e di messaggi subliminali, si pone come una delle migliori opere della discussa filmografia di Von Trier, certamente la più digeribile anche dal grande pubblico.

Jofielias 29/11/11 08:31 - 170 commenti

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Bess McNeill è nata con un problema: la sua mente non filtra il cuore, che è libero di amare senza limiti. E nello stesso modo in cui Bess viene bollata come "puttana" dai vecchi della chiesa e scacciata dalla comunità, così il film di Von Trier viene accusato di furbizia dai militanti di una certa critica. È inutile: gli esseri umani non sono pronti all'amore totale, puro e assoluto; questo li spaventa e se ne ritraggono, preferendo asserire che non esista, che sia un'invenzione per far piangere le donnette. Ma se invece esistesse davvero?
MEMORABILE: Il medico che in tribunale, di fronte alla corte, non riesce a trovare le parole per definire il "disagio mentale" di Bess.

Paulaster 28/08/13 10:13 - 4419 commenti

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Assoluta protagonista è Bess, interpretata magistralmente come una tredicenne nella sua purezza, ma psicolabile immatura o come una posseduta nei dialoghi con Dio. Von Trier le si mette al servizio e la accompagna neutro nel gioco di inquadrature. Interessante il contrasto tra l’assolutismo religioso (con la comunità a latere) e il peccare nella carne o per manifestare solo la vita. La divisione in capitoli agevola il racconto, ma toglie qualcosa all’unione di un film che non fa sconti (a parte il finale simbolico e slavato).

Mtine 29/03/13 00:23 - 224 commenti

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Breaking the waves: sconvolgente, scandaloso... ma riesce ad affrontare il tema della religione come nessun altra pellicola ha fatto mai. Von Trier non risparmia nulla né allo spettatore né ai suoi personaggi, trasformando la protagonista in prostituta e mostrando l'amore in una dimensione personalissima e facilmente non condivisibile. Infatti, sfidando ogni convenzione (l'opprimente comunità religiosa, i dottori, i parenti) e autodistruggendosi, Bess intraprenderà un cammino di fede che la porterà alla santità. Un film da dentro o fuori.

Buiomega71 3/09/13 18:15 - 2910 commenti

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Puro e immenso cinema che prende le viscere e fa gioire gli occhi. Monumentale capolavoro con uno dei finali più immaginifici, visionari e devastanti mai girati. La pregevole soundtrack, il cambio dei colori delle stagioni, il sesso sporco e nauseante, l'amore puro e l'atto estremo che diventa santificazione. Mai un'opera filmica è arrivata a toccarmi tutte le corde emozionali, mai nessun altro film e riuscito a rivoltarmi l'anima e regalarmi sentimenti indescrivibili. Il capolavoro assoluto del "pazzo danese" che resta per sempre nella pelle e nel cuore.
MEMORABILE: Gli incontri sessuali tra la Watson e un laido Udo Kier; La Watson che parla al crocefisso; La sua ingenuità mista a ninfomania; Il grande finale!

Giacomovie 10/12/13 15:00 - 1398 commenti

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Bel dramma emotivo, stilizzato ma incisivo, nel quale l'intensità del massimo sacrificio per amore viene smorzata dalla labilità psicologica del personaggio principale (un'ottima Emily Watson nel ruolo della psicopatica Bess). Suddiviso in capitoli, è un elogio del sentimento puro e senza riserve, di lunga durata ma scorrevole. Particolari i momenti in cui Bess parla con sdoppiamento della sua identità. ***!

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Rullo 6/04/14 23:36 - 388 commenti

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Un dramma dal valore profondo, un dolore quasi viscerale. La ridefinizione di fede, di preghiera, di sottomissione. Von Trier opprime con inquadrature ravvicinate, divide in capitoli per scandire il ritmo, il passare del tempo, tortura la spettacolare Watson (anche gli altri interpreti non sfigurano assolutamente) con un turbine di emozioni che sfinirebbero chiunque. Conclude tutto con un finale soddisfacente e giusto culmine di un climax cotto per due ore e mezza. Fa riflettere, fa emozionare... veramente fantastico!

Saintgifts 4/04/14 02:21 - 4098 commenti

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Lars Von Trier non si accontenta di mostrare come la religione degli uomini, i loro pregiudizi, le loro condanne, le loro paure verso chi ha il coraggio - o l'ingenuità - di uscire dal coro, possa causare tragedie e fin qui siamo nei giusti ambiti di chi vuol fare un film di un certo impegno, ma esagera quando fa entrare anche Dio, in modo sbagliatissimo, in questo contesto umano, che di umano ha così poco. Sconcio anche il modo di usare l'amore, con l'assurda richiesta di di Jan a Bess, per portare forzosamente il film verso "alti" epiloghi.

Simdek 4/04/14 10:43 - 122 commenti

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Opera notevole, anche come durata, del maestro Von Trier; con movimenti della mdp, una fotografia e un montaggio che, a volte, danno l'impressione di vedere il ricordo di una vacanza amatoriale di un amico. Invece no: la trama, i rumori di fondo, le lande scozzesi con il loro vento, sono il perfetto complemento di un rapporto che entra dentro chi lo guarda dall'esterno, penetrando fino al midollo e svelando il potere soprannaturale dell'amore che è tanto forte da valere la propria vita, alla pari di una nuova Giulietta Capuleti. Watson magistrale.
MEMORABILE: La Watson insultata dai ragazzini del paese e le parole pronunciate in chiesa tra lo stupore di tutti.

Bizzu 13/04/14 00:42 - 217 commenti

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La santità e la fede viste attraverso gli occhi del mefistofelico Von Trier. Film eccessivo nella durata: lo spettatore si deve sorbire 90' di melodramma (ben fatto, comunque) per arrivare all'auspicabile delirio. Il finale pacchiano me lo sarei risparmiato, in ogni caso. Non male, però sempre sul solito tema è di gran lunga preferibile La samaritana di Kim Ki duk, molto piu incisivo e ispirato.
MEMORABILE: Gli intermezzi musicali fra un capitolo e l'altro.

Belfagor 21/07/15 19:43 - 2690 commenti

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L'ingenua Bess, interpretata in modo straordinario dalla Watson, è una martire moderna, vittima della sorte avversa e di una comunità religiosa carente in amore e comprensione. Il tema è delicato e, all'inizio, mi ero illuso che Von Trier avesse imboccato una via di mezzo tra Bergman e Bresson. Invece, a partire dalla maratona sessuale proposta da Jan, si capisce che Bess non è uno strumento di Dio ma del regista, il quale rende la storia sempre più artificiosa fino a un finale ridicolo e ricattatorio.

Xamini 20/03/16 23:06 - 1252 commenti

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Non è sicuramente il più dogmatico, ma certamente uno dei più vicini al sentire di Von Trier. Non parlo solo della camera a mano e dall'approccio verista, anche intimista, quando alla sua attitudine alla tortura del personaggio all'interno del racconto. È vero, il profilo di Bess è quello di una santa coeva; problematica, frammentata, calata in un contesto che ne esalta i risvolti drammatici, capace di un dialogo personale con il divino, di una forza d'amare che trascende i limiti umani e di sopportarne le conseguenze. Agiografico, toccante, a tratti commovente.
MEMORABILE: La scena sul bus; l'epilogo

Fauno 21/03/16 00:49 - 2212 commenti

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La denuncia di un integralismo cattolico basata quasi sul Vecchio Testamento del Dio Vendicatore è molto forte, ma non è male neppure quella sulla scienza asservita al potere. Nel mezzo c'è un'eroina che fa monologhi interiori con Dio e, per come stanno le cose quando Dio viene da lei perso, per un istante sembra si sia impersonificato in lei. A quel punto però il regista corregge il tiro e obbliga a un'altra interpretazione, molto più concreta e banale. Il film resta valido, ma i veri capolavori di Von Trier arriveranno nel decennio successivo.
MEMORABILE: L'immagine delle campane, simbolo di una mitigazione di tanto estremismo; "Io so avere fede"; "Non ci si può innamorare di uno scritto, di una parola".

Daniela 9/02/17 14:13 - 12662 commenti

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Niente da fare, non mi travolgono neppure alla seconda e più meditata visione queste onde... Primo e più riuscito capitolo della cd Trilogia del cuore d'oro, gli va certo riconosciuto il coraggio di cimentarsi con una vicenda melodrammatica a forte rischio di comico involontario, evitato per un pelo grazie alla prova di Watson, convincente nel ruolo di una "povera di spirito" puttana per amore fino all'estremo sacrificio. Ma sul confine labile fra follia e amore assoluto altri autori fanno fatto di meglio, senza tirarla tanto per le lunghe e senza mettere di mezzo Dio in persona.
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  • Discussione Galbo • 29/08/13 20:39
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Grande film a mio parere
  • Discussione Fauno • 21/03/16 00:35
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    CONTIENE DIVERSI SPOILERS


    Forse per il coraggio manifestato da Von Trier a denunciare l'integralismo cattolico nella sua forma più strabigotta e timorata, ancor prima che irrompesse in tutta la sua violenza quello islamico, andrebbe premiato con un pallinaggio molto alto; nondimeno però attacca pure la scienza nella figura del Dr.Richardson e dell'infermiera cognata di Bess,che fanno l'impossibile per classificare come anormali, ed impedire quindi ad ogni costo le reazioni di Bess, e qui non si capisce fino a che punto lo facciano per salvaguardare la medesima dalla rinnegazione da parte della Casa di Dio e quindi dall'emarginazione totale, quando in realtà al contrario si sono ben resi conto e sono ben consapevoli delle doti nascoste ma molto potenti di una come Bess, da sempre considerata scema o pazza isterica da una comunità senza rapporti con l'esterno e il cui livello culturale è sotto i tacchi (addirittura i vecchi saggi ricordano i Dottori della Legge che hanno fatto crocifiggere Gesù Cristo!).
    Forse a quel punto Von Trier ha avuto paura a esagerare troppo nel dire certe verità, cosa che non farà più nel decennio successivo, quindi fa migliorare clinicamente il marito che va poi ad abiurare quello che aveva quasi implorato di fare a Bess, si proclama un'anima cattiva e firma addirittura per farla rinchiudere in un reparto psichiatrico.

    Io dico che se nel '96 avesse proseguito per la strada più semplice ma meno comoda, ovvero quella in cui lei afferma che ognuno è bravo in qualcosa e lei ha la bravura di sapere aver fede, allora questo sarebbe davvero uno di quei capolavori da ridurre in segmenti chi lo vede e in poltiglia molti altri "presunti" capolavori, mentre lasciando questi dubbi resta un buon film e Lars tira già degli acuti molto lancinanti, lo si sente bene, ma non è uno dei suoi capolavori.

    Rimarco comunque il valore simbolico delle campane: raffigurano un'addolcimento di quella Casa di Dio, più verso un invito e un'opzione per i fedeli, mentre prima era un obbligo per non dire un aut-aut, ben raffigurato nella frase sulla collera di Dio verso chi si assenta per lunghi periodi, nell'amore per il Verbo e per le Leggi assurte a Dogmi. E soprattutto era un luogo dove le donne non hanno diritto di parola...Come livello di estremismo non ce n'è quasi più per nessuno.
  • Discussione Buiomega71 • 21/03/16 00:51
    Consigliere - 25998 interventi
    Per il sottoscritto è assolutamente il CAPOLAVORO di Von Trier.
  • Discussione Fauno • 21/03/16 01:06
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Non gliene ho mica dati pochi neanch'io. Fra l'altro il mio post equivale al mio commento rimpolpato, c'è però un punto fondamentale che ho lasciato solo nelle 550 battute. Ti dico che se fosse continuato per quel verso non avrebbe avuto uguali, ma quanto meno è un eccellente punto di passaggio verso quelli che io reputo capolavori. Posso aggiungere che qualunque sia il pallinaggio Lars è un regista che lascia il segno e per me è stata una scoperta sublime, mentre a Cotola, che scrive nel commento che Von Trier non è Bergman, posso solo rispondere "Meno male che non lo è, visto che da lui mi son già preso due vaccate dritte e nitide negli occhi, fra l'altro per due film che tutti, critica in primis, considerano capolavori". Comunque l'importante è vederli ed essere obiettivi.
  • Discussione Fauno • 21/03/16 01:11
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Altro particolare: quali canzoni degli Abba ci sono? Io conosco solo i brani più vecchi di quel quartetto svedese...

    Ho invece riconosciuto Cross-Eyed Mary dei Jethro Tull che ci sta a pennello, A whiter shade of pale dei Procol Harum, Child in Time dei Deep Purple, azzeccatissima, e un'altra canzone celeberrima di Elton John di cui non ricordo il titolo.

    Certo che per come credevo di conoscerti se avessi visto tutti questi film e mi avessero chiesto il film da te preferito avrei detto sicuramente Antichrist, ma non questo.

    Ho notato anche una predilezione di Von Trier per Jean Marc Barr. Io lo ricordo bene nel film La peste, ancora non davinottato oltre che nel bessoniano Il grande blu, nel ruolo di Jacques Mayol.
    Ultima modifica: 21/03/16 01:16 da Fauno
  • Discussione Zender • 21/03/16 07:32
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Sicuro ci sian canzoni degli Abba, Fauno?

    Imdb segnala Elton John, Mott the Hoople, Dylan, T-rex e molti altri, ma non gli Abba...

    http://www.imdb.com/title/tt0115751/soundtrack?ref_=tt_trv_snd
  • Discussione Fauno • 21/03/16 10:55
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    No, giustamente, ma l'ho letto nel commento di Buio. A me non è parso di sentirli, ma visto che come loro conoscenza mi fermo al '79...
  • Discussione Zender • 21/03/16 14:47
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Ah ok, allora rivolgiamo la domanda a Buio: quali canzoni degli Abba hai sentito nel film? Io non ne ricordo e non le vedo segnate su Imdb.
  • Discussione Buiomega71 • 21/03/16 15:05
    Consigliere - 25998 interventi
    Ero sicuro (anzi , certo) che una delle prime canzoni (sul cambiare delle stagioni) fosse degli ABBA

    Ma pare che così non sia. E ormai arcinota la mia totale ignoranza (purtroppo) in campo musicale (mi confondo spesso con canzoni e cantanti o gruppi), quindi deve essere solo parsa a me che una delle canzoni presenti nel film fosse degli ABBA (anche solo, magari, per assonanza sonora)

    Evidentemente ho preso un abbaglio, quindi modificherei il mio commento con "la pregevole soundtrack " con le "canzoni degli ABBA" , a questo punto
  • Discussione Zender • 21/03/16 15:14
    Capo scrivano - 47786 interventi
    Ok, sostituito.