Sole cuore amore - Film (2017)

Sole cuore amore
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/05/17 DAL BENEMERITO IL DANDI
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Beffardo57 22/03/18 23:42 - 262 commenti

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Vite precarie: la mammina proletaria si ammazza letteralmente di lavoro per mantenere la pesantissima famiglia; l'amica performer vivacchia ai margini del mondo dello spettacolo, se la passa provvisoriamente meglio perché è di estrazione borghese, ma va alla deriva zavorrata dal suo disagio esistenziale. Intorno, una Roma informe, estranea, indifferente e incattivita. Raramente si è visto un film così asciutto e amaro, senza ricorso a facili e fasulli esiti consolatori. Straordinaria la prova attoriale della protagonista Isabella Ragonese.
MEMORABILE: La bambina che dice di preferire la morte a una vita come quella della madre.

Myvincent 21/05/17 07:58 - 3741 commenti

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Stretta nel suo cappottino rosso, Eli si fa in quattro per mandare avanti la baracca coi suoi quattro figli e marito disoccupato. Ma c'è di più: la sua amica-sorella Vale in cerca di una qualche identità. Viaggio contemporaneo nella Capitale fra fermate di metro, bus, presi o persi e dove non si trova posto per le immagini-cartolina. Vicari racconta questo con un registro rigoroso, descrivendo la difficoltà dell'esistenza umana. Su tutto la naturalezza e il sorriso irresistibile di Isabella Ragonese.
MEMORABILE: La presenza di Paola Tiziana Cruciani, fulminea e sprecata.

Il Dandi 21/05/17 00:22 - 1917 commenti

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Vicari filma l'altra faccia delle periferie lidensi, quella che di solito non desta l'attenzione né dei registi né del pubblico (né delle cronache giornalistiche): non le folkloristiche suburre delle vite riscattate impugnando una pistola, ma l'inferno bianco del proletariato pendolare che lotta per la sopravvivenza quotidiana, in cui anche vessazioni e soprusi sono meschini anziché epici. Opera civile travestita da film "tranche de vie". Fuorviante (e suicida) il titolo preso in prestito dalla canzonetta omonima.
MEMORABILE: Il colloquio di Eli col proprietario del bar sul giorno libero settimanale.

Kinodrop 26/06/17 19:02 - 2948 commenti

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Un lucido ritratto dell'attuale realtà sociale-lavorativa e delle sue conseguenze sul piano psicologico e familiare attraverso due donne: Eli, costretta a farsi carico tra mille sacrifici e compromessi, della famiglia e del marito disoccupato e l'amica Vale, performer nei club notturni alla ricerca di una propria affermazione. Vicari ancora una volta è maestro nel farci sentire la fatica fisica e morale del restare a galla tra illusioni o speranze e la dura realtà, coadiuvato dalla bravura di una straordinaria Ragonese e non solo. Forte e toccante.
MEMORABILE: Il tran tran quotidiano su autobus e metro per raggiungere il bar; La durezza del rapporto lavorativo; Le performance di Vale e Bianca.

Paulaster 16/11/17 11:07 - 4417 commenti

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Dura vita quotidiana per una barista senza giorni di riposo e l’amica performer innamorata della sua partner. Sempre borgate romane, ma stavolta la protagonista non è coatta; solo una che si sbatte da mattina a sera con marito disoccupato. Vicari illustra bene la situazione e accosta armonicamente le due vicende all’inizio, poi ammicca a sfumature che non vanno da nessuna parte (l’uscita coi ragazzi, la madre, la tabaccaia, i ritardi). Conclusione che serve a far riflettere ma senza infierire.
MEMORABILE: La prima performance; La doccia insieme; Il limone delle mance.

Ginestra 8/01/18 08:29 - 53 commenti

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Film insulso tanto quanto la vita dei suoi personaggi. Protagonista è il degrado urbano e suburbano con lei abbastanza credibile ma non sufficientemente intensa per risollevare il basso livello del film. Dialoghi banali, comparse inutili (le ballerine "sperimentali") e una disumanità talmente triste che la sola cosa a cui si pensa è il motivo per cui se ne sia fatto un film.

Decimamusa 14/01/18 15:24 - 102 commenti

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Un buon film che poteva essere un grande film. Provincia, metro, bar, famiglia numerosa e indigente: sono le atmosfere e i luoghi attraverso cui si snoda il calvario di una donna (Eli) sbattuta fra ritmi di vita insostenibili. Visivamente suggestiva ma meno avvincente la storia parallela di Vale, la ballerina. Manca uno scavo un po' più approfondito della dimensione sociale, manca quella punta in più di coraggio (come a volte nei registi italiani), manca il graffio alla Ken Loach. Bravissima come sempre la Ragonese.
MEMORABILE: Eli, riferendosi a Nicola: "Non è cattivo, è ’n derelitto, è ’na miseria umana".

Galbo 6/02/18 06:54 - 12392 commenti

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Pochi film come questo riescono a raccontare il disagio sociale della contemporaneità, l’aridità umana e lo spirito compassionevole di alcuni, il degrado lavorativo e la fine delle tutele per molti. Vicari si mette con il cuore dalla parte degli ultimi riuscendo a trovare i toni giusti e il doveroso equilibrio nel racconto, evitando il melodramma e il “pistolotto” politico insieme. Attori in stato di grazia a partire dalla Ragonese. Visone necessaria.

Muttl19741 4/09/18 20:46 - 164 commenti

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Finalmente un regista che si prende la briga di fare due passi fuori dal G.R.A. e va a documentare la vita di milioni di abitanti di Roma, dei pendolari costretti a fare i salti mortali tra metro affollate e autobus scalcagnati per rincorrere la sopravvivenza propria e dei propri familiari. Vicari sa di cosa sta parlando e ci mostra la vera Roma, quella che non vedremo mai nelle cartoline ma che è lì e si ripete uguale a se stessa giorno dopo giorno. Bravi tutti.

Gugly 3/09/19 23:41 - 1187 commenti

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Una vita come tante letteralmente consumata dal lavoro, un'altra in cerca di direzione ostinata e contraria, una specie di innesto nella normalità (se così si può definire una vita perennemente in bilico tra figli, lavoro e marito disoccupato) che tuttavia non si amalgama con il dramma urbano che ci scorre sotto gli occhi e che colpisce senza tanti fronzoli sino allo straziante finale. Astenersi pendolari.
MEMORABILE: Il viaggio per arrivare al lavoro, stress prima dello stress al bar tra clienti cafoni e datore di lavoro miserabile.

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Lou 27/08/20 17:42 - 1121 commenti

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Triste storia di due amiche, quasi sorelle, che affrontano in modo diverso le sofferenze quotidiane: la Ragonese è una barista a due ore da casa, con marito disoccupato e quattro figli, la Grieco una ballerina-performer in crisi di identità. Cupo neo-realismo in zona ostiense che stringe il cuore, con scene reiterate a rimarcare la ripetitività di una vita soffocante che non concede tregua né speranza. La Ragonese efficace come sempre.

Capannelle 18/10/22 23:07 - 4411 commenti

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La vita pesante di una madre che deve portare avanti quattro figli e un marito disoccupato. Vicari sfrutta bene la Ragonese e la volontà del suo personaggio di non farsi abbattere e prendesi cura degli altri. Qualche passaggio può apparire studiato a tavolino, ma nel complesso l'opera è credibile. L'intermezzo dell'amica performer serve a variare ma non aggiunge molto, mentre sono più efficaci i confronti con il padrone del bar. Montanari abbastanza in ombra e sprecato.
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  • Discussione Kaciaro • 12/04/18 21:56
    Galoppino - 506 interventi
    dramma senza mezze misure...da vedere
  • Discussione B. Legnani • 6/01/20 14:12
    Pianificazione e progetti - 14964 interventi
    Ma ha qualcosa a vedere con la canzone di Valeria Rossi?
    https://www.youtube.com/watch?v=s1pQi4LDBbY
  • Discussione Huck finn • 6/01/20 14:54
    Galoppino - 554 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Ma ha qualcosa a vedere con la canzone di Valeria Rossi?
    https://www.youtube.com/watch?v=s1pQi4LDBbY

    La canzone la canta un gruppetto di bambini in una delle ultime scene. Il significato del titolo del film personalmente non mi è chiarissimo, nel senso che può dare adito a tante interpretazioni; io l'ho associato alla luminosità del personaggio della Ragonese, in contrasto alla mediocrità e meschinità da cui è circondata.
    Ultima modifica: 6/01/20 14:57 da Huck finn
  • Discussione Il Dandi • 6/01/20 19:04
    Segretario - 1488 interventi
    Huck finn ebbe a dire:
    B. Legnani ebbe a dire:
    Ma ha qualcosa a vedere con la canzone di Valeria Rossi?
    https://www.youtube.com/watch?v=s1pQi4LDBbY

    La canzone la canta un gruppetto di bambini in una delle ultime scene. Il significato del titolo del film personalmente non mi è chiarissimo, nel senso che può dare adito a tante interpretazioni; io l'ho associato alla luminosità del personaggio della Ragonese, in contrasto alla mediocrità e meschinità da cui è circondata.


    Sottoscrivo anche se ribadisco, come ho già scritto nel mi ocommento, che la scelta del titolo sia fuorviante e temo che abbia di gran lunga penalizzato il film .