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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/05/16 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 28/05/16 13:13 - 3495 commenti

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Coniugandosi a un Gombrowicz a un tempo Alice e specchio attraversato, Zulawski chiude col botto da milioni di gigatoni. Dopo una quasi riconciliata parentesi, il suo cinema torna a essere un’overdose di Teonanacatl, archetipo figurale latente del caos che tutto irreggimenta, isomorfo e androgino sin da farsi blob e prisma di tutta la sua filmografia; eruttante significati transeunti, oracoleggiante a perdifiato, innervato da acting di abnorme voltaggio e dialoghi da far ammattire De Saussure, un gioco a campana sui buchi neri più antifrastico, sbroccato, metaculturale e autoindulgente che mai
MEMORABILE: "Cosa stai facendo?" "Quello che tutti in ogni momento della vita facciamo: niente."

Cotola 1/06/16 01:13 - 9041 commenti

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Ha sicuramente una sua forza visiva e narrativa che è difficile da spiegare e che si riesce a cogliere nonostante la complessità narrativa, simbologica ed "ideologica" della pellicola. A tratti può affascinare e piacere se ci lascia trasportare dal flusso ininterrotto di avvenimenti e soprattutto parole. E' però anche chiaro che un film del genere possa spiazzare, annoiare, far arrabbiare. Piacerà di sicuro agli "adepti" del regista polacco di cui, mi è sembrato, rappresenta una summa-sintesi: gli altri potrebbero osannarlo o demonizzarlo.

Hackett 6/11/16 08:52 - 1867 commenti

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Un film complesso e affascinante, una pellicola ricca di citazioni, simbolismi e differenti chiavi di lettura che richiederebbe più di una visione. Ultima opera di un regista mai sceso a compromessi, personalissimo e inafferrabile come Zulawski, tornato a dirigere dopo anni di silenzio e poco prima della morte. Tutto nel film ha un dualismo: i personaggi, le ambientazioni, la vicenda stessa che si sdoppia nel finale. Nei titoli di coda poi, una sorta di backstage svela la finzione, quasi a voler dire "L'importante è raccontare".

Paulaster 12/12/16 18:33 - 4413 commenti

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Si entra in scena e sùbito si cita Dante: il cinema che si esprime attraverso la letteratura (Pasolini, Tolstoj), la pittura e si autocita (echi da Buñuel, Carax e Cronenberg). Un miscuglio che si riesce a sopportare perché la parte thriller non affonda nel tetro, i giochi di parole alleviano le pulsioni amorose e si percepisce che il niente descritto non porterà a nulla. Girato con buone idee registiche, si affida spesso alla mimica di Genet e della affascinante Guerra.
MEMORABILE: La Guerra alla finestra.

Bubobubo 5/09/18 10:39 - 1847 commenti

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E' ben difficile capire cosa succeda e, più in generale, di cosa si parli nel canto del cigno autoriale del regista polacco: il tentativo di prendere una storia del tutto banale (la misteriosa impiccagione di un passero) e astrarla sino al punto di non ritorno è sicuramente interessante, ma il rischio concreto è quello di rimanere vittima di un ritmo sonnolento, di un fiume di parole, del fuoco incrociato di citazioni esplicite e dissimulate. Forse è "solo" cinema che parla di cinema, come sembrerebbe suggerire lo spiazzante finale.

Pigro 31/03/21 11:04 - 9664 commenti

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Due giovani viaggiatori (della vita), una casa-mondo dei misteri e delle anomalie, animali impiccati e una storia d’amore destinata a un doppio finale. Un mix dal gusto surreal-assurdo-grottesco, con un testo poetico (dove abbondano alla rinfusa nomi-guida da Dante a Pasolini, da Sartre a Lenin) recitato in modo teatral-caricaturale. Giochi di parole, d’immagine, di logica narrativa. Insomma, una sorta di Buñuel in minore, come un reperto dimenticato di qualche decennio fa, intellettuale e stucchevole, con qualche bella immagine e molta zavorra.

Daniela 2/01/22 14:05 - 12655 commenti

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Ospite per alcuni giorni di un ostello di campagna gestito da una coppia matura, il protagonista subisce il fascino di due bocche difformi... Trasposizione dell'omonimo romanzo di uno degli scrittori più originali e trasgressivi del Novecento: impresa difficile, se non impossibile, e va dato atto a Zulawski di essere riuscito a tratti a renderne il carattere conturbante e morboso, però all'interno di un racconto sconnesso, spesso fastidiosamente sopra le righe, in cui il grottesco sfuma nella stravaganza fine a se stessa, per cui i fan di Gombrowicz potranno restare delusi. 
MEMORABILE: Gli impiccati; Le macchie di umidità sui muri; La bocca della cameriera; Le lumache sulla colazione. 

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  • Discussione Buiomega71 • 3/06/16 10:41
    Consigliere - 25996 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Comunque quest'estate darò un'altra possibilità ad Amor Braque e Le mie notti... forse anche a Femme Pubblique

    Tre titoli zulawskiani per me imprescindibili...
  • Discussione Schramm • 3/06/16 12:03
    Scrivano - 7694 interventi
    Cotola ebbe a dire:
    Comunque quest'estate darò un'altra possibilità ad Amor Braque e Le mie notti... forse anche a Femme Pubblique

    paradossalmente dopo cosmos potresti ritrovarti a chiedere a zendy di alzare del doppio il pallinaggio
  • Discussione Schramm • 3/06/16 12:04
    Scrivano - 7694 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    mi era proprio sfuggito il fatto che il film è tratto dall'ultimo romanzo di Gombrowicz, scrittore che adoro

    a questo punto hai un salvacondotto d'eccezione che potrebbe farti amare un film che comunque fagocita e annulla anche gombry (e se stesso)
  • Discussione Schramm • 3/06/16 12:05
    Scrivano - 7694 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Cotola ebbe a dire:
    Comunque quest'estate darò un'altra possibilità ad Amor Braque e Le mie notti... forse anche a Femme Pubblique

    Tre titoli zulawskiani per me imprescindibili...


    pensa se vedi questo, diabel e silver globe in triplice. ti prende una crisi mistica dalla quale non esci più finché respiri.
  • Discussione Hackett • 6/11/16 09:13
    Portaborse - 530 interventi
    Anticipo leggermente la mia recensione scrivendo che è un film ipnotico ed imperdibile, pur essendo estremamente criptico ed adatto a molteplici visioni. In tutto questo alcune perle di ironia (chissà quante altre ce ne saranno), come quando i protagonisti ironizzano sul fatto che "l'amore è importante" sia un titolo improponibile, e quando all'attore che di cognome fa Gilette si fa dire la battuta "ho dimenticato il rasoio, puoi prestarmelo?".
  • Discussione Schramm • 6/11/16 16:04
    Scrivano - 7694 interventi
    si, è decisamente una sceneggiatura scritta coi petardi e i dialoghi sono un furioso niagara di queste rifrazioni e sfondamenti di senso, al punto che anche solo per essi molti aspetti diciamo così radiofonici sfuggono a una prima visione, richiedendone una seconda. e una terza.
  • Discussione Hackett • 6/11/16 16:16
    Portaborse - 530 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    si, è decisamente una sceneggiatura scritta coi petardi e i dialoghi sono un furioso niagara di queste rifrazioni e sfondamenti di senso, al punto che anche solo per essi molti aspetti diciamo così radiofonici sfuggono a una prima visione, richiedendone una seconda. e una terza.

    Assolutamente d'accordo!
  • Discussione Schramm • 6/09/18 16:52
    Scrivano - 7694 interventi
    Bubobubo ebbe a commentare:Forse è "solo" cinema che parla di cinema, come sembrerebbe suggerire lo spiazzante finale.

    e come del resto è la quasi totalità del cinema di zulawski (che in questo caso parla anche di letteratura). per curiosità, è il suo primo (o secondo, o terzo) che vedi? te lo domando perché qui meticcia e rifiltra la sua intera filmografia.
  • Discussione Bubobubo • 6/09/18 20:57
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Bubobubo ebbe a commentare:Forse è "solo" cinema che parla di cinema, come sembrerebbe suggerire lo spiazzante finale.

    e come del resto è la quasi totalità del cinema di zulawski (che in questo caso parla anche di letteratura). per curiosità, è il suo primo (o secondo, o terzo) che vedi? te lo domando perché qui meticcia e rifiltra la sua intera filmografia.

    Ciao Schramm. No, è il quarto, assieme a Diabel, Possession e il Boris Godunov. L'ho trovato un po' più faticoso rispetto agli altri.
  • Discussione Schramm • 7/09/18 15:35
    Scrivano - 7694 interventi
    Bubobubo ebbe a dire:
    Schramm ebbe a dire:
    Bubobubo ebbe a commentare:Forse è "solo" cinema che parla di cinema, come sembrerebbe suggerire lo spiazzante finale.

    e come del resto è la quasi totalità del cinema di zulawski (che in questo caso parla anche di letteratura). per curiosità, è il suo primo (o secondo, o terzo) che vedi? te lo domando perché qui meticcia e rifiltra la sua intera filmografia.


    Ciao Schramm. No, è il quarto, assieme a Diabel, Possession e il Boris Godunov. L'ho trovato un po' più faticoso rispetto agli altri.

    l'ideale sarebbe riservarlo per ultimo, dopo aver esperito cronologicamente tutti gli altri. ma ormai il cosmo è tratto. magari torna in zona dopo che hai completato l'andrzejgrafia (resta comunque opera tutt'altro che facile e leggera anche così, ma si hanno senz'altro molte più vie d'accesso) ;)
    Ultima modifica: 7/09/18 15:36 da Schramm